Due risposte da campione su Blaszczykowsky e Kalinic prima di un gol su cui non poteva nulla. La solita sicurezza.
Due risposte da campione su Blaszczykowsky e Kalinic prima di un gol su cui non poteva nulla. La solita sicurezza.
Due risposte da campione su Blaszczykowsky e Kalinic prima di un gol su cui non poteva nulla. La solita sicurezza.
Comincia non benissimo: meglio in copertura che in avanti, dove raramente riesce a trovare il cross giusto. Nel secondo tempo cresce, ma si divide con Koulibaly le responsabilità sul gol di Kalinic.
Forse un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, ma riesce comunque ad essere sufficiente: controlla bene gli spazi, è abbastanza preciso nelle chiusure, per poco non segna il gol del 2-0.
Dopo un primo tempo in cui il Napoli attacca soprattutto sull'altra fascia, si prende la ribalta: raggiunge spesso il fondo, trova con continuità il cross, mette in campo tanta corsa e tanta personalità.
La sua fase di crescita esponenziale non si ferma nonostante un giallo evitabile e quel gol subito con la partecipazione di Hysaj. Fisicamente sovrasta chiunque e riesce a domare anche Kalinic, che non è esattamente un piccoletto.
Napoli spera che non sia solo un'illusione, questo giocatore brasiliano che morde caviglie come il miglior Behrami ed ha i tempi d'inserimento di una mezzala vera. Altra partita maiuscola, raddrizzata dopo un avvio così così. Uomo ovunque.
Napoli spera che non sia solo un'illusione, questo giocatore brasiliano che morde caviglie come il miglior Behrami ed ha i tempi d'inserimento di una mezzala vera. Altra partita maiuscola, raddrizzata dopo un avvio così così. Uomo ovunque.
Un generoso quarto d'ora: si guadagna un fallo, batte (male) la punizione. Si fa ammonire quasi sul gong.
Tocca tantissimi palloni, guida l'azione offensiva del Napoli, è sempre nel vivo del gioco. E quell'assist per Insigne è roba di altissima scuola.
Tocca tantissimi palloni, guida l'azione offensiva del Napoli, è sempre nel vivo del gioco. E quell'assist per Insigne è roba di altissima scuola.
Si trova sistematicamente due uomini addosso: così diventa difficile fare il regista. Nella ripresa mette da parte l'eccessiva aggressività del secondo tempo e, complice un calo della pressione viola, riesce a usare il ciak come al solito.
Corre e si sbatte nel primo tempo, si riesce finalmente a far vedere a metà del secondo: un diagonale debole, una conclusione da fuori insidiosa.
Corre e si sbatte nel primo tempo, si riesce finalmente a far vedere a metà del secondo: un diagonale debole, una conclusione da fuori insidiosa.
Aveva il mal di pancia, dicevano. Voleva andare via, dicevano. E invece è rimasto, ha trovato in Sarri un nuovo maestro con cui esprimersi al massimo. Segna, continua a segnare. E ora sembra anche più sereno.
Anche se non gioca un grandioso primo tempo, nel secondo si inserisce coi tempi giusti e mette i diamanti sul pallone d'oro che gli da Hamsik. Freddo, di carattere, ancora una volta decisivo. Trovare l'aggettivo giusto comincia a diventare difficile.
Resta in campo poco più di un quarto d'ora: giusto il tempo di servire un assist perfetto ad Higuain. Esce infortunato e scuro in volto, sostituito da El Kaddouri.
Dopo un primo tempo d'attesa, contro una Fiorentina arrembante, ritrova i colpi di genio dei suoi, che impongono il pressing invece di subirlo. L'attesa paga bene, benissimo: una vittoria che avvicina il Napoli alla vetta e che fa continuare a sognare la città.
Dopo un primo tempo d'attesa, contro una Fiorentina arrembante, ritrova i colpi di genio dei suoi, che impongono il pressing invece di subirlo. L'attesa paga bene, benissimo: una vittoria che avvicina il Napoli alla vetta e che fa continuare a sognare la città.
Non ha grandi responsabilità sui due gol subiti. Per il resto controlla bene la porta, risponde con attenzione alle iniziative di Higuain. Rischia su un'uscita un po' avventata proprio sul Pipita.
Non ha grandi responsabilità sui due gol subiti. Per il resto controlla bene la porta, risponde con attenzione alle iniziative di Higuain. Rischia su un'uscita un po' avventata proprio sul Pipita.
Non ha grandi responsabilità sui due gol subiti. Per il resto controlla bene la porta, risponde con attenzione alle iniziative di Higuain. Rischia su un'uscita un po' avventata proprio sul Pipita.
Il voto giusto sarebbe un 5,75: bene nella prima metà del primo tempo, sia nel pressing che nella spinta, poi diminuisce d'intensità e viene sostituito ad inizio secondo tempo. Ma alla fine le cose positive sono superiori di quelle negative e guadagna la sufficienza.
Il voto giusto sarebbe un 5,75: bene nella prima metà del primo tempo, sia nel pressing che nella spinta, poi diminuisce d'intensità e viene sostituito ad inizio secondo tempo. Ma alla fine le cose positive sono superiori di quelle negative e guadagna la sufficienza.
Come tutto il reparto, dopo un discreto primo tempo, cala vistosamente nella ripresa: perde il polso della situazione e si fa anche ammonire per un fallo evitabilissimo.
Paulo Sousa lo inserisce al posto di Tomovic, che pure si era addormentato sull'1-0. Ma Facundo fa male, male, male: non entra mai in partita, è eccessivamente falloso e in venti minuti rischia pure il rosso.
L'errore sul gol di Insigne è di quelli da penna blu, cerchiati e sottilineati più volte. Grave, e non poco. Paulo Sousa capisce che l'episodio lo ha segnato e lo sostituisce.
Nonostante il ritardo su Allan che lo ha portato a un fallo (e a un'ammonizione) potenzialmente pericoloso, è il migliore della difesa fiorentina: soprattutto nel secondo tempo, quando i compagni perdono la bussola, è fermo e deciso.
Nonostante il ritardo su Allan che lo ha portato a un fallo (e a un'ammonizione) potenzialmente pericoloso, è il migliore della difesa fiorentina: soprattutto nel secondo tempo, quando i compagni perdono la bussola, è fermo e deciso.
Nel primo tempo lui e Vecino gestiscono benissimo il flusso di palloni per il centro del campo: ne recuperano tanti, li giocano bene. Poi l'intensità diminuisce, e pure l'efficacia.
Anche quando è palese che non è nella sua giornata migliore, lo spagnolo risponde presente quando viene chiamato all'appello: guadagna tanti falli importanti, gioca molti palloni. Ma ne perde qualcuno di troppo.
Anche quando è palese che non è nella sua giornata migliore, lo spagnolo risponde presente quando viene chiamato all'appello: guadagna tanti falli importanti, gioca molti palloni. Ma ne perde qualcuno di troppo.
Entra al posto di un inesistente Bernardeschi. Bellissimo l'assist per il gol di Kalinic, terribile l'errore sul 2-1 di Higuain. Una dormita decisiva per il risultato finale.
Come per Badelj: ottimo lavoro nel primo tempo, peggio nella ripresa, quando il pressing si fa meno asfissiante ed esce fuori la qualità dei centrocampisti del Napoli.
Gioca una partita dinamica, si fa vedere spesso dalla trequarti avversaria in su e nel primo tempo spaventa Reina con un bel tiro da fuori. Cala nella ripresa, seguendo il trend di tutta la squadra.
Entra nel finale per mettere la sua freschezza a disposizione della squadra: prova a scompaginare la difesa azzurra ma non riesce ad imporsi.
Che non si dica che i giovani non hanno occasioni: Federico porta la 10 e gioca spesso e volentieri titolare. Il talento c'è, ma al San Paolo non si vede. Non parte malissimo, poi scompare.
Che non si dica che i giovani non hanno occasioni: Federico porta la 10 e gioca spesso e volentieri titolare. Il talento c'è, ma al San Paolo non si vede. Non parte malissimo, poi scompare.
Non smette di marcare il cartellino, il croato. Aveva il compito di fare quello che non era riuscito a Gomez e ci sta riuscendo: gioca al servizio della squadra, segna con continuità. Anche oggi, un gran bel gol. Le speranze sono altissime.
La sua Fiorentina è bella: corre, pressa, forse le manca il colpo del fuoriclasse (che ci sarà al ritorno full time di Pepito Rossi) ma gioca un gran calcio. Magari non potrà dire la sua in chiave scudetto, ma per la Champions è più che presente.