Calhanoglu lo fulmina con il suo gran destro nel primo tempo; fa buona guardia su Dzeko e Perisic, è bravissimo su Dimarco nel finale: con la sua parata tiene vive le speranze del Venezia. Si deve arrendere al calcio di rigore di Lautaro.
- Calhanoglu 34’
- Martinez L. rig 97’
Calhanoglu lo fulmina con il suo gran destro nel primo tempo; fa buona guardia su Dzeko e Perisic, è bravissimo su Dimarco nel finale: con la sua parata tiene vive le speranze del Venezia. Si deve arrendere al calcio di rigore di Lautaro.
Senza dubbio il migliore della retroguardia veneziana, pulisce l'area di rigore con interventi precisi e svetta su parecchi palloni alti. Qualche imprecisione in fase di disimpegno, ma tiene botta contro Correa e Dzeko.
Da apprezzare la sua duttilità, perché Zanetti lo impiega in diverse zone del campo nel corso della partita, tuttavia non riesce a reggere il ritmo dei centrocampisti nerazzurri e anche quando è spostato sulla destra va in difficoltà contro la vivacità di Perisic.
Da apprezzare la sua duttilità, perché Zanetti lo impiega in diverse zone del campo nel corso della partita, tuttavia non riesce a reggere il ritmo dei centrocampisti nerazzurri e anche quando è spostato sulla destra va in difficoltà contro la vivacità di Perisic.
Meno brillante di Caldara, in difficoltà contro la mobilità di Dzeko e gli inserimenti dei centrocampisti nerazzurri. Costretto ad alcuni interventi alla disperata, ogni tanto è impreciso e fuori posizione.
Inizia la gara con un brutto pallone perso, che rischia di costare caro alla sua squadra. Ingaggia un bel duello con Perisic, il croato è un cliente difficile di questi tempi e impegna l'esterno veneziano. Nella ripresa fa infuriare Zanetti con un destro inguardabile, poco dopo è sostituito da Johnsen.
Inizia la gara con un brutto pallone perso, che rischia di costare caro alla sua squadra. Ingaggia un bel duello con Perisic, il croato è un cliente difficile di questi tempi e impegna l'esterno veneziano. Nella ripresa fa infuriare Zanetti con un destro inguardabile, poco dopo è sostituito da Johnsen.
Da un lato c'è il salvataggio sulla linea sul colpo di testa di Skriniar al 61', dall'altro l'intervento con il braccio che determina l'assegnazione del calcio di rigore per l'Inter. In mezzo una partita con troppi errori, soprattutto in fase difensiva.
È l'unico del Venezia a provarci veramente, spaventa Handanovic con due splendidi tiri da fuori. Oltre alle conclusioni però c'è poco, i difensori dell'Inter lo sovrastano fisicamente e lui si intestardisce eccessivamente alla ricerca della gloria personale.
Tanti palloni toccati, ma anche troppi errori nella sua gara: spesso fa la scelta sbagliata, non trova la posizione o non riesce a mantenere il possesso del pallone. Zanetti gli dà fiducia, ma il trequartista non lo ripaga adeguatamente.
Rileva Aramu, la qualità è decisamente inferiore, ma ha anche lui voglia di lasciare il segno; ci prova, anche in modo un po' confusionario, ma tiene sotto pressione la difesa dell'Inter nella fase finale di gara.
Anche lui soffre parecchio nel primo tempo contro i centrocampisti nerazzurri, ma con il passare dei minuti fa valere la sua personalità e dà vita a trame di gioco interessanti. Un ottimo salvataggio in ripiegamento difensivo aggiunge elementi positivi alla sua prestazione.
Si abbassa tanto per provare a palleggiare, nella prima fase di gara il suo apporto è positivo, ma quando l'Inter attacca si schiaccia troppo sulla linea difensiva e finisce per lasciarsi travolgere dai nerazzurri. Meglio in fase di costruzione.
Entra in campo nella ripresa, si mette in mostra con alcuni spunti interessanti. Affonda sulla destra approfittando della stanchezza di Dimarco, è pericoloso ed è uno degli ultimi ad arrendersi tra i padroni di casa.
Troppo solo lì davanti, abbandonato dai compagni e costretto a lottare contro i 3 mastini nerazzurri; è inevitabile che finisca nella morsa della difesa avversaria, che non riesce ad allungare con i suoi strappi. I rari palloni che ha a disposizione li sbaglia; serata da dimenticare.
Il suo ingresso in campo è impalpabile, non lo si vede per parecchi minuti, tanto da pensare che Zanetti abbia sprecato un cambio. Riappare all'improvviso con un improvvido fallo di mano nell'area dell'Inter, un intervento pallavolistico del tutto fuori luogo.
Il suo ingresso in campo è impalpabile, non lo si vede per parecchi minuti, tanto da pensare che Zanetti abbia sprecato un cambio. Riappare all'improvviso con un improvvido fallo di mano nell'area dell'Inter, un intervento pallavolistico del tutto fuori luogo.
Il Venezia soffre il pressing dell'Inter nel primo tempo e si affida eccessivamente alle giocate estemporanee di Aramu per provare a reagire. Meglio a inizio ripresa, ma i lagunari concedono troppo ed è solo per la scarsa mira degli avversari che la partita rimane in bilico fino all'ultimo.
Chiamato alla grande risposta da Aramu al 39', ringiovanisce improvvisamente e sfodera una parata d'altri tempi. Un intervento fondamentale, perché lo squillo del Venezia rischiava di cambiare l'andamento della gara.
Chiamato alla grande risposta da Aramu al 39', ringiovanisce improvvisamente e sfodera una parata d'altri tempi. Un intervento fondamentale, perché lo squillo del Venezia rischiava di cambiare l'andamento della gara.
È il terzo in difesa, ma in realtà gioca in costante proiezione offensiva. Con le sue sgroppate mette in difficoltà il Venezia e sforna cross interessanti per i compagni, sempre pericoloso anche quando calcia da fermo. Attento nella fase difensiva, in forte calo nel finale, quando ha anche la palla giusta per chiudere la gara, ma la spara addosso a Romero.
Mette le cose in chiaro fin dai primi minuti, giocando sempre d'anticipo e facendo valere il fisico. Sui palloni alti è imbattibile, anche nell'area avversaria: solo un intervento di Haps sulla linea di porta gli nega la gioia del gol.
Registra arretrato, dà buone risposte a Inzaghi nel ruolo di perno centrale della difesa. Gioca alto, quasi sulla linea dei centrocampisti; disputa una gara priva di particolari sbavature e sempre nel vivo del gioco, impreziosita da un'ottima chiusura di testa nel finale.
Senza strafare, si fa sempre trovare pronto sulla destra e va al cross con una discreta continuità. Meno coinvolto rispetto ad altre occasioni, non trova lo spunto vincente; accusa un infortunio muscolare che lo costringe a uscire.
Rileva Darmian, come al solito alterna buone giocate a passaggi a vuoto. Oggi è solido in difesa, ma pasticcia in avanti, con cross sbilenchi e tocchi imprecisi; si fa perdonare con un paio di belle chiusure.
Entra al posto di Calhanoglu e fa notare la differenza di qualità, divorandosi un contropiede pericoloso con un tocco impreciso. Porta dinamismo, ma toglie geometrie alla manovra nerazzurra.
Ancora un'ottima partita, i suoi tocchi sono sempre intelligenti e la distanza percorsa enorme. Entra nell'azione del primo gol, è sempre in movimento ed è il perno del centrocampo di Inzaghi.
Ancora un'ottima partita, i suoi tocchi sono sempre intelligenti e la distanza percorsa enorme. Entra nell'azione del primo gol, è sempre in movimento ed è il perno del centrocampo di Inzaghi.
Sicuramente un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni; corre tanto, ma non è sempre lucido. Ci prova al 30' con un colpo di testa, ma Romero controlla senza problemi; spinge bene, ma spesso gli manca il guizzo decisivo.
Nel primo tempo sembra appannato, poco preciso; gira a vuoto e spesso sbaglia il tocco decisivo. Meglio nella prima parte della ripresa, è più nel vivo del gioco ed è efficace nelle ripartenze. Si nota però che ha bisogno di riposo.
Sblocca la gara con un gran destro da fuori area, dopo averci provato su punizione al 18'. Sempre nel vivo del gioco, dialoga bene con i compagni e si muove tanto, dimostrando di essere a suo agio nel ruolo che Inzaghi gli ha cucito addosso.
Sblocca la gara con un gran destro da fuori area, dopo averci provato su punizione al 18'. Sempre nel vivo del gioco, dialoga bene con i compagni e si muove tanto, dimostrando di essere a suo agio nel ruolo che Inzaghi gli ha cucito addosso.
Non particolarmente dentro la partita dal punto di vista mentale, è spesso fuori dal gioco e non riesce a trovare lo spunto vincente. Entra nell'azione del gol, ma combina pochissimo davanti e nella ripresa è sostituito da Lautaro.
Tanto volume di gioco, si muove su tutto il fronte offensivo e crea soprattutto per i compagni. Al 14' ci prova con un sinistro incrociato, neutralizzato da Romero; al 54' il suo destro è troppo centrale, nel finale si sacrifica tanto ma sbaglia qualche pallone di troppo.
Entra al posto di Correa, lavora tanti palloni e nel finale prima si procura, poi trasforma il calcio di rigore che chiude la partita. La sua zampata arriva in un momento pericoloso per l'Inter, che conquista 3 punti preziosi al Penzo.
L'Inter parte forte, pressa a tutto campo e non fa giocare il Venezia. La nota dolente sono i troppi gol sbagliati, i nerazzurri rischiano nel finale nonostante le numerose occasioni; la scelta di lasciare lo stanchissimo Dimarco in campo non convince del tutto.