Spettatore per cinquanta minuti, si trova costretto a raccogliere dal fondo della rete i palloni scaraventati da Birsa e Stepinski. Nel finale, però, con una parata decisiva tiene a galla la Roma.
- El Shaarawy 10’
- Cristante 30’
- Birsa 52’
- Stepinski 83’
Spettatore per cinquanta minuti, si trova costretto a raccogliere dal fondo della rete i palloni scaraventati da Birsa e Stepinski. Nel finale, però, con una parata decisiva tiene a galla la Roma.
Spettatore per cinquanta minuti, si trova costretto a raccogliere dal fondo della rete i palloni scaraventati da Birsa e Stepinski. Nel finale, però, con una parata decisiva tiene a galla la Roma.
Qualcuno prima o poi dovrà spiegargli che cercare l'anticipo a tutti i costi non è necessariamente una cosa buona. Ne sbaglia diversi, anche nel primo tempo, e soffre davvero tanto la fisicità di Stepinski. Da registrare.
Privo del compagno di merende Fazio, si assume qualche responsabilità in più in fase di costruzione e non commette errori grossolani in fase difensiva. Partita del tutto normale.
Fin quando resta in campo, la Roma ha una marcia in più: assist al bacio per El Sharaawy, corsa, grinta, qualità. Ecco perchè ogni qualvolta ha un piccolo problema fisico mezza Roma tiene il fiato sospeso.
La ruggine da grattare, dopo un anno passato in infermeria, è davvero tanta: entra in campo e dà sempre la sensazione di muoversi con un secondo di ritardo. La condizione arriverà, ma per adesso il gap con Florenzi è abissale.
Negli highlights della partita non può non finirci il suo goffo tentativo di autorete e la sua chiusura lasciva sul conseguente gol di Stepinski. Protagonista negativo del match, senza se e senza ma.
Entra per dare man forte al centrocampo, ed in un paio di situazioni la sua esperienza serve a tamponare qualche fuga del Chievo (con giallo annesso). Preservato in vista di Madrid, si capisce come la sua sola presenza in campo possa servire a dare qualcosa in più.
Non la sua miglior partita in maglia giallorossa, nonostante un buon avvio. Sciupa il gol che avrebbe potuto chiudere il match davanti a Sorrentino, poi ciabatta a lato da buona posizione. Lucidità da ritrovare, assieme ad un po' di fiducia.
La sua partita è fatta di tanta corsa, qualche errore di troppo in fase di impostazione e nella metà campo offensiva e, soprattutto, il bell'inserimento con conseguente rete del raddoppio. Complessivamente positiva, quindi, ma non da ricordare.
Dopo dei primi trenta minuti davvero di ottimo livello, complice anche un minimo di ritardo di condizione esce progressivamente dalla partita, nonostante qualche buona iniziativa in fase di possesso. La condizione, visto anche il fisico statuario, arriverà: per adesso si può dire che l'integrazione negli schemi non sembra malvagia.
Anche lui, come molti suoi compagni, è protagonista di una partita dai due volti: lo Dzeko "buono" si fa vedere per mezz'ora buona, con un assist delizioso e tantissimo lavoro per la squadra. Lo Dzeko "cattivo" si manifesta per tutto il secondo tempo, raggiungendo il punto di massima frattura al novantesimo, col colpo di testa sparato in curva da ottima posizione.
Anche lui, come molti suoi compagni, è protagonista di una partita dai due volti: lo Dzeko "buono" si fa vedere per mezz'ora buona, con un assist delizioso e tantissimo lavoro per la squadra. Lo Dzeko "cattivo" si manifesta per tutto il secondo tempo, raggiungendo il punto di massima frattura al novantesimo, col colpo di testa sparato in curva da ottima posizione.
Apre il match con un gol al primo tiro verso lo specchio della porta: un sogno per ogni attaccante. Il gol lo galvanizza, e sono davvero tante le occasioni in cui dà una mano alla squadra in fase di non possesso. Nel finale è stanco e non riesce più a trovare il guizzo di cui la Roma avrebbe bisogno.
Nel primo tempo è quasi indemoniato, e Barba deve fare veramente gli straordinari per contenerlo. Il gol del raddoppio giallorosso arriva dopo un suo lob di pregevole fattura, e tanti palloni passano dai suoi piedi. Nella ripresa si spegne, e si divora anche una buona occasione per chiudere il match. Lavorare sulla continuità è un must.
Questo inizio di campionato è molto più difficile del previsto: complice anche qualche sua scelta, la squadra non decolla. E in settimana c'è il Real...
39 anni suonati ed ancora una volta tra i migliori in campo. Blocca Dzeko, Pellegrini ed Under (che in due fanno poco più della sua età) con interventi chiave, quando la sua squadra era appesa ad un filo. Chapeau.
Nella quartetto musicale che è la difesa del Chievo dei primi trenta minuti, lui è quello che non riesce ad accordare lo strumento per tutto il resto della partita. Sempre in ritardo su Dzeko, gli lascia tempo e spazio per provare troppe giocate.
Adattato per l'occasione al ruolo di terzino sinistro, passa una mezz'ora da incubo prima di prendere le misure col ruolo, disimpegnandosi bene anche in un paio di occasioni nella metà campo offensiva. Da rivedere.
Adattato per l'occasione al ruolo di terzino sinistro, passa una mezz'ora da incubo prima di prendere le misure col ruolo, disimpegnandosi bene anche in un paio di occasioni nella metà campo offensiva. Da rivedere.
Si perde malamente El Sharaawy in occasione del primo gol, ma poi riesce a rendere quantomeno non eccessivamente mediocre la sua partita con diverse letture difensive di buon livello. La macchia sul primo gol resta, ma non è stato, almeno per oggi, così disastroso.
Dzeko gli fa passare una brutta mezz'ora, poi si riprende egregiamente, uscendo alla distanza come il migliore della retroguardia clivense. Sufficienza meritata, nonostante qualche errore di troppo.
Dzeko gli fa passare una brutta mezz'ora, poi si riprende egregiamente, uscendo alla distanza come il migliore della retroguardia clivense. Sufficienza meritata, nonostante qualche errore di troppo.
Non sarà uno che ruba la scena, ma la pagnotta a casa la porta sempre. Rileva un Obi stanco e dà subito garra al centrocampo. Lottatore.
Non sarà uno che ruba la scena, ma la pagnotta a casa la porta sempre. Rileva un Obi stanco e dà subito garra al centrocampo. Lottatore.
E' difficile ricordare una partita di Rigoni in cui qualcuno si ricordi in maniera limpida di Rigoni: per molti potrebbe essere un difetto, mentre per tanti altri questo è sinonimo di lavoratore oscuro. Del resto, chi aveva notato che il pallone del 2 a 1 a Birsa arriva dai suoi piedi?
E' difficile ricordare una partita di Rigoni in cui qualcuno si ricordi in maniera limpida di Rigoni: per molti potrebbe essere un difetto, mentre per tanti altri questo è sinonimo di lavoratore oscuro. Del resto, chi aveva notato che il pallone del 2 a 1 a Birsa arriva dai suoi piedi?
Non fa una bruttissima partita, a parte qualche pallone perso di troppo, ma i muscoli sono quelli che sono e deve accomodarsi in panchina per preservare la condizione, ormai sotto di due reti. Peccato che i suoi la ribaltino: non vorremmo essere nei suoi panni.
In questo Chievo, assieme a Birsa è l'uomo al quale non si può rinunciare. Troppo grande il gap di esperienza e qualità con il resto dei compagni. Nel finale sfiora addirittura il gol della clamorosa vittoria dopo una partita di sacrificio, quantità e qualità.
Se questo è Stepinski, non solo Djordjevic potrebbe vedere davvero poco il campo, ma presto potrebbero schiudersi le porte di qualche squadra più blasonata. Lotta, corre come un mezzofondista, sbaglia qualcosa di troppo nel primo tempo ma non molla mai di un centimetro. Il gol nel finale è l'emblema della sua filosofia: crederci, crederci sempre.
Se questo è Stepinski, non solo Djordjevic potrebbe vedere davvero poco il campo, ma presto potrebbero schiudersi le porte di qualche squadra più blasonata. Lotta, corre come un mezzofondista, sbaglia qualcosa di troppo nel primo tempo ma non molla mai di un centimetro. Il gol nel finale è l'emblema della sua filosofia: crederci, crederci sempre.
Forse il solo a crederci all'intervallo, quando inserisce Hetemaj per dare una svolta (e chi l'avrebbe detto!). La penalizzazione potrebbe non essere stata solo un male..