L'Inter vive una girandola di emozioni che finisce con la testa che gira e un conato di vomito: un insuperabile Lamanna e la zampata di De Maio mettono di fatto fine alle speranze della squadra di Mancini di pensare al ritorno in Champions League, soprattutto perché contemporaneamente la Roma ha battuto il Torino grazie all'eterno Francesco Totti. Il rovescio della medaglia è un bellissimo Genoa, convinto e convincente, e da oggi aritmeticamente salvo.
Gasperini deve fare a meno di Rincon, infortunato; c’è Gabriel Silvia, rilanciato dal primo minuto Suso a supporto dell’unica punta Pavoletti. Mancini preferisce Telles a Nagatomo; in mezzo al campo al posto dello squalificato Kondogbia c’è Felipe Melo, in coppia con Medel; davanti Perisic-Palacio-Brozovic dietro a Icardi.
Primo squillo interista dopo tre minuti: Ansaldi non è perfetto nel disimpegno, Miranda trova Perisic al centro dell’area, il croato è libero di concludere ma Lamanna è straordinario a ribattere; poi ci prova Brozovic, che da buona posizione spara alto. Il Genoa cerca di farsi vedere in avanti, ma le occasioni migliori sono dell’Inter: Munoz a salvare sulla linea su un colpo di testa di Icardi, poi Lamanna si supera ancora su Perisic. Risposta genoana affidata a Pavoletti, che di testa chiama alla prodezza Handanovic.
Il canovaccio del secondo tempo vede un'Inter che occupa la metà campo avversaria sempre con meno convinzione: poco attivo Icardi, poco mobile Perisic, si salva solo un buon Palacio. Lamanna continua a fare il suo e dice no a Brozovic, che colpisce da due passi. Il Genoa ne approfitta, prende coraggio e alla fine colpisce: su azione da calcio d'angolo la palla finisce al neoentrato Tachtsidis, che anticipa Icardi e trova sul palo lontano De Maio: il difensore, fino a quel momento tutt'altro che perfetto, arriva prima di Telles e batte Handanovic. L'assalto finale dell'Inter si chiude con un diagonale di Eder, che va fuori con le ultime speranze.