Chiamato in causa un paio di volte, risponde presente: roba da grandi portieri. Bella la parata su Milinkovic-Savic ad inizio gara, importante quella su Felipe Anderson nel finale.
Chiamato in causa un paio di volte, risponde presente: roba da grandi portieri. Bella la parata su Milinkovic-Savic ad inizio gara, importante quella su Felipe Anderson nel finale.
Chiamato in causa un paio di volte, risponde presente: roba da grandi portieri. Bella la parata su Milinkovic-Savic ad inizio gara, importante quella su Felipe Anderson nel finale.
Dominante sulla fascia destra, s'inserisce spesso e volentieri, regala un comodo assist a Niang che, però, spreca nel più classico stile da "Mai dire Gol". Partita solida anche in difesa per il terzino.
Dominante sulla fascia destra, s'inserisce spesso e volentieri, regala un comodo assist a Niang che, però, spreca nel più classico stile da "Mai dire Gol". Partita solida anche in difesa per il terzino.
Prestazione solida, dove cresce alla distanza e nel finale ha anche la forza per azzardare una sorta di coast-to-coast. In crescita costante, dimostra freschezza atletica.
Prestazione solida, dove cresce alla distanza e nel finale ha anche la forza per azzardare una sorta di coast-to-coast. In crescita costante, dimostra freschezza atletica.
Sta crescendo Paletta e la partita di oggi lo dimostra: nei primi 10 minuti arranca, poi sale in cattedra e il Milan non soffre più. Preciso nelle chiusure e bravo ad allontanare tanti cross.
Il meno sicuro della difesa: un po' in affanno sulle palle alte, se la cava discretamente quando gli avversari giocano palla a terra.
Il meno sicuro della difesa: un po' in affanno sulle palle alte, se la cava discretamente quando gli avversari giocano palla a terra.
Lo scontro fisico con Milinkovic-Savic è duro e rude, ma lui, alla fine, ne esce vincitore. Autore di un assist bellissimo, va vicino al gol con una punizione dai 25 metri.
Gioca tanti palloni, talvolta è un po' confusionario e spreca qualche buona chance. Ha, però, il merito di essere sempre nel vivo dell'azione.
Gioca tanti palloni, talvolta è un po' confusionario e spreca qualche buona chance. Ha, però, il merito di essere sempre nel vivo dell'azione.
Gioca tanti palloni, talvolta è un po' confusionario e spreca qualche buona chance. Ha, però, il merito di essere sempre nel vivo dell'azione.
Spesso criticato, il capitano del Milan stavolta gestisce bene la squadra. Chiusure puntuali e giocate interessanti, tanto impegno anche da mezzala quando lascia il centro a Locatelli.
Prende palla e sa che può creare. Quando ci riesce, mette in croce Radu e Lulic, specie nel finale del primo tempo quando li lascia di stucco con una gran giocata.
Il minimo indispensabile per non cadere in errore e andare nel pallone: alla sua età potrebbe accadere, quindi bene limitarsi a fare ciò che si deve. Dà ordine e sostanza.
Il minimo indispensabile per non cadere in errore e andare nel pallone: alla sua età potrebbe accadere, quindi bene limitarsi a fare ciò che si deve. Dà ordine e sostanza.
Praticamente al primo pallone toccato porta il Milan sull'1-0. Nel secondo tempo si trasforma in un inusuale trequartista, ispirando prima Calabria e poi Niang.
Praticamente al primo pallone toccato porta il Milan sull'1-0. Nel secondo tempo si trasforma in un inusuale trequartista, ispirando prima Calabria e poi Niang.
Inizio fumoso, poi sembra crescere fino al clamoroso errore a un metro dalla porta. Lo sbaglio, però, lo sveglia e lui torna a far gioco sugli esterni, procurandosi (e segnando) il rigore del 2-0.
Il Milan cresce, vince e continua a piacere: a tratti il gioco e gradevole e, vuoi anche per demeriti altrui, stasera in difesa ha sofferto poco.
Lo stop di Marchetti lancia l'albanese nativo di Atene all'esordio in Serie A: incolpevole sui gol, rischia la papera su Bonaventura, poi si salva di faccia da un tentato autogol di Bastos e para alla grande su Kucka nel finale.
Lo stop di Marchetti lancia l'albanese nativo di Atene all'esordio in Serie A: incolpevole sui gol, rischia la papera su Bonaventura, poi si salva di faccia da un tentato autogol di Bastos e para alla grande su Kucka nel finale.
Prima esterno, poi difensore centrale: la partita di Basta è di puro contenimento, anche se nel primo tempo prova a spingere e farsi vedere. Nella ripresa è battaglia con Niang, ne esce malconcio, ma non troppo.
Unico difensore biancoceleste a meritare un voto non negativo: si perde Bacca un paio di volte, ma è anche l'unico a dare filo da torcere agli attaccanti rossoneri.
Quel braccio largo sul cross di Niang che vale il rigore è un errore che non deve permettersi.
Soffre da matti contro Niang, poi balla con tutta la difesa in occasione del vantaggio, infine sfiora l'autorete con un improvvido colpo di tacco. Esce all'intervallo.
Soffre da matti contro Niang, poi balla con tutta la difesa in occasione del vantaggio, infine sfiora l'autorete con un improvvido colpo di tacco. Esce all'intervallo.
Schierato esterno a tutto campo, si distrae in fase difensiva, ma in attacco fa vedere voglia e un paio di belle giocate.
Schierato esterno a tutto campo, si distrae in fase difensiva, ma in attacco fa vedere voglia e un paio di belle giocate.
La spinta c'è, ma manca la copertura: Suso e Calabria vanno via troppo spesso.
Quel pallone perso in occasione dell'1-0 è un delitto di cui lui è il colpevole unico, altro che maggiordomo. Da lì si spegne e non trova neanche buoni tempi di inserimento in occasione dei cross dei compagni.
Partenza sprint, con tanto di gol sfiorato. Poi lotta con veemenza, ma nel finale si spegne e perde anche qualche pallone troppo pericoloso.
Partenza sprint, con tanto di gol sfiorato. Poi lotta con veemenza, ma nel finale si spegne e perde anche qualche pallone troppo pericoloso.
Spreca malamente un bell'appoggio di Immobile al 3', poi si eclissa dalla gara e non trova più giocate utili per lui e per i compagni.
In una Lazio dall'encefalogramma quasi piatto, ecco che la verve di Keita, seppur quasi mai troppo concreta, è una bella iniezione di vitalità.
Poche giocate e tutte a inizio gara, poi non ne imbrocca una con il culmine del gol sbagliato nel recupero del secondo tempo: roba da non crederci.
Venti minuti scarsi, un pallone perso e una posizione che non ha trovato ancora. Non un grande ingresso, ma non ha troppe colpe.
Sorprende non tanto la difesa a 3 all'inizio, quanto la scelta di proseguire in quella strada anche ad inizio ripresa con gli ingressi di Keita e Felipe Anderson. Prestazione incolore della squadra, ci sarà da rifletterci su.
Sorprende non tanto la difesa a 3 all'inizio, quanto la scelta di proseguire in quella strada anche ad inizio ripresa con gli ingressi di Keita e Felipe Anderson. Prestazione incolore della squadra, ci sarà da rifletterci su.