Al 41' rischia di regalare il pareggio alla Sampdoria con un erroraccio che dà a Jankto la possibilità di battere a rete. Graziato dal centrocampista ceco, non ha scampo qualche minuto più tardi sulla perfetta punizione di Ramirez. Incolpevole sulla doppietta di Quagliarella.
Al 41' rischia di regalare il pareggio alla Sampdoria con un erroraccio che dà a Jankto la possibilità di battere a rete. Graziato dal centrocampista ceco, non ha scampo qualche minuto più tardi sulla perfetta punizione di Ramirez. Incolpevole sulla doppietta di Quagliarella.
Rileva Muriel per il finale di gara: sfortunato, è il momento peggiore dei suoi, che crollano sotto i colpi di Quagliarella. Nessuna colpa specifica per il difensore, che cerca di rendersi utile alla causa di una squadra ormai a corto di energie.
Non spinge quanto dovrebbe, limitandosi a svolgere il compitino: sulla sinistra avrebbe spazio per affondare, ma anche con le squadre in parità numeriche non fa quello che Pioli gli chiede. Nella ripresa è costretto a una partita di maggiore contenimento, non riuscendo a emergere dalla mediocrità.
Si scambia ripetutamente (s)cortesie con Caprari, rischiando qualcosa in più del giallo. Sulla fascia spinge poco ma difende bene, si fa valere sui palloni alti. Nella ripresa continua sulla falsariga del primo tempo, fino a quando Quagliarella lo porta a scuola in occasione del momentaneo 3-2 per la Sampdoria.
Si scambia ripetutamente (s)cortesie con Caprari, rischiando qualcosa in più del giallo. Sulla fascia spinge poco ma difende bene, si fa valere sui palloni alti. Nella ripresa continua sulla falsariga del primo tempo, fino a quando Quagliarella lo porta a scuola in occasione del momentaneo 3-2 per la Sampdoria.
Insuperabile sui palloni alti, per lunghi tratti è il migliore della retroguardia viola. Con lui però l'errore è dietro l'angolo e non è mai di quelli banali: il fallo di mano con cui concede il calcio di rigore è da censura. Una follia che riapre una partita che la Fiorentina stava controllando.
Insuperabile sui palloni alti, per lunghi tratti è il migliore della retroguardia viola. Con lui però l'errore è dietro l'angolo e non è mai di quelli banali: il fallo di mano con cui concede il calcio di rigore è da censura. Una follia che riapre una partita che la Fiorentina stava controllando.
Meno appariscente, nel bene e nel male, rispetto al compagno di reparto, ha un passaggio a vuoto al 29', quando un suo errore innesca un'azione di Ramirez conclusa malamente da Quagliarella. Nella ripresa è colpevole insieme a Milenkovic sul gol del 2-3, ma si riscatta alla grande con la rete nel finale che regala alla Fiorentina il pareggio.
Inizia bene, si spegne presto. Si intravede la qualità, che però è unita a una discontinuità totale: per lunghi tratti sparisce dal match, per poi riapparire all'improvviso, senza però brillare. Con l'inferiorità numerica è costretto a una maggiore applicazione difensiva, non esattamente nelle sue corde.
Vivace, come sempre, poco concreto, e anche questo è nella norma. Tira male al 10' su assist di Gerson: poteva fare decisamente meglio. Qualche bell'assist - non sfruttato - per i compagni, tante accelerazioni ma anche pochi risultati; al 68' ha un buon pallone ma si lascia chiudere da Murru. Nel finale entra nell'azione del gol del pareggio.
Padrone del centrocampo viola, sale di colpi quando i compagni di reparto invece lo tradiscono. Ha il demerito di commettere il fallo che Ramirez sfrutta con la punizione dell'1-1, ma non si lascia condizionare ed è sempre ottimo nelle geometrie. Da un suo calcio da fermo si sviluppa l'azione del 3-3.
Padrone del centrocampo viola, sale di colpi quando i compagni di reparto invece lo tradiscono. Ha il demerito di commettere il fallo che Ramirez sfrutta con la punizione dell'1-1, ma non si lascia condizionare ed è sempre ottimo nelle geometrie. Da un suo calcio da fermo si sviluppa l'azione del 3-3.
Inserito per ragioni tattiche, si fa apprezzare a inizio ripresa per la capacità di dialogare con i compagni. Dopo un buon inizio però si spegne, concentrandosi esclusivamente sul lavoro di contenimento, senza più spingersi in avanti.
Dopo un inizio di altissimo livello si fa prendere dalla foga e commette un errore di una ingenuità pazzesca, lasciando la sua squadra in 10 uomini. Si tratta di un'espulsione che condiziona pesantemente la gara della Fiorentina, che in quel momento sembrava poter controllare la gara.
Dopo un inizio di altissimo livello si fa prendere dalla foga e commette un errore di una ingenuità pazzesca, lasciando la sua squadra in 10 uomini. Si tratta di un'espulsione che condiziona pesantemente la gara della Fiorentina, che in quel momento sembrava poter controllare la gara.
Bagna il suo esordio con una prova magistrale, regalando ai tifosi viola una doppietta e tante giocate da applausi. I gol sono sue pure invenzioni, fantasia e potenza ai massimi livelli: se la Fiorentina anche in 10 uomini non soffre più di tanto lo deve al colombiano, che fino a quando rimane in campo è una spina nel fianco per la squadra doriana.
Ormai il suo problema con il gol sta assumendo contorni grotteschi. Al 18' ha un'ottima occasione, ma si lascia rimontare da Tonelli; meglio quando combatte che quando conclude, ma a inizio ripresa, quando Pioli deve sacrificare un attaccante, è inevitabile che scelga l'argentino: tra i 3 uomini offensivi è decisamente il meno brillante.
La sua Fiorentina gioca meglio della Sampdoria nella prima frazione, imponendo il suo ritmo e mostrando coraggio nel possesso palla. Il demerito dell'allenatore è di operare un cambio troppo conservativo nel finale: l'ingresso di Laurini per Muriel leva alla difesa della Sampdoria il pericolo pubblico numero 1, permettendo ai blucerchiati di avanzare il loro raggio d'azione. E infatti arrivano, puntuali, i 2 gol di Quagliarella: per sua fortuna ci pensa Pezzella all'ultimo respiro.
La sua Fiorentina gioca meglio della Sampdoria nella prima frazione, imponendo il suo ritmo e mostrando coraggio nel possesso palla. Il demerito dell'allenatore è di operare un cambio troppo conservativo nel finale: l'ingresso di Laurini per Muriel leva alla difesa della Sampdoria il pericolo pubblico numero 1, permettendo ai blucerchiati di avanzare il loro raggio d'azione. E infatti arrivano, puntuali, i 2 gol di Quagliarella: per sua fortuna ci pensa Pezzella all'ultimo respiro.
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