Brutta giornata per il portiere viola: nessun intervento di rilievo, trafitto per quattro volte, sul gol di Pellegrini in particolare poteva forse fare di più.
Caparbio nell'occasione del gol di Badelj che permette di accorciare momentaneamente le distanze, ma dietro l'uruguaiano soffre eccome la verve di Zaniolo. Lo tiene in gioco sul primo gol romanista, quello di Dzeko. Brutto il fallaccio sul bosniaco che gli costa l'ammonizione.
Autore di un paio chiusure quasi provvidenziali, una su Perotti e un'altra su Zaniolo. La Roma, con Perotti, non riesce a sfondare dal suo lato, si guadagna la sufficienza con una gara attenta e concentrata nonostante il risultato.
Autore di un paio chiusure quasi provvidenziali, una su Perotti e un'altra su Zaniolo. La Roma, con Perotti, non riesce a sfondare dal suo lato, si guadagna la sufficienza con una gara attenta e concentrata nonostante il risultato.
Privo di particolari responsabilità, per quanto può cerca di contenere Perotti e sul suo lato ci sono meno difficoltà ma la giornata resta assolutamente negativa per tutta la difesa viola.
Scarso l'apporto sulla corsia sinistra dell'ex Inter che non riesce in alcun modo a limitare Zaniolo e nemmeno in avanti fa sfracelli.
Male l'argentino quest'oggi, non riesce a compattare i suoi dietro e anzi ha sulla coscienza il fallo su Zaniolo che provoca la punizione del 2-0. Fa ancora poi grande fatica nel cercare di contenere Pellegrini, Dzeko e lo stesso Zaniolo nell'occasione del quarto gol.
Male l'argentino quest'oggi, non riesce a compattare i suoi dietro e anzi ha sulla coscienza il fallo su Zaniolo che provoca la punizione del 2-0. Fa ancora poi grande fatica nel cercare di contenere Pellegrini, Dzeko e lo stesso Zaniolo nell'occasione del quarto gol.
Poco vistoso nel lavoro davanti alla difesa, sorprende all'improvviso la Roma approfittando di un rimpallo in area di rigore e accorciando le distanze al 34' con il tiro che batte Pau Lopez. Resta l'unica nota positiva del croato che non riesce a trovare le giuste contromisure per limitare gli avversari.
Un positivo avvio con una gran bella intuizione per Vlahovic, poi non riesce in alcun modo ad impensierire in avanti i giallorossi o a limitare le avanzante offensive romaniste.
Un positivo avvio con una gran bella intuizione per Vlahovic, poi non riesce in alcun modo ad impensierire in avanti i giallorossi o a limitare le avanzante offensive romaniste.
Anche in una gara complicata riesce a mostrare visione di gioco, personalità, concretezza e solidità. Insieme a Vlahovic è l'unico dei viola ad emergere, prova a raddrizzare le cose con la sua corsa e i suoi strappi come quello che costa l'ammonizione a Kolarov sul finire di primo tempo.
Al 13' chiama all'intervento Pau Lopez calciando sul suo palo, poi prova a lavorare soprattutto di fisico, difendendo e tenendo palla, impegnandosi nei duelli aerei. Poco altro da annotare per il ghanese che esce al 66' sostituito da Pedro.
Dopo il gol che ha acciuffato l'Inter in extremis nello scorso turno, è galvanizzato: parte dal 1' ed è il migliore dei suoi mostrando tecnica, facilità di corsa e di tiro. Ispirato anche nel secondo tempo, non si arrende, fa ammonire Diawara, prova a lanciare i compagni e coglie una traversa su punizione nel finale.
Dopo il gol che ha acciuffato l'Inter in extremis nello scorso turno, è galvanizzato: parte dal 1' ed è il migliore dei suoi mostrando tecnica, facilità di corsa e di tiro. Ispirato anche nel secondo tempo, non si arrende, fa ammonire Diawara, prova a lanciare i compagni e coglie una traversa su punizione nel finale.
Entra al 66' al posto di Boateng con la partita ancora aperta sul 2-1 ma non riesce a scompigliare le carte in tavola e a mettere in difficoltà i difensori romanisti.
Entra al 66' al posto di Boateng con la partita ancora aperta sul 2-1 ma non riesce a scompigliare le carte in tavola e a mettere in difficoltà i difensori romanisti.
Brutta e preoccupante sconfitta per i viola che incassano quattro gol dopo il pareggio con l'Inter: la sua panchina torna in bilico.
Una sicurezza per i pali giallorossi: in avvio di gara è attento sui tentativi di Vlahovic e Boateng, non si fa sorprendere nemmeno nel finale da Sottil. Sempre concentrato.
Confermato dopo la prova positiva con la Spal (anche un assist), quest'oggi è meno continuo nella spinta e non riesce a firmare il traversone vincente. Pochi problemi dietro.
Terzo gol su punizione in questo campionato: uno specialista dei tiri da fermo, magistrale la traiettoria che va ad infilare l'incolpevole Dragowski. Il serbo compensa così le poche sbavature dietro, sa essere arma offensiva micidiale.
Torna al suo posto dopo il turno di squalifica e dimostra tutte le sue doti: sempre attento e sicuro, ben posizionato, tampona ed anticipa ed è provvidenziale con almeno un paio di chiusure da applausi che limitano Boateng prima e Pedro poi.
Torna al suo posto dopo il turno di squalifica e dimostra tutte le sue doti: sempre attento e sicuro, ben posizionato, tampona ed anticipa ed è provvidenziale con almeno un paio di chiusure da applausi che limitano Boateng prima e Pedro poi.
L'inglese torna al centro della difesa romanista dopo il problema fisico ma non ne risente: sempre pronto in chiusura e ad aggredire, appare poco pronto e convinto solo nell'occasione del gol di Badelj. Anche nel finale fa ottima guardia.
Rintuzza e tampona, da un suo recupero palla prende il via l'azione che porta al gol dell'1-0 romanista. Ma è sempre prezioso in mezzo al campo, riesce a dare ordine giocando con semplicità e tempismo. Qualche sbavatura nella prima parte del secondo tempo, ma ancora una prova convincente.
Si fa vedere soltanto a sprazzi, ma in quelle poche occasioni non fa mancare qualità e tecnica nelle sue avanzate pur non riuscendo a sfondare sulla sinistra. Meglio gli altri componenti dell'attacco, fa posto a Mkhitaryan al 76'.
Sfrutta con intelligenza eccezionale il suo piede vellutato: apre magnificamente per Zaniolo nell'occasione del gol di Dzeko. Sempre sopraffino nelle sue giocate anche più lontano dalla porta. Trova finalmente anche il gol, con un colpo da biliardo dal limite dell'area, che vale il momentaneo e prezioso 3-1. All'85' lascia il campo ad Under.
Ennesima partita da titolare per lui, inamovibile, il francese cede la scena a Diawara ma è bravo a risalire in cattedra all'occorrenza. Non eccelle quest'oggi, ma nemmeno demerita.
Ennesima partita da titolare per lui, inamovibile, il francese cede la scena a Diawara ma è bravo a risalire in cattedra all'occorrenza. Non eccelle quest'oggi, ma nemmeno demerita.
Un'arma da giocarsi dalla panchina molto importante per Fonseca, entra al 76' al posto di Perotti, tocca palla con qualità ed è una risorsa anche quando non riesce a trovare di nuovo la via della rete.
Sulla destra è una spina nel fianco, bravissimo nel trovare al centro dell'area di rigore Dzeko nell'occasione del gol del vantaggio, sfruttando l'apertura di Pellegrini. Si conquista la punizione che Kolarov tramuta in gol pochi minuti più tardi. Nel finale riesce anche a finire nel tabellino dei marcatori chiudendo i conti sul 4-1.
Al momento giusto al posto giusto nell'occasione del gol: sfrutta alla grande le intuizioni di Pellegrini e Zaniolo e finalizza con implacabilità sbloccando la gara. Apporto importante anche con il lavoro sporco: fa ammonire Caceres. Fulcro della manovra in avanti anche nella seconda parte di gara: grazie a lui i giallorossi chiudono la pratica e dilagano con Pellegrini e Zaniolo.
Ancora una vittoria, roboante al Franchi contro la Fiorentina. La sua Roma convince, diverte e si scatena: il quarto posto sembra un punto di partenza.
Ancora una vittoria, roboante al Franchi contro la Fiorentina. La sua Roma convince, diverte e si scatena: il quarto posto sembra un punto di partenza.