Da Cristiano Ronaldo a Diabaté per chiudere la pratica Scudetto il prima possibile, Napoli permettendo. Prima contro ultima, testacoda non facile per gli uomini di Allegri, chiamati al miracolo nel ritorno dei quarti di finale al Bernabeu con un po' di turnover nella trasferta campana, facile solo sulla carta. Allegri schiera Szcz?sny, Lichtsteiner, Rugani, Marchisio e Cuadrado per dare respiro a qualche big: Dybala escluso - ovviamente - dopo il rosso rimediato all'Allianz Stadium. Nel primo match della trentunesima giornata Acciuga teme i primi caldi stagionali, De Zerbi si gioca il tutto per tutto dopo la roboante vittoria con l'Hellas nel recupero infrasettimanale: Djimsiti titolare, Sandro in mezzo al campo e Diabaté al centro del tridente con Brignola e l'ex Legia Guilherme. A Vigorito fischia Pasqua.

Sciarpe (Getty Images)

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PRIMO TEMPO - Il Benevento, seppur fanalino di coda, diventa l'unica squadra ad aver segnato alla Juventus sia all'andata che al ritorno. Merito di Paulo Dybala, al riscatto dopo il rosso contro il Real: prima col mancino a giro beffa Puggioni - servito da Cuadrado - e poi fa secco l'ex doriano dal dischetto dopo un rigore assegnato da Pasqua grazie al consulto VAR per fallo di Djimsiti su Pjani?. Nel mentre è arrivato il pari di Diabaté dopo una gran parata di Szcz?sny su bolide da fuori di ?uri?i?: Guilherme è lesto a rimettere in mezzo, Rugani è in ritardo, Alex Sandro dormiente e il maliano in prestito dall'Osmanl?spor buca la porta ospite (quarto gol in cinque presenze a Benevento). Al quarantanovesimo Pasqua manda tutti negli spogliatoi, in precedenza gol divorato da Cuadrado - ben lanciato da Pjani? - e rete annullata a Mario Mandžuki? per controllo col braccio prima dal tocco col destro da terra. 

SECONDO TEMPO - Nella ripresa il Benevento fa una cosa che è riuscita solo al Real, negli ultimi tempi: dal corner di Viola, Diabaté approfitta dalla blanda marcatura di Benatia e tocca con la testa quanto basta per depositare in rete sul palo lungo. 2-2 e partita nuovamente riaperta. Allegri, nervoso, ricorre all'artiglieria pesante: fuori Cuadrado e Marchisio, dentro Douglas Costa e Gonzalo Higuaín. Cambi decisivi: il Pipita cerca e guadagna un rigore - trasformato da Dybala - per intervento sciocco di Viola, poi è il brasiliano a seminare il panico sulla destra prima di esplodere il mancino alle spalle dell'incolpevole Puggioni. 2-4 e vantaggio sul Napoli immutato. Il Benevento s'inchina alla capolista, ma, anche in caso di retrocessione, potrà fregiarsi di aver segnato tre reti alla Signora dei record in Serie A.