Sicuro nelle uscite (anche quando Bonucci rischia l'autogol), incolpevole sul gol e millimetrico nel chiudere sul primo palo nel finale. Gara ancora a grandi livelli, senza sbavature.
- Bonaventura 10’
- Verdi 23’
- Bonaventura 76’
Sbagli il fuorigioco alla prima azione offensiva del Bologna ed è poco dinamico in occasione del gol di Verdi. Alla lunga cresce e quando un pallone passa dalla sua zona diventa un suo pallone. Il pregio quello di non mollare mai, il difetto quello di essere troppo dipendente dal ritmo rossonero senza spesso riuscire a ergersi come trascinatore.
Sbagli il fuorigioco alla prima azione offensiva del Bologna ed è poco dinamico in occasione del gol di Verdi. Alla lunga cresce e quando un pallone passa dalla sua zona diventa un suo pallone. Il pregio quello di non mollare mai, il difetto quello di essere troppo dipendente dal ritmo rossonero senza spesso riuscire a ergersi come trascinatore.
Attacca la fascia senza mai arretrare. Qualche imperfezione in fase di disimpegno ma fa il suo senza particolari errori.
Inizia male, finisce peggio. Il modo in cui si fa superare da Destro è da altra categoria, non certo da Serie A, figurarsi da Milan.
Inizia male, finisce peggio. Il modo in cui si fa superare da Destro è da altra categoria, non certo da Serie A, figurarsi da Milan.
Inizia male, finisce peggio. Il modo in cui si fa superare da Destro è da altra categoria, non certo da Serie A, figurarsi da Milan.
Da quando è stato arretrato in difesa è meno dinamico sulla fascia, limitandosi al compitino e troppo di rado alla proposizione offensiva. Gli si chiede altro, magari non sbagliare palloni semplici e fin qui almeno vi riesce.
Déjà vu di un Milan che meno di tre anni fa acquistava Fernando Torres e l'olandese Marco van Ginkel dal Chelsea, con comprimario un certo Giacomo dall'Atalanta, preso in extremis solo grazie al diniego di Biabiany. Come allora parte da comprimario ma a testa bassa conquista posizioni e approvazione. Ci pensa ancora lui a rilanciare il Milan e regalare a Gattuso la prima gioia a San Siro. Doppio Jack, all-in di Ringhio e il Milan si prende le World Series di un innevato San Siro.
Déjà vu di un Milan che meno di tre anni fa acquistava Fernando Torres e l'olandese Marco van Ginkel dal Chelsea, con comprimario un certo Giacomo dall'Atalanta, preso in extremis solo grazie al diniego di Biabiany. Come allora parte da comprimario ma a testa bassa conquista posizioni e approvazione. Ci pensa ancora lui a rilanciare il Milan e regalare a Gattuso la prima gioia a San Siro. Doppio Jack, all-in di Ringhio e il Milan si prende le World Series di un innevato San Siro.
Il salvataggio difensivo su Destro vale un gol. Sta pian piano riconquistando San Siro, oggi con una buona prova di sacrificio.
Come ormai avviene di consueto il Bologna gli duplica e a tratti triplica la marcatura. Riesce anche in queste condizioni ad accendere la luce e trovare spesso l'accelerazione vincente. È l'arma e l'uomo in più di questo Milan, sempre costante.
Con ogni compito di centrocampo in eredità riesce dove si mette e oggi anche come vice Suso quando il Bologna scherma lo spagnolo. Ha sulle gambe la potenza di dieci uomini ma pecca troppo spesso nell'ultimo passaggio.
Pronti-via e subito uno di quegli errori che San Siro non perdona e che in passato sono stati sufficienti a compromettere una carriera. Si veda alla voce Gilardino, Torres, Destro, etc.. Si riscatta con l'assist che vale il vantaggio ma sembra ancora non bastare, nonostante una buona mezzora giocata garantendo profondità ai rossoneri.
Entra bene in gara, con la voglia di prendere applausi e firmare autografi a fine gara. Spesso esagera ma reclama posto dal 1' come nessuno nel reparto offensivo del Milan.
Come Cutrone, entra con la voglia di spaccare il mondo ma la consapevolezza di doversi guadagnare ogni minuto in questa stagione lo sta probabilmente più danneggiando che facendo crescere.
Corsa e sacrificio, più un assist che vale il vantaggio. Tanto basta, oltre a tre ruoli differenti coperti in 90' a guadagnare una sufficienza piena.
La grinta c'è, forse anche troppa. Con la fortuna che finalmente gira e le "minacce" ai suoi centra la prima vittoria per troppo tempo bramata dopo Rijeka e Benevento ma di lavoro da fare, soprattutto tatticamente, ce n'è fin troppo.
La grinta c'è, forse anche troppa. Con la fortuna che finalmente gira e le "minacce" ai suoi centra la prima vittoria per troppo tempo bramata dopo Rijeka e Benevento ma di lavoro da fare, soprattutto tatticamente, ce n'è fin troppo.
Incolpevole sui gol, è chiamato in causa in poche occasioni e si fa trovare pronto. Non impeccabile sui rinvii ma il meno responsabile della sconfitta odierna.
Buona la spinta a sinistra e buono il modo in cui tiene a bada le sortite offensive. Lascia il campo per un cambio modulo obbligato ma esce a testa alta, nonostante qualche piccola sbavatura.
Buona la spinta a sinistra e buono il modo in cui tiene a bada le sortite offensive. Lascia il campo per un cambio modulo obbligato ma esce a testa alta, nonostante qualche piccola sbavatura.
Inefficace nella chiusura su Bonaventura in occasione del primo gol, fuori posizione nel secondo. Si riscatta parzialmente a cavallo tra i due tempi ma nel complesso gara assolutamente da rivedere.
Inefficace nella chiusura su Bonaventura in occasione del primo gol, fuori posizione nel secondo. Si riscatta parzialmente a cavallo tra i due tempi ma nel complesso gara assolutamente da rivedere.
Gara a tratti monumentale con ottime chiusure e grande visione di gioco. Punito per il primo vero errore ma tanto basta per perdere gare e punti che si riveleranno fondamentali a fine stagione.
Come Torosidis, gioca bene e a grandi ritmi ma il modo in cui viene sovrastato da Kalinic in occasione del vantaggio rossonero non è affatto tollerabile.
Come Torosidis, gioca bene e a grandi ritmi ma il modo in cui viene sovrastato da Kalinic in occasione del vantaggio rossonero non è affatto tollerabile.
Entra per Nagy ma sembra un pesce fuor d'acqua. Gioca solo 26' ma tanto basta per dare l'impressione di non riuscire a incidere sul match.
Un gol d'autore per un ex mai troppo rimpianto da San Siro che negli ultimi anni avrebbe fatto più che comodo. Altra gara da protagonista, di spessore, come ci ha ormai abituati.
Un gol d'autore per un ex mai troppo rimpianto da San Siro che negli ultimi anni avrebbe fatto più che comodo. Altra gara da protagonista, di spessore, come ci ha ormai abituati.
Un gol d'autore per un ex mai troppo rimpianto da San Siro che negli ultimi anni avrebbe fatto più che comodo. Altra gara da protagonista, di spessore, come ci ha ormai abituati.
Gara equilibrata in mezzo al campo, dove riesce a dettare le proprio geometrie, pur estraniandosi troppo in troppe occasioni dall'azione.
Buona gara di sacrificio e grinta ma quando il Bologna rallenta, lui è il primo a cedere il passo agli avversari.
Buona gara di sacrificio e grinta ma quando il Bologna rallenta, lui è il primo a cedere il passo agli avversari.
Prestazione maiuscola, nella quale riesce a suggerire il reparto offensivo e alleggerire su quello difensivo. Lascia il campo e il Bologna si sgretola.
Le statistiche parlano di un Palacio com giocatore che ha macinato più metri in Serie A. Quest'oggi non si smentisce e garantisce il giusto equilibrio tra grinta e corsa.
Le statistiche parlano di un Palacio com giocatore che ha macinato più metri in Serie A. Quest'oggi non si smentisce e garantisce il giusto equilibrio tra grinta e corsa.
Come già contro la Sampdoria si distingue per una buona grinta e tanta voglia di spaccare il campo. Sfiora il gol e serve l'assist del momentaneo pari.
Il nuovo uomo della provvidenza felsinea questa volta non riesce nell'impresa, ed entra male in gara sfatando l'appellativo di uomo gol all'occorrenza, ma il materiale sul quale lavorare è valido e il tempo di certo non è tiranno.
Come lo scorso anno a Bologna ancora contro il Milan è punito dagli episodi. Col sogno di sedere un giorno su quella panchina si lecca le ferite e torna a lavorare, consapevole che la sua è una squadra ormai plasmata e pronta a infastidire chiunque.