Si fa trovare ben posizionato sul colpo di testa di Dzeko da due passi al 61'. Sorpreso dal tiro di Nainggolan sul 2-0: c'è troppa luce tra il suo corpo e il primo palo e si tuffa troppo lentamente
Si fa trovare ben posizionato sul colpo di testa di Dzeko da due passi al 61'. Sorpreso dal tiro di Nainggolan sul 2-0: c'è troppa luce tra il suo corpo e il primo palo e si tuffa troppo lentamente
Si fa trovare ben posizionato sul colpo di testa di Dzeko da due passi al 61'. Sorpreso dal tiro di Nainggolan sul 2-0: c'è troppa luce tra il suo corpo e il primo palo e si tuffa troppo lentamente
Partita sufficiente per il serbo, che soprattutto nel primo tempo dialoga con Felipe Anderson e si sovrappone arrivando più di qualche volta sul fondo per crossare. Nella ripresa si limita alla fase difensiva
Partita sufficiente per il serbo, che soprattutto nel primo tempo dialoga con Felipe Anderson e si sovrappone arrivando più di qualche volta sul fondo per crossare. Nella ripresa si limita alla fase difensiva
Inzaghi lo mette al centro della difesa al posto di De Vrij, non al meglio dopo il lungo infortunio. Il rumeno risponde presente e limita Dzeko al meglio delle proprie possibilità. Incolpevole sui due gol
Fino al minuto 64, una prestazione di tutto rispetto. Poi l'errore che ricorderà per tutta la vita: doppio passo incosciente al limite dell'area, Strootman lo uccella e va a segnare. E' brasiliano, ma siamo certi che non ripeterà mai più in carriera questo gesto tecnico
L'argentino sembra quasi non volerlo giocare, questo derby. Svogliato, prevedibile, poco incisivo. Perde un paio di palloni sanguinosi, su uno di questi rischia addirittura la frittata-penalty intervenendo al limite su Bruno Peres e rimediando il giallo
Non è in giornata e si capisce subito: nel primo tempo Emerson non lo fa passare praticamente mai. Lui come risponde? Con un paio di giocate forzate e passaggi errati che fanno infuriare Inzaghi. Pomeriggio da dimenticare
Nella prima frazione è forse quello più in palla dei suoi: spinge molto, preciso nei passaggi, lucido nelle situazioni scabrose. Come Basta, cala alla distanza e risente della mazzata psicologica firmata da Strootman
Come molti suoi colleghi, parte benissimo e nel secondo tempo si perde un po'. Quando Biglia è marcato a uomo tocca a lui impostare e lo fa bene. Corre meno del solito e la prova sono le poche occasioni create dalla sua squadra
Come molti suoi colleghi, parte benissimo e nel secondo tempo si perde un po'. Quando Biglia è marcato a uomo tocca a lui impostare e lo fa bene. Corre meno del solito e la prova sono le poche occasioni create dalla sua squadra
Ci mette il fisico come sempre, ma stavolta negli ultimi 30 metri non riesce mai a trovare quel guizzo geniale che lo ha portato a essere titolare indiscusso della Lazio. Un passo indietro rispetto alle ultime uscite
Rispetto a Felipe Anderson, è decisamente l'esterno più frizzante e attivo dei biancocelesti. Sulle fasce, però, la Roma ha preparato bene la partita e gli concede poche iniziative. Dai suoi piedi partono le azioni meglio orchestrate dalla squadra
Si dà da fare nella prima frazione, ha anche due potenziali occasioni per sbloccare il punteggio, ma imprecisione e troppa voglia non gli fanno centrare lo specchio. Nei secondi 45' viene servito poco e male e si perde tra Fazio e Manolas
Un tiro nello specchio, fiacco e centrale, di Lulic nel primo tempo, zero patemi nel secondo. Il portiere della Roma non deve sporcarsi nemmeno i guantoni, nonostante le aspettative fossero ben altre
Probabilmente la sorpresa più lieta del trionfale pomeriggio giallorosso. Non spinge tantissimo, ma quando porta palla e in fase di ripiego contro i temibili guizzi di Anderson è praticamente perfetto
Probabilmente la sorpresa più lieta del trionfale pomeriggio giallorosso. Non spinge tantissimo, ma quando porta palla e in fase di ripiego contro i temibili guizzi di Anderson è praticamente perfetto
Immobile gli crea pochi grattacapi, nel dubbio il greco non perde concentrazione e si impone con il fisico e soprattutto nel gioco aereo. Più abituato a una difesa a quattro, ma non sembra risentirne e con Fazio guida senza problemi la retroguardia giallorossa
Alterna discese alla Alberto Tomba a topiche che rischiano di beffare i suoi compagni. E' questo l'aspetto in cui deve maturare. Per il resto, buona prova di forza e intelligenza calcistica sulla sua corsia di competenza
Prestazione ordinaria per il tedesco, che si occupa principalmente di coprire le spalle a Bruno Peres. Keita lo punta poche volte, lui non si fa affatto travolgere e la sua esperienza alla lunga risulta determinante
Prestazione ordinaria per il tedesco, che si occupa principalmente di coprire le spalle a Bruno Peres. Keita lo punta poche volte, lui non si fa affatto travolgere e la sua esperienza alla lunga risulta determinante
Come il compagno di reparto Manolas, è atteso negli anticipi e preciso quando si tratta di impostare da dietro. Convince il suo adattamento alla difesa a tre, anche se dalle sue parti non corre quasi nessun pericolo
Quel passo cadenzato quando punta l'avversario è il segno che di lì a poco combinerà qualcosa. Poco presente in fase realizzativa, tant'è vero che non mette a referto bonus. Ma è una costante spina nel fianco della difesa laziale
Fa molto bene il consueto lavoro di schermo davanti alla difesa, abbassandosi spesso e volentieri sulla linea di Manolas e Fazio. Sente questa partita più di ogni altro compagno in campo, stavolta l'emozione e l'adrenalina non lo tradiscono
Finché il risultato resta sullo 0-0 il Ninja si limita a un lavoro di densità davanti alla difesa e di impostazione rapida quando c'è da imbastire il contropiede. Dopo lo 0-1 il tappo salta e si mette in proprio anche in fase offensiva, trovando (con la complicità di Marchetti) la rete che mette il lucchetto al match. Solito gladiatore nel finale
Finché il risultato resta sullo 0-0 il Ninja si limita a un lavoro di densità davanti alla difesa e di impostazione rapida quando c'è da imbastire il contropiede. Dopo lo 0-1 il tappo salta e si mette in proprio anche in fase offensiva, trovando (con la complicità di Marchetti) la rete che mette il lucchetto al match. Solito gladiatore nel finale
Pressoché inesistente nella prima frazione, ma quasi a metà ripresa ha il merito di rubare palla all'ingenuo Wallace e beffare Marchetti con il delizioso cucchiaio dello 0-1. Chiude in crescendo, un segnale molto positivo per Spalletti
Il bosniaco decide di prendersi un giorno di riposo (non autorizzato) proprio nella gara più sentita. Fortuna per lui che ci pensano i compagni a buttarla dentro. Gli capita sulla testa la chance enorme per lo 0-1 ma, invece di angolare la palla, la schiaccia buttandola di fatto addosso a Marchetti. Poco incisivo durante tutto il match