Nel primo tempo il Chievo non tira mai in porta, alla prima conclusione di Giaccherini non fa un intervento perfetto, ma riesce a sventare comunque il pericolo, non può nulla sulla conclusione da pochi passi di Stepinski, è invece efficace sugli altri tentativi degli ospiti.
Nel primo tempo riesce a chiudere su tutte le rare sortite degli ospiti, senza fare troppi complimenti, nella seconda frazione va un po' più in difficoltà come tutta la squadra ma riesce comunque a mantenere la giusta lucidità per tutti i novanta minuti.
Nel primo tempo riesce a chiudere su tutte le rare sortite degli ospiti, senza fare troppi complimenti, nella seconda frazione va un po' più in difficoltà come tutta la squadra ma riesce comunque a mantenere la giusta lucidità per tutti i novanta minuti.
A differenza del compagno di reparto Ceppitelli si macchia di un brutto errore in occasione della rete di Stepinski, rimedia pochi minuti più tardi quando si immola su un'altra azione pericolosa del Chievo evitando che gli ospiti si presentino indisturbati di fronte a Cragno.
Con il suo ritorno la difesa del Cagliari ritrova una certezza, l'esterno croato è concreto, sfrutta tutta la sua esperienza soprattutto quando si tratta di andare a chiudere le sortite degli esterni clivensi. Si fa vedere anche in fase offensiva, ma senza strafare.
Entra quando Bradaric inizia a dare qualche segno di stanchezza per riportare la giusta attenzione e concretezza al centrocampo cagliaritano ed aiutando la propria retroguardia a disimpegnarsi nel forcing finale portato dagli ospiti.
Corre per tutti e novanta i minuti cercando di farsi vedere in tutte le zone del campo senza dare punti di riferimento a difensori e centrocampisti avversari, quando si accende sembra danzare sul pallone e diventa imprendibile per gli ospiti. Il gol è la ciliegina sulla torta su un'altra prestazione da incorniciare.
Solita partita d'ordine per l'esterno cagliaritano, utile soprattutto in fase di non possesso, si fa vedere raramente nella metà campo avversaria garantendo equilibrio alla formazione di Maran ed evitando che possa essere presa in contropiede.
A differenza di altre partite il numero 21 questa volta agisce nell'ombra aiutando i compagni di reparto a costruire la manovra senza eccedere in iniziative personali ed a portare il pressing sui portatori di palla avversari con le giuste tempistiche.
In ogni zona del campo, in ogni frangente di gioco, il numero 18 del Cagliari lotta come un leone su tutti i possessi, senza perdere qualità nelle giocate. Con la sua pressione riesce a mettere in difficoltà tutti i portatori di palla avversari.
E' il primo a portare l'assalto del Cagliari all'area avversaria, cerca di sfruttare le sponde di Pavoletti e di portare scompiglio sulla trequarti avversaria puntando instancabilmente il proprio avversario diretto. Si muove bene in concerto con i compagni di squadra ed i suoi calci da fermo tagliati si rivelano una spina nel fianco per Cesar e soci, non è un caso che da un suo angolo nasca la rete del momentaneo 1-0.
Maran lo piazza nel cuore del centrocampo, lui ripaga la scelta del mister con una partita ordinata, da buon metronomo, senza strafare ma dando i tempi giusti per la costruzione della manovra. In fase di non possesso si abbassa per avvicinarsi ai difensori impedendo ai trequartisti avversari di avere troppa libertà.
Maran lo piazza nel cuore del centrocampo, lui ripaga la scelta del mister con una partita ordinata, da buon metronomo, senza strafare ma dando i tempi giusti per la costruzione della manovra. In fase di non possesso si abbassa per avvicinarsi ai difensori impedendo ai trequartisti avversari di avere troppa libertà.
Quinto gol in campionato, il quarto di testa. I cross ed i calci d'angolo buttati dal Cagliari nell'area di rigore del Chievo diventano tutti pericolosi con lui, quando non riesce a deviare verso la porta di Sorrentino si inventa assistman e favorisce gli inserimenti e le conclusioni da lontano dei compagni, come in occasione della rete di Castro.
Quinto gol in campionato, il quarto di testa. I cross ed i calci d'angolo buttati dal Cagliari nell'area di rigore del Chievo diventano tutti pericolosi con lui, quando non riesce a deviare verso la porta di Sorrentino si inventa assistman e favorisce gli inserimenti e le conclusioni da lontano dei compagni, come in occasione della rete di Castro.
Quando il Cagliari inizia a subire le offensive del Chievo Maran manda in campo il suo granatiere per tenere alto il pallone. L'ex Parma mette a disposizione il suo fisico cercando le sponde per gli inserimenti di Joao Pedro e Castro: proprio su una sua intuizione il numero 10 va vicinissimo alla terza rete con una grande conclusione dalla distanza.
Quando il Cagliari inizia a subire le offensive del Chievo Maran manda in campo il suo granatiere per tenere alto il pallone. L'ex Parma mette a disposizione il suo fisico cercando le sponde per gli inserimenti di Joao Pedro e Castro: proprio su una sua intuizione il numero 10 va vicinissimo alla terza rete con una grande conclusione dalla distanza.
Il suo Cagliari assomiglia tremendamente al suo allenatore, concreto e concentrato per tutti i novanta minuti. Gli isolani applicano un giro palla quasi estenuante alla ricerca del pertugio giusto per scardinare la retroguardia del Chievo, alla fine la scelta del mister si rivela giusta e l'idea di sfruttare le capacità acrobatiche di Pavoletti è la mossa decisiva per le sorti del match.
Sui numerosi calci d'angolo del Cagliari non esce praticamente mai dai pali, affidando il compito di bloccare Pavoletti ai propri difensori. Non ancora abituato al nuovo schema di gioco sbaglia anche diversi rinvii dal fondo regalando il possesso della sfera agli avversari. Incolpevole invece sulla prodezza balistica di Castro.
Il Chievo va in difficoltà fin dai primi secondi della partita, lui prova a mettere una pezza sui buchi dei compagni di squadra, ma alla fine si fa travolgere anche lui dalla maggior capacità tecnica degli avversari.
Brutto errore in occasione della prima rete del Cagliari quando sbaglia la marcatura su Pavoletti, lasciando al centravanti tutto lo spazio per colpire facilmente di testa a pochi passi dalla porta di Sorrentino.
Brutto errore in occasione della prima rete del Cagliari quando sbaglia la marcatura su Pavoletti, lasciando al centravanti tutto lo spazio per colpire facilmente di testa a pochi passi dalla porta di Sorrentino.
Il polacco si propone con continuità sulla fascia di competenza, mettendo una serie di cross interessanti, peccato che l'area cagliaritana venga riempita dal solo St?pi?ski, permettendo alla difesa del Cagliari di controllare senza troppi sforzi.
Ventura ha cambiato il tipo di difesa e lui non sembra ancora aver imparato i nuovi diktat tattici. Si fa trovare spesso fuori posizione, permettendo ora a Castro ora a Joao Pedro di coglierlo alle spalle e di avvicinarsi pericolosamente alla porta di Sorrentino. In compartecipazione con Cesar sbaglia anche la marcatura su Pavoletti in occasione della prima rete dei padroni di casa.
Nelle intenzioni di Ventura doveva iniziare il match in panchina, poi il problema di Hetemaj nel riscaldamento lo catapulta tra i titolari. Come il resto del Chievo sembra non capire molto del match sin dalle prime battute, travolto dalla superiorità degli avversari. Nel secondo tempo ha tra i piedi l'occasione di segnare ma la sua conclusione viene deviata in calcio d'angolo dalla difesa dei padroni di casa.
Nel primo tempo è l'unico del Chievo che prova a svegliare i compagni di squadra con qualche iniziativa personale, ma senza trovare troppa collaborazione. Nella seconda frazione ha tra i piedi una clamorosa occasione per trovare il gol, sprecandola malamente calciando altissimo sopra la traversa.
Nel primo tempo è l'unico del Chievo che prova a svegliare i compagni di squadra con qualche iniziativa personale, ma senza trovare troppa collaborazione. Nella seconda frazione ha tra i piedi una clamorosa occasione per trovare il gol, sprecandola malamente calciando altissimo sopra la traversa.
Nonostante la partita difficile per la sua squadra l'esterno clivense si spinge in avanti senza soluzione di continuità, cercando di servire i compagni più offensivi e, quando possibile, anche di tirare in porta come accaduto nel finale del primo tempo. Ha il merito di trovare Stepinski completamente solo al centro dell'area di rigore avversaria in occasione della rete del 2-1 finale.
Assieme a Giaccherini dovrebbe essere l'uomo atto a costruire la manovra offensiva del Chievo: nel primo tempo lo si ricorda solo per una chiusura difensiva, nel secondo trova solo l'occasione per farsi ammonire per fallo su Castro prima di uscire per crampi.
Il più classico degli stoccatori, non partecipa praticamente mai alla costruzione della manovra clivense cercando solo di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto per trasformare in gol gli sforzi dei compagni di squadra. Sul cross di Depaoli il suo posizionamento è perfetto ed insaccare alle spalle di Cragno è un gioco da ragazzi.
Il suo Chievo palesa le difficoltà fin dai primi secondi della partita, il Cagliari trova costantemente spazi alle spalle di centrocampisti e difensori, l'ex CT della Nazionale non riesce a trovare le giuste contromisure e solo l'ingresso, tardivo, di Birsa sembra dare un minimo di senso al poco possesso di palla che i suoi erano riusciti a fare nel corso della partita.
