Uno dei potenziali anelli deboli fa ancora parlare di sé, ma in positivo, almeno nel primo tempo, quando effettua una sola parata, su Icardi, ma dall'altissimo coefficiente di difficoltà in quanto coperto da due compagni. Nel secondo tempo incassa tre reti, ma solo in occasione della prima pare colpevole: Icardi lo buca sul suo palo. Bravo su João Mário nel recupero.
Uno dei potenziali anelli deboli fa ancora parlare di sé, ma in positivo, almeno nel primo tempo, quando effettua una sola parata, su Icardi, ma dall'altissimo coefficiente di difficoltà in quanto coperto da due compagni. Nel secondo tempo incassa tre reti, ma solo in occasione della prima pare colpevole: Icardi lo buca sul suo palo. Bravo su João Mário nel recupero.
Nei primi venti minuti di gara PeriÅ¡i? lo punta e lo ripunta avendo sempre la meglio e facendogli beccare un giallo. Col passare dei minuti la Roma cresce e lui, obbediente, la segue fino in fondo in un ruolo non suo. Più volte vicino alla doppia ammonizione, ripiomba nel baratro dal sessantesimo in poi quando si trasforma nell'animale domestico del numero 44 croato: la sconfitta passa soprattutto da lui.
Degno compagno di merende di Fazio quando perde completamente l'orientamento sul gol di Vecino, che di fatto chiude tutto. Prima regge urto e baracca, ma non sembra il Manolas più concentrato di sempre.
Un disastro, ma il mercato non ha portato pezze e il precampionato aveva mandato più di un avviso a Di Francesco. Inguardabile in marcatura su Icardi, esce su Candreva invece di dare una mano a Manolas sul bomber connazionale. Malissimo.
Quando carica i proiettili nella coscia sinistra lascia partire autentiche cannonate a ogni estensione di ginocchio. Il palo aiuta Handanovi? e lui manca il secondo gol stagionale alla seconda apparizione. Personalità e bombe a mano al servizio della Lupa, fa sgobbare D'Ambrosio insieme a Perotti.
La scimmietta zompa senza sosta fra un attacco frontale a D'Ambrosio e un pressing ai portatori di palla. Non trova mai lo spunto decisivo o l'assist vincente, ma s'intende alla perfezione con Kolarov, garantisce un rendimento costante, accelerazioni boltiane e stampa la sfera sul palo (destro pazzesco) al sessantacinquesimo. Il migliore dei suoi.
Più pesante del solito, il capitano perde qualche pallone pericoloso di troppo: finché il fisico regge lui risponde presente, poi viene assediato. Bella la chiusura su Candreva all'ora di gioco, maluccio qualche sfera lanciata nel nulla. Esce per Ãœnder al minuto ottantatré.
La non convocazione gli mette addosso una voglia ancor più matta: palo incredibile nel primo tempo e assist a Dzeko, chiude il primo tempo da ottavo Re di Roma. Nel secondo tempo riparte col piede giusto, ma viene tradito dalla fatica e dai compagni, perdendo un pallone velenoso e pericoloso nel finale, così l'Inter chiude la partita. Pesa sul groppone anche un gol sbagliato - non da lui - su suggerimento di Dzeko.
Fa ciò che deve fare: dominare silenzioso con tackle invisibili e palloni silenziosi. Molti non capiti dai compagni, molti sfilano lontani dai replay in tv. Cala quando l'Inter punge due volte in dieci minuti.
Fa ciò che deve fare: dominare silenzioso con tackle invisibili e palloni silenziosi. Molti non capiti dai compagni, molti sfilano lontani dai replay in tv. Cala quando l'Inter punge due volte in dieci minuti.
La sufficienza la guadagna di diritto per le sponde che saggiamente regala a Nainggolan. In una di queste il Ninja pesca Dzeko per il gol che vale il vantaggio, in un'altra occasione il belga coglie il palo. Gran lavoratore, ma se Nagatomo fa un figurone... Esce per El Shaarawy all'ora di gioco.
Il gol, primo stagionale, fa sospirare i tifosi della Roma che riabbracciano la stazza del bosniaco. Tanto lavoro per la squadra, tanta fatica nella ripresa contro Å kriniar e un assist che Nainggolan non sfrutta come dovrebbe. Lui, comunque, c'è.
Entra e affonda subito gli aculei della cresta dove Dalbert gigioneggia: lob troppo debole e lo stesso ex Nizza salva sulla linea, poi l'Inter rimonta e lui penserà a quel pallonetto tutta notte...
Entra e affonda subito gli aculei della cresta dove Dalbert gigioneggia: lob troppo debole e lo stesso ex Nizza salva sulla linea, poi l'Inter rimonta e lui penserà a quel pallonetto tutta notte...
Tanto fortunato con l'Atalanta quanto sfigato oggi: gli mancano un paio di reti (tre i legni colpiti) e un intervento VAR nella ripresa. Passerà.
Sorpreso come un orso al suono della sveglia dopo il letargo dal palo di Kolarov, non potrebbe nulla sulla rasoiata di Nainggolan: sempre salvato dal palo. Sul gol di Dzeko tocca, ma non può arrivare.
Sorpreso come un orso al suono della sveglia dopo il letargo dal palo di Kolarov, non potrebbe nulla sulla rasoiata di Nainggolan: sempre salvato dal palo. Sul gol di Dzeko tocca, ma non può arrivare.
Perotti fa di lui quello che PeriÅ¡i? fa di Juan Jesus, e forse pure peggio. Colpevole sul gol di Dzeko, il risultato lo assolve, sì, ma solo parzialmente.
Perotti fa di lui quello che PeriÅ¡i? fa di Juan Jesus, e forse pure peggio. Colpevole sul gol di Dzeko, il risultato lo assolve, sì, ma solo parzialmente.
Il salvataggio col corpo sul missile di Nainggolan (sarebbe stato 2-2) gli vale il sei e mezzo. Non il difensore che Spalletti vorrebbe, ma oggi fa una buona figura.
Lavorato da Spalletti con sedute spiritiche, il giapponese più odiato della Brianza sfodera un primo tempo ampiamente sufficiente controllando bene Defrel e concedendosi il lusso di applicare alla cosce del francese della banlieue un tunnel à la Nakamura. Esce per Dalbert con la coscienza a posto: Yatta.
Dopo aver sbagliato (meno di D'Ambrosio) sul vantaggio romanista, si riscatta seguendo Dzeko pure in bagno, con risultato semi-soddisfacenti. Timido al limite della patologia, costringe più volta Handanovi? a rischiare in fase di disimpegno.
Dopo aver sbagliato (meno di D'Ambrosio) sul vantaggio romanista, si riscatta seguendo Dzeko pure in bagno, con risultato semi-soddisfacenti. Timido al limite della patologia, costringe più volta Handanovi? a rischiare in fase di disimpegno.
Dopo aver sbagliato (meno di D'Ambrosio) sul vantaggio romanista, si riscatta seguendo Dzeko pure in bagno, con risultato semi-soddisfacenti. Timido al limite della patologia, costringe più volta Handanovi? a rischiare in fase di disimpegno.
Votato all'attacco, si dimentica del taglio di El Shaarawy a cui lui stesso rimedia con la bella mezza rovesciata. Da rivedere.
Votato all'attacco, si dimentica del taglio di El Shaarawy a cui lui stesso rimedia con la bella mezza rovesciata. Da rivedere.
Alzato sulla linea dei trequartisti, non riesce ancora a incidere come capitò in amichevole e con la Fiorentina. Pesante e ancora un po' fuori giri, smarrisce più di un pallone pericoloso. Spalletti deve ancora capire come e dove utilizzarlo.
Alzato sulla linea dei trequartisti, non riesce ancora a incidere come capitò in amichevole e con la Fiorentina. Pesante e ancora un po' fuori giri, smarrisce più di un pallone pericoloso. Spalletti deve ancora capire come e dove utilizzarlo.
Il gol che chiude la partita gli vale il perdono dopo una prima frazione a "rincorrere" con tante difficoltà Strootman e Nainggolan. Come Thiago Motta: non fa rumore, ma si sente...
Il cross sulla schiena dell'avversario resta la sua specialità. Insufficienza evitata grazie all'assist che Icardi trasforma nel gol del pareggio. Esce per Cancelo nel finale.
Ai danni di Juan Jesus compie un gesto che s'avvicina tanto alla violenza carnale. Prese già le misure nel primo tempo, "Ivan l'Impietoso" distrugge il rivale nella parte finale di gara con due accelerazioni che Icardi e Vecino depositano alle spalle di Alisson. Ivan Superstar. Ivan Rocknroll.
Una palla persa nella propria area lancia Perotti in fuga verso Handanovi?: primi segnali di un primo tempo completamente fuori giri. Al fianco di Vecino l'ex atalantino fatica, sembra spaesato, appesantito e quando prova a impostare fa rimpiangere il peggior Kondogbia. Infatti resta negli spogliatoi.
Una palla persa nella propria area lancia Perotti in fuga verso Handanovi?: primi segnali di un primo tempo completamente fuori giri. Al fianco di Vecino l'ex atalantino fatica, sembra spaesato, appesantito e quando prova a impostare fa rimpiangere il peggior Kondogbia. Infatti resta negli spogliatoi.
Dire che "ha cambiato la partita" sarebbe mentire, poiché in pochi si accorgono del suo ingresso. Tuttavia il portoghese, alla lunga, ridà gli equilibri mancanti ed entra prepotentemente nelle cronache strappando la sfera a Nainggolan e dando il via al gol del 3-1. In contropiede, poi, si mangia il quarto.
"Desaparecido" per sessanta minuti abbondanti, pensa a Dybala a quota quattro reti e gli scatta l'allucinazione competitiva: Candreva lo serve, lui si gira e fulmina Alisson sul palo di competenza. Passa poco tempo e stavolta sfrutta la discesa di Periši?: piroetta, tunnel a Fazio e doppietta prepotente. Sempre presente, sempre killer, sempre Maurito.
"Desaparecido" per sessanta minuti abbondanti, pensa a Dybala a quota quattro reti e gli scatta l'allucinazione competitiva: Candreva lo serve, lui si gira e fulmina Alisson sul palo di competenza. Passa poco tempo e stavolta sfrutta la discesa di Periši?: piroetta, tunnel a Fazio e doppietta prepotente. Sempre presente, sempre killer, sempre Maurito.
Remuntada vincente dopo un primo tempo in svantaggio passato a ricevere fischi. Vendetta? Forse. Tre punti? Of course. Capolista.
