Il Cagliari non "gioca" fino al 90esimo. E lui, di conseguenza, non ha molte occasioni di sporcarsi i guanti. Tutto bene, finchè il Benevento molla e subisce la rimonta. Incolpevole sulla rete di Pavoletti, figuriamoci sul rigore calciato da Barella.
Domina il primo tempo, per intero, diventando l'incubo peggiore di Faragò e non solo. Spinta costante e qualche piccola sbavatura in fase difensiva. Poi si affloscia, rinuncia a quello che sa fare meglio, finendo la gara in modo deprimente.
La sua era una prestazione da sette in pagella. Poi, è decresciuto così tanto, fino a terminare dietro la lavagna. Non compie direttamente nulla di grave, ma sulle azioni da rete del Cagliari non è posizionato bene, un po' come tutta la difesa.
Entra e confeziona subito una percussione sull'esterno che lo porta al tiro. Il pallone termina però tra le braccia di Cragno che interviene senza fatica. Fa vedere altre buone cose, ma in marcatura a uomo su Pavoletti, nell'episodio del gol, c'è proprio lui.
Entra nella ripresa al posto di Djuricic per dare manforte alla difesa. Solo che, a freddo, non riesce proprio e partecipa alla rimonta subita nel finale, nel quale tutto il pacchetto arretrato sbanda.
Entra nella ripresa al posto di Djuricic per dare manforte alla difesa. Solo che, a freddo, non riesce proprio e partecipa alla rimonta subita nel finale, nel quale tutto il pacchetto arretrato sbanda.
Molto meno preciso, nella fase aurea del Benevento, del compagno Djimsiti, tuttavia è battagliero e col piglio giusto contro Han e Pavoletti. Tutto si complica quando anche lui molla nel finale.
E' fuori condizione, ma De Zerbi lo rischia comunque titolare. Non si rivela un disastro, ma in qualche occasione fa esplicitamente capire di essere in difficoltà. Il secondo tempo rimane a guardarlo negli spogliatoi.
E' fuori condizione, ma De Zerbi lo rischia comunque titolare. Non si rivela un disastro, ma in qualche occasione fa esplicitamente capire di essere in difficoltà. Il secondo tempo rimane a guardarlo negli spogliatoi.
Entra in campo talmente nervoso che prende subito un giallo, ma soprattutto è accecato dalla tensione. Ha ragione però a protestare sul mancato doppio giallo a Castan: dall'ex Roma subisce un fallo doloroso, che avrebbe messo fuori gioco il difensore.
Appare sin da subito teso e nervoso. Un atteggiamento che lo porta a sbagliare anche i semplici appoggi. Nella ripresa riesce a dare maggiormente il suo contributo su contropiede ma è troppo poco rispetto a ciò che può dare di concreto.
Appare sin da subito teso e nervoso. Un atteggiamento che lo porta a sbagliare anche i semplici appoggi. Nella ripresa riesce a dare maggiormente il suo contributo su contropiede ma è troppo poco rispetto a ciò che può dare di concreto.
Molto mobile e dinamico. Bravo nel fare collante tra centrocampo e attacco. Bene il dialogo con Coda e Brignola. Nella ripresa però, si applica solo sui contropiede. Poi De Zerbi decide di difendere l'1 a 0 e fare a meno di lui.
Prezioso come le sue trame. Ficcante nel suo affondare in attacco, bravo nel ricamare e quindi nell'assist a Brignola, che coglie impreparata tutta la difesa cagliaritana. Il fatto è che non è ancora attrezzato per i miracoli a beneficio di un collettivo.
Un primo tempo nel quale non sbaglia niente ed è semplicemente imperante. Inoltre è fondamentale anche in fase di non possesso. Nel finale perde la bussola, in modo fatale per la squadra. Quel fallo di mano è inutile e una condanna per il Benevento.
Incredibile come abbia tre palle gol limpide e non riesca a capitalizzarne nemmeno una. Alla prima è sfortuna, alla seconda imprecisione, alla terza è ingiustificabile, perchè questa era una gara che andava chiusa con due reti.
Incredibile come abbia tre palle gol limpide e non riesca a capitalizzarne nemmeno una. Alla prima è sfortuna, alla seconda imprecisione, alla terza è ingiustificabile, perchè questa era una gara che andava chiusa con due reti.
Prestazione brillante e piena di concretezza, anche se parte come un diesel. Al 23' fa tremare tutto con un palo molto sfortunato. Nella rete del vantaggio è arguto e sveglio, poi si infortuna ed è costretto ad abbandonare la battaglia.
La sconfitta con rimonta subita è una doccia gelata, a conferma dell'annata storta. Tuttavia l'atteggiamento del Benevento, per niente cinico e spaventato, non è sfortuna. Senza il senno del poi, togliere un buon Djuricic sull'1 a 0, non è stata una mossa azzeccata, perchè ha messo la squadra in un atteggiamento di maggior paura.
La sconfitta con rimonta subita è una doccia gelata, a conferma dell'annata storta. Tuttavia l'atteggiamento del Benevento, per niente cinico e spaventato, non è sfortuna. Senza il senno del poi, togliere un buon Djuricic sull'1 a 0, non è stata una mossa azzeccata, perchè ha messo la squadra in un atteggiamento di maggior paura.
Nella ripresa una disattenzione nel finale potrebbe costare cara. Tuttavia resta una piccola macchia in una prestazione ordinaria. Il Benevento è vero, nel primo tempo trova 7 tiri, ma nessuno nello specchio della porta. Innocente sulla rete di Brignola.
Nella ripresa una disattenzione nel finale potrebbe costare cara. Tuttavia resta una piccola macchia in una prestazione ordinaria. Il Benevento è vero, nel primo tempo trova 7 tiri, ma nessuno nello specchio della porta. Innocente sulla rete di Brignola.
Quando il Cagliari balla in difesa, spesso la colpa è di un centrocampo che non fa filtro. Se nella ripresa dà più sostanza, nel primo tempo si sgancia troppe volte senza palla in avanti, creando qualche problema al pacchetto arretrato.
Parte bene. L'anticipo all'8' su Coda promette meglio. Poi il suo è solo caos mentale, erroracci (pericoloso il retropassaggio sbagliato a Cragno!) e lo si trova mal posizionato quando il Benevento arriva in area. L'arbitro lo grazia quando non sanziona il fallo su cataldi col secondo giallo.
Alterna interventi buoni ad alcuni totalmente fuori tempo. Lo si trova spesso mal posizionato - come quasi tutta la difesa - ma quando il gioco si fa duro nella ripresa, arranca ma da tutto per chiudere ogni spazio. Un po' poco però, per raggiungere la sufficienza.
Tutto si può dire, meno che non abbia dato costantemente il suo contributo di spinta sulla fascia. Non sempre vince l'uno contro uno, ma nel finale vittorioso, ci mette lo zampino: quando alza il pallone di testa per Pavoletti che poi segnerà l'1 a 0.
Tutto si può dire, meno che non abbia dato costantemente il suo contributo di spinta sulla fascia. Non sempre vince l'uno contro uno, ma nel finale vittorioso, ci mette lo zampino: quando alza il pallone di testa per Pavoletti che poi segnerà l'1 a 0.
Nella difesa del Cagliari è la pedina che più impressiona per costanza ed efficacia. La partita è tosta, la squadra è compassata e quasi svogliata. Lui invece riesce sempre a brillare con tempismo e azioni pulite.
Estremamente deludente. Lui, roccia del centrocampo, si trova spesso impreparato alle avanzate del Benevento che non sono proprio irresistibili. La sua funzione di filtro, va costantemente a farsi benedire.
Estremamente deludente. Lui, roccia del centrocampo, si trova spesso impreparato alle avanzate del Benevento che non sono proprio irresistibili. La sua funzione di filtro, va costantemente a farsi benedire.
Nel primo tempo non è lucido, perde due palloni che si rivelano estremamente rischiosi per il Cagliari. Nel secondo tempo torna in sè e acquisisce la freddezza necessaria per trasformare il rigore della vittoria al 95'.
Un primo tempo disastroso. Sbaglia tutto ciò che può sbagliare, anche cross semplici. Il disco cambia nella ripresa, quando riprende controllo, lucidità, riesce meglio a contenere Letizia, per larghi tratti il suo incubo peggiore.
La squadra manca di mordente, lui mai, nemmeno nelle fasi più "oscure" della gara. Quando sembra tutto finito, lui ci crede ancora e ancora, fino a trovare il colpo di testa che vale il pari. Notevole anche nei momenti nei quali non viene servito: al contrario di Han, il pallone se lo va sempre a cercare.
La squadra manca di mordente, lui mai, nemmeno nelle fasi più "oscure" della gara. Quando sembra tutto finito, lui ci crede ancora e ancora, fino a trovare il colpo di testa che vale il pari. Notevole anche nei momenti nei quali non viene servito: al contrario di Han, il pallone se lo va sempre a cercare.
Parte dalla panchina e sicuro non ha preso bene la cosa. Una volta in campo, con lo spezzone di tempo che ha a disposizione, tenta di dare profondità alla manovra.
Parte dalla panchina e sicuro non ha preso bene la cosa. Una volta in campo, con lo spezzone di tempo che ha a disposizione, tenta di dare profondità alla manovra.
Entra nel momento peggiore del Cagliari, chiamato a dare il suo contributo in attacco. Nulla di stellare, ma si muove con efficacia e tenendo un minimo sulle spine una difesa del Benevento sempre più in affanno.
Entra nel momento peggiore del Cagliari, chiamato a dare il suo contributo in attacco. Nulla di stellare, ma si muove con efficacia e tenendo un minimo sulle spine una difesa del Benevento sempre più in affanno.
Un'insufficienza piena sulla quale ha colpe relative. Viene servito per lo più male e sempre con palle alte, sulle quali non arriva mai. Tuttavia, non entra mai in partita, non cerca la palla come invece si ostina a fare il compagno d'attacco Pavoletti.
Un'insufficienza piena sulla quale ha colpe relative. Viene servito per lo più male e sempre con palle alte, sulle quali non arriva mai. Tuttavia, non entra mai in partita, non cerca la palla come invece si ostina a fare il compagno d'attacco Pavoletti.
Quando entra, da lui non ci si aspetta nulla e invece lo spirito è quello giusto e lo dimostra. All'84esimo crea un'occasione discreta, sulla quale però arriva Sandro che spazza via il pallone.
La sua squadra pare vittima di un incantesimo: per 90 minuti non ha intensità, è quasi pigra e senza cazzimma. A forza di strigliarla però, e grazie ai cambi giusti, il tutto si spezza nel finale. Tre punti che preziosi per tenere lontana la zona retrocessione.