Sul gol di Sanabria non può niente, in compenso è bravo in uscita al 25' e sempre sicuro nel guidare la linea difensiva neroverde. Nella ripresa rimedia a un errore di Peluso, nel finale vola a respingere una conclusione di Kouamé: parata più scenografica che complessa, ma serve per blindare il risultato.
Prestazione in linea con quella di Magnani, rispetto al quale è meno esuberante dal punto di vista fisico; inoltre commette qualche errore di troppo, concedendo a Sanabria la palla del potenziale 2-1 e proteggendo male il pallone quando, per sua fortuna, Consigli rimedia con un guizzo.
Regala il gol del pareggio con un intervento approssimativo sul lungo traversone di Lazovic. Non è l'unica volta in cui si fa cogliere impreparato sul lato debole e non riesce a farsi perdonare con un'adeguata prestazione in fase di spinta. Kouamé lo fa ammattire.
Lazovic gli scappa una sola volta, ma è quella buona: il cross del serbo si trasforma in gol dopo la sponda di Kouamé. Per il resto mette la museruola all'avversario, ogni tanto si spinge anche in avanti, senza strafare; nel finale perde palla malamente ed è costretto al fallo su Pandev, intervento che poteva costargli più del giallo.
Il migliore della retroguardia neroverde, si fa sempre trovare nella posizione giusta e riesce a disinnescare Sanabria in più occasioni. Molto attento, concede pochissimo agli attaccanti genoani, compensando anche qualche errore dei compagni di squadra. Bene soprattutto sui palloni alti.
Il migliore della retroguardia neroverde, si fa sempre trovare nella posizione giusta e riesce a disinnescare Sanabria in più occasioni. Molto attento, concede pochissimo agli attaccanti genoani, compensando anche qualche errore dei compagni di squadra. Bene soprattutto sui palloni alti.
Nel primo tempo a tratti è devastante, entra nell'azione del gol e agisce da centrocampista totale. Combina però un pasticcio sul cross di Lazovic, anche se le colpe maggiori vanno attribuite a Lirola; inoltre l'ammonizione (che porterà alla squalifica nel prossimo turno) lo condiziona e nella ripresa non riesce più a incidere come sa.
Suo l'assist per Djuricic, ciliegina sulla torta di una partita d'alto livello; da mezzala rende al meglio, infatti De Zerbi non lo sposta nemmeno dopo il forfait di Sensi. Dialoga con i compagni, copre, riparte in accelerazione: un netto passo in avanti, il tecnico ha forse trovato la sua collocazione ideale.
Suo l'assist per Djuricic, ciliegina sulla torta di una partita d'alto livello; da mezzala rende al meglio, infatti De Zerbi non lo sposta nemmeno dopo il forfait di Sensi. Dialoga con i compagni, copre, riparte in accelerazione: un netto passo in avanti, il tecnico ha forse trovato la sua collocazione ideale.
Il suo match dura soltanto un tempo, poi deve arrendersi dopo aver subìto una ginocchiata. Nella prima frazione si fa notare per delle buone geometrie, è in grado di smistare il pallone con sapienza, facendo correre la squadra. La manovra ne beneficia, ma nel finale di tempo il calo porta anche al gol dei padroni di casa.
Il suo match dura soltanto un tempo, poi deve arrendersi dopo aver subìto una ginocchiata. Nella prima frazione si fa notare per delle buone geometrie, è in grado di smistare il pallone con sapienza, facendo correre la squadra. La manovra ne beneficia, ma nel finale di tempo il calo porta anche al gol dei padroni di casa.
Dopo un inizio timido, il colpo di genio: la finta di corpo manda per terra Biraschi, il suo destro non lascia scampo a Radu. Da quel momento è quasi incontenibile, i suoi spunti sulla sinistra sono preziosi per il Sassuolo e letali per il Genoa. Dopo un lavoro sfiancante sulla fascia esce dal campo nel finale, avendo dato tutto quello che aveva.
Meno geometrico e più muscolare rispetto a Sensi, va alla conclusione in due occasioni ravvicinate, al 52' e al 56', impegnando Radu. Non demerita, ma la squadra con lui gira meno bene; forse avrebbe reso meglio da mezzala. Nel finale va ancora al tiro, questa volta impattando malissimo.
Rileva Babacar e per qualche minuto prova ad agire da falso nueve, per poi spostarsi sl momento del nuovo cambio Djuricic-Matri. Arma tattica, prova a dare la scossa nel finale a un attacco che, nella ripresa, pare essersi inceppato; tuttavia non riesce a incidere come potrebbe.
Al 2' gira al volo da dentro l'area, ma non trova la porta; è nel vivo dell'azione che porta al gol di Djuricic, con una sponda ben fatta per Locatelli; poco dopo va ancora al tiro, senza inquadrare lo specchio. Poi, il calo: Romero e Zukanovic lo disinnescano di continuo, il dialogo con la squadra latita, De Zerbi si infuria e lo leva dal campo: meglio il falso nueve che quello autentico.
Nei primi 25' è devastante, Criscito non riesce mai a opporsi ai suoi dribbling, l'attaccante neroverde sembra in una delle sue giornate migliori; tuttavia, dopo aver messo lo zampino nell'azione del gol di Djuricic, cala vistosamente e nella ripresa raramente compie la scelta giusta.
La prima mezzora è dominata dal Sassuolo, che palleggia con maestria e controlla la gara. L'errore di Lirola e soprattutto l'infortunio di Sensi riaprono la gara, nella ripresa è il Genoa a essere più intraprendente, mentre i neroverdi si spengono gradualmente; i cambi non ottengono i risultati sperati. Intelligente nel non modificare la posizione dell'ottimo Locatelli.
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