Wakabayashi Genzo, più noto come Benji Price, rinuncia al berretto d'ordinanza per non apparire un clone ma la spocchia prima del penalty di De Guzman è quella nata dalla matita di Y?ichi Takahashi, così come la manona che su Birsa salva il risultato. Predestinato.
Capitano per una notte, sfortunato nell'episodio del rigore e con un piede che tutto dovrebbe tranne che crossare. Ce la mette tutta e tanto basta.
Sicuro e preciso, sbaglia in un solo episodio e Gakpe lo grazia, il resto è ordinaria amministrazione.
Inizia, come suo solito, in sordina ma si riprende gara e prestazione, con tanto di assist che vale il vantaggio.
Inizia, come suo solito, in sordina ma si riprende gara e prestazione, con tanto di assist che vale il vantaggio.
L'impressione è sempre quella di vedere uno sconosciuto con la maglia dei rossoneri, a tratti fuori da ogni dinamica di gioco ma quando decide di mettere le scarpette nel giusto verso è perfetto avanti e dietro. Tanta corsa e sacrificio mai fini a se stesse.
Metronomo del centrocampo, come Sosa fa il saliscendi in ogni parte del reparto con una grinta che da troppo tempo non si vedeva a San Siro.
In 34', nonostante una forma fisica dolente, mette in campo tutto il suo repertorio in entrambe le fasce offensive. Gioca più palloni di tutti e ne sbaglia solo uno. Fortunatamente, o Montella lo avrebbe lasciato in campo anche solo con una gamba.
Ha un piede che pare fatato, una capacità di inserimento che a pochi compete. Si nasconde spesso e non prende la scena ma è essenziale alla manovra.
Ha un piede che pare fatato, una capacità di inserimento che a pochi compete. Si nasconde spesso e non prende la scena ma è essenziale alla manovra.
Ha voglia di mettersi in mostra e lo si vede sia in ottime giocate, come quella che procura il secondo rigore ai rossoneri, sia quando perde i palloni nell'attesa di trovare il migliore ricevente.
Meno ritmico rispetto alle ultime uscite ma cambia tre volte il ruolo nel poco melodico modulo di Montella e in ogni posizione non si concede un errore, prestazione sufficiente senza eccessi.
Ba Ba Bacca, nessun errore sulla busta. Moonlight chi? Fa strage di Oscar e come da copione, nella sua serata, non si fa mancare neppure il Razzie Award. Ciò che è semplice lo sbaglia, l'impossibile è la sua certezza. Miglior colonna sonora al pubblico di San Siro, la fotografia ai visi sconfortati e increduli di Montella e Galliani. Remake di "Travolto dal destino", alla macchina da presa Carlos Guy Arturo Ritchie Bacca
L'idolo della curva rossonera serve assist al bacio e si fa trovare pronto dal dischetto. Il modo in cui riesce a dialogare con ogni partner offensivo è da studiare per future teorie calcistiche.
Protesta come solo il peggior simulatore sa fare ma quanto riesce a correre e battersi lui, in ogni fronte del campo, attualmente nessuno. Ah, sbaglia un gol fatto ma solo per non togliere la scena ai compagni.
Quando vede all'orizzonte il rischio di perdere due punti potenzialmente in tasca schiera anche il magazziniere in attacco alla ricerca del gol. Le geometrie del centrocampo sono da rivedere ma le due fasi quasi perfette, anche più col poco materiale a disposizione.
Quando vede all'orizzonte il rischio di perdere due punti potenzialmente in tasca schiera anche il magazziniere in attacco alla ricerca del gol. Le geometrie del centrocampo sono da rivedere ma le due fasi quasi perfette, anche più col poco materiale a disposizione.
Imperfetto sul primo gol ma su Bacca salva potenzialmente la gara prima di crollare alle disattenzioni dei suoi compagni. Come sempre l'ultimo ad abbandonare la nave.
Passa tutto il primo tempo a protestare e la ripresa a correre. Avrebbe esaltato la sua prestazione con un semplice tap-in ma sbaglia il più semplice dei gol salutando mestamente San Siro anche a nome dei suoi compagni.
Passa tutto il primo tempo a protestare e la ripresa a correre. Avrebbe esaltato la sua prestazione con un semplice tap-in ma sbaglia il più semplice dei gol salutando mestamente San Siro anche a nome dei suoi compagni.
Saltato come un birillo da Bacca, decide di non far torto neppure a Locatelli arrendendosi, a braccia aperte, alla sua conclusione. Prestazione pessima, parzialmente riscattata da due buone chiusure aeree.
Il migliore del reparto difensivo clivense, Lotta contro tutti e si arrende solo quando si accorge di essere solo.
Parte bene ma si perde nella manovra senza pause del Milan.
Quando accende la luce è un talento nel mezzo la normalità. Oggi, purtroppo dimentica la corona a Verona e il gioco dei suoi ne risente. Senza un attento Donnarumma, parleremmo d'altro.
Il più vivace in avanti, gioca una quantità esorbitante di palloni ma è poco assistito e ne risente.
Il più vivace in avanti, gioca una quantità esorbitante di palloni ma è poco assistito e ne risente.
Entra per dare ordine alla manovra ma l'unica cosa che ordina è il risultato finale, sgambettando senza alcun motivo Ocampos in area di rigore.
Buon giro palla e poco più, sbaglia poco ma è al contempo poco partecipe alla manovra che paradossalmente dovrebbe proprio lui ispirare.
Corre come se non ci fosse un domani e si procura un dubbio rigore ma è troppo inconcludente tanto da indispettire pure Maran.
Presente solo dal dischetto, con una conclusione praticamente perfetta. Nel prosieguo della gara è troppo disordinato, fino al cambio obbligato per rilanciare i suoi.
Entra per dar vivacità alla manovra ma non riesce nel compito anche per un ritmo discendente dei suoi compagni dal suo ingresso in campo.
Gara di sacrificio e corsa non premiata nel risultato ma meritevole nella prestazione in sé.
Prova a dare la scossa e a rispondere ai cambi di Montella ma riesce solo a far perdere dinamismo ai suoi che nel complesso si erano presentati bene a San Siro, pur non avendo un assetto atto a dare profondità alla manovra.
