Non è chiaramente in giornata e lo si intuisce immediatamente. Responsabile in almeno 2 gol su 4, è distratto e goffo e, complice una retroguardia che di certo non lo supporta, affonda impietosamente sotto i colpi avversari.
Non è chiaramente in giornata e lo si intuisce immediatamente. Responsabile in almeno 2 gol su 4, è distratto e goffo e, complice una retroguardia che di certo non lo supporta, affonda impietosamente sotto i colpi avversari.
Segna dal dischetto spiazzando Audero e prendendo un'importante responsabilità, ma per il resto della gara spinge poco e non copre a dovere. Buona gara, senza particolari acuti.
Segna dal dischetto spiazzando Audero e prendendo un'importante responsabilità, ma per il resto della gara spinge poco e non copre a dovere. Buona gara, senza particolari acuti.
Dovrebbe essere la guida per i suoi compagni di reparto e invece risulta troppo spesso il principale responsabile delle sciagure empolesi. Il modo in cui si lascia superare da Gaston in occasione del pari è da censurare nelle scuole calcio.
Dovrebbe essere la guida per i suoi compagni di reparto e invece risulta troppo spesso il principale responsabile delle sciagure empolesi. Il modo in cui si lascia superare da Gaston in occasione del pari è da censurare nelle scuole calcio.
La difesa di Iachini nelle ultime giornate subisce troppo e lui, insieme ai compagni di reparto, è uno dei principali responsabili. Ancora una volta troppo permissivo, lascia che gli avversari giochino a loro piacere facendosi trovare troppo spesso fuori posizione.
Fino al gol di Quagliarella una prestazione quasi sufficiente, ma quando il Fabio nazionale decide di fare sul serio cade sotto i colpi dell'esperienza avversaria e subisce nel peggior modo possibile. Rimandato senza appello.
Col freno a mano tirato quando c'è da accelerare, non pervenuto quando si deve dare una mano dietro. Corre e tanto, ma non basta, soprattutto in gare come quelle odierne.
Nel miglior momento dell'Empoli è l'uomo più distante dal gioco. Ci prova col fisico e con il sacrificio, ma pare essere fuori dai meccanismi di Iachini e lascia il campo incidendo meno rispetto alle aspettative.
Nel miglior momento dell'Empoli è l'uomo più distante dal gioco. Ci prova col fisico e con il sacrificio, ma pare essere fuori dai meccanismi di Iachini e lascia il campo incidendo meno rispetto alle aspettative.
Ancora una volta l'uomo più distante dal gioco di Iachini fallisce quando chiamato in causa. La sua presenza in campo, per dare lo sprint necessario all'Empoli, non arriva e l'occasione di rilancio è sprecata.
Ancora una volta l'uomo più distante dal gioco di Iachini fallisce quando chiamato in causa. La sua presenza in campo, per dare lo sprint necessario all'Empoli, non arriva e l'occasione di rilancio è sprecata.
Parte bene nel primo tempo, ispirando anche l'azione che porta al vantaggio dei suoi. Alla lunga cala vistosamente, pur rimanendo sempre tra i più vivi dell'organico empolese.
In crescita costante e ininterrotta nelle ultime tre partite, nonostante le ultime due spente prestazioni del collettivo empolese. Serve un assist al bacio per Caputo e per poco non trova anche il gol. Deve solo imparare meglio a gestire la corsa per non incorrere in eccessivi momenti di intermittenza come accaduto anche quest'oggi.
Vuole il gol più di ogni altra cosa, ma ancora una volta non si fa trovare pronto all'appuntamento. Dalla sua il merito di conquistare il rigore che spiana la strada all'Empoli, ma il resto della gara è troppo caotica e disordinata, portandolo a vanificare l'abnegazione al risultato personale e di gruppo con troppa corsa fine a se stessa.
Segna sempre Ciccio Caputo. Non si ferma e si fa trovare sempre pronto, anche quando il resto della squadra non risponde presente. Quest'oggi un gol per nulla semplice, reso una passeggiata di salute, e la totale abnegazione al risultato dei suoi. Grinta da vendere e fame di gol, ma Iachini deve meglio costruirgli intorno le giuste geometrie di squadra per sfruttare il suo potenziale.
Seconda sconfitta consecutiva che non allarma ma preoccupa. Dal centrocampo in su pare tutto perfetto, ma la difesa deve meglio essere registrata o l'Empoli non potrà tornare a sognare come dai primi match del tecnico ascolano.
Due gol subiti senza particolari responsabilità e nessuna parata di spessore a referto. Chiude una gara tranquilla con il trionfo dei suoi, dove paga in prima persona le macroscopiche disattenzioni dei propri compagni di squadra.
Due gol subiti senza particolari responsabilità e nessuna parata di spessore a referto. Chiude una gara tranquilla con il trionfo dei suoi, dove paga in prima persona le macroscopiche disattenzioni dei propri compagni di squadra.
Propositivo in avanti, dove entra con decisione in ogni calcio piazzato del Doria, non impeccabile dietro, nonostante due buona chiusure nel primo tempo. Gara non proprio disciplinata, nella quale porta comunque a casa la meritata sufficienza.
Propositivo in avanti, dove entra con decisione in ogni calcio piazzato del Doria, non impeccabile dietro, nonostante due buona chiusure nel primo tempo. Gara non proprio disciplinata, nella quale porta comunque a casa la meritata sufficienza.
Gara equilibrata nella quale copra a dovere pur non entrando mai nel vivo dell'azione e si limita al passaggio corto e immediato. Proprio il lavoro base che gli chiede Giampaolo e che porta a compimento senza eccessi.
Il modo in cui frana su La Gumina concedendo il più banale dei calci di rigore è da censurare e avrebbe potuto costar caro ai fini del risultato finale. La sua testardaggine, tuttavia, gli ricorda che è un difensore col vizio dell'assist e quando se ne rende conto ne serve addirittura due, costruendo il successo dei suoi da protagonista.
È sempre il più lesto a leggere l'azione e detta i tempi a tutto il reparto. In occasione del gol di Caputo, tuttavia, sbaglia totalmente il posizionamento, vanificando il lavoro dei compagni e concedendo agli avversari di trovare il gol del pari.
Fischiato dai suoi ex sostenitori per ogni pallone toccato, illumina la scena con un assist di tacco che vale il gol del definitivo vantaggio dei suoi. Sarà in costante ballottaggio con Ramirez da qui alla fine, ma di certo con giocate come quella odierna si candida a vincere la staffetta agli occhi di Giampaolo.
Alterna ottime giocate, con fasi di stanca del match nelle quali si estranea totalmente dalla manovra dei suoi. Nel complesso una gara equilibrata e sufficiente, ma deve imparare a sfruttare meglio gli acuti che caratterizzano il suo modo di giocare.
In crescendo la sua partita, come la sua stagione e l'esperienza in maglia blucerchiata, finalmente pronta alla consacrazione. Dentro ad ogni azione, quando decide di accendere la luce non ce n'è per nessuno e mister assist quest'oggi non trova il passaggio vincente solo per una manciata di millimetri e avrebbe potuto esultare ancora una volta.
Non certo il suo miglior primo tempo, nel quale perde anche goffamente il pallone da cui origina l'azione che vale il vantaggio dell'Empoli. Quando accende la luce, tuttavia, non ce n'è per nessuno. lo sa Giampaolo che lo preferisce ancora dal 1' e lo sa bene soprattutto lui che firma un gol da antologia che vale il pari momentaneo dei suoi.
Disordinato e poco concreto nel primo tempo, disinibito e cinico nella ripresa. La prestazione da Dr Jekyll and Mr Hyde gli permette di portare a casa la sufficienza, ma deve dosare meglio le forze nell'arco di tutta la gara.
Disordinato e poco concreto nel primo tempo, disinibito e cinico nella ripresa. La prestazione da Dr Jekyll and Mr Hyde gli permette di portare a casa la sufficienza, ma deve dosare meglio le forze nell'arco di tutta la gara.
Pronti-via e subito gol, ma l'arbitro annulla per fuorigioco millimetrico. Da lì due occasioni thriller, di quelle che non sbaglierebbe mai, ma che clamorosamente si perdono sul fondo facendo presagire una giornata nera. Non per Fabio Quagliarella, lo stesso rinato a 36 anni e in gol per la settima volta consecutiva. Così anche quest'oggi si esulta e si sogna. Perché non esiste un'età per non farlo, perché questo Quagliarella è una sentenza che conosciamo già, ma scopriamo ogni giorno.
Pronti-via e subito gol, ma l'arbitro annulla per fuorigioco millimetrico. Da lì due occasioni thriller, di quelle che non sbaglierebbe mai, ma che clamorosamente si perdono sul fondo facendo presagire una giornata nera. Non per Fabio Quagliarella, lo stesso rinato a 36 anni e in gol per la settima volta consecutiva. Così anche quest'oggi si esulta e si sogna. Perché non esiste un'età per non farlo, perché questo Quagliarella è una sentenza che conosciamo già, ma scopriamo ogni giorno.
Buona la corsa e lo spirito di sacrifico, ma gioca troppo distante dalla porta e non si accentra neppure quando Quagliarella arretra il proprio raggio d'azione, risultando troppo poco incisivo. Ha le polveri bagnate, ma si prepara comunque a colpire in ogni momento.
Il suo ingresso quando il tabellone luminoso segna il minuto 85', il suo secondo gol, quando di minuti ne sono passati solo 6. Con la voglia di spaccare il mondo si regala la giornata dei sogni e porta in dono 3 pesantissimi punti al Doria. Affonda quasi da solo ciò che resta degli avversari e si candida a divenire perno inamovibile dell'attacco blucerchiato.
Il cambio con Caprari protagonista, con il quale costruisce definitivamente il successo, è troppo bello per essere esente da un pizzico di fortuna. Ha dalla sua ogni merito e con il duro lavoro sta riportando Il Doria dove merita.