Il Verona tira nello specchio della porta 4 volte, realizzando una rete e cogliendo due pali. Nell'unica conclusione su cui poteva intervenire il portiere del Milan lo fa senza troppi drammi. Sereno nelle uscite controlla i palloni che vagano nella sua area piccola.
Il Verona tira nello specchio della porta 4 volte, realizzando una rete e cogliendo due pali. Nell'unica conclusione su cui poteva intervenire il portiere del Milan lo fa senza troppi drammi. Sereno nelle uscite controlla i palloni che vagano nella sua area piccola.
Appena recuperato viene mandato in campo per ovviare all'assenza di Conti. Fisicamente non è a posto e si vede, soffre moltissimo le accelerazioni nello stretto di Lazovic e gli inserimenti di Zaccagni e Pessina. Nel secondo tempo ha uno spunto di orgoglio e si fa vedere diverse volte nella metà campo avversaria, ma le sue conclusioni non inquadrano mai lo specchio della porta.
Gli ospiti sfruttano le corsie per cercare i tagli degli esterni sul lato opposto, il Capitano del Milan si impegna per evitare che si possano creare delle voragini alle sue spalle, chiudendo con attenzione e con qualche colpo ad elevato coefficiente di difficoltà. Sfiora anche il gol ma il suo colpo di testa non inquadra lo specchio della porta.
Il Verona non schiera punte di ruolo e lui si limita a controllare la propria zona di competenza, qualche piccola sbavatura nel primo tempo, meglio nella ripresa quando si fa vedere anche nella metà campo avversaria dopo l'espulsione di Amrabat.
Tanto bravo in fase di spinta quanto poco presente in quella difensiva. Non è un caso che le migliori occasioni del Verona vengano create sfruttando i suoi vuoti di memoria e la poca intesa con Bonaventura.
Non sta benissimo e si vede, la sua partita va decisamente a fasi alterne. Bene in fase propositiva, tenta anche una conclusione pericolosa in avvio di ripresa. Male invece quando si tratta di andare a ripiegare in fase difensiva, su un suo ripiegamento tardivo il Verona sfiora il gol con l'inserimento di Pessina. Esce quando la fatica inizia a farsi sentire.
Non sta benissimo e si vede, la sua partita va decisamente a fasi alterne. Bene in fase propositiva, tenta anche una conclusione pericolosa in avvio di ripresa. Male invece quando si tratta di andare a ripiegare in fase difensiva, su un suo ripiegamento tardivo il Verona sfiora il gol con l'inserimento di Pessina. Esce quando la fatica inizia a farsi sentire.
La sua partita non inizia benissimo con qualche fallo di troppo e limitandosi spesso a qualche retropassaggio verso la coppia difensiva. Quando il Verona resta in dieci si posiziona stabilmente nella metà campo avversaria aumentando la pressione e cercando di raccogliere i palloni vaganti.
Schierato regista al posto dello squalificato Bennacer il numero 10 rossonero ripaga la fiducia del mister con la specialità della casa, il gol su punizione anche se con un pizzico di fortuna. Soffre un po' la fisicità di Amrabat ma quando ha spazio riesce ad organizzare la manovra con i tempi giusti.
Schierato regista al posto dello squalificato Bennacer il numero 10 rossonero ripaga la fiducia del mister con la specialità della casa, il gol su punizione anche se con un pizzico di fortuna. Soffre un po' la fisicità di Amrabat ma quando ha spazio riesce ad organizzare la manovra con i tempi giusti.
Inizia con qualche difficoltà, ma con l'andare dei minuti prende fiducia con un movimento continuo nella metà campo avversaria, sia per allargare il gioco che stringendo verso il centro del campo. Ha sulla coscienza un'ottima occasione che gli capita tra i piedi nel finale di partita, cogliendo però il palo da posizione molto favorevole.
Inizia con qualche difficoltà, ma con l'andare dei minuti prende fiducia con un movimento continuo nella metà campo avversaria, sia per allargare il gioco che stringendo verso il centro del campo. Ha sulla coscienza un'ottima occasione che gli capita tra i piedi nel finale di partita, cogliendo però il palo da posizione molto favorevole.
Entra per un Bonaventura molto stanco con il compito di aumentare la qualità della manovra offensiva rossonera. Si piazza sulla trequarti cercando di dialogare con un Rebic troppo confusionario e provando a servire i tagli di Hernandez, ma senza troppo successo.
Prima belga del Milan dell'era dei tre punti entra con buona personalità al posto dello stanco Calabria. La personalità però è l'unica cosa che si salva, sia il cross che la conclusione che tenta sono imprecise ed innocue per la retroguardia del Verona.
Prima belga del Milan dell'era dei tre punti entra con buona personalità al posto dello stanco Calabria. La personalità però è l'unica cosa che si salva, sia il cross che la conclusione che tenta sono imprecise ed innocue per la retroguardia del Verona.
Prima belga del Milan dell'era dei tre punti entra con buona personalità al posto dello stanco Calabria. La personalità però è l'unica cosa che si salva, sia il cross che la conclusione che tenta sono imprecise ed innocue per la retroguardia del Verona.
Senza Ibrahimovic l'attacco del Milan poggi principalmente sulle sue spalle. Il croato spesso finisce con l'intestardirsi, cercando troppo la giocata personale e perdendo troppi possessi. Nel primo tempo avrebbe anche l'occasione di sfruttare un uno contro uno con Silvestri facendosi ipnotizzare.
Si muove quasi fosse percorso da una costante corrente elettrica, ma nonostante la grande generosità non riesce ad incidere eccessivamente sulla partita, facendosi bloccare dalla difesa del Verona senza troppi affanni.
Si muove quasi fosse percorso da una costante corrente elettrica, ma nonostante la grande generosità non riesce ad incidere eccessivamente sulla partita, facendosi bloccare dalla difesa del Verona senza troppi affanni.
Il Milan ha diverse assenze, lui prova ad ovviare schierando un recuperato Calabria, Calhanoglu regista e Rebic accanto a Leao in attacco. La sua squadra va in difficoltà sia ad inizio partita che all'inizio della ripresa, per poi salire di giri con il passare dei minuti. Dopo aver guadagnato la superiorità numerica però finisce con lo sbattere sul muro eretto dal Verona.
Il Milan ha diverse assenze, lui prova ad ovviare schierando un recuperato Calabria, Calhanoglu regista e Rebic accanto a Leao in attacco. La sua squadra va in difficoltà sia ad inizio partita che all'inizio della ripresa, per poi salire di giri con il passare dei minuti. Dopo aver guadagnato la superiorità numerica però finisce con lo sbattere sul muro eretto dal Verona.
Il Milan tira complessivamente cinque volte nello specchio della porta scaligera. Il portiere non può nulla sulla punizione calciata da Calhanoglu e deviata sfortunatamente da Verre, attento invece su tutte le altre conclusioni.
Juric gli chiede di sfruttare i vuoti che si creano alle spalle di Hernandez, lui esegue alla perfezione riuscendo anche a trovare il gol proprio sfruttando proprio un'errata diagonale dell'esterno rossonero.
Juric gli chiede di sfruttare i vuoti che si creano alle spalle di Hernandez, lui esegue alla perfezione riuscendo anche a trovare il gol proprio sfruttando proprio un'errata diagonale dell'esterno rossonero.
Meno appariscente dei compagni di reparto, si limita a controllare le folate degli attaccanti rossoneri, impedendo che questi possano arrivare serenamente alla conclusione.
Mette in scena una bella lotta con Rebic sfruttando la propria fisicità ed uscendone spesso vincitore. Quando è possibile si sgancia nella metà campo avversaria per creare superiorità numerica ed allargare le maglie della retroguardia rossonera.
Partita attenta del giovane centrale scaligero. Se Rebic e Leao non impensieriscono eccessivamente Silvestri buona parte del merito è anche suo che si immola sulle conclusioni e sventa i pericoli portati dagli inserimenti di Hernandez.
Tanto movimento, tante accelerazioni sulla propria corsia di competenza, ma spesso l'eccessiva foga lo ha portato a trascinarsi il pallone al di fuori del rettangolo di gioco o a tentare cross disperati nel tentativo di evitare che esca.
Vista la trasferta difficile Juric decide di mandarlo in campo nel ruolo di falso nueve, lui si impegna cercando di svariare su tutto il fronte offensivo per non dare riferimenti alla coppia centrale milanista. La sua verve unita agli inserimenti di Zaccagni e Pessina riescono a creare qualche grattacapo alla retroguardia del Milan.
Schierato alle spalle di Verre nel ruolo di trequartista fa un movimento continuo andando a cercare soprattutto i vuoti lasciati dagli esterni del Milan. Nasce proprio così il gol del momentaneo 1-0, con un suo movimento sulla fascia con cui poi va a pescare il tagli di Faraoni sul lato opposto.
La sua grande esperienza gli permette di comandare perfettamente il gioco. Il regista scaligero sa quando alzare i ritmi e quando abbassarli, sfruttando le amnesie degli esterni rossoneri per innescare i tagli dei propri compagni di squadra.
La sua grande esperienza gli permette di comandare perfettamente il gioco. Il regista scaligero sa quando alzare i ritmi e quando abbassarli, sfruttando le amnesie degli esterni rossoneri per innescare i tagli dei propri compagni di squadra.
Entra per uno stanco Verre e non riesce ad entrare in sintonia con il resto della squadra. Quando il Verona resta in 10 avrebbe il compito di tenere il pallone più lontano possibile dalla propria metà campo senza riuscirci praticamente mai.
Entra per uno stanco Verre e non riesce ad entrare in sintonia con il resto della squadra. Quando il Verona resta in 10 avrebbe il compito di tenere il pallone più lontano possibile dalla propria metà campo senza riuscirci praticamente mai.
Schierato assieme a Zaccagni alle spalle del falso nueve Verre, forma con i compagni di squadra un triangolo offensivo omogeneo che riesce a mettere in difficoltà la retroguardia del Milan grazie a movimenti continui e precisi. Potrebbe trovare anche il gol ma trova uno sfortunatissimo palo da pochi passi.
Nel primo tempo innesca un pericoloso contropiede per il Milan, regalando il possesso di palla a Rafael Leao. Ripreso dall'errore si rende protagonista di una partita gagliarda unendo quantità e qualità. La sua prestazione viene rovinata da un intervento grossolano punito con il rosso diretto dall'arbitro Chiffi dopo un check del VAR, lasciando i suoi in 10 e permettendo al Milan di riprendere coraggio.
La scelta di presentarsi a San Siro senza punte di ruolo sembra inizialmente scellerata, poi quando le squadre si presentano sul terreno di gioco la situazione cambia drasticamente. Il tridente leggero presentato dal tecnico scaligero non dà punti di riferimento alla retroguardia avversaria, mettendola costantemente in affanno per il grande movimento proposto.
