Regala un brivido uscendo male all'11' e dando la possibilità a Perisic di battere a rete: il croato lo grazia. Da quel momento è insuperabile, ha un riflesso felino su Icardi al 13', dice di no per due volte a Candreva. Salvato dal palo sul colpo di testa di Perisic e sulla botta di Rafinha, anche nel secondo tempo non si lascia mai trovare impreparato.
Uno dei tanti ex nerazzurri presenti in campo, dà vita a una battaglia intensa con Icardi dalla quale esce sostanzialmente vincitore. Non sbaglia un intervento, mostrandosi attento per tutta la gara e, quando serve, anche duro: con la difesa a 3 di Mazzarri sembra trovarsi a meraviglia.
Una bella prova sulla fascia destra. Si sdoppia per poter dare una mano su Perisic e controllare D'Ambrosio; il meglio lo dà nella metà campo offensiva, quando ha modo di liberare tutta la sua esplosività. Raccoglie l'involontario invito di Perisic e confeziona lo splendido assist per Ljajic per l'1-0 granata, nella ripresa va a un passo dal raddoppio con un fantastico colpo di tacco al volo.
Una bella prova sulla fascia destra. Si sdoppia per poter dare una mano su Perisic e controllare D'Ambrosio; il meglio lo dà nella metà campo offensiva, quando ha modo di liberare tutta la sua esplosività. Raccoglie l'involontario invito di Perisic e confeziona lo splendido assist per Ljajic per l'1-0 granata, nella ripresa va a un passo dal raddoppio con un fantastico colpo di tacco al volo.
Un bel salvataggio su un servizio in profondità per Icardi, tanti interventi in extremis e qualche sofferenza di troppo: gli attaccanti dell'Inter non gli lasciano un attimo di respiro, anche Karamoh lo mette a dura prova, ma l'esperto difensore granata se la cava facendo ricorso a tutti i trucchi del mestiere.
Altro ex, altra bella prestazione. Ottimo quando spinge sulla fascia sinistra, creando diversi rimpianti ai tifosi nerazzurri; va al cross in numerose occasioni, dialoga bene con Ljajic e mette in difficoltà Cancelo. Che a sua volta nel secondo tempo lo costringe a restare sulla difensiva, ma l'argentino non perde la bussola e tiene bene il campo.
Sempre attento, pressoché insuperabile sui palloni alti, riesce ad arginare Icardi e a dare il suo contributo sulle sgroppate di Perisic. Anche in fase di costruzione si distingue come il migliore della sua difesa. Magistrale nel levare un gol a Miranda al 64', nel finale non sbaglia un intervento.
Parte benissimo, giocando in modo ordinato e pulito, andando a pressare con i tempi giusti i mediani nerazzurri. Si spegne nella ripresa, quando non riesce più a far ripartire le azioni del Torino; esce nel finale, vittima di crampi.
Parte benissimo, giocando in modo ordinato e pulito, andando a pressare con i tempi giusti i mediani nerazzurri. Si spegne nella ripresa, quando non riesce più a far ripartire le azioni del Torino; esce nel finale, vittima di crampi.
Partita di grande sostanza, migliore nel primo tempo, quando cerca di soffocare le fonti di gioco nerazzurre. Cala nella ripresa, perché il Toro è troppo schiacciato e lui non trova le misure del pressing; in ogni caso guadagna la pagnotta.
Partita di grande sostanza, migliore nel primo tempo, quando cerca di soffocare le fonti di gioco nerazzurre. Cala nella ripresa, perché il Toro è troppo schiacciato e lui non trova le misure del pressing; in ogni caso guadagna la pagnotta.
Partita di grande sostanza, migliore nel primo tempo, quando cerca di soffocare le fonti di gioco nerazzurre. Cala nella ripresa, perché il Toro è troppo schiacciato e lui non trova le misure del pressing; in ogni caso guadagna la pagnotta.
Fondamentale per la sua capacità di far salire la squadra, innesca il contropiede che porta al gol di Ljajic. Protegge palla, parte in contropiede, fa ammonire avversari, dialoga con i compagni: gli manca solo il gol.
Il peggiore tra gli attaccanti granata. Gira spesso a vuoto, non riesce a essere incisivo e vanifica alcune ripartenze potenzialmente pericolose. Nella ripresa, come tutto il Torino, inizia bene ma si spegne presto.
Spacca la partita con il gol che decide il match. All'inizio non trova la posizione, ma poi cresce e si fa trovare pronto sul secondo palo sul cross di De Silvestri. Da quel momento riesce a gestire nel migliore dei modi tutti i palloni, con una posizione ibrida che mette in difficoltà la difesa dell'Inter; va anche vicino al raddoppio, non trovando la porta.
Spacca la partita con il gol che decide il match. All'inizio non trova la posizione, ma poi cresce e si fa trovare pronto sul secondo palo sul cross di De Silvestri. Da quel momento riesce a gestire nel migliore dei modi tutti i palloni, con una posizione ibrida che mette in difficoltà la difesa dell'Inter; va anche vicino al raddoppio, non trovando la porta.
Entra bene in partita, con vivacità e sfrontatezza. Il suo apporto è fondamentale per tenere impegnata la difesa nerazzurra nel finale di partita; perde qualche pallone di troppo, ma va al tiro e mostra di possedere qualità non da poco.
Entra bene in partita, con vivacità e sfrontatezza. Il suo apporto è fondamentale per tenere impegnata la difesa nerazzurra nel finale di partita; perde qualche pallone di troppo, ma va al tiro e mostra di possedere qualità non da poco.
Si prende la sua vendetta con una partita tipica delle sue squadre: maschia, tutta di sofferenza, poco spettacolare ma tremendamente efficace. Concede tante occasioni ma non paga dazio, grazie anche alle parate di Sirigu; e si gode un Ljajic nuovamente decisivo.
Si prende la sua vendetta con una partita tipica delle sue squadre: maschia, tutta di sofferenza, poco spettacolare ma tremendamente efficace. Concede tante occasioni ma non paga dazio, grazie anche alle parate di Sirigu; e si gode un Ljajic nuovamente decisivo.
Tradito dalla difesa in occasione del gol, evita il 2-0 con una risposta da campione sul tacco di De Silvestri. Un riflesso felino, inutile però ai fini del risultato; per il resto qualche bella uscita e poco altro.
Tradito dalla difesa in occasione del gol, evita il 2-0 con una risposta da campione sul tacco di De Silvestri. Un riflesso felino, inutile però ai fini del risultato; per il resto qualche bella uscita e poco altro.
Male in copertura su De Silvestri, al quale lascia troppo spazio in occasione del gol. Malissimo in avanti: mai un'idea, uno spunto, mentre sono numerosi i palloni persi e le scelte sbagliate. Alcune delle ammonizioni dei compagni sono una sua precisa responsabilità.
Non si lascia intimorire da un'ammonizione rimediata dopo appena 7' e gioca una partita ordinata e precisa, contro un cliente non facile come Belotti. Oggi si fa apprezzare anche in fase di costruzione, con alcuni bei lanci in profondità. Al 64' N'Koulou gli nega la gioia del gol.
Posizionato male sul contropiede del Torino che porta al gol di Ljajic. Non guarda mai l'attaccante, stringendo inutilmente verso il centro e lasciando il serbo libero di battere a rete sul traversone di De Silvestri. Errore che causa all'Inter lo svantaggio dopo una prima mezzora eccellente. Un po' meglio nella ripresa, ma Belotti lo mette sempre in difficoltà.
Posizionato male sul contropiede del Torino che porta al gol di Ljajic. Non guarda mai l'attaccante, stringendo inutilmente verso il centro e lasciando il serbo libero di battere a rete sul traversone di De Silvestri. Errore che causa all'Inter lo svantaggio dopo una prima mezzora eccellente. Un po' meglio nella ripresa, ma Belotti lo mette sempre in difficoltà.
Sforna cross a ripetizione, pur non essendo sempre precisissimo rappresenta una spina nel fianco per la difesa del Torino. Parte così così, poi comincia a carburare; se da un lato soffre le discese di Ansaldi, dall'altro il suo apporto in fase offensiva è continuo e di grande qualità.
Sforna cross a ripetizione, pur non essendo sempre precisissimo rappresenta una spina nel fianco per la difesa del Torino. Parte così così, poi comincia a carburare; se da un lato soffre le discese di Ansaldi, dall'altro il suo apporto in fase offensiva è continuo e di grande qualità.
Andamento lento. Trotterella per il campo e si spegne prestissimo, dopo appena 15'. Un buon tocco ogni tanto non basta a far rivalutare una prova poco incisiva: la sua posizione è una delle chiavi - in negativo - della sconfitta dell'Inter. Esce per lasciare spazio a Karamoh.
Andamento lento. Trotterella per il campo e si spegne prestissimo, dopo appena 15'. Un buon tocco ogni tanto non basta a far rivalutare una prova poco incisiva: la sua posizione è una delle chiavi - in negativo - della sconfitta dell'Inter. Esce per lasciare spazio a Karamoh.
Sempre più a suo agio nel ruolo di regista, macina chilometri e gioca una miriade di palloni. Bravo anche in fase difensiva, efficace nonostante l'ammonizione rimediata nel primo tempo; tra gli ultimi ad arrendersi tra i nerazzurri, prova anche con il tiro da fuori, senza fortuna. Salterà la prossima per squalifica.
Quella per il gol si sta rivelando la sua ossessione. I compagni provano a farlo segnare in tutte le maniere, lui trova sulla sua strada un grande Sirigu, ma è anche vero che non è sempre convinto nelle conclusioni. Nella ripresa è costretto a uscire dopo essere stato toccato duro in più occasioni.
Quella per il gol si sta rivelando la sua ossessione. I compagni provano a farlo segnare in tutte le maniere, lui trova sulla sua strada un grande Sirigu, ma è anche vero che non è sempre convinto nelle conclusioni. Nella ripresa è costretto a uscire dopo essere stato toccato duro in più occasioni.
La sua solita, proverbiale incostanza. Sirigu gli regala un pallone insperato, che si limita ad accarezzare e restituire al portiere; imponente lo stacco al 20', quando pizzica la parte alta della traversa, tragicomica la rincorsa a Belotti in occasione del gol: è suo il tocco che permette a De Silvestri di involarsi e fornire a Ljajic l'assist per l'1-0. Nella ripresa esce mentalmente dal match e non rientra più in campo, se non come mera presenza fisica.
Tanti palloni recuperati, qualche imprecisione di troppo, ma in generale conferma le buone impressioni suscitate nelle ultime settimane. Cala nella ripresa, dopo essere stato tra i migliori nel primo tempo.
La sua qualità è ormai imprescindibile per i nerazzurri. Quando entra in campo cambia il ritmo del match e va a un passo dalla rete del pareggio con una stupenda conclusione: il palo gli nega la gioia del gol. Prova sempre la giocata decisiva, mettendosi al servizio della squadra; Spalletti non può più farne a meno.
La sua qualità è ormai imprescindibile per i nerazzurri. Quando entra in campo cambia il ritmo del match e va a un passo dalla rete del pareggio con una stupenda conclusione: il palo gli nega la gioia del gol. Prova sempre la giocata decisiva, mettendosi al servizio della squadra; Spalletti non può più farne a meno.
Sirigu gli nega il gol con uno straordinario riflesso sulla sua girata volante. È, di fatto, una delle poche belle giocate della sua partita; imbrigliato nelle maglie dell'attenta difesa granata, prova a metterla sul piano fisico ma Burdisso non si lascia intimorire. Nella ripresa sparisce dal campo.
Sirigu gli nega il gol con uno straordinario riflesso sulla sua girata volante. È, di fatto, una delle poche belle giocate della sua partita; imbrigliato nelle maglie dell'attenta difesa granata, prova a metterla sul piano fisico ma Burdisso non si lascia intimorire. Nella ripresa sparisce dal campo.
Prova a incidere nel finale di gara subentrando a Borja Valero. Bravo nel crearsi gli spazi, eccellente nel dribbling, non pecca certo in personalità, quanto (ed è inevitabile) in esperienza; forse sarebbe servito un giocatore più smaliziato.
L'Inter ci prova in tutti i modi, ma oggi non era giornata: i nerazzurri trovano sulla loro strada un Sirigu ispirato e sono poco precisi sotto porta. Ci si mette anche la sfortuna, con il palo di Rafinha; dal canto suo l'allenatore avrebbe potuto provare la carta Eder, rimasto a guardare in panchina.
