Gli attaccanti della Juventus gli arrivano davanti da tutte le parti, in quattro occasioni gli mettono la palla alle spalle, in tante altre non prendono di poco la porta, ma lui non può far nulla per evitare il peggio. Preciso nel dialogo con i piedi coi compagni.
Morata sarà per lui un incubo a lungo, poi quando entra anche Ronaldo è notte fonda. I movimenti con Chabot sul secondo e terzo gol sono più che rivedibili, per non affondare il coltello nella piaga.
Entra in campo quando i ritmi si erano già abbassati vertiginosamente, forse è anche per questo che non soffre come fatto dai compagni partiti dal 1', ma di certo non va in sofferenza.
E' vero che al 44' evita il raddoppio bianconero, ma sul primo gol di Morata si era fatto mettere in mezzo troppo facilmente. Nella ripresa, soprattutto con Ronaldo in campo, perde totalmente le misure diventando protagonista negativo anche sull'1-2 e sull'1-3.
Lui e Bastoni funzionano benino sui binari di competenza, la Juventus sfonda soprattutto centralmente, qualche sofferenza quando da quel lato si allarga Morata, ma per il resto non è dal suo lato che i bianconeri trovano vita facile.
Come Ferrer sull'altra fascia, non soffre particolarmente la comunque frizzante manovra bianconera. Spesso arriva a chiudere l'azione quando lo Spezia spinge, pecca in precisione proprio in fase di conclusione.
Una sgroppata appena entrato in campo, poi praticamente il nulla: non esattamente quello che Italiano si sarebbe aspettato da lui per provare a rompere la partita nella ripresa.
Nel primo tempo si muove bene, trova anche lo spazio per qualche iniziativa interessante, è suo l'assist per Pobega in occasione del gol del provvisorio 1-1. Nella ripresa va in debito d'ossigeno, perde le misure e causa anche il rigore dell'1-4.
Non entra mai in ritmo, ed è un peccato soprattutto nel primo tempo quando lo Spezia arriva più facilmente dalle parti di Buffon. Tanti errori o momenti di blackout, seppur nulla di particolarmente disastroso.
La palla nei suoi piedi pare bruciare particolarmente, la troppa fretta gli fa sprecare qualche potenziale buona ripartenza, un tiro alto da buona posizione è l'emblema dei venti minuti a sua disposizione.
La palla nei suoi piedi pare bruciare particolarmente, la troppa fretta gli fa sprecare qualche potenziale buona ripartenza, un tiro alto da buona posizione è l'emblema dei venti minuti a sua disposizione.
L'inserimento in occasione del gol è da applausi, si fa trovare pronto, e non lascia spazio per larghi tratti. Nella ripresa cala vistosamente dal punto di vista fisico, esce dal campo sull'1-3, ma sui gol juventini non ha responsabilità.
Dovrebbe essere l'uomo capace di dare imprevedibilità alla manovra dei liguri, non succede quasi mai: non è causa di problemi tecnici particolari, ma più di una lentezza di scelte e movimenti evidente se paragonata a quella dei diretti avversari.
Un esterno offensivo dovrebbe incidere di più in fase offensiva anziché in fase di ripiegamento, fra l'altro quando torna dietro non fa neanche cose particolari. Una partita troppo anonima per raggiungere la sufficienza.
Poco più di un quarto d'ora a disposizione per lui, ma la difesa della Juventus sa come controllarlo, complice anche un ritmo dello Spezia tutt'altro che entusiasmante.
Poco più di un quarto d'ora a disposizione per lui, ma la difesa della Juventus sa come controllarlo, complice anche un ritmo dello Spezia tutt'altro che entusiasmante.
Gli manca poco per rompere l'equilibrio, sta crescendo e sta dimostrando di poterci stare in Serie A, mette in difficoltà soprattutto Demiral, che si arrangia come può sulla sua fisicità ed anche sulla sua tecnica.
La Juventus domina dal 1', nonostante ciò riesce a concludere il primo tempo in parità. Prova subito a giocarsela con Agudelo, ma la partita gli scivola subito via, e lui non riesce a riprenderla con le sostituzioni.
La Juventus domina dal 1', nonostante ciò riesce a concludere il primo tempo in parità. Prova subito a giocarsela con Agudelo, ma la partita gli scivola subito via, e lui non riesce a riprenderla con le sostituzioni.
Mette la sua firma sulla vittoria della Juventus piantando a terra il colpo di testa di Chabot al 64' sul punteggio di 1-2. Per il resto è incolpevole sul gol di Pobega, non viene più chiamato in causa.
Mette la sua firma sulla vittoria della Juventus piantando a terra il colpo di testa di Chabot al 64' sul punteggio di 1-2. Per il resto è incolpevole sul gol di Pobega, non viene più chiamato in causa.
Concede troppo spazio a Bartolomei in occasione del gol dell'1-1, per il resto è quasi ordinaria amministrazione contro una squadra che dalle sue parti di fatto non arriva praticamente mai.
E' il solito peperino a tutta fascia, in fase di costruzione mette sempre in difficoltà gli avversari, seppur stasera con poca continuità, mentre è dietro che oggi ha fatto la differenza chiudendo bene gli spazi.
Si sta pian piano conquistando i gradi del titolare, la sua posizione di "falso" terzino viene letta male dallo Spezia che gli lascia spesso tanto spazio centrale. Da una sua proiezione, infatti, nasce per esempio la rete dello 0-1.
Alterna cose buone a cose meno buone, pecca in concentrazione, non soffre fisicamente, ma non ha la reattività che aveva mostrato di possedere prima dell'infortunio.
Entra subito dopo l'1-4 per portare a casa i minuti finali della partita, lo fa con ordine senza strafare e senza rendersi protagonista negativo, anche perché sarebbe stato un azzardo provare a strafare visto il risultato acquisito.
Nel primo tempo è, con Dybala, fra i peggiori in campo: spreca un paio di occasioni favorevoli, ma è vivo e lo dimostra nella ripresa. Fa partire l'azione di Rabiot sull'1-3, poi si conquista il rigore trasformato da Ronaldo e che vale l'1-4 definitivo.
Nel primo tempo è, con Dybala, fra i peggiori in campo: spreca un paio di occasioni favorevoli, ma è vivo e lo dimostra nella ripresa. Fa partire l'azione di Rabiot sull'1-3, poi si conquista il rigore trasformato da Ronaldo e che vale l'1-4 definitivo.
Nel primo tempo è, con Dybala, fra i peggiori in campo: spreca un paio di occasioni favorevoli, ma è vivo e lo dimostra nella ripresa. Fa partire l'azione di Rabiot sull'1-3, poi si conquista il rigore trasformato da Ronaldo e che vale l'1-4 definitivo.
Schierato da interno sinistro al fianco di Arthur, si muove bene anche se lo si vede poco in campo soprattutto nel primo tempo. Vorrebbe rendersi più utile nella ripresa, parte anche meglio, ma viene sostituito al 62'.
Schierato da interno sinistro al fianco di Arthur, si muove bene anche se lo si vede poco in campo soprattutto nel primo tempo. Vorrebbe rendersi più utile nella ripresa, parte anche meglio, ma viene sostituito al 62'.
Entra con tanta voglia in campo, trova la rete personale con un'azione nella quale si intestardisce a caccia del +3, subito dopo viene anche ammonito per un fallo evitabile.
Entra in campo con la Juve di nuovo in vantaggio da alcuni minuti, si gestisce bene in giro per il campo senza affondare il colpo, anche perché non ce n'è di bisogno considerando la piega che poi prende il match.
Serata tranquilla che equivale più ad una sgambata che ad una partita di campionato: entra al 77', giocherella sulla trequarti, non prova mai ad affondare il colpo. Ci saranno sicuramente serate differenti, che sia in positivo o in negativo lo si vedrà.
Tocca una serie di palloni impressionante, e la percentuale d'errore è minima: forse rallenta la manovra bianconera, ma mette ordine e fa girare comunque bene la squadra.
E' il nome a sorpresa uscito dal cilindro di Pirlo, ringrazia il proprio mister con una prestazione da applausi a tutto campo. Serve anche l'assist per la prima rete di Morata, ne sfiora una che avrebbe riportato in vantaggio la Juve dopo il pareggio di Pobega.
E' il nome a sorpresa uscito dal cilindro di Pirlo, ringrazia il proprio mister con una prestazione da applausi a tutto campo. Serve anche l'assist per la prima rete di Morata, ne sfiora una che avrebbe riportato in vantaggio la Juve dopo il pareggio di Pobega.
Non ne fa una giusta, e non è da lui: passaggi, dribbling, difficile ricordare una giocata giusta. Scappa via in un'occasione alla difesa ligure, e per poco non timbra il cartellino con una sua giocata classica rientrando da destra verso il cuore dell'area.
Non ne fa una giusta, e non è da lui: passaggi, dribbling, difficile ricordare una giocata giusta. Scappa via in un'occasione alla difesa ligure, e per poco non timbra il cartellino con una sua giocata classica rientrando da destra verso il cuore dell'area.
Stavolta il VAR non lo ferma, o per lo meno non del tutto: un gol sul filo del fuorigioco stavolta è valido, un altro lo vede oltre la linea, poi l'assist vincente a Ronaldo per l'1-2. Nel primo tempo grande progressione stoppata in extremis con tanta fatica da Chabot.
Entra in campo, tocca il primo pallone e gol: basterebbe solo questo per spiegare l'importanza di CR7 per la Juventus. Nel finale trasforma con freddezza il rigore dell'1-4 che fa partire i titoli di coda e gli vale la doppietta personale.
Insiste con Dybala titolare per provare a recuperarlo, lo toglie al momento giusto e stavolta dalla panchina pesca Ronaldo: la vince qui, ma già nel primo tempo la Juventus avrebbe meritato di raggiungere i tre punti.