Ci prova a riscattare la prova opaca di Torino. E' fortunato sul tiro di Chiesa, poi molto bravo a disinnescare il rigore del numero 25. Può poco sulle altre escuzioni. E' uno dei pochi a cercare di tenere la nave dritta prima del naufragio.
- Pulgar rig 14’
- Castrovilli 66’
- Ribery 78’
- Rafael Leao 81’
Ci prova a riscattare la prova opaca di Torino. E' fortunato sul tiro di Chiesa, poi molto bravo a disinnescare il rigore del numero 25. Può poco sulle altre escuzioni. E' uno dei pochi a cercare di tenere la nave dritta prima del naufragio.
Il pendolino Dalbert lo spazza subito via dalla competizione, e lui fa una fatica tremenda a rientrarci.
Il pendolino Dalbert lo spazza subito via dalla competizione, e lui fa una fatica tremenda a rientrarci.
Anche il baluardo della difesa rossonera crolla trascinato giù dalla povertà caratteriale dei suoi compagni. Finisce inesorabilmente anche lui nella lista delle vittime della serata magica di Ribery.
E' la principale vittima della frustrazione della squadra rossonera. Il tackle sul ginocchio di Ribery è il manifesto dell'inferiorità della squadra di Giampaolo rispetto all'avversario di turno.
Anche lui registra due o tre passi indietro rispetto allo spezzone del derby e alla partita di Torino. Tiene bene botta su Lirola, ma è Milenkovic con l'aiuto di Pulgar a mandarlo spesso fuori giri. Costretto in difesa, non riesce a proporre le sue consuete discese.
Esordio, amaro, per il difensore brasiliano, chiamato a mettere una toppa su una falla già irrecuperabile. Cade a terra anche lui sul passo di danza di Ribery, e non per fare la break dance.
Esordio, amaro, per il difensore brasiliano, chiamato a mettere una toppa su una falla già irrecuperabile. Cade a terra anche lui sul passo di danza di Ribery, e non per fare la break dance.
Ha una delle rare occasioni di calcare il terreno verde di gioco e sfortunatamente non è la partita che può ribaltare da solo, e così si appiattisce.
E' l'altoparlante rotto del Milan. Dovrebbe amplificare la pericolosità offensiva, invece si avviluppa intorno alle sue incertezze, che di certo un sinistro dalla distanza non possono allontanare.
Non è più lui; forse è ancora pensa al clamoroso errore del 90' allo Stadio Olimpico Grande Torino. Non entra mai in partita e all'intervallo Giampaolo lo lascia negli spogliatoi.
E' il Santa Claus di Vincenzo Montella. E' uno dei pochi che cambia ritmo lì davanti per il Milan, ma i due regali ai Viola sono assurdi: prima lancia Ribery in occasione del rigore dello 0-1 e poi perde la palla che Milenkovic comincia a trasformare nel raddoppio dei toscani.
Dovrebbe essere la diga di centrocampo e invece finisce tritato dalla qualità di Chiesa e Ribery. Non li vede mai e gli sfrecciano ovunque. Fa tenerezza quando si rannicchia a terra dopo il secondo rigore commesso, quasi schiacciato dalla pesantezza della maglia e della situazione.
E' lì davanti, solo, disperato. Tanto da chiedere a Leao di giocargli più vicino possibile. La compagnia non arriva, si abbacchia e ha il demerito di non credere su una delle rare palle che arrivano in area. Il rosso a Musacchio segna anche la fine della sua gara.
E' lì davanti, solo, disperato. Tanto da chiedere a Leao di giocargli più vicino possibile. La compagnia non arriva, si abbacchia e ha il demerito di non credere su una delle rare palle che arrivano in area. Il rosso a Musacchio segna anche la fine della sua gara.
Insieme a Donnarumma, è l'unico che si salva. Prova a dare fastidio alla Fiorentina quantomeno con l'intensità, e alla fine si toglie la soddisfazione del primo gol in A con una serpentina che fa ammattire tutta la difesa della Fiorentina.
Sguardo vacuo, nel vuoto, di un allenatore che non sente minimamente di avere in pugno la situazione. E il Milan va allo sbando...
Sguardo vacuo, nel vuoto, di un allenatore che non sente minimamente di avere in pugno la situazione. E il Milan va allo sbando...
Fa il minimo indispensabile per parare la conclusione di Suso, poi si rilassa e si gode la vittoria. Bruciato da Leao, contro cui può poco o nulla.
Rischia qualcosina in area di rigore all'inizio per un contatto con Piatek, ma poi torna su buoni livelli, conducendo una prestazione sufficiente.
Esplode in maniera dirompente nel primo tempo, sfoggiando alcuni duetti interessanti con Chiesa, poi nella ripresa resta maggiormente inchiodato dietro e aspetta la fine della partita, rimediando anche un'ammonizione evitabile.
Sempre attento e pronto a vincere il duello aereo. Delizioso il break da cui nasce il raddoppio viola. Mezzo voto in meno per come si siede sul dribbling di Leao, spalancando le porte del gol al portoghese.
Sempre attento e pronto a vincere il duello aereo. Delizioso il break da cui nasce il raddoppio viola. Mezzo voto in meno per come si siede sul dribbling di Leao, spalancando le porte del gol al portoghese.
Gli indizi stanno per fare una prova. L'Inter non aveva di certo sbagliato l'acquisto qualche tempo fa, prendendo Dalbert. Batte la fascia con una straordinaria costanza fino a far crollare tutti i suoi dirimpettai.
Gli indizi stanno per fare una prova. L'Inter non aveva di certo sbagliato l'acquisto qualche tempo fa, prendendo Dalbert. Batte la fascia con una straordinaria costanza fino a far crollare tutti i suoi dirimpettai.
Un gigante in difesa. Asfalta Piatek, che non gli dà tantissimo filo da torcere. Anche lui non convince sulla giocata finale di Leao che prova a riaprire la partita.
E' la grinta e la quantità che fa da contraltare alla fantasia di Castrovilli. Interrompe spesso e volentieri la manovra rossonera, recuperando palloni sempre importanti.
E' la grinta e la quantità che fa da contraltare alla fantasia di Castrovilli. Interrompe spesso e volentieri la manovra rossonera, recuperando palloni sempre importanti.
Dal dischetto è una sentenza. In campionato sono tre su tre, e nel 2019 otto su otto. Infallibile, ma anche generoso, forse troppo, quando lascia il secondo rigore a Chiesa. La sua prestazione non è solo il gol, ma tanta quantità e un paio di siluri dalla distanza che impegnano Donnarumma.
Le dietrologie su un suo malumore per il mancato passaggio alla Juventus sono un ricordo lontanissimo. Chiesa è indemoniato, è ovunque. Certo, sbaglia un calcio di rigore (forse non è roba sua), ma entra a pieno titolo in tutte le reti. Guadagna il rigore dello 0-1, crossa basso per lo 0-2 e rifinisce l'azione di Castrovilli per il tris di Ribery.
Vecchio a chi? Lezioni di calcio dispensate gratuitamente alla Scala del Calcio, un posto in cui esci con la standing ovation del pubblico avversario solo se sei un grandissimo. E Ribery è un fuoriclasse senza tempo, venuto in Italia non a svernare, ma a continuare a dipingere calcio, e a far crescere un movimento famelico di talenti così. Il gol dello 0-3 è un balletto incantevole che corona una prestazione semplicemente mostruosa.
Quando a luglio Montella toglieva perentoriamente Castrovilli dal mercato, in tanti lo avranno preso per matto. Adesso è lui a ridere, perché si gode un giocatore semplicemente fantastico. Per nulla intimidito dalla Scala del Calcio, anzi, Gaetano segna il primo gol in A (sarebbero due non fosse per un fuorigioco millimetrico). Si procura un rigore e fa impazzire la retroguardia rossonera. La Nazionale sarà una logica conseguenza...
Seconda vittoria di fila, che spazza via le critiche e conferma come nelle prime quattro giornate quell'ultimo posto in classifica sia stato più frutto del calendario e delle casualità che di veri demeriti.
Seconda vittoria di fila, che spazza via le critiche e conferma come nelle prime quattro giornate quell'ultimo posto in classifica sia stato più frutto del calendario e delle casualità che di veri demeriti.