È il solo della sua squadra a meritarsi un'ampia sufficienza, il migliore dei suoi. Subisce sì due gol, ma su nessuno ha particolari colpe ed evita che il passivo sia più pesante del 2-0 finale: come nel finale disputato in Ucraina sembra il solo a non mollare con la testa.
È il solo della sua squadra a meritarsi un'ampia sufficienza, il migliore dei suoi. Subisce sì due gol, ma su nessuno ha particolari colpe ed evita che il passivo sia più pesante del 2-0 finale: come nel finale disputato in Ucraina sembra il solo a non mollare con la testa.
È il solo della sua squadra a meritarsi un'ampia sufficienza, il migliore dei suoi. Subisce sì due gol, ma su nessuno ha particolari colpe ed evita che il passivo sia più pesante del 2-0 finale: come nel finale disputato in Ucraina sembra il solo a non mollare con la testa.
L'errore sul primo gol di Cutrone è un qualcosa che non ci si aspetta da lui, da un difensore della sua classe. Un'ingenuità che costa cara alla Roma che da quel momento in poi non riesce più a reagire a causa dello svantaggio maturato al primo tiro in porta dei rossoneri.
In fase offensiva si fa vedere il giusto, in fase difensiva nel primo tempo si disimpegna onestamente su Calhanoglu, ma nella ripresa si perde regalando con un posizionamento errato il 2-0 al Milan e a Calabria facendo vedere i suoi soliti limiti in fase difensiva.
In fase offensiva si fa vedere il giusto, in fase difensiva nel primo tempo si disimpegna onestamente su Calhanoglu, ma nella ripresa si perde regalando con un posizionamento errato il 2-0 al Milan e a Calabria facendo vedere i suoi soliti limiti in fase difensiva.
L'azione del 2-0, oltre all'errore grave di Peres vede anche un suo errore di posizionamento: si trova troppo lontano dalla propria area dopo aver sbagliato l'anticipo lasciando lo spazio a Kalinic e a Calabria per chiudere il triangolo decisivo.
L'età c'è e adesso il primo uomo a livello di tocchi della Roma in media durante l'anno sta pagando a livello fisico il ritmo tenuto sin qui. Contro il Milan sbaglia parecchio sia in fase offensiva che in fase difensiva e anche quando potrebbe fare male su punizione è appannato e spreca l'occasione. Urge riposo per il serbo.
Questa volta viene schierato dall'inizio e prova sempre a prendersi la squadra sulle spalle tentando la giocata, ma non va mai a buon fine facendo risultare la manovra offensiva sterile. Ci prova, ma non è un provarci costruttivo, ma fine a se stesso.
Vale lo stesso discorso fatto per Kolarov: avrebbe bisogno di molto riposo in questo periodo, invece Di Francesco a lui non rinuncia e questa sera ha fatto vedere che non è lo stesso Nainggolan della scorsa stagione. Sbaglia tanto, non è mai pericoloso davanti. È vero, prova in prima persona a rimediare ai suoi errori, ma ne commette troppi per poter far sì che non pesino sul suo rendimento.
È uno dei pochissimi giocatori di movimento della Roma a strappare la sufficienza, ma non perché faccia chissà che cosa, ma soltanto perché adempie ai suoi compiti provando a mettere in campo le idee del proprio allenatore: questo non può bastare se lui è l'unico a fare ciò.
Ci prova, specialmente nel primo tempo, ma è tutto molto confusionario quello che parte dai suoi piedi. Corre molto, ma sembra lo faccia malamente e anche quando si spinge in avanti sbaglia la decisione chiave negli ultimi venti metri.
Era l'uomo più atteso visto lo stato di forma che vive e il Milan lo ha arginato con una gabbia vera e propria addosso. Quando prende palla dà sempre l'impressione che possa trovare un lampo, ma le occasioni a sua disposizione sono davvero poche. Esce per infortunio e questo non fa altro che diminuire la pericolosità offensiva dei suoi.
Entra per il dolorante Ãœnder, ma non ha moltissime occasioni per farsi vedere né fa molto per mettersi in condizione di essere servito dai compagni. L'impressione è che all'interno di questa Roma c'entri meno rispetto ad altri e lui con i suoi spezzoni di gara non aiuta a controvertere le idee sul suo conto.
Entra per il dolorante Ãœnder, ma non ha moltissime occasioni per farsi vedere né fa molto per mettersi in condizione di essere servito dai compagni. L'impressione è che all'interno di questa Roma c'entri meno rispetto ad altri e lui con i suoi spezzoni di gara non aiuta a controvertere le idee sul suo conto.
La sua prestazione non è buona, ma non gliene si può fare una colpa: entrare con il risultato già praticamente compromesso e con il Milan già sulla difensiva non aiuta il suo modo di giocare. Fra tutti, forse era quello che aveva meno bisogno di riposare, visto anche l'assist per Ãœnder in Ucraina, ma questa è una cosa che non dipende da lui.
Gioca dal primo minuto al posto di Dzeko al centro dell'attacco contro una difesa fra le più in forma del campionato, ma nel primo tempo prova a farsi vedere e a duettare con i compagni, salvo poi spegnersi nella ripresa. Non è una prestazione da incorniciare, ma è uno dei pochissimi a salvarsi nel match dei giallorossi.
Giocarsi uno scontro diretto contro il Milan rinunciando a tre titolari come Florenzi, De Rossi e Dzeko e a un semi-titolare come El Shaarawy non si è rivelata una scelta adeguata. Il cambio con cui poi è passato al 424 ha il solo merito di aiutare la mediana del Milan a prendere il sopravvento e a spaccare negativamente la partita e il fatto che non si ammetta ciò non aiuta un ambiente come quello romanista.
Giocarsi uno scontro diretto contro il Milan rinunciando a tre titolari come Florenzi, De Rossi e Dzeko e a un semi-titolare come El Shaarawy non si è rivelata una scelta adeguata. Il cambio con cui poi è passato al 424 ha il solo merito di aiutare la mediana del Milan a prendere il sopravvento e a spaccare negativamente la partita e il fatto che non si ammetta ciò non aiuta un ambiente come quello romanista.
Giocarsi uno scontro diretto contro il Milan rinunciando a tre titolari come Florenzi, De Rossi e Dzeko e a un semi-titolare come El Shaarawy non si è rivelata una scelta adeguata. Il cambio con cui poi è passato al 424 ha il solo merito di aiutare la mediana del Milan a prendere il sopravvento e a spaccare negativamente la partita e il fatto che non si ammetta ciò non aiuta un ambiente come quello romanista.
È vero che la Roma nel secondo tempo non si rende quasi mai pericolosa, ma lui non dà mai un cenno di aver alzato le mani dal manubrio. Sempre pronto in uscita - sia alta che bassa -, attento fra i pali e anche mirabile con la palla fra i piedi: questo fa sì che il reparto sia tranquillo e non soffra praticamente mai.
È vero che la Roma nel secondo tempo non si rende quasi mai pericolosa, ma lui non dà mai un cenno di aver alzato le mani dal manubrio. Sempre pronto in uscita - sia alta che bassa -, attento fra i pali e anche mirabile con la palla fra i piedi: questo fa sì che il reparto sia tranquillo e non soffra praticamente mai.
È vero che la Roma nel secondo tempo non si rende quasi mai pericolosa, ma lui non dà mai un cenno di aver alzato le mani dal manubrio. Sempre pronto in uscita - sia alta che bassa -, attento fra i pali e anche mirabile con la palla fra i piedi: questo fa sì che il reparto sia tranquillo e non soffra praticamente mai.
È sempre molto attento in fase difensiva e aiuta molto la squadra anche in fase di impostazione, partita davvero solida la sua in marcatura e questo fa sì che il reparto arretrato non vada mai in ambasce.
La sua prestazione - al di là del gol - è davvero positiva contro clienti scomodi sulla carta come Kolarov e Perotti, ma poi la rete è il suggello della sua prestazione: un morbido pallonetto che si insacca alle spalle di Alisson dopo un'azione ben condotta in prima persona.
La sua prestazione - al di là del gol - è davvero positiva contro clienti scomodi sulla carta come Kolarov e Perotti, ma poi la rete è il suggello della sua prestazione: un morbido pallonetto che si insacca alle spalle di Alisson dopo un'azione ben condotta in prima persona.
Spesso si parla della difesa del Milan elogiando Bonucci e Donnarumma, ma il centrale ex-Roma è stato semplicemente perfetto contro gli attaccanti avversari, sin dal primo minuto quando anticipa perfettamente Schick a pochi passi dalla porta. Da quel momento in poi non sbaglia mai nulla e si prende quasi il lusso di andare a segnare in contropiede.
Quando la pioggia ha iniziato ad aumentare la propria intensità e il pallone doveva essere alzato, lui con la sua tecnica trova perfettamente Kessié generando l'azione dell'1-0. In fase difensiva non va mai in sofferenza con Ãœnder e anche in fase offensiva si fa trovare spesso pronto.
Quando la pioggia ha iniziato ad aumentare la propria intensità e il pallone doveva essere alzato, lui con la sua tecnica trova perfettamente Kessié generando l'azione dell'1-0. In fase difensiva non va mai in sofferenza con Ãœnder e anche in fase offensiva si fa trovare spesso pronto.
Inizia male sbagliando un controllo, ma si riprende e crea la gran parte del gioco dei suoi. Non fa nulla di memorabile, ma una partita d'ordine che serve per avere la meglio sulla mediana giallorossa.
Di solito si pensa a Bonaventura come un giocatore più offensivo che difensivo, ma contro la Roma si preoccupa di più di aiutare la propria difesa e Biglia in mezzo al campo che di buttarsi alla ricerca del gol e questo è molto utile ai fini della prestazione della propria squadra.
Di solito si pensa a Bonaventura come un giocatore più offensivo che difensivo, ma contro la Roma si preoccupa di più di aiutare la propria difesa e Biglia in mezzo al campo che di buttarsi alla ricerca del gol e questo è molto utile ai fini della prestazione della propria squadra.
Di solito si pensa a Bonaventura come un giocatore più offensivo che difensivo, ma contro la Roma si preoccupa di più di aiutare la propria difesa e Biglia in mezzo al campo che di buttarsi alla ricerca del gol e questo è molto utile ai fini della prestazione della propria squadra.
Nel primo tempo si dedica più a contenere, in linea con l'atteggiamento della sua squadra, ma nella ripresa appena si libera di questo peso difensivo torna a illuminare con le sue solite giocate: l'assist per Cutrone non è nulla di diverso da quello che fa di solito, ma lo fa sempre benissimo e nessuno sembra essere in grado di arginarlo.
Solita partita di Kessié da Kessié. Nel primo tempo si dedica di più a fare l'interditore, nella ripresa fa la mezzala propositiva e approfitta del suo fisico per creare superiorità numerica per il Milan. La sponda per Cutrone è un clinic di come usare alla perfezione il proprio fisico per generare un vantaggio per la propria squadra.
Primo tempo sotto la sufficienza anche a causa di alcune letture offensive sbagliare, ma nel secondo tempo entra meglio e di più nel gioco rossonero e sfiora anche l'assist per Borini. Prestazione sicuramente migliorabile da parte del turco che vince il duello con il connazionale di cui si è parlato molto in fase di presentazione della gara.
Non sta vivendo la stagione che ci si aspettava da lui, causa anche infortuni e inizio negativo del Milan, ma quando entra contro la Roma si mette subito nel vivo del gioco dimostrando che i piedi sono molto buoni: l'assist con cui trova Calabria è di pregevole fattura. Il croato è in crescita e questo potrà tornare utilissimo a Gattuso nella fase calda di questa stagione, magari già a partire dalla semifinale contro la Lazio.
Segna al primo tiro in porta, al secondo pallone toccato in area della Roma, semplicemente on fire. Il pregevole colpo di tacco con cui insacca alle spalle di Alisson è un tocco di classe, ma la sua prestazione è coronata anche da una serie di giocate, anche difensive, che gli hanno consentito di fare breccia nei cuori dei tifosi rossoneri.
Segna al primo tiro in porta, al secondo pallone toccato in area della Roma, semplicemente on fire. Il pregevole colpo di tacco con cui insacca alle spalle di Alisson è un tocco di classe, ma la sua prestazione è coronata anche da una serie di giocate, anche difensive, che gli hanno consentito di fare breccia nei cuori dei tifosi rossoneri.
Azzecca tutto. Sceglie la formazione tipo senza farsi tentare dal turnover e azzecca anche i cambi che servono per mandare k.o. la Roma. Il suo Milan è una macchina da punti e mostra anche delle ottime idee di gioco: sa soffrire per poi ripartire e fare male. Questa squadra ha l'indole del suo allenatore e questo è il più grande merito che ha Gattuso che ha annichilito Di Francesco nella gara secca.
Azzecca tutto. Sceglie la formazione tipo senza farsi tentare dal turnover e azzecca anche i cambi che servono per mandare k.o. la Roma. Il suo Milan è una macchina da punti e mostra anche delle ottime idee di gioco: sa soffrire per poi ripartire e fare male. Questa squadra ha l'indole del suo allenatore e questo è il più grande merito che ha Gattuso che ha annichilito Di Francesco nella gara secca.