Sfortunato sulla rete realizzata da Lykogiannis, si salva in maniera non proprio plastica sulla conclusione di Arnautovic sul primo palo. Successivamente si limita a controllare le altre due conclusioni del Bologna nello specchio della porta ed approfitta della serata tranquilla per dare sfoggio delle sue qualità con i piedi.
- Lykogiannis 22’
- Dzeko 26’
- Dimarco 36’
- Martinez L. 42’
- Dimarco 49’
- Calhanoglu rig 59’
- Gosens 76’
Sfortunato sulla rete realizzata da Lykogiannis, si salva in maniera non proprio plastica sulla conclusione di Arnautovic sul primo palo. Successivamente si limita a controllare le altre due conclusioni del Bologna nello specchio della porta ed approfitta della serata tranquilla per dare sfoggio delle sue qualità con i piedi.
Sfortunato sulla rete realizzata da Lykogiannis, si salva in maniera non proprio plastica sulla conclusione di Arnautovic sul primo palo. Successivamente si limita a controllare le altre due conclusioni del Bologna nello specchio della porta ed approfitta della serata tranquilla per dare sfoggio delle sue qualità con i piedi.
L'esterno destro dell'Inter è un'iradiddio che si abbatte con tutta la sua furia sul malcapitato Bologna. L'ex Verona prima trasforma la punizione che mette in ghiaccio la partita, ad inizio ripresa si concede anche il lusso di segnare la sua seconda rete personale con un bel tiro di precisione sul secondo palo dopo aver messo a sedere Sosa.
L'ex Lazio esce dalla partita con il 100% di duelli aerei vinti ed impreziosisce ulteriormente la sua prestazione con una percentuale di passaggi realizzati superiore al 91%.
L'ex Lazio esce dalla partita con il 100% di duelli aerei vinti ed impreziosisce ulteriormente la sua prestazione con una percentuale di passaggi realizzati superiore al 91%.
Lo slovacco dà vita ad un bel duello senza esclusione di colpi con Arnautovic. La tenzone vede inequivocabilmente vincere il difensore nerazzurro che si concede anche il lusso di sbeffeggiare il proprio avversario anche dal punto di vista tecnico.
Lo slovacco dà vita ad un bel duello senza esclusione di colpi con Arnautovic. La tenzone vede inequivocabilmente vincere il difensore nerazzurro che si concede anche il lusso di sbeffeggiare il proprio avversario anche dal punto di vista tecnico.
Inizia male la sua partita regalando un contropiede al Bologna dopo poco più di tre minuti di gioco. L'errore non sembra scalfirlo particolarmente e dopo qualche minuto ritrova la consueta serenità che lo contraddistingue soprattutto quando si tratta di costruire la manovra partendo dal basso.
L'esterno ex Atalanta entra per regalare una meritatissima standing ovation a Dimarco, ma il suo apporto alla causa nerazzurra non si limita solo a questo, anzi l'ex Atalanta arrotonda ulteriormente il punteggio realizzando la sesta rete interista sul bell'invito di Dzeko.
Entra a partita già ampiamente decisa per far rifiatare il titolare Dumfries, si mette a disposizione della squadra e cerca di farsi vedere per accompagnare gli ultimi sussulti della squadra nerazzurra.
Entra a partita già ampiamente decisa per far rifiatare il titolare Dumfries, si mette a disposizione della squadra e cerca di farsi vedere per accompagnare gli ultimi sussulti della squadra nerazzurra.
Entra a partita già ampiamente decisa per far rifiatare il titolare Dumfries, si mette a disposizione della squadra e cerca di farsi vedere per accompagnare gli ultimi sussulti della squadra nerazzurra.
Parte un po' in sordina poco coinvolto dai compagni di squadra e piuttosto fermo. Con il passare dei minuti prende coraggio e inizia a capire i punti deboli di Lykogiannis, creando due situazioni molto pericolose: la prima viene trasformata da Dzeko in rete, sulla seconda è lo stesso centravanti a centrare la traversa da pochi centimetri.
Inzaghi gli concede una mezz'oretta in campo per rimettere minuti nelle gambe. Il regista nerazzurro ne approfitta per far capire di non aver assolutamente perso lo smalto ed in poco più di trenta minuti riesce a toccare una quantità industriale di palloni gestendoli tutti con grande sapienza.
Inzaghi gli concede una mezz'oretta in campo per rimettere minuti nelle gambe. Il regista nerazzurro ne approfitta per far capire di non aver assolutamente perso lo smalto ed in poco più di trenta minuti riesce a toccare una quantità industriale di palloni gestendoli tutti con grande sapienza.
Per lui pochi scampoli di gara quando il punteggio è ormai già ampiamente acquisito. Si piazza a mo' di schermo davanti alla propria difesa per impedire al Bologna di creare qualche iniziativa pericolosa.
Solita partita di grande elettricità del centrocampista nerazzurro. Con lui in campo sembra che l'Inter giochi in dodici vista la sua grande abnegazione in fase di non possesso e l'atleticità che lo porta spesso ad accompagnare la manovra offensiva con degli inserimenti utili ad allungare la retroguardia avversaria.
Solita partita di grande elettricità del centrocampista nerazzurro. Con lui in campo sembra che l'Inter giochi in dodici vista la sua grande abnegazione in fase di non possesso e l'atleticità che lo porta spesso ad accompagnare la manovra offensiva con degli inserimenti utili ad allungare la retroguardia avversaria.
Il nuovo ruolo da regista sembra averlo rivitalizzato. Il turco è il primo nerazzurro a cercare con convinzione la conclusione verso la porta difesa da Skorupski, poi si rende utile battendo velenosamente il calcio d'angolo che porta alla rete di Lautaro Martinez ed infine mette a segno la rete del 5-1 trasformando freddamente un calcio di rigore.
In un risultato roboante come quello di stasera ci si aspetterebbe un grosso contributo da parte di un giocatore con il suo talento. Invece l'ex Roma si limita a controllare la propria zona di competenza, aiutando nella costruzione della manovra, ma senza grossi squilli di tromba.
Entra nel finale di partita, ma nonostante questo trova il tempo di farsi vedere sfiorando la rete con una bella conclusione da fuori area che però si va a stampare sulla traversa.
Attaccante, rifinitore, regista, i ruoli che riesce a ricoprire il numero 9 dell'Inter contro il Bologna sono quasi infiniti. L'unica macchia su di una partita sontuosa è quella traversa colta da pochissimi centimetri su cross di Dumfries, per il resto una serata da incorniciare con un gol splendido ed un assist al bacio.
Attaccante, rifinitore, regista, i ruoli che riesce a ricoprire il numero 9 dell'Inter contro il Bologna sono quasi infiniti. L'unica macchia su di una partita sontuosa è quella traversa colta da pochissimi centimetri su cross di Dumfries, per il resto una serata da incorniciare con un gol splendido ed un assist al bacio.
Il centravanti nerazzurro inizia la partita svariando su tutto il fronte offensivo per cercare di portare fuori posizione i difensori centrali del Bologna. Ha il grande merito di realizzare la terza rete dei padroni di casa anticipando Arnautovic e Lykogiannis ed insaccando con un furbo colpo di testa sul primo palo. Nella ripresa potrebbe firmare una doppietta, ma preferisce lasciare il calcio di rigore a Calhanoglu.
Il centravanti nerazzurro inizia la partita svariando su tutto il fronte offensivo per cercare di portare fuori posizione i difensori centrali del Bologna. Ha il grande merito di realizzare la terza rete dei padroni di casa anticipando Arnautovic e Lykogiannis ed insaccando con un furbo colpo di testa sul primo palo. Nella ripresa potrebbe firmare una doppietta, ma preferisce lasciare il calcio di rigore a Calhanoglu.
Dopo la sconfitta contro la Juventus e la sfortunata rete subita in apertura da Lykogiannis molte squadre si sarebbe sciolte come neve al sole. Invece la sua Inter risponde praticamente subito all'onta della rete subita e poi dilaga realizzando ben sei reti e soprattutto dominando su tutto il terreno di gioco.
L'Inter tira 7 volte nello specchio della sua porta e realizza 6 reti, basterebbe questo dato per far capire la serata da incubo vissuta dal polacco. La sensazione è che potrebbe fare meglio sia sul calcio di punizione di Dimarco che sulla rete segnata da Gosens.
Questa volta la sua carica agonistica finisce con l'essere controproducente. I giocatori dell'Inter approfittano del minor tasso tecnico del Bologna per aggirarne facilmente il pressing facendo innervosire sempre di più uno degli ex della serata. La dimostrazione del suo nervosismo è data dal parapiglia a cui dà vita dopo il calcio di punizione assegnato per il fallo di Lucumì.
La sua rete illude il Bologna, ma di certo non è quello che possiamo definire un gol cercato. Il greco ha solamente la fortuna di trovarsi al posto giusto al momento giusto deviando con la schiena la conclusione di Orsolini e rendendo imparabile la traiettoria per Onana. Per il resto dimostra le consuete amnesie difensive che vengono spesso punite dagli esterni avversari.
Come tutta la retroguardia del Bologna finisce per l'essere travolto dalla grande serata dell'Inter. Soffre in particolar modo Lautaro Martinez quando quest'ultimo si allontana dall'area di rigore per iniziare il proprio duetto con Dzeko.
Come tutta la retroguardia del Bologna finisce per l'essere travolto dalla grande serata dell'Inter. Soffre in particolar modo Lautaro Martinez quando quest'ultimo si allontana dall'area di rigore per iniziare il proprio duetto con Dzeko.
Non inizia male la sua serata, ma con il passare dei minuti mette in mostra dei cali di concentrazione molto importanti. Disattento in occasione del calcio di punizione che porta alla rete di Dimarco quando travolge Lautaro in posizione decisamente pericolosa.
Prima del suo ingresso la difesa del Bologna aveva dato vita ad una prestazione quanto meno dignitosa. Il numero 4 vive una delle sue peggiori serate da professionista: prima si fa saltare come un birillo da Dimarco in occasione della rete del 4-1 e poi si vede comminare contro il rigore che verrà poi trasformato da Calhanoglu per il momentaneo 5-1.
Schierato ancora una volta esterno difensivo con il compito di accentrarsi in fase di possesso e dare vita ad una linea a tre centrali, il numero 3 del Bologna vive una serata piuttosto difficile, soprattutto per la grande verve degli esterni nerazzurri. Ha particolari responsabilità sulla rete di Gosens quando si accentra troppo lasciando all'ex Atalanta tutto lo spazio utile per segnare.
Schierato ancora una volta esterno difensivo con il compito di accentrarsi in fase di possesso e dare vita ad una linea a tre centrali, il numero 3 del Bologna vive una serata piuttosto difficile, soprattutto per la grande verve degli esterni nerazzurri. Ha particolari responsabilità sulla rete di Gosens quando si accentra troppo lasciando all'ex Atalanta tutto lo spazio utile per segnare.
Entra per Barrow e nonostante la partita sia già ampiamente decisa prova a farsi vedere per cercare di allungare l'Inter e creare qualche pericolo, seppur minimo.
Se non fosse per la conclusione deviata da Lykogiannis e che porta al momentaneo vantaggio del Bologna la sua prestazione non avrebbe lasciato alcuna traccia. Totalmente avulso dal gioco e poco proficuo anche quando riesce ad entrare in possesso del pallone. Serata da dimenticare.
Il suo ingresso dovrebbe dare un minimo di scossa al Bologna, invece anche lui finisce ben presto con il farsi travolgere dalla serata negativa della sua squadra.
Dovrebbe essere uno degli uomini di maggiore qualità del Bologna, invece non riesce praticamente mai ad incidere né sullo sviluppo della manovra né in fase di accompagnamento o inserimento nell'area avversaria.
In una serata molto difficile per il Bologna lo scozzese prova a mantenere quantomeno la calma, fin troppa. I palleggiatori avversari ne approfittano e lo prendono spesso nel mezzo saltando facilmente la sua pressione.
Entra quando la partita ha preso ormai una direzione ben precisa. Come Medel non riesce a mettere una pezza alla netta superiorità degli avversari, ma se non altro non si fa prendere dall'eccessivo nervosismo.
Entra quando la partita ha preso ormai una direzione ben precisa. Come Medel non riesce a mettere una pezza alla netta superiorità degli avversari, ma se non altro non si fa prendere dall'eccessivo nervosismo.
Avrebbe l'occasione di regalare il vantaggio ai suoi dopo pochissimi minuti di gioco, ma la sua conclusione è imprecisa e termina sul fondo. Dopo quell'occasione prova a farsi vedere, ma senza continuità e soprattutto senza riuscire a creare nessun altro pericolo concreto.
Avrebbe l'occasione di regalare il vantaggio ai suoi dopo pochissimi minuti di gioco, ma la sua conclusione è imprecisa e termina sul fondo. Dopo quell'occasione prova a farsi vedere, ma senza continuità e soprattutto senza riuscire a creare nessun altro pericolo concreto.
Avrebbe l'occasione di regalare il vantaggio ai suoi dopo pochissimi minuti di gioco, ma la sua conclusione è imprecisa e termina sul fondo. Dopo quell'occasione prova a farsi vedere, ma senza continuità e soprattutto senza riuscire a creare nessun altro pericolo concreto.
Viene cercato pochissimo dai suoi compagni di reparto, l'unica volta che viene messo in condizione di calciare a rete è su di un lancio di Lykogiannis. Per il resto trascorre la serata a sbattere contro Skriniar ed è costretto ad abbassarsi fino a centrocampo per cercare qualche pallone giocabile.
Viene cercato pochissimo dai suoi compagni di reparto, l'unica volta che viene messo in condizione di calciare a rete è su di un lancio di Lykogiannis. Per il resto trascorre la serata a sbattere contro Skriniar ed è costretto ad abbassarsi fino a centrocampo per cercare qualche pallone giocabile.
Come Arnautovic non viene mai messo in condizione di fare male alla retroguardia dell'Inter.
Il suo Bologna parte bene, propositivo e pronto a sfruttare i pochi regali dell'Inter. Ma dopo il vantaggio dei padroni di casa i suoi si sciolgono completamente facendosi travolgere senza dare mai l'impressione di poter creare il minimo pericolo concreto per provare a restare in partita.
Il suo Bologna parte bene, propositivo e pronto a sfruttare i pochi regali dell'Inter. Ma dopo il vantaggio dei padroni di casa i suoi si sciolgono completamente facendosi travolgere senza dare mai l'impressione di poter creare il minimo pericolo concreto per provare a restare in partita.