L'attacco spuntato del Milan non gli crea grossi problemi. Lui, comunque, si fa sempre trovare pronto. Bella la parata su Castillejo nel primo tempo, precisa e pulita l'uscita su Cutrone nella ripresa.
L'attacco spuntato del Milan non gli crea grossi problemi. Lui, comunque, si fa sempre trovare pronto. Bella la parata su Castillejo nel primo tempo, precisa e pulita l'uscita su Cutrone nella ripresa.
Uno dei migliori in campo, senza dubbio. Bravo a coprire tutta la fascia (meglio in fase offensiva), offre tanti spunti ai compagni e ci mette anche una bella dose di personalità nel proporsi e cercare il gol. Impegna Donnarumma in due occasioni: nella ripresa, in particolare, il portiere del Milan deve superarsi.
Uno dei migliori in campo, senza dubbio. Bravo a coprire tutta la fascia (meglio in fase offensiva), offre tanti spunti ai compagni e ci mette anche una bella dose di personalità nel proporsi e cercare il gol. Impegna Donnarumma in due occasioni: nella ripresa, in particolare, il portiere del Milan deve superarsi.
Comincia male, salendo in ritardo e lasciando Cutrone libero di sbagliare solo davanti a Sportiello. Poi prende le misure all'attaccante milanista, che per lunghi tratti del match resta disinnescato.
Entra in un momento tutt'altro che semplice ma riesce ad affrontare al meglio un finale infuocato, contribuendo al mantenimento del risultato.
Guida la difesa con personalità, contro un attacco tutt'altro che facilmente gestibile riesce a uscirne indenne e facendo un'ottima figura.
Fa fatica contro Castillejo, soprattutto nella prima parte della gara, quando lo spagnolo riesce a liberarsi della marcatura con troppa facilità. Anche nel resto della gara, quando l'ex Villareal crea meno problemi, resta il meno convincente della retroguardia ciociara.
Fa fatica contro Castillejo, soprattutto nella prima parte della gara, quando lo spagnolo riesce a liberarsi della marcatura con troppa facilità. Anche nel resto della gara, quando l'ex Villareal crea meno problemi, resta il meno convincente della retroguardia ciociara.
Gioca i venti minuti finali, entra bene in campo e fa quel che deve, soprattutto in difesa. Prova a contribuire a un'azione d'attacco, ma viene fermato per un evitabile fuorigioco.
Nel suo centrocampo è il meno efficace: comincia malino, facendo poco filtro in mezzo al campo. Nella ripresa migliora, ma resta un ostacolo poco complicato per gli avversari.
Dopo un inizio poco convincente, si ridesta e combatte ad armi pari contro un frizzante Bakayoko. Molto dinamico, è efficace nel recupero palla e nell'avviare senza sbavature le ripartenze.
Dopo un inizio poco convincente, si ridesta e combatte ad armi pari contro un frizzante Bakayoko. Molto dinamico, è efficace nel recupero palla e nell'avviare senza sbavature le ripartenze.
Non è il più preciso nei passaggi ma il suo lavoro è fondamentale, soprattutto nel secondo tempo, quando è dai suoi piedi (e dalla sua testa) che partono le migliori sortite offensive della squadra di Baroni.
Non è il più preciso nei passaggi ma il suo lavoro è fondamentale, soprattutto nel secondo tempo, quando è dai suoi piedi (e dalla sua testa) che partono le migliori sortite offensive della squadra di Baroni.
Comincia con eccessiva timidezza, nella prima parte di gara attacca poco e in difesa soffre l'intraprendenza di Calabria. Poi prende campo e fiducia e la sua prestazione ne risente in positivo. Serve un buon assist a Ghiglione, poi ha una buona occasione ma la spreca.
Si sacrifica e si batte, ma rispetto a Ciano è più fuori dal gioco. Anche per lui arrivano pochi palloni giocabili. Lo cerca Ghiglione con un bel cross su cui lui arriva in ritardo.
Si sacrifica e si batte, ma rispetto a Ciano è più fuori dal gioco. Anche per lui arrivano pochi palloni giocabili. Lo cerca Ghiglione con un bel cross su cui lui arriva in ritardo.
Centro nevralgico dell'attacco del Frosinone, non disdegna di sacrificarsi quando c'è carenza di palloni giocabili. Nel primo tempo gli viene annullato giustamente un bel gol dal VAR, nella ripresa glielo annulla invece Donnarumma, che si supera nel deviare la sua bella conclusione.
Il Frosinone gira bene. Ha giocato una bella partita, incassando i colpi del Milan ma restituendoli uno sull'altro. E se alla fine il migliore in campo è Donnarumma un motivo ci sarà. Le basi ci sono, ora bisogna lavorarci. Ma la salvezza non è una chimera.
Il Frosinone gira bene. Ha giocato una bella partita, incassando i colpi del Milan ma restituendoli uno sull'altro. E se alla fine il migliore in campo è Donnarumma un motivo ci sarà. Le basi ci sono, ora bisogna lavorarci. Ma la salvezza non è una chimera.
Cosa sarebbe successo con un altro portiere? Tiene a galla il Milan in uno dei momenti più delicati della stagione con due parate da campione: prima si allunga sul velenoso tiro di Ghiglione, poi si supera sulla conclusione di Ciano in pieno recupero.
Riprende confidenza con il campo e sembra pronto al ritorno, quello vero. Prende il posto di Calabria, con la sua freschezza dà apporto ai suoi nel finale. Prova la conclusione da lontano, ma il suo tiro viene deviato.
Comincia bene, soprattutto per la poca vivacità iniziale di Beghetto, e dopo pochi minuti offre un ottimo assist a Cutrone, che però non risponde all'invito. Non sempre perfetto in fase difensiva, troppo spesso lascia libertà agli avversari.
Guida e il VAR gli risparmiano (giustamente) una figuraccia, annullando il gol di Ciano arrivato alla fine di un'azione in cui era stato tutt'altro che perfetto. Nel resto della gara, però, sbaglia poco.
Rispetto a Romagnoli, è meno preciso e dà meno garanzie. Dal suo lato si affonda con più semplicità, non sempre è attento come dovrebbe.
In difesa non dà le solite certezze. Sbaglia qualche passaggio di troppo, si fa rubare palla ben 20 volte. Sono soprattutto errori grossolani, di distrazione. Proprio quelli che, a maggior ragione in una partita del genere, andrebbero evitati.
Quando Castillejo finisce la benzina, viene chiamato a ridare spinta alla squadra. Lo fa ma con un po' di confusione. Nel finale rischia di far partire il contropiede del Frosinone ma ci mette una pezza ed evita il peggio.
Preciso in impostazione, ma perde troppi duelli a metà campo. Preoccupante anche il numero di palloni persi (18, secondo solo a Rodriguez ma in una zona di campo molto più sensibile). Nel finale conclude a lato da buona posizione.
Nel primo tempo è uno dei migliori, sempre nel vivo del gioco, sempre pronto all'invenzione. Nella fase centrale della gara scompare dal campo per poi palesarsi nel finale, quando offre a Higuain un pallone dorato che il Pipita spara in curva.
Nel primo tempo è uno dei migliori, sempre nel vivo del gioco, sempre pronto all'invenzione. Nella fase centrale della gara scompare dal campo per poi palesarsi nel finale, quando offre a Higuain un pallone dorato che il Pipita spara in curva.
Il numero che meglio definisce la sua partita è quello dei palloni rubati: ben 21 volte ha guadagnato il possesso per la sua squadra. Riesce ad essere efficace tanto davanti alla difesa quanto da mezzala.
Il numero che meglio definisce la sua partita è quello dei palloni rubati: ben 21 volte ha guadagnato il possesso per la sua squadra. Riesce ad essere efficace tanto davanti alla difesa quanto da mezzala.
Ha giocato per sé e per gli altri. Ha offerto buone sponde, e ha ricevuto dei veri e propri inviti a nozze con il gol. Uno, in particolare, andava solo spinto in porta. Eppure lui, dal dischetto del rigore, ha calciato in curva. Fotografia perfetta del momento del Milan.
Ha giocato per sé e per gli altri. Ha offerto buone sponde, e ha ricevuto dei veri e propri inviti a nozze con il gol. Uno, in particolare, andava solo spinto in porta. Eppure lui, dal dischetto del rigore, ha calciato in curva. Fotografia perfetta del momento del Milan.
Dopo pochi minuti si libera bene dei difensori ma da due passi calcia a lato. Sul finale, si muove bene sulla linea del fuorigioco ma Sportiello, in uscita, lo blocca. Il lavoro e la generosità non mancano. Manca il gol. Che per un attaccante è tantissimo.
Dopo pochi minuti si libera bene dei difensori ma da due passi calcia a lato. Sul finale, si muove bene sulla linea del fuorigioco ma Sportiello, in uscita, lo blocca. Il lavoro e la generosità non mancano. Manca il gol. Che per un attaccante è tantissimo.
Nel primo tempo è indiscutibilmente il migliore in campo: sostituisce Suso senza farlo rimpiangere, per due volte va vicino al gol, ma prima gli dice no il palo e poi Sportiello è bravo a deviare. Dalla mezz'ora alla sostituzione, però, scompare.
Nel primo tempo è indiscutibilmente il migliore in campo: sostituisce Suso senza farlo rimpiangere, per due volte va vicino al gol, ma prima gli dice no il palo e poi Sportiello è bravo a deviare. Dalla mezz'ora alla sostituzione, però, scompare.
Parte con il 4-3-3, poi passa al 3-4-1-2. Sposta pedine, cambia uomini, Calhanoglu davanti alla difesa, Castillejo sulla trequarti. C'è confusione. Tanta. Poi, certo, i suoi non lo aiutano. Ma la crisi del Milan è anche sua responsabilità.