La prestazione di Consigli si riassume tutta al 39° del primo tempo: parata irreale su Kalinic, errore sull'angolo seguente. Altre due parate decisive, fra le 8 totali, ma il suo voto non è così alto come ci si poteva immaginare prima del gol subito negli attimi finali del primo tempo.
La sua gara è numericamente molto buona: recupera tantissimi palloni - il migliore dei suoi -, vince tanti duelli individuali, però viene tratto in inganno dalla deviazione di Falcinelli sul cross di Calhanoglu: il tocco lo mette fuori tempo rispetto a Romagnoli e questo consente all'ex Roma di siglare il gol dell'1-0. Un po' di nervosismo ne caratterizza la gara, ma questa è figlia della frustrazione dei risultati che stentano ad arrivare.
La sua gara è numericamente molto buona: recupera tantissimi palloni - il migliore dei suoi -, vince tanti duelli individuali, però viene tratto in inganno dalla deviazione di Falcinelli sul cross di Calhanoglu: il tocco lo mette fuori tempo rispetto a Romagnoli e questo consente all'ex Roma di siglare il gol dell'1-0. Un po' di nervosismo ne caratterizza la gara, ma questa è figlia della frustrazione dei risultati che stentano ad arrivare.
Si occupa di Kalinic insieme ad Acerbi, lo arginano bene, ma il resto della sua partita non è sui suoi soliti livelli: poco incisivo in chiusura, pochi palloni recuperati, troppo basso e questo condiziona la linea difensiva dei suoi.
Borini dalla sua parte non lo mette in difficoltà, lui si limita a non soccombere come accade dall'altra parte a Peluso con Suso. Partita onesta quella del terzino destro in fase difensiva, considerando che il suo allenatore gli ha chiesto di non esporsi ad avanzate eccessive che sarebbero potute essere pericolose in caso di ripartenze del Milan.
La sua partita inizia anche piuttosto bene arginando in molte occasioni Suso o comunque limitandolo, ma nel secondo tempo subisce tantissimo lo spagnolo che sulla sua fascia spadroneggia e quando non c'è l'ex Liverpool arriva Abate ad approfittare degli spazi creati. Esce dal campo evidentemente spaesato e frastornato dalla finta di Suso in occasione del definitivo 2-0.
Il ruolo di playmaker non fa per lui. Questa sera contro il Milan le assenze lo costringono a farlo, ma il passo e il piede non sono adatti al ruolo e Kessié lo capisce e approfitta della desuetudine per infilarsi fra le maglie avversarie. Paga anche lui la deviazione di Falcinelli in occasione dell'1-0: troppo passivo, lui che copriva il primo palo, a non allontanare la palla o favorire un'uscita migliore di Consigli.
È l'unico dei suoi che ci prova in mezzo al campo e che ci prova in generale. L'unica vera occasione neroverde arriva dai suoi piedi, per il resto nulla. La sua prestazione va comunque sottolineata e da lui deve ripartire il processo di ricostruzione di questo Sassuolo 2.0.
È l'unico dei suoi che ci prova in mezzo al campo e che ci prova in generale. L'unica vera occasione neroverde arriva dai suoi piedi, per il resto nulla. La sua prestazione va comunque sottolineata e da lui deve ripartire il processo di ricostruzione di questo Sassuolo 2.0.
Inizia subito con due falli su Suso, che seguiva quasi a uomo. L'arbitro lo grazia, ma lui capisce che non può proseguire in questo modo: si allontana dunque dalla difesa di Suso e prova a farsi vedere in avanti, facendolo bene, ma poi alla lunga cala sensibilmente sino alla sostituzione.
Falcinelli verrà da un ottimo campionato, ma un giocatore dall'esperienza di Matri per una squadra come il Sassuolo che si deve salvare è imprescindibile: entra e combatte, manda in difficoltà Zapata in qualche occasione mettendo in mostra tutta la sua grinta e la sua capacità di fare lavoro sporco utilissimo alla squadra.
In avanti è l'unico che ci prova. Tira più lui di tutto il resto della squadra messa insieme, crea anche qualche occasione con dei buoni cross su cui però non si riesce ad avventare alcun suo compagno di squadra. Buona prestazione, ma sembra predichi nel deserto.
In avanti è l'unico che ci prova. Tira più lui di tutto il resto della squadra messa insieme, crea anche qualche occasione con dei buoni cross su cui però non si riesce ad avventare alcun suo compagno di squadra. Buona prestazione, ma sembra predichi nel deserto.
Seconda gara consecutiva in contesti simili, contro squadre più blasonate e vicini alla vittoria: il ragazzo prova a mettersi in mostra mettendo in luce anche qualcosa di buono dal punto di vista tecnico, ma nulla di positivo ai fini della manovra della squadra.
Seconda gara consecutiva in contesti simili, contro squadre più blasonate e vicini alla vittoria: il ragazzo prova a mettersi in mostra mettendo in luce anche qualcosa di buono dal punto di vista tecnico, ma nulla di positivo ai fini della manovra della squadra.
Seconda gara consecutiva in contesti simili, contro squadre più blasonate e vicini alla vittoria: il ragazzo prova a mettersi in mostra mettendo in luce anche qualcosa di buono dal punto di vista tecnico, ma nulla di positivo ai fini della manovra della squadra.
Ci si accorge di lui quando lascia spazio al giovanissimo Pierini. Si rende protagonista più di alterchi verbali con gli avversari che in azioni di attacco: perde 2 duelli su 3, tocca pochissimi palloni nella metà campo offensiva e in generale e dialoga poco con i suoi compagni di reparto. Prestazione insufficiente.
Il Sassuolo non gioca bene e non perde solo per errori individuali: il tecnico deve ammettere i propri errori, su tutti deve risolvere il calo mentale che attanaglia i cardini di questa squadra e pensare a fare punti piuttosto che fare bel gioco. Sempre che Squinzi gli conceda ancora tempo.
Una parata, ma decisiva: quella su Mazzitelli è importante come il gol di Romagnoli susseguente. Il #99 del Milan evita di vedere dei fantasmi a Montella con una parata assolutamente non semplice e dando sicurezza ad un reparto tramite le uscite alte: la personalità non gli è mai mancata ed era importantissimo venisse fuori in un periodo potenzialmente pericoloso come questo.
Una parata, ma decisiva: quella su Mazzitelli è importante come il gol di Romagnoli susseguente. Il #99 del Milan evita di vedere dei fantasmi a Montella con una parata assolutamente non semplice e dando sicurezza ad un reparto tramite le uscite alte: la personalità non gli è mai mancata ed era importantissimo venisse fuori in un periodo potenzialmente pericoloso come questo.
Non era facile rientrare in campionato dopo la sosta forzata di due gare in una partita potenzialmente decisiva per l'allenatore che lo ha voluto a Milano. L'inizio non è dei migliori, poi col gol del vantaggio arriva anche la tranquillità e Bonucci sale in cattedra: il lancio per Suso in occasione del 2-0 è un lampo del giocatore che ha deliziato i fantallenatori italiani negli ultimi anni.
Torna sul campo in cui ha subito un grave infortunio alla retina dell'occhio destro e lo fa subentrando a freddo allo sfortunato Calabria: la sua prestazione è positiva, mai fuori posto e propositivo: se dovesse protrarsi l'assenza di Rodriguez si candida ad una maglia da titolare a pieno merito.
Con Falcinelli era tutto più facile per il colombiano, con l'ingresso di Matri le cose si sono complicate un po' e l'ex Udinese ha sofferto un po'. Alla fine riesce comunque ad uscire indenne senza gravi errori a carico e questo fa sì che avanzi nelle gerarchie rispetto a Musacchio perché un marcatore come lui serve sempre in campo.
Alla vigilia della sosta per le nazionali il dubbio non può non venire: Romagnoli è azzurrabile? Alla luce delle ultime uscite sì, ma Ventura continua ad ignorare l'ex Roma che anche questa sera, oltre al gol vittoria, vince quasi tutti i duelli in cui è coinvolto aiutando a disinnescare l'attacco emiliano.
Alla vigilia della sosta per le nazionali il dubbio non può non venire: Romagnoli è azzurrabile? Alla luce delle ultime uscite sì, ma Ventura continua ad ignorare l'ex Roma che anche questa sera, oltre al gol vittoria, vince quasi tutti i duelli in cui è coinvolto aiutando a disinnescare l'attacco emiliano.
Molti pregiudizi aleggiano su di lui, ma questa sera contro il Sassuolo la sua prestazione è importantissima per gli equilibri del Milan: intercetta tanti palloni in fase difensiva, aiuta a far ripartire l'azione ed è il primo ad andare a contrastare le avanzate avversarie. La sua determinazione è stata importantissima in questa vittoria.
Molti pregiudizi aleggiano su di lui, ma questa sera contro il Sassuolo la sua prestazione è importantissima per gli equilibri del Milan: intercetta tanti palloni in fase difensiva, aiuta a far ripartire l'azione ed è il primo ad andare a contrastare le avanzate avversarie. La sua determinazione è stata importantissima in questa vittoria.
Si scrive A.C. Milan, si legge Suso. Inizia la gara in sordina, ma nel secondo tempo è semplicemente irrefrenabile - chiedere a Peluso -. Ogni volta che ha la palla fra i piedi si ha come la sensazione che possa fare qualcosa di fantastico da un momento all'altro e questo è accaduto al 67° minuto quando con un movimento nel breve regala ai tifosi del Milan un gol splendido, l'ennesimo.
Entra per dare equilibrio, ma non lo fa bene. Appare molto disattento e perde tanti, troppi palloni che solo la poca propensione offensiva del Sassuolo non gli ha fatto pesare.
Con Montolivo di fianco è meno impegnato a correre verso la propria difesa e ha più energie da destinare alla fase offensiva: questo fa sì che possa spaccare la gara e il centrocampo del Sassuolo in due con le sue accelerazioni, come quella in occasione del colpo di testa di Kalinic o quella nel secondo tempo che lo porta al tiro nel secondo tempo. Una delle migliori prestazioni di Kessié della stagione.
I primi accenni di un Milan diverso rispetto alle ultime uscite le ha fornite lui con una punizione e un tiro dalla distanza. Si incarica di battere tutti i calci piazzati e lo fa molto bene, viene sostituito per dare più copertura alla squadra, ma la prestazione è sicuramente positiva.
Montella gli chiede di allungare la squadra e portare via i difensori da Calhanoglu e Suso, lui lo fa bene, ma nemmeno così perfettamente come qualcun altro saprebbe fare. Questo tipo di movimento, insolito per lui, lo rende meno incisivo sotto porta, anche se va vicino al gol in qualche occasione. Il problema sono i pochissimi palloni arrivatigli nel corso dei 90' che fanno sì che non riesca ad entrare perfettamente in partita.
Corre, ma non tanto come nelle ultime gare; si fa vedere avanti, ma è sempre poco preciso; crea azioni potenzialmente pericolose, ma poi le rovina con dei movimenti sbagliati concettualmente. L'impegno non si discute, ma la qualità dell'impegno non è encomiabile.
Mette in campo una formazione equilibrata che ricalca i primi minuti del match contro il Genoa. Romagnoli e Suso lo aiutano a tenere per il momento la panchina, ma lui non fa nulla per dare segnali della sua lettura tattica delle partite: i cambi difensivi contro un Sassuolo in palese difficoltà hanno fatto solo sì che gli uomini di Bucchi potessero provare un assalto finale che, per come si era messa la gara, era facilmente evitabile tenendo i due trequartisti in campo.
