Ormai non fa più notizia. Altra partita più che buona, soprattutto nel duello con Rodrigo De Paul. Non deve fare gli straordinari come a Roma, ma è sempre una certezza.
Ormai non fa più notizia. Altra partita più che buona, soprattutto nel duello con Rodrigo De Paul. Non deve fare gli straordinari come a Roma, ma è sempre una certezza.
Fa molto meglio di Lykogiannis, chiamando anche Musso alla parata leggermente più complessa di quelle fatte sul greco.
Fa molto meglio di Lykogiannis, chiamando anche Musso alla parata leggermente più complessa di quelle fatte sul greco.
Alla fine della fiera colleziona una serie di chiusure che lo rendono sulla carta il migliore della sua difesa, ma quella marcatura morbidosa su Okaka gli vale da sola l'insufficienza, visto anche il risultato finale.
Non può spingersi mai perché il duo Sema-Zeegelaar lo affligge. Fatica moltissimo a carburare, e per questo Zenga lo tira fuori a inizio secondo tempo.
Si perde alla prima azione, favorendo il cross di Larsen, poi si incaponisce e si mette a tirare in porta da ogni posizione. Giustamente richiamato in panchina.
Si fa impaurire dalle scorribande di Lasagna e dal fisico di Okaka. Incide in negativo sulla sinistra, leggerissimamente meglio al centro.
Partenza in scioltezza, ma poi si perde dietro ai mille cambi tattici di Zenga, dai quali non esce più.
Ottimo ingresso in campo per lui, presente in fase di copertura su Okaka, ma anche in quella offensiva con alcune folate interessanti.
Zenga cambia anche a lui tanti ruoli, ma a differenza di Ionita lui è la luce di questa squadra. Purtroppo per i sardi è però l'unica. Lotta, sgomita e crea accoppiando le doti dell'interdittore con quelle della mezza punta. Migliore dei suoi: un giallo ingenuo gli costerà la Juve.
Zenga cambia anche a lui tanti ruoli, ma a differenza di Ionita lui è la luce di questa squadra. Purtroppo per i sardi è però l'unica. Lotta, sgomita e crea accoppiando le doti dell'interdittore con quelle della mezza punta. Migliore dei suoi: un giallo ingenuo gli costerà la Juve.
Il suo biglietto da visita è un assist sbagliato per Joao Pedro. Poi prova a mettersi in proprio, troppo in proprio, e i suoi tiri non impensieriscono Musso.
Ottimo esordio dal 1' per il classe 2000, con palloni gestiti sempre bene, sia in modo semplice che più articolato. Sorprende la sostituzione di Zenga, visto che era uno dei migliori in campo al momento.
Ottimo esordio dal 1' per il classe 2000, con palloni gestiti sempre bene, sia in modo semplice che più articolato. Sorprende la sostituzione di Zenga, visto che era uno dei migliori in campo al momento.
Esordio in A per il giovanissimo rossoblù, che si presenta con alcune giocate davvero interessanti. Baricentro basso e visione di gioco: talento da seguire.
Cerca di non ammainare la bandiera, ma è disastroso in zona gol. E lo conferma al minuto 93, quando spedisce a lato la palla calciando al volo da tre metri.
Vaga per il campo come se non avesse voglia. Ha un paio di occasioni che spara abbondantemente fuori. Unico lampo della sua partita il potenziale assist al 93' per Joao Pedro: troppo poco.
Trequartista, a destra e poi a sinistra. Gli sballottolamenti di Zenga non gli provocano il mal di mare, da buon isolano qual è. E' l'unico degli uomini offensivi a provarci.
Consapevole che in palio c'era la sua panchina, va in confusione cambiando posizione ai giocatori con la stessa frequenza con cui i collegiali si cambiano di abito nelle scene nei camerini dei film americani. Alla fine quasi sfiora un pari che non avrebbe meritato.
Il Cagliari non arremba, e lui controlla quello che arriva dalle sue parti, senza affanni. Ringrazia Joao Pedro, che lo grazia nel recupero.
Tornato al posto dello squalificato Ekong, dirige il reparto con sostanziale tranquillità.
Aveva mezz'ora o poco più nelle gambe, ma l'infortunio di Nuytinck lo ha costretto a stringere i denti. Vale un gol la chiusura di testa che evita a Joao Pedro un gol facile.
Non è la sua partita a livello di fortuna. Prima prende un pestone da Pisacane e poi si fa male in un contrasto con Joao Pedro. Gioca 16 minuti, ma di buona sostanza.
Per nulla abbattuto dalla panchina di Cagliari, il danese torna sulla sua fascia destra e asfalta senza ritegno i malcapitati Lykogiannis e Klavan. Preziosi i suoi lanci per Okaka, sul primo dei quali nasce il gol vittoria. Ammonito, salterà il Lecce.
Per nulla abbattuto dalla panchina di Cagliari, il danese torna sulla sua fascia destra e asfalta senza ritegno i malcapitati Lykogiannis e Klavan. Preziosi i suoi lanci per Okaka, sul primo dei quali nasce il gol vittoria. Ammonito, salterà il Lecce.
Lascia il palcoscenico a Sema, chiudendo con tranquillità le iniziative dei rossoblù sulla destra.
Anche quando l'attacco del Cagliari si assenta, lui è sempre sul pezzo e pronto anche a proporsi. Continua la sua crescita in questo finale di stagione.
Anche quando l'attacco del Cagliari si assenta, lui è sempre sul pezzo e pronto anche a proporsi. Continua la sua crescita in questo finale di stagione.
Sempre bello vederlo giocare a calcio. Gestisce i ritmi di gioco a suo piacimento. Unica pecca è l'ostinazione con cui sfida Cragno, non trovando il gol, ma resta un giocatore pronto per un top club.
Sempre bello vederlo giocare a calcio. Gestisce i ritmi di gioco a suo piacimento. Unica pecca è l'ostinazione con cui sfida Cragno, non trovando il gol, ma resta un giocatore pronto per un top club.
Bravo in fase di impostazione, ma un po' troppo leggero quando c'è da rompere il gioco del Cagliari, forse ancora condizionato dalla spalla dolorante. Soffre soprattutto l'ingresso di Pereiro, che per sua fortuna spara a salve.
Corre come un cavallo imbizzarrito, ma dribbla e crossa con la precisione di uno schermidore che va in punta di fioretto. Altra splendida prestazione per lui dopo quella contro la Juventus.
Corre come un cavallo imbizzarrito, ma dribbla e crossa con la precisione di uno schermidore che va in punta di fioretto. Altra splendida prestazione per lui dopo quella contro la Juventus.
Si sbatte tanto ma corre fuori giri andando spesso e volentieri a pestare i piedi ai compagni, come quando toglie il pallone del possibile raddoppio a Larsen.
Si sbatte tanto ma corre fuori giri andando spesso e volentieri a pestare i piedi ai compagni, come quando toglie il pallone del possibile raddoppio a Larsen.
Entra per far rifiatare Okaka, ma non riesce a gestire gli stessi palloni del suo predecessore.
Tocca il primo pallone della sua partita e lo gira in rete con maestria, sfruttando un Ceppitelli ancora negli spogliatoi. La sua partita non è solo questa, bensì tanto lavoro di sponda per far salire la squadra.
Motiva bene la squadra nonostante la salvezza già ottenuta. Sale a quota 42, a un solo punto dai punti dei friulani dello scorso anno.