Il Lecce non tira mai nello specchio della porta, l'estremo difensore del Verona si limita a controllare i pochi cross alti che piovono nella propria area di rigore e nulla più.
- Dawidowicz 19’
- Pessina 34’
- Pazzini rig 87’
Il Lecce non tira mai nello specchio della porta, l'estremo difensore del Verona si limita a controllare i pochi cross alti che piovono nella propria area di rigore e nulla più.
Partita di sostanza per l'esterno veronese. Il suo compito è quello di dare equilibrio alla squadra permettendo a Lazovic di avanzare senza troppi pensieri sulla corsia opposta. Buona precisione in fase di costruzione, senza però strafare ma limitandosi ad appoggi piuttosto semplici.
Giornata relativamente semplice per il difensore scaligero, poche le iniziative portate dai centrocampisti e dagli attaccanti avversari, tutte limitate senza eccessive difficoltà.
Ad inizio partita sembra essere quello più in difficoltà del terzetto arretrato del Verona. Poi però ha il merito di sbloccare il match con un bel colpo di testa e questo sembra dargli sicurezza anche in fase di non possesso. Anche quando si trova a duellare con Babacar non ne risente la fisicità ed anzi nella maggior parte dei casi il polacco riesce ad uscire vincitore dal duello.
Ad inizio partita sembra essere quello più in difficoltà del terzetto arretrato del Verona. Poi però ha il merito di sbloccare il match con un bel colpo di testa e questo sembra dargli sicurezza anche in fase di non possesso. Anche quando si trova a duellare con Babacar non ne risente la fisicità ed anzi nella maggior parte dei casi il polacco riesce ad uscire vincitore dal duello.
Preciso in fase di chiusura, non soffre la fisicità di Babacar né le sporadiche iniziative di Lapadula. Ad inizio partita avrebbe anche l'occasione di andare in rete ma il suo colpo di testa non centra la porta degli avversari.
Ci mette qualche minuto a prendere le misure degli avversari, ma subito dopo diventa inarrestabile. Approfitta della giornata negativa dei difensori avversari per tagliare alle spalle degli esterni e servire i cross nell'area di rigore leccese, proprio come accade nell'occasione del 2-0.
Ci mette qualche minuto a prendere le misure degli avversari, ma subito dopo diventa inarrestabile. Approfitta della giornata negativa dei difensori avversari per tagliare alle spalle degli esterni e servire i cross nell'area di rigore leccese, proprio come accade nell'occasione del 2-0.
In un Verona che fa molto possesso palla all'interno della metà campo avversaria lui si piazza al limite dell'area di rigore leccese per sfruttare i palloni vaganti. Ad inizio partita si rende protagonista di un bel duetto con Pessina, ma il suo tiro per quanto insidioso non inquadra lo specchio della porta.
In un Verona che fa molto possesso palla all'interno della metà campo avversaria lui si piazza al limite dell'area di rigore leccese per sfruttare i palloni vaganti. Ad inizio partita si rende protagonista di un bel duetto con Pessina, ma il suo tiro per quanto insidioso non inquadra lo specchio della porta.
Ogni palla inattiva diventa un clamoroso pericolo per la retroguardia leccese ed il merito di questo è del centrocampista ex Genoa. I suoi cross tagliati mettono più volte in difficoltà gli avversari che non riescono a calcolarne forza e traiettoria. Serve l'assist a Dawidowicz e poco dopo rischia di ripetersi anche con Kumbulla. Nel secondo tempo si limita a far girare la palla per impedire al Lecce di rientrare in partita.
Ogni palla inattiva diventa un clamoroso pericolo per la retroguardia leccese ed il merito di questo è del centrocampista ex Genoa. I suoi cross tagliati mettono più volte in difficoltà gli avversari che non riescono a calcolarne forza e traiettoria. Serve l'assist a Dawidowicz e poco dopo rischia di ripetersi anche con Kumbulla. Nel secondo tempo si limita a far girare la palla per impedire al Lecce di rientrare in partita.
Entra e si rende subito protagonista di una bella iniziativa personale, con l'andare dei minuti però il Verona abbassa i giri del motore e lui si limita ad aiutare la squadra a far girare la palla, senza tentare troppo l'affondo.
Juric lo vuole a folleggiare al limite dell'area di rigore avversaria, lui esegue alla perfezione il compito prima inventandosi un bel colpo di tacco a servire Verre e poi per sfruttare alla perfezione la disattenzione della retroguardia avversaria per siglare la rete del 2-0 su preciso invito di Lazovic.
Il Verona sembra giocare per lunghi tratti della partita in dodici uomini ed il merito è tutto suo. Presente in fase di non possesso quando si abbassa per fare densità nella propria metà campo, non disdegna di aggredire anche l'area leccese come dimostra l'azione che porta al rigore che diventerà il definitivo 3-0.
Entra a partita praticamente chiusa per tenere il pallone lontano dalla propria metà campo. Sul finale di match il Verona si guadagna un calcio di rigore che l'esperto attaccante trasforma senza esitazione chiudendo definitivamente la partita.
Juric lo mette terminale offensivo della propria squadra. Il numero 10 lo ripaga con una prestazione di sostanza, tenendo impegnato quanto più possibile la retroguardia leccese e cercando di aprire gli spazi per gli inserimenti di Verre e Pessina. Nel secondo tempo si rende protagonista prima di un buon assist proprio per Pessina e poi si mette in proprio tentando una deviazione che però non si rivela precisa.
Il suo Verona entra in campo famelico, con la voglia di imporsi fin dai primissimi secondi della partita. I suoi uomini eseguono alla perfezione le sue indicazioni e riescono a chiudere il match in poco più di mezz'ora. Buona la scelta anche nel finale di abbassare il numero di giri per risparmiare le forze in vista dei prossimi impegni.
Il suo Verona entra in campo famelico, con la voglia di imporsi fin dai primissimi secondi della partita. I suoi uomini eseguono alla perfezione le sue indicazioni e riescono a chiudere il match in poco più di mezz'ora. Buona la scelta anche nel finale di abbassare il numero di giri per risparmiare le forze in vista dei prossimi impegni.
Non può nulla sulla rete da pochi passi di Dawidowicz, ma pochi istanti dopo evita che il Verona possa raddoppiare immediatamente. Il suo intervento è decisivo nel batti e ribatti che si sviluppa all'interno della propria area di rigore. Coraggioso nelle uscite alte però gli costa caro, in uno scontro di gioco rimedia un infortunio alla schiena che lo obbliga a lasciare il campo prima del tempo.
Non può nulla sulla rete da pochi passi di Dawidowicz, ma pochi istanti dopo evita che il Verona possa raddoppiare immediatamente. Il suo intervento è decisivo nel batti e ribatti che si sviluppa all'interno della propria area di rigore. Coraggioso nelle uscite alte però gli costa caro, in uno scontro di gioco rimedia un infortunio alla schiena che lo obbliga a lasciare il campo prima del tempo.
Entra per l'infortunato Gabriel, incolpevole sulla rete siglata da Pessina ad inizio ripresa si rende protagonista di un buon intervento che evita, momentaneamente, la terza rete degli scaligeri. Nel finale però è protagonista in negativo quando esce a valanga travolgendo Amrabat e vedendosi assegnato contro il rigore che verrà trasformato da Pazzini.
I suoi compagni di reparto sono in giornata assolutamente negativa e lui non riesce a metterci una pezza, finendo con l'essere travolto come tutta la compagine leccese.
Schierato sulla linea dei centrocampisti non riesce mai ad incidere sulla propria fascia di competenza. Anzi spesso viene travolto dalle iniziative degli scaligeri a cui non riesce a porre rimedio.
Schierato sulla linea dei centrocampisti non riesce mai ad incidere sulla propria fascia di competenza. Anzi spesso viene travolto dalle iniziative degli scaligeri a cui non riesce a porre rimedio.
Dopo una prima mezz'ora dignitosa sembra improvvisamente che la sua lampadina si spenga. In occasione della seconda rete del Verona si perde l'inserimento di Pessina lasciando al centrocampista avversario tutto il tempo e lo spazio necessario per prendere la mira e battere il neo-entrato Vigorito. Nel secondo tempo lascia anche la sua compagine in inferiorità numerica per due cartelli gialli in meno di 10 minuti.
Una buona fetta di responsabilità su entrambe le reti siglate dal Verona nel primo tempo. Sul gol di Dawidowicz non segue fino in fondo il taglio del difensore avversario, confidando sulla presenza di Babacar in quella zona di campo, il risultato è stato quello di permettere al polacco di portare i suoi in vantaggio. Sulla rete di Pessina invece lascia troppo spazio a Lazovic con l'esterno che ha tutto il tempo di crossare. Vista la sua giornata "no" il tecnico Liverani lo sostituisce già prima della fine del primo tempo per dar maggior consistenza al centrocampo.
Termina il match con ben 17 possessi persi, decisamente troppi per un giocatore che dovrebbe garantire qualità soprattutto in fase di possesso. Da lui Liverani e tutto il Lecce si aspettano decisamente un contributo maggiore.
Termina il match con ben 17 possessi persi, decisamente troppi per un giocatore che dovrebbe garantire qualità soprattutto in fase di possesso. Da lui Liverani e tutto il Lecce si aspettano decisamente un contributo maggiore.
Termina il match con ben 17 possessi persi, decisamente troppi per un giocatore che dovrebbe garantire qualità soprattutto in fase di possesso. Da lui Liverani e tutto il Lecce si aspettano decisamente un contributo maggiore.
Entra quando i binari del match sono già ben incanalati verso la vittoria dei padroni di casa. Viene chiamato in causa per dare maggior sostanza alla difesa dopo l'espulsione di Dell'Orco, fa il suo compitino, agevolato anche dal fatto che il Verona non spinga più sull'acceleratore.
Entra quando i binari del match sono già ben incanalati verso la vittoria dei padroni di casa. Viene chiamato in causa per dare maggior sostanza alla difesa dopo l'espulsione di Dell'Orco, fa il suo compitino, agevolato anche dal fatto che il Verona non spinga più sull'acceleratore.
Lontano parente del centrocampista di qualità visto fino a questo momento. Termina la partita con un numero consistente di possessi persi, tra cui un clamoroso errore in fase di disimpegno quando regala letteralmente la sfera ai trequartisti avversari. Colpevole anche in occasione della rete del 2-0 quando non segue il taglio di Pessina nel cuore della propria area di rigore.
Lontano parente del centrocampista di qualità visto fino a questo momento. Termina la partita con un numero consistente di possessi persi, tra cui un clamoroso errore in fase di disimpegno quando regala letteralmente la sfera ai trequartisti avversari. Colpevole anche in occasione della rete del 2-0 quando non segue il taglio di Pessina nel cuore della propria area di rigore.
E' il faro della manovra leccese ed è l'uomo che completa più passaggi nella metà campo avversaria. Fin quando i compagni di squadra restano con la testa nel match lui riesce a trovare sempre la soluzione più semplice per far girare il possesso. Quando però il Verona prende nettamente il sopravvento lui sparisce dai radar, limitandosi ad un lavoro di contenimento. Paura nel finale quando lascia il campo in lacrime per un problema al ginocchio.
Appena arrivato dal Cagliari Liverani lo schiera nel cuore del proprio centrocampo per dare sostanza assieme a Tachtsidis. Il mediano però non riesce ad opporre resistenza alle grandi qualità di Amrabat e Veloso. Quando ha un po' di spazio a disposizione lo sfrutta malamente con diversi passaggi sbagliati.
Entra per un Lucioni in giornata decisamente negativa e prova a dare la scossa. Coglie immediatamente la traversa con una grande conclusione dalla distanza, nel secondo tempo però non riesce a rendersi ancora pericoloso.
Entra per un Lucioni in giornata decisamente negativa e prova a dare la scossa. Coglie immediatamente la traversa con una grande conclusione dalla distanza, nel secondo tempo però non riesce a rendersi ancora pericoloso.
Entra per un Lucioni in giornata decisamente negativa e prova a dare la scossa. Coglie immediatamente la traversa con una grande conclusione dalla distanza, nel secondo tempo però non riesce a rendersi ancora pericoloso.
Oltre ad una prestazione impalpabile dal punto di vista offensivo, l'attaccante ex Fiorentina ha una buona parte di responsabilità sulla rete che sblocca il match: sul cross di Miguel Veloso la sfera passa proprio sopra la sua testa senza che lui riesca a deviarla prima che arrivi Dawidowicz ad insaccarla.
In mezzo alla pochezza del Lecce è l'unico che sembra avere un minimo di orgoglio e l'ultimo che smette di lottare. In avvio di partita avrebbe anche l'occasione di andare in rete, ma la sua iniziativa viene fermata per fuorigioco, prima che Rrahmani blocchi il suo tiro sulla linea di porta.
Il suo Lecce finisce travolto senza riuscire mai a prendere le giuste contromisure agli avversari. Anche la mossa di sostituire Lucioni prima della fine del primo tempo non porta i frutti sperati, se non una traversa colta dallo stesso Majer. Troppo poco per chi aspira ad una salvezza tranquilla.