La Lazio tira in porta molto meno del previsto e questa per lui è già un'ottima notizia. Nel primo tempo è quasi del tutto disoccupato, sul calcio di rigore non può nulla, mentre per il resto i pericoli scarseggiano. Bravo al 55' ad allungarsi su Lulic, come al 75' nel bloccare il tiro-cross di Correa; sul gol nel finale di Immobile non è sufficientemente reattivo.
Parte così così, ma si riscatta prontamente. Suo il lancio per Balotelli, che l'attaccante trasforma nel gol dell'1-0; prende fiducia e comincia a spingere sulla fascia, mettendo la museruola a Lulic e provando a far distendere la squadra. Bene anche in chiusura, sempre puntuale quando c'è bisogno di lui.
Soffre terribilmente nel primo tempo contro Lazzari: gli lascia troppo spazio, concedendo chance potenzialmente pericolose alla Lazio. Gli prende le misure con il passare dei minuti e migliora; nella ripresa il tecnico cambia la sua posizione, alterna buone giocate a passaggi a vuoto, mostrandosi nel complesso non del tutto affidabile.
Una partita quasi perfetta, rovinata soltanto da due attaccanti troppo forti anche per una difesa attenta come quella bresciana. Il gigante venezuelano si fa valere, com'è normale, sui palloni alti, ma è anche ottimo in chiusura; attento, preciso, gioca una splendida partita. Nel finale rimedia un'ammonizione per un duro intervento nella metà campo avversaria.
Una partita quasi perfetta, rovinata soltanto da due attaccanti troppo forti anche per una difesa attenta come quella bresciana. Il gigante venezuelano si fa valere, com'è normale, sui palloni alti, ma è anche ottimo in chiusura; attento, preciso, gioca una splendida partita. Nel finale rimedia un'ammonizione per un duro intervento nella metà campo avversaria.
Dopo una prima mezzora tutto sommato positiva, nel corso della quale chiude insieme a Chancellor ogni spiraglio agli attaccanti laziali, prima prende un'ammonizione concedendo una punizione dal limite, poi al 39' pregiudica la partita (sua e del Brescia) con un intervento scriteriato in area. Rigore, espulsione e conseguente pareggio della Lazio, che giocherà in superiorità numerica per 50': pessima scelta.
Dopo una prima mezzora tutto sommato positiva, nel corso della quale chiude insieme a Chancellor ogni spiraglio agli attaccanti laziali, prima prende un'ammonizione concedendo una punizione dal limite, poi al 39' pregiudica la partita (sua e del Brescia) con un intervento scriteriato in area. Rigore, espulsione e conseguente pareggio della Lazio, che giocherà in superiorità numerica per 50': pessima scelta.
Rileva Torregrossa nel finale di primo tempo. Contribuisce facendo densità in difesa e provando a opporsi ai palloni lunghi messi in area dalla Lazio, non sempre riuscendovi; Caicedo e Milinkovic sono infatti clienti scomodi.
Solita partita intelligente. Ovunque il suo allenatore lo metta, produce qualcosa di positivo; bravo sia nella fase difensiva che negli inserimenti, riesce a farsi trovare dai compagni e aiuta la manovra bresciana. Per Corini è praticamente insostituibile.
Solita partita intelligente. Ovunque il suo allenatore lo metta, produce qualcosa di positivo; bravo sia nella fase difensiva che negli inserimenti, riesce a farsi trovare dai compagni e aiuta la manovra bresciana. Per Corini è praticamente insostituibile.
Una prestazione di grande solidità. Mette tanta energia al servizio della causa, è bravo a tamponare su Correa e a ripartire ogni volta che ne ha la possibilità. Nella ripresa va anche vicino al gol con un tocco su cui Strakosha è attento.
Una prestazione di grande solidità. Mette tanta energia al servizio della causa, è bravo a tamponare su Correa e a ripartire ogni volta che ne ha la possibilità. Nella ripresa va anche vicino al gol con un tocco su cui Strakosha è attento.
Esce dopo un primo tempo positivo sotto l'aspetto dell'impegno, non per quanto riguarda la qualità. Prezioso nel lavoro di schermo su Parolo, forse anche per questo poco lucido quando ha il pallone tra i piedi; partecipa pochissimo alla manovra e non riesce mai a farsi trovare tra le linee dai compagni.
Esce dopo un primo tempo positivo sotto l'aspetto dell'impegno, non per quanto riguarda la qualità. Prezioso nel lavoro di schermo su Parolo, forse anche per questo poco lucido quando ha il pallone tra i piedi; partecipa pochissimo alla manovra e non riesce mai a farsi trovare tra le linee dai compagni.
Pazzesca prestazione a tutto campo. Dopo un primo tempo positivo ma non eccezionale, esplode nella ripresa, trascinando i suoi finché rimane in campo. Lo si vede in difesa e in attacco, porta il pallone e lo difende, crea per sé e i compagni. Centrocampista totale.
Rileva Spalek e prova a dare sostanza ai suoi. Con Tonali forma una coppia giovane e di grande prospettiva; poco appariscente, cerca di farsi valere contro una Lazio che, con il passare dei minuti, spinge sempre più alla ricerca del gol.
Disputa una delle sue migliori partite stagionali, soprattutto per via dello spirito che mette in campo. Grande concentrazione, pochissimi passaggi a vuoto, una costante applicazione in difesa. Se è questo, Corini può gioire: al di là del gol, è sembrato per la prima volta davvero coinvolto.
Sacrificato per esigenze tattiche dopo l'espulsione di Cistana, non la prende bene. Prima, un discreto primo tempo in cui parte bene, lotta su ogni pallone e prova a far salire la sua squadra; presto però cominciano a mancare i palloni giocabili e quei pochi che capitano li perde, intestardendosi troppo nel portare palla.
La sua squadra dimostra di avere un'anima: nonostante l'inferiorità numerica, i suoi lottano e vanno a un passo dal colpaccio; non il pareggio, che sarebbe stato ampiamente meritato, ma addirittura la vittoria. Ha un mix di giovani e veterani che può dire la sua in Serie A e se Balotelli è così coinvolto emotivamente allora le cose si fanno interessanti.
La sua squadra dimostra di avere un'anima: nonostante l'inferiorità numerica, i suoi lottano e vanno a un passo dal colpaccio; non il pareggio, che sarebbe stato ampiamente meritato, ma addirittura la vittoria. Ha un mix di giovani e veterani che può dire la sua in Serie A e se Balotelli è così coinvolto emotivamente allora le cose si fanno interessanti.
Non ha molte occasioni per mettersi in mostra. La sua unica parata, di fatto, arriva al 54', quando è attento sulla conclusione di Bisoli; per il resto il Brescia, per quanto pericoloso, non tira spesso nello specchio della porta. Sul tiro di Balotelli può poco o nulla.
Partita ordinata, nella norma. Il ritmo impresso dai giovani bresciani non è il suo, prova a salvarsi con il mestiere quando serve; se necessario anche con le cattive, come quando Bisoli lo salta con un tunnel e lui lo stende, rimediando un'ammonizione. Esce per lasciare spazio a Jony.
Partita ordinata, nella norma. Il ritmo impresso dai giovani bresciani non è il suo, prova a salvarsi con il mestiere quando serve; se necessario anche con le cattive, come quando Bisoli lo salta con un tunnel e lui lo stende, rimediando un'ammonizione. Esce per lasciare spazio a Jony.
Leader della difesa biancoceleste, è sempre concentrato e attento. Ingaggia una battaglia con Balotelli fatta di botte e scambi verbali non proprio amichevoli, dalla quale esce in sostanziale parità. Per tutti gli altri invece non c'è scampo, quando passano dalle sue parti il difensore di Inzaghi non perdona.
Concede a Balotelli di segnare il gol del momentaneo 1-0 con un movimento dilettantesco. Prosegue il suo match tra pochi alti e moltissimi bassi, sbagliando diversi interventi e mostrandosi decisamente sotto tono.
Rileva Parolo e si fa notare subito per una maggiore capacità di palleggio. La manovra biancoceleste ne beneficia, ma il centrocampista con il passare dei minuti fatica a incidere; ammonito evitabile, deve stare attento a evitare il secondo giallo. Nel complesso si rivela utile alla causa.
Rileva Parolo e si fa notare subito per una maggiore capacità di palleggio. La manovra biancoceleste ne beneficia, ma il centrocampista con il passare dei minuti fatica a incidere; ammonito evitabile, deve stare attento a evitare il secondo giallo. Nel complesso si rivela utile alla causa.
Suo il primo spunto significativo del match, uno slalom al 14' concluso con un tiro fuori. Poi Sabelli gli prende le misure e le cose si fanno più difficili: non riesce più a incidere come a inizio gara, anzi a tratti soffre l'intraprendenza dell'avversario e di Bisoli, avendo poi di fianco Correa che lo aiuta poco. Esce nel finale per lasciare spazio ad Anderson.
Sistemato come perno basso del centrocampo, non brilla particolarmente, anche se è sempre prezioso quando c'è da bloccare qualche ripartenza. Ammonito, viene sacrificato da Inzaghi dopo pochi minuti della ripresa.
Nella prima frazione alterna buone giocate, solitamente vanificate da Lazzari, a passaggi a vuoto preoccupanti. In difficoltà contro il dinamismo dei centrocampisti bresciani, migliora nella ripresa, quando agisce per lo più da sponda in area di rigore: è ciò che gli riesce meglio nel corso della gara.
Nel primo tempo ha ampi spazi a disposizione, ma non li sfrutta adeguatamente. Ogni volta che riceve palla sulla destra fa la scelta sbagliata: crossa troppo presto, si intestardisce nel dribbling, sbaglia la misura del passaggio... Un pizzico meglio nella ripresa, ma non abbastanza per strappare una sufficienza.
Rileva Lulic, ha una bella occasione per mettersi in mostra: la sciupa. Entra malissimo in campo, commette falli a ripetizione e sbaglia tutto quello che può. È giovane, si rifarà in futuro, ma solo se metterà in campo un'altra testa.
Rileva Radu, ha l'occasione per mettersi in mostra dopo i primi mesi non esattamente positivi nella sua esperienza in maglia biancoceleste. Non ripaga la fiducia dell'allenatore, entrando in campo nervoso e poco lucido: sbaglia quasi tutto e non riesce mai a entrare veramente in partita.
Complice l'assenza Luis Alberto, si sistema a centrocampo invece che in avanti. La sua prestazione non è all'altezza, manca di continuità nelle due fasi. Alcuni spunti pregevoli non possono mascherare una gara nel complesso insufficiente, nel corso della quale è per lunghi tratti fuori dal match.
Non può fare a meno di essere decisivo. Segna dal dischetto con freddezza, contro un para-rigori come Joronen; non brilla particolarmente, prova a darsi da fare ma non trova spazi, fino al 91'. Decide la gara con un destro chirurgico, siglando l'ennesima doppietta e regalando a Inzaghi la nona vittoria consecutiva.
Non può fare a meno di essere decisivo. Segna dal dischetto con freddezza, contro un para-rigori come Joronen; non brilla particolarmente, prova a darsi da fare ma non trova spazi, fino al 91'. Decide la gara con un destro chirurgico, siglando l'ennesima doppietta e regalando a Inzaghi la nona vittoria consecutiva.
Non può fare a meno di essere decisivo. Segna dal dischetto con freddezza, contro un para-rigori come Joronen; non brilla particolarmente, prova a darsi da fare ma non trova spazi, fino al 91'. Decide la gara con un destro chirurgico, siglando l'ennesima doppietta e regalando a Inzaghi la nona vittoria consecutiva.
In una partita in cui non fa nulla di straordinario, restando imbrigliato nelle maglie della difesa bresciana, decide la gara con due giocate. Prima procura il calcio di rigore (e l'espulsione) facendosi trovare pronto sul tacco di Immobile; poi, nel finale, fa da sponda per il compagno di reparto, che segna la rete del definitivo 2-1.
In una partita in cui non fa nulla di straordinario, restando imbrigliato nelle maglie della difesa bresciana, decide la gara con due giocate. Prima procura il calcio di rigore (e l'espulsione) facendosi trovare pronto sul tacco di Immobile; poi, nel finale, fa da sponda per il compagno di reparto, che segna la rete del definitivo 2-1.
Ottiene la nona vittoria consecutiva con una prestazione non certo brillante, ma i suoi attaccanti gli regalano i tre punti con due giocate decisive. Bene l'utilizzo di Milinkovic come sponda, meno i cambi: Jony e Anderson entrano in campo con atteggiamento negativo.
Ottiene la nona vittoria consecutiva con una prestazione non certo brillante, ma i suoi attaccanti gli regalano i tre punti con due giocate decisive. Bene l'utilizzo di Milinkovic come sponda, meno i cambi: Jony e Anderson entrano in campo con atteggiamento negativo.