Cosa sarebbe successo con un altro portiere? Tiene a galla il Milan in uno dei momenti più delicati della stagione con due parate da campione: prima si allunga sul velenoso tiro di Ghiglione, poi si supera sulla conclusione di Ciano in pieno recupero.
Riprende confidenza con il campo e sembra pronto al ritorno, quello vero. Prende il posto di Calabria, con la sua freschezza dà apporto ai suoi nel finale. Prova la conclusione da lontano, ma il suo tiro viene deviato.
Comincia bene, soprattutto per la poca vivacità iniziale di Beghetto, e dopo pochi minuti offre un ottimo assist a Cutrone, che però non risponde all'invito. Non sempre perfetto in fase difensiva, troppo spesso lascia libertà agli avversari.
Guida e il VAR gli risparmiano (giustamente) una figuraccia, annullando il gol di Ciano arrivato alla fine di un'azione in cui era stato tutt'altro che perfetto. Nel resto della gara, però, sbaglia poco.
In difesa non dà le solite certezze. Sbaglia qualche passaggio di troppo, si fa rubare palla ben 20 volte. Sono soprattutto errori grossolani, di distrazione. Proprio quelli che, a maggior ragione in una partita del genere, andrebbero evitati.
In difesa non dà le solite certezze. Sbaglia qualche passaggio di troppo, si fa rubare palla ben 20 volte. Sono soprattutto errori grossolani, di distrazione. Proprio quelli che, a maggior ragione in una partita del genere, andrebbero evitati.
Quando Castillejo finisce la benzina, viene chiamato a ridare spinta alla squadra. Lo fa ma con un po' di confusione. Nel finale rischia di far partire il contropiede del Frosinone ma ci mette una pezza ed evita il peggio.
Preciso in impostazione, ma perde troppi duelli a metà campo. Preoccupante anche il numero di palloni persi (18, secondo solo a Rodriguez ma in una zona di campo molto più sensibile). Nel finale conclude a lato da buona posizione.
Preciso in impostazione, ma perde troppi duelli a metà campo. Preoccupante anche il numero di palloni persi (18, secondo solo a Rodriguez ma in una zona di campo molto più sensibile). Nel finale conclude a lato da buona posizione.
Nel primo tempo è uno dei migliori, sempre nel vivo del gioco, sempre pronto all'invenzione. Nella fase centrale della gara scompare dal campo per poi palesarsi nel finale, quando offre a Higuain un pallone dorato che il Pipita spara in curva.
Il numero che meglio definisce la sua partita è quello dei palloni rubati: ben 21 volte ha guadagnato il possesso per la sua squadra. Riesce ad essere efficace tanto davanti alla difesa quanto da mezzala.
Ha giocato per sé e per gli altri. Ha offerto buone sponde, e ha ricevuto dei veri e propri inviti a nozze con il gol. Uno, in particolare, andava solo spinto in porta. Eppure lui, dal dischetto del rigore, ha calciato in curva. Fotografia perfetta del momento del Milan.
Dopo pochi minuti si libera bene dei difensori ma da due passi calcia a lato. Sul finale, si muove bene sulla linea del fuorigioco ma Sportiello, in uscita, lo blocca. Il lavoro e la generosità non mancano. Manca il gol. Che per un attaccante è tantissimo.
Dopo pochi minuti si libera bene dei difensori ma da due passi calcia a lato. Sul finale, si muove bene sulla linea del fuorigioco ma Sportiello, in uscita, lo blocca. Il lavoro e la generosità non mancano. Manca il gol. Che per un attaccante è tantissimo.
Nel primo tempo è indiscutibilmente il migliore in campo: sostituisce Suso senza farlo rimpiangere, per due volte va vicino al gol, ma prima gli dice no il palo e poi Sportiello è bravo a deviare. Dalla mezz'ora alla sostituzione, però, scompare.
Nel primo tempo è indiscutibilmente il migliore in campo: sostituisce Suso senza farlo rimpiangere, per due volte va vicino al gol, ma prima gli dice no il palo e poi Sportiello è bravo a deviare. Dalla mezz'ora alla sostituzione, però, scompare.
Nel primo tempo è indiscutibilmente il migliore in campo: sostituisce Suso senza farlo rimpiangere, per due volte va vicino al gol, ma prima gli dice no il palo e poi Sportiello è bravo a deviare. Dalla mezz'ora alla sostituzione, però, scompare.
Parte con il 4-3-3, poi passa al 3-4-1-2. Sposta pedine, cambia uomini, Calhanoglu davanti alla difesa, Castillejo sulla trequarti. C'è confusione. Tanta. Poi, certo, i suoi non lo aiutano. Ma la crisi del Milan è anche sua responsabilità.
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