Nel primo tempo l'attaccante più pericoloso del Chievo è... Abate: il suo terzino rischia di beffarlo con un retropassaggio di testa, il portiere rossonero è attento. Qualche problemino quando ha il pallone tra i piedi, per il resto il pomeriggio trascorre tranquillo prima e dopo il lampo di Pellissier, sul quale non può nulla.
Rischia di combinare la frittata con un improvvido retropassaggio al 6'. Se la vede con il vivace Leris e lo disinnesca, in avanti non si fa notare particolarmente nel primo tempo, mentre a inizio ripresa va vicino al gol con un bell'inserimento: è bravo Sorrentino a dirgli di no.
Il migliore della difesa rossonera, nonostante il mezzo pasticcio combinato con Kessié e che dà il via libera a Pellissier per l'1-3. Nel resto del match non sbaglia un pallone, né in fase di chiusura né in disimpegno: non fa assolutamente rimpiangere l'assente Romagnoli.
Un suo intervento impreciso mette in difficoltà i compagni al 6': Donnarumma salva sul retropassaggio di Abate. Qualche leggere imbarazzo contro Stepinski, non sempre in posizione quando serve. Ma il Milan non paga dazio e l'argentino cresce nella ripresa, soprattutto sui palloni alti.
Un suo intervento impreciso mette in difficoltà i compagni al 6': Donnarumma salva sul retropassaggio di Abate. Qualche leggere imbarazzo contro Stepinski, non sempre in posizione quando serve. Ma il Milan non paga dazio e l'argentino cresce nella ripresa, soprattutto sui palloni alti.
Un suo intervento impreciso mette in difficoltà i compagni al 6': Donnarumma salva sul retropassaggio di Abate. Qualche leggere imbarazzo contro Stepinski, non sempre in posizione quando serve. Ma il Milan non paga dazio e l'argentino cresce nella ripresa, soprattutto sui palloni alti.
Parte bene, facendosi notare per alcune belle sovrapposizioni. Da metà della prima frazione è più circospetto, preoccupato per la posizione larga di Birsa e poco incisivo. Nella ripresa si limita al compitino, senza strafare.
Parte bene, facendosi notare per alcune belle sovrapposizioni. Da metà della prima frazione è più circospetto, preoccupato per la posizione larga di Birsa e poco incisivo. Nella ripresa si limita al compitino, senza strafare.
Gestione del pallone e dei ritmi di gioco semplicemente perfetta. Non spreca un pallone, fa valere esperienza e straordinario senso della posizione per essere contemporaneamente diga davanti alla difesa e primo costruttore di gioco. Se il Milan manovra con questa efficacia lo deve anche alla sua attuale condizione fisica straripante.
Pimpante in avvio, impegna subito Sorrentino con una delle sue conclusioni. Si divora il gol al 26', dopo un taglio da manuale al centro dell'area: il tocco sotto porta però è da dimenticare. Cresce nella ripresa, fino al gol che chiude il match, complice anche una deviazione. In questo Milan è sempre più protagonista.
Pimpante in avvio, impegna subito Sorrentino con una delle sue conclusioni. Si divora il gol al 26', dopo un taglio da manuale al centro dell'area: il tocco sotto porta però è da dimenticare. Cresce nella ripresa, fino al gol che chiude il match, complice anche una deviazione. In questo Milan è sempre più protagonista.
Trotterella in mezzo al campo senza troppa convinzione, facendo arrabbiare Gattuso nel primo tempo. La partita sembra scorrere tranquilla, poi l'ivoriano combina un pasticcio e regala a Pellissier la possibilità di riaprirla; per sua fortuna il gol è tutto sommato ininfluente.
L'unica vera nota stonata del Milan. Non riesce mai a essere incisivo, sbaglia tocchi banali e perde un numero eccessivo di palloni. Ha qualche (raro) momento di ispirazione, ma troppo raramente nell'economia della partita; nel finale potrebbe anche sbloccarsi, ma la posizione di fuorigioco vanifica tutto.
L'unica vera nota stonata del Milan. Non riesce mai a essere incisivo, sbaglia tocchi banali e perde un numero eccessivo di palloni. Ha qualche (raro) momento di ispirazione, ma troppo raramente nell'economia della partita; nel finale potrebbe anche sbloccarsi, ma la posizione di fuorigioco vanifica tutto.
L'unica vera nota stonata del Milan. Non riesce mai a essere incisivo, sbaglia tocchi banali e perde un numero eccessivo di palloni. Ha qualche (raro) momento di ispirazione, ma troppo raramente nell'economia della partita; nel finale potrebbe anche sbloccarsi, ma la posizione di fuorigioco vanifica tutto.
Due tocchi, due assist: lo spagnolo regala giocate con naturalezza, imbeccando Higuain per i primi due gol della gara. L'argentino ringrazia sentitamente. Lo spagnolo fa impazzire Barba sulla fascia, salta l'uomo con facilità disarmante ed è sempre preciso nei cambi di gioco. Oggi gli manca soltanto il gol.
Deve a Suso una cena. Lo spagnolo con due assist gli permette di realizzare la doppietta che abbatte il Chievo: il primo gol è un classico movimento da animale d'area di rigore, il secondo è una cavalcata centrale che conclude da par suo. Splendido nel far salire la squadra, l'ex juventino rifinisce per i compagni e ha un unico momento negativo: le eccessive proteste per le quali riceve il cartellino giallo.
Entra in campo con la consueta voglia e fame di gol. Questa volta non riesce a lasciare il segno sul match, anche se si danna l'anima: conquista un calcio d'angolo, dialoga con i compagni, commette anche qualche piccolo errore. Il passaggio alle 2 punte permette al Milan di controllare meglio il finale di partita.
Il Milan controlla il match agevolmente, mettendo in mostra grandi abilità nel palleggio e sfruttando un centravanti di livello assoluto come Higuain. Il tecnico mette la sua impronta, soprattutto pungolando la squadra nel tentativo di evitare i cali di tensione che finora hanno caratterizzato il suo inizio di stagione.
Si supera su Bonaventura al 19', non può nulla sul gol di Higuain: urla chiaramente a Bani di lasciargli il pallone, ma il difensore non lo ascolta. Incolpevole sulle altre reti rossonere, è bravo su Abate al 50' ed è come sempre l'ultimo a rassegnarsi al risultato.
Crolla sotto i colpi ripetuti del Pipita Higuain. Sempre in ritardo sull'uomo, sia quando si tratta dell'argentino, sia quando è un centrocampista che va al tiro (vedi Bonaventura). Con Bani forma una coppia decisamente male assortita.
Crolla sotto i colpi ripetuti del Pipita Higuain. Sempre in ritardo sull'uomo, sia quando si tratta dell'argentino, sia quando è un centrocampista che va al tiro (vedi Bonaventura). Con Bani forma una coppia decisamente male assortita.
Travolto da Suso, non ha contromisure per lo strapotere dello spagnolo. Qualche rara discesa sulla fascia non basta a riscattare una prova mediocre, caratterizzata dalle enormi difficoltà sia nell'uno contro uno sia soprattutto nel posizionamento sul "lato debole", quando stringe troppo sui cross provenienti dall'altra fascia.
Un positivo ingresso nel finale. Fa vedere di aver voglia di lottare fino all'ultimo, non risparmiandosi nella corsa e nel tentativo di offrire uno sbocco ai compagni sulla fascia sinistra. Qualche bello spunto e la capacità di lottare fino all'ultimo fanno in modo che la sua prova risulti sufficiente.
Regala il gol a Higuain non ascoltando il suo portiere e consegnando al Milan il pallone dell'1-0. Da quel momento non ne imbrocca più una, facendosi trovare spesso fuori posizione e disputando un match ben al di sotto delle aspettative. Prova a farsi valere in area avversaria, ma senza riuscirci.
Troppo permissivo, lascia i centrocampisti rossoneri liberi di fare quello che vogliono, spesso schiacciandosi troppo sulla linea dei difensori. Poco efficace anche in fase di costruzione, per via di troppi errori nel palleggio.
Entra nella ripresa, si vede che ha voglia di mettersi in mostra, ma combina poco o nulla. Lo si nota soltanto per una serie di falli commessi a metà campo e per alcuni tocchi poco precisi: avrebbe potuto fare decisamente di meglio.
Salva un gol fatto sul tap-in di Calhanoglu nel primo tempo. In generale contro il turco non demerita, risultando nettamente il migliore della sua difesa. Propositivo, si fa apprezzare anche in fase di spinta. Qualche problema invece quando stringe troppo verso il centro, lasciandosi sorprendere sui cross provenienti dal lato opposto.
Riesce a mettere il sigillo anche su questa partita, sorprendendo il Milan quando meno se l'aspettava. Bravo ad approfittare dell'unico vero svarione dei rossoneri, si impegna finché è in campo ottenendo il gol come meritata ricompensa.
Rileva Pellissier, ma a differenza del compagno non riesce assolutamente a incidere. Spesso le sue scelte risultano sbagliate, i centrali milanisti lo controllano senza troppi patemi e a fine match si può decisamente affermare che la scelta di mandarlo in campo sia risultata errata.
Rileva Pellissier, ma a differenza del compagno non riesce assolutamente a incidere. Spesso le sue scelte risultano sbagliate, i centrali milanisti lo controllano senza troppi patemi e a fine match si può decisamente affermare che la scelta di mandarlo in campo sia risultata errata.
Niente da eccepire sull'impegno: il centravanti del Chievo non si risparmia, prova a dare battaglia ai due centrali milanisti e a far salire la squadra. Purtroppo per lui gli spunti vincenti sono pochi, i palloni conquistati anche meno; e i tiri in porta latitano.
La mossa di D'Anna non paga. Gioca da esterno sinistro di centrocampo, mettendosi in mostra con una buona vivacità nelle prime battute di gara; gradualmente però sparisce, rivelandosi più un problema che un vantaggio. Troppi tocchi sbagliati, poca concretezza: l'allenatore lo sostituisce al 78'.
Il Chievo prova a impensierire il Milan, senza riuscirci più di tanto, anche se ha il merito di provarci fino alla fine. Alcune scelte non sono azzeccate: Birsa largo a destra non convince, Leris è poco incisivo, i cambi non danno l'effetto sperato. Ma sono altre le partite che il Chievo dovrà cercare di non sbagliare.
