Serata da minimo lavoro sindacale, in cui non può nulla sugli unici due guizzi del Parma. Prova a ricacciare la capocciata di Kurtic, ma il palo lo beffa. Bene coi piedi sul retropassaggio killer di Calabria.
- Hernani 13’
- Kurtic 56’
- Hernandez T. 58’
- Hernandez T. 91’
Serata da minimo lavoro sindacale, in cui non può nulla sugli unici due guizzi del Parma. Prova a ricacciare la capocciata di Kurtic, ma il palo lo beffa. Bene coi piedi sul retropassaggio killer di Calabria.
Passo indietro rispetto alle sue ultime prestazioni. Avere Kalulu al fianco gli fa perdere le certezze: non perfetto su Gervinho, in ritardo sul secondo gol e in affanno nel finale su Inglese. Ha il merito di sparigliare le carte davanti nel recupero. Da un suo cross nasce il 2-2 e questo gli vale mezzo punto in più.
Perde il suo collega di reparto dopo pochi minuti e si ritrova a dover guidare il 2000 Kalulu. Lo fa senza andare troppo in affanno.
Primo tempo di spinta e sprazzi di nervosismo, che non lasciano intuire una gran serata. Poi negli spogliatoi lo spirito di Ibra si impossessa di lui e riesce da solo a riprendere il Parma come lo svedese aveva fatto col Verona. Prima incorna di prepotenza il corner di Calhanoglu e poi sfoga tutta la sua rabbia nel mancino che regala il punto ai suoi.
Dopo l'esordio in Europa, entrare così a freddo al quinto minuto contro il Parma non è roba semplice da gestire, per di più in un ruolo non propriamente tuo. Kalulu dimostra di non essere affidabile, lasciando strada libera a Gervinho sullo 0-1 e soffrendo troppo dal punto di vista fisico sia con Cornelius che con Inglese.
Anche lui ha una partenza timida con qualche errore tecnico non da lui, ma quando c'è da tirare fuori l'ascia per l'assalto all'arma bianca, si rivela utile come al solito.
Anche lui ha una partenza timida con qualche errore tecnico non da lui, ma quando c'è da tirare fuori l'ascia per l'assalto all'arma bianca, si rivela utile come al solito.
Vuole il primo gol del campionato con tutto se stesso, ma le porte del suo stadio decidono di tradirlo e di ridere di lui. Colpisce in sequenza un'incrocio dei pali, un palo esterno su punizione e una traversa piena. Capisce che è meglio servire gli altri, e piazza l'assist per l'1-2 di Hernandez.
Pioli lo rilancia titolare dopo il gol da tre punti di Genova. Lui cerca il bis, lo trova ma il Var gli cancella la gioia del gol. Nel primo tempo fatica a fare poco altro e Pioli lo lascia negli spogliatoi per Leao.
Pioli lo rischia subito dal primo minuto perché ha bisogno di lui. L'algerino non risponde presente perdendosi subito Hernani. Viene mangiato vivo dal centrocampo del Parma fino al nuovo infortunio.
Mette ordine nel centrocampo rossonero e dà a suo modo una mano al completamento della rimonta.
Come una sliding door, quell'incrocio dei pali cambia la storia della sua partita. Da eroe a sostituito all'intervallo. Nel primo tempo non demerita e fa vedere sprazzi di buon calcio, ma Pioli lo "boccia" per lasciare maggiore spazio a Calhanoglu.
Altro esame da "vice-Ibra" non superato per Ante Rebic, che toppa un altro appuntamento per convincere Pioli. Forse l'ultimo, perché Ibra sta per tornare, poi tornerà presumibilmente sulla sinistra e proverà a ritrovare la sua vena realizzativa. Si salva da un'insufficienza peggiore con il tiro da cui scaturisce il pari rossonero.
Rientra con una discreta condizione fisica, ma giocare sulla fascia destra lo limita tremendamente. Riesce comunque a fare meglio di Castillejo su quel versante.
Dopo le ultime splendide partite disputate, il suo ingresso in campo contro il Parma ha il peso di una piuma, o forse anche meno. Praticamente non pervenuto.
Dopo le ultime splendide partite disputate, il suo ingresso in campo contro il Parma ha il peso di una piuma, o forse anche meno. Praticamente non pervenuto.
Fa un po' di confusione con i suoi trequartisti, ma alla fine agguanta un pareggio che salva la striscia di risultati utili consecutivi.
Il suoi migliori alleati sono i legni di San Siro, che ringrazia tre volte. Quando Calhanoglu becca la porta lui è reattivo; compie un mezzo miracolo su Rebic, ma per sua sfortuna Cyprien non riesce a levarla a Theo.
Lui è la dimostrazione di come la vita cambia a seconda del dirimpettaio. Bene, anche molto, su Castillejo, mentre va più in difficoltà su Leao, anche se tiene sempre discretamente bene.
E' il muro di gomma contro cui sbatte e rimbalza tutto l'attacco del Milan, che non a caso per passare deve usare un chiavistello non usuale come Theo Hernandez. Dalle parti di Bruno, infatti, non si passa.
Primo tempo molto buono, seguito nella ripresa dal bel lancio da cui scaturisce lo 0-2. Quando arriva lo tsunami Theo, però, lui viene spazzato via senza appello.
Al fianco di un gigantesco Alves trova un'altra buona prestazione che conferma ormai i suoi galloni da titolare. Rischia per un braccio su Kessié, ma per il resto è sempre attento e sul pezzo.
Al fianco di un gigantesco Alves trova un'altra buona prestazione che conferma ormai i suoi galloni da titolare. Rischia per un braccio su Kessié, ma per il resto è sempre attento e sul pezzo.
Sembra ispirato sin dal principio, agevolato da un Bennacer in serata no. Impreziosisce una già buona prestazione con l'inserimento di 50 metri che porta al gol del raddoppio del Parma.
Prezioso meccanismo in mezzo al campo che serve a far girare al meglio i suoi alfieri Hernani e Kurtic, che non a caso vanno entrambi in gol.
Prezioso meccanismo in mezzo al campo che serve a far girare al meglio i suoi alfieri Hernani e Kurtic, che non a caso vanno entrambi in gol.
Entra nel momento peggiore della partita e non riesce a incidere, anzi, viene sorpreso dalla respinta di Sepe. Non intercetta la sfera che Hernandez trasforma nel 2-2 finale.
Entra nel momento peggiore della partita e non riesce a incidere, anzi, viene sorpreso dalla respinta di Sepe. Non intercetta la sfera che Hernandez trasforma nel 2-2 finale.
In fase offensiva è a tratti devastante, come testimoniano il gol e l'assist servito a Kurtic. Imperdonabile però la dormita difensiva con cui lascia libero il terzo tempo di Theo Hernandez, che rianima un Milan in evidente crisi.
Buon ingresso del centrocampista svizzero, che garantisce freschezza a un centrocampo logorato dalla fatica. Fa ammonire Calabria.
Non entra benissimo in clima partita, ma poi ha la bravura di riproporre esattamente quello che aveva fatto Cornelius. Sponde intelligenti e numerosi falli subiti.
Partenza sprint, con sverniciata a Kalulu e assist per Hernani. Da lì in poi però costeggia troppo la partita e si fa notare in poche circostanze.
Partenza sprint, con sverniciata a Kalulu e assist per Hernani. Da lì in poi però costeggia troppo la partita e si fa notare in poche circostanze.
Partenza sprint, con sverniciata a Kalulu e assist per Hernani. Da lì in poi però costeggia troppo la partita e si fa notare in poche circostanze.
Liverani gli chiede tanto sacrificio spalle alla porta e lui lo fa. Sgomita, lotta e crea spazi per i compagni; è prezioso in occasione del raddoppio dei suoi.
Parte benissimo chiudendo bene in difesa e sfiorando il gol con un colpo di testa, ma come tutta la fascia destra del Parma affonda sotto le sgroppate di Theo Hernandez. Troppo sacrificato in copertura, si spegne alla distanza.
Un pareggio che brucia per come è arrivato ma che testimonia un'altra ottima lettura della gara da parte dell'ex allenatore del Lecce. Milan imbrigliato e salvato solo da Theo Hernandez.