Reattivo su Mateju al 16', non può nulla sullo scavetto di Torregrossa. Strepitoso sul tiro deviato di Donnarumma, fa quello che deve quando serve: sono i difensori a tradirlo un po' troppo spesso. Nella ripresa è scarsamente impegnato, Donnarumma lo grazia in due occasioni.
- Torregrossa 21’
- Mateju aut 48’
- Belotti 58’
- Zaza 86’
Meglio nella fase offensiva che in quella difensiva. Lo si vede spesso in avanti a fare sponde per i compagni o a sfruttare i cambi di gioco di Verdi, ma non sempre è preciso nella rifinitura. Dietro soffre più del dovuto, ma nella ripresa non ha bisogno di fare gli straordinari.
Fatica a trovare la posizione corretta come centrale di destra. Torregrossa lo mette in difficoltà, più sicuro invece su Donnarumma; in generale, come tutto il Torino, dopo un primo tempo sottotono migliora nella ripresa.
Fatica a trovare la posizione corretta come centrale di destra. Torregrossa lo mette in difficoltà, più sicuro invece su Donnarumma; in generale, come tutto il Torino, dopo un primo tempo sottotono migliora nella ripresa.
Leggermente meglio di Lyanco, sbroglia un paio di situazioni scabrose. In ritardo su Torregrossa sullo 0-1, ma non ha grandi colpe: la palla arriva all'attaccante dopo un rimpallo, è Ansaldi a tenere in gioco l'avversario. Nella ripresa alterna chiusure in sicurezza a errori di posizionamento.
Il più incerto nella difesa granata: il Brescia se ne accorge e prova ad affondare sul suo lato. Il brasiliano va in confusione ogni tanto, anche se non commette errori gravi, limitandosi a regalare qualche calcio d'angolo. Meglio nella ripresa.
Rileva Ansaldi nell'ultima parte di gara. Longo probabilmente vorrebbe mangiarselo, quando nel finale innesca un contropiede del Brescia con un tocco lezioso e del tutto fuori luogo. Per il resto contribuisce al controllo del match con la sua energia.
Meno concreto e più confusionario del solito. Perde troppi duelli, soprattutto nella prima frazione, esponendo la squadra a pericolose ripartenze; le cose non migliorano più di tanto nella ripresa, a differenza di molti compagni non riesce a cambiare marcia.
Meno concreto e più confusionario del solito. Perde troppi duelli, soprattutto nella prima frazione, esponendo la squadra a pericolose ripartenze; le cose non migliorano più di tanto nella ripresa, a differenza di molti compagni non riesce a cambiare marcia.
Di gran lunga il migliore in campo. Mette lo zampino nella rete dell'1-1, causando l'autorete di Mateju; va al tiro al 58' e il tocco di Papetti trasforma la sua conclusione in una palla buona per Belotti. Nel primo tempo è l'unico a cercare il gol con insistenza, colpisce anche una traversa con uno splendido tiro all'8'. Non porta bonus, ma disputa comunque un'ottima partita
Tiene in gioco Torregrossa in occasione del gol del vantaggio bresciano. Non è l'unico errore della sua partita; spesso si intestardisce nel dribbling e perde palla, oppure fa la scelta sbagliata o pecca nella misura del passaggio. Nonostante qualche buono spunto, la prestazione nel complesso è insufficiente.
Partenza lenta, con il passare del tempo prende possesso del centrocampo e comincia a dominare. Serve bene Verdi in occasione del gol del pareggio, ruba palla e riparte con coraggio; nel finale è ancora lui a innescare l'azione che porta al gol di Zaza.
Partenza lenta, con il passare del tempo prende possesso del centrocampo e comincia a dominare. Serve bene Verdi in occasione del gol del pareggio, ruba palla e riparte con coraggio; nel finale è ancora lui a innescare l'azione che porta al gol di Zaza.
Cerca il gol con caparbietà e lo trova soltanto nel finale. Fino a quel momento tanto lavoro sporco, tentativi di dialogo con Belotti ma anche numerosi errori, soprattutto nella prima frazione, come quando al 40' non trova lo specchio con la porta del tutto sguarnita. I suoi sforzi vengono ripagati dal gol del 3-1.
Cerca il gol con caparbietà e lo trova soltanto nel finale. Fino a quel momento tanto lavoro sporco, tentativi di dialogo con Belotti ma anche numerosi errori, soprattutto nella prima frazione, come quando al 40' non trova lo specchio con la porta del tutto sguarnita. I suoi sforzi vengono ripagati dal gol del 3-1.
Male nel primo tempo, un altro Gallo nella ripresa. Al 33' il suo liscio dentro l'area è clamoroso e vanifica una buona occasione; al 42' il suo tiro al volo non trova lo specchio. Nella ripresa si scatena, trovando il gol al 58' e andando vicino alla doppietta in più occasioni. Mette lo zampino nel gol del 3-1.
Il suo Torino inizia male ma nella ripresa è un'altra squadra: evidentemente il tecnico si fa sentire nello spogliatoio, perché la trasformazione, soprattutto mentale, è evidente. Alcune scelte non convincono, ma la vittoria in rimonta è un premio per la grinta messa in campo dai suoi nella ripresa.
Nella prima frazione ingaggia un duello personale con Verdi e riesce a vincerlo, intervenendo al 14' e al 35' su un tiro-cross insidioso. Nella ripresa alterna qualche buona parata ad alcuni svarioni in uscita, soprattutto sui calci da fermo.
Nella prima frazione ingaggia un duello personale con Verdi e riesce a vincerlo, intervenendo al 14' e al 35' su un tiro-cross insidioso. Nella ripresa alterna qualche buona parata ad alcuni svarioni in uscita, soprattutto sui calci da fermo.
Molto bene nel primo tempo, soprattutto in fase di spinta; mette la museruola ad Ansaldi e si fa vedere spesso e volentieri nella metà campo avversaria. Decisamente più in difficoltà nella ripresa, soprattutto nella sua metà campo; come tutto il Brescia si lascia schiacciare nella propria metà campo e non riesce più a proporsi in avanti.
Meno bene di Sabelli in fase di spinta, soffre maggiormente anche in difesa. De Silvestri lo tiene impegnato, soprattutto dal punto di vista fisico, il terzino bresciano prova a farsi valere ma senza riuscirci. In avanti oltre a qualche conclusione velleitaria combina ben poco.
Protagonista sfortunato dell'autogol che riporta il match in parità, è in ritardo su Belotti in occasione del 2-1 e in generale crolla nella ripresa, non riuscendo più a trovare punti di riferimento com'era riuscito a fare nella prima frazione.
Belotti e Zaza sono due vecchie volpi e lo portano a scuola per tutta la partita. È in difficoltà fin dall'inizio, anche se nel primo tempo la scarsa mira degli attaccanti granata rende i suoi errori non decisivi; ma nella ripresa è costantemente preso d'infilata e in ritardo nelle chiusure.
Belotti e Zaza sono due vecchie volpi e lo portano a scuola per tutta la partita. È in difficoltà fin dall'inizio, anche se nel primo tempo la scarsa mira degli attaccanti granata rende i suoi errori non decisivi; ma nella ripresa è costantemente preso d'infilata e in ritardo nelle chiusure.
Belotti e Zaza sono due vecchie volpi e lo portano a scuola per tutta la partita. È in difficoltà fin dall'inizio, anche se nel primo tempo la scarsa mira degli attaccanti granata rende i suoi errori non decisivi; ma nella ripresa è costantemente preso d'infilata e in ritardo nelle chiusure.
Ingaggia un bel duello con Rincon e non esce sconfitto. Combatte finché rimane in campo, senza strafare; tanto lavoro sporco e un buon presidio della sua zona di competenza, mentre i compiti di costruzione sono lasciati ad altri compagni. Esce per lasciare spazio a Ndoj.
Ingaggia un bel duello con Rincon e non esce sconfitto. Combatte finché rimane in campo, senza strafare; tanto lavoro sporco e un buon presidio della sua zona di competenza, mentre i compiti di costruzione sono lasciati ad altri compagni. Esce per lasciare spazio a Ndoj.
Rileva Dessena, prova a portare energie fresche nel momento di maggiore sofferenza del Brescia. Ci riesce solo in parte, più che altro perché i compagni sembrano ormai aver mollato; il Torino ne approfitta, il centrocampista prova comunque a rendersi utile contro un Rincon in giornata non particolarmente ispirata.
Prova a infastidire i difensori del Torino con una posizione ibrida, agendo a volte da trequartista, a volte invece sulla fascia destra. In generale non combina granché, sbagliando spesso la rifinitura e portando più problemi che vantaggi alla sua squadra. Lascia il campo per far entrare Skrabb.
Prova a infastidire i difensori del Torino con una posizione ibrida, agendo a volte da trequartista, a volte invece sulla fascia destra. In generale non combina granché, sbagliando spesso la rifinitura e portando più problemi che vantaggi alla sua squadra. Lascia il campo per far entrare Skrabb.
Decisamente lontano dal Tonali di inizio stagione, è come se avesse finito la benzina. Non riesce a rendersi utile né in fase di costruzione né tanto meno come filtro davanti alla difesa, soffrendo terribilmente i tagli di Verdi. Lopez lo leva al 60' dopo un'ora particolarmente opaca.
Decisamente lontano dal Tonali di inizio stagione, è come se avesse finito la benzina. Non riesce a rendersi utile né in fase di costruzione né tanto meno come filtro davanti alla difesa, soffrendo terribilmente i tagli di Verdi. Lopez lo leva al 60' dopo un'ora particolarmente opaca.
Entra al posto di Tonali, rispetto al compagno è meno appariscente ma commette errori più grossolani; con uno di questi spiana la strada al terzo gol del Torino, perdendo un pallone banale in una zona delicata del campo.
Rileva Bjarnason quando il Torino è già passato in vantaggio. Rispetto al compagno ha meno grinta ma piedi più educati, il problema è che a quel punto la squadra ha già smesso di giocare; nonostante questo è anche grazie al suo apporto che il Brescia riesce a creare qualche grattacapo alla difesa granata nel finale di gara.
Innesca con un po' di fortuna Torregrossa in occasione del gol del Brescia, sfruttando un rimpallo sul corpo di Meité. Prova a farsi valere in mezzo al campo, sembra riuscirci nel primo tempo, decisamente meno nella ripresa: Lopez lo toglie prematuramente.
Si divora due occasioni colossali nel finale, la prima delle quali quando la partita era ancora in bilico, sul risultato di 2-1. Sono errori che possono costare tanto, non solo nella singola gara, ma nell'economia di un campionato; nel primo tempo era andato vicino alla rete del 2-0 con un tiro deviato, su cui Sirigu aveva messo una pezza.
Si divora due occasioni colossali nel finale, la prima delle quali quando la partita era ancora in bilico, sul risultato di 2-1. Sono errori che possono costare tanto, non solo nella singola gara, ma nell'economia di un campionato; nel primo tempo era andato vicino alla rete del 2-0 con un tiro deviato, su cui Sirigu aveva messo una pezza.
Fino a quando non finisce la benzina è semplicemente uno spettacolo: lotta su ogni pallone, protegge la sfera e fa salire la squadra, fa tutto quello che qualsiasi allenatore sogna dal suo centravanti di manovra. Il gol è di pregevole fattura, va vicino al bis con un colpo di testa che termina fuori di poco, nel secondo tempo trova molti meno spazi rispetto alla prima frazione.
Rileva Spalek e prova a dare il suo contributo nel finale di gara. Non gli si può chiedere molto, visto che a quel punto la rimonta del Torino è già andata a buon fine, ma riesce a rendersi utile con qualche buona giocata nella parte conclusiva della partita.
Dopo un primo tempo molto buono, la sua squadra si spegne e mostra nuovamente impressionanti crepe difensive. Troppi errori, che portano a una sconfitta inevitabile, arrivata dopo che nel primo tempo il Brescia aveva rischiato di portarsi sul 2-0. Una metamorfosi inspiegabile, figlia non soltanto di un calo fisico, ma soprattutto mentale.