Deve piegarsi subito al rigore di Kucka, ma poi gli attaccanti del Parma gli regalano una serata di sostanziale serenità.
- Kucka rig 9’
- Mkhitaryan 43’
- Veretout 57’
Premia la scelta di Fonseca che lo inserisce al posto di Zappacosta. Nel primo tempo è un moto perpetuo, che alla lunga porta al gol del pari. In lievissimo calo nella ripresa, ma resta uno dei migliori in campo.
Premia la scelta di Fonseca che lo inserisce al posto di Zappacosta. Nel primo tempo è un moto perpetuo, che alla lunga porta al gol del pari. In lievissimo calo nella ripresa, ma resta uno dei migliori in campo.
Bene a sinistra e perfino qualcosina meglio a destra dove l'avversario è più morbido. Peccato solo per quel tiraccio al volo che poteva significare un gol, coronamento di una buona prestazione.
Torna in campo nella ripresa e copre la fascia sinistra con sostanziale tranquillità, sfruttando la scarsa vena degli esterni del Parma.
Non sembra trovarsi bene sul centrodestra, anche se a Bergamo lo era eccome. Involuto e insicuro, viene salvato soltanto da Fabbri che non vede il suo fallo di mano su Kucka.
Riscatta alcune prestazioni opache con una prova solida e compatta. Unico a portare la croce nel terzetto difensivo. Sfiora il gol di testa e chiude bene gli spazi in difesa.
Non combina disastri, vero, ma ancora non riesce a prendere bene in mano le redini del centrocampo finendo con il passare del tempo schiacciato da Hernani.
Doveva riscattarsi dopo Napoli: detto, fatto. Primo tempo in dominio con tocchi sempre intelligenti, un palo e il velo sull'1-1, che impreziosisce la sua gara. Nella ripresa stacca troppo presto la spina.
Fonseca lo piazza al centro della difesa preferendolo a Fazio e Cornelius ne fa polpette per tutto il primo tempo dominando in ogni duello e rischiando tutto sul rigore dello 0-1. Serata di totale difficoltà.
Primo tempo sottotono condito soltanto da un paio di tiri alle stelle, ma nella ripresa dimostra di essere testardo e continua a provare finché non trova il tiro giusto, che spacca la porta di Sepe. E sono tre punti importantissimi per i giallorossi.
E' uno che non si abbatte: dopo una ciccata di testa e un liscio di destro, chiunque si deprimerebbe. Lui invece chiede ancora la palla e alla terza volta buca i guanti di Sepe. Nel secondo tempo ha anche il merito di assecondare la discesa di Veretout.
Entra negli ultimi spiccioli di gara e riesce nell'impresa di cestinare due occasioni da gol clamorose: nella prima gli trema il destro, nella seconda cerca una serie di dribbling totalmente inutili, anzi, dannosi. Avrebbe evitato tanti patemi a Fonseca buttandone dentro almeno una.
Non segna per bravura di Darmian e Iacoponi, abili a chiuderlo, ma non demorde fino alla fine aiutando tanto i suoi con le preziose sponde di testa e di piede.
Resiliente alle mille critiche, cambia ancora, magari sbaglia, mettendo Cristante al centro della difesa, ma alla fine il risultato gli dà ragione. Porta a casa tre punti pesantissimi.
Pasticcia subito sul destro di Bruno Peres, ma poi fa il possibile per evitare il tracollo, murando nel finale per due volte Villar, che dalla sua ha la poca incisività.
Anello debole della difesa del Parma. Dalla sua parte Bruno Peres fa il bello e il cattivo tempo, regala all'ex Toro il pallone per l'assist dell'1-1 e si fa saltare in testa da Ibanez.
Benissimo, come al solito, nei duelli aerei, ma molto male nel posizionamento. Non esce a murare il destro di Veretout e convince poco per lucidità. Forse le tante partite ravvicinate cominciano a farsi sentire.
Ottima partita e bel duello con Spinazzola sulla destra; toglie a Dzeko un gol quasi fatto. Il pestone di Diawara lo fa uscire nel momento più sbagliato, con la Roma che passa, forse non per caso, quando lui è fuori.
Perfetto il lancio "alla Bonucci" da cui nasce il rigore dello 0-1. Tiene botta anche dopo i numerosissimi attacchi giallorossi.
Perfetto il lancio "alla Bonucci" da cui nasce il rigore dello 0-1. Tiene botta anche dopo i numerosissimi attacchi giallorossi.
Prezioso per alcune chiusure difensive, anche se poi non ha la gamba per proporsi in avanti.
Prezioso per alcune chiusure difensive, anche se poi non ha la gamba per proporsi in avanti.
Freddo dal dischetto ma poi scompare dai radar. Guarda in maniera colpevole Mkhitaryan segnare invece di assorbire il movimento dell'armeno.
Scelto al posto di Kurtic, evidenzia tutti i suoi limiti e le sue difficoltà non riuscendo ad arginare Veretout e a dare una mano a Pezzella su Bruno Peres.
Costeggia la partita per lunghissimi tratti, non riuscendo mai a trovare la percussione giusta, ben chiuso da Ibanez. Forse lo spegne la randellata presa a inizio gara: la testa alla Juve inevitabilmente ci va...
Bene in cabina di regia e in fase di rottura. E' sempre nel vivo dell'azione e risulta uno dei migliori dei suoi.
Gioca molto esterno, a tratti quasi fuori dal campo. Mancini gli offre il fianco spesso e volentieri, ma gli manca sempre lo strappo. Trova il gol ma in fuorigioco di due metri. Serata storta per l'ex.
Pasteggia i primi 45' con il malcapitato Cristante. Ottime sponde e percussioni, si arrende per un problema fisico e il Parma senza di lui crolla.
Dovrebbe dare la scossa e invece si perde troppo sull'esterno del campo.
Se la prende con Fabbri, forse con ragione, ma al Parma manca qualcosa. La perdita di Cornelius si rivela determinante, ma le quattro sconfitte di fila, torti arbitrali a parte, devono far riflettere.