di Antonio Cristiano
La Roma continua a sognare. E oggi (perché no?) più che guardare indietro, a Fiorentina e Inter, può guardare avanti, al secondo posto del Napoli, che è lì, a quattro punti. Grande prova della squadra di Spalletti nel derby contro una Lazio che si regala solo venti minuti di passerella, orgoglio e speranza, prima di soccombere a un avversario semplicemente più forte. Neanche un minuto per Totti, fuori dalla festa.
Matri e Felipe Anderson vincono i ballottaggi con Klose e Keita: saranno loro, con Candreva, a guidare l'attacco laziale. Nella Roma non c'è De Rossi, non al meglio: Spalletti gli preferisce Keita. Ancora panchina per Dzeko, in attacco tridente Salah-Perotti-El Shaarawy. Si gioca in un Olimpico desolante: poco meno di trentamila gli spettatori, Curva Sud chiusa per metà.
La Roma passa al quarto d'ora: cross di Digne, El Shaarawy solissimo al centro dell'area stacca e batte Marchetti. Difesa laziale paradigma dell'immobilità: tutto troppo facile. La squadra di Pioli, che pure non aveva cominciato male, si confonde e s'innervosisce: si salvano un generoso Biglia e un ispirato Felipe Anderson. La Roma continua a provarci e riesce ad arrivare con semplicità (troppa semplicità) dalle parti di Marchetti. L'highlight è un tiro a giro di Pjanic da buona posizione che finisce sul palo.
Nel secondo tempo comincia meglio la Lazio. Pioli cerca di sfruttare il buon momento inserendo due giocatori freschi: dentro Keita e Klose al posto di Matri (impalpabile) e Candreva (sicuramente perfettibile). E proprio nel momento biancoceleste migliore, arriva il gol dal subentrato che non t'aspetti: tiro da fuori di Perotti, difesa laziale ancora una volta immobile, Dzeko è solo davanti alla porta vuota (cosa che, ricordiamo, non è garanzia di successo) e fa 0-2. La Lazio tira fuori l'orgoglio: in due minuti colpisce il palo con Hoedt (mal controllato da Florenzi) e una traversa con Parolo (grande riflesso di Szczesny), poi dimezza lo svantaggio: Szczesny non è perfetto nell'uscita, spizzata di Klose, tap-in di Parolo, al 75' è 1-2. Dura meno di dieci minuti, fino al capolavoro di Florenzi, che trasforma la respinta di Patric in un assist, colpisce al volo di destro e chiude la partita. Alla festa del gol s'imbuca pure Perotti, a tre minuti dal novantesimo: azione personale, tiro a giro dal limite dell'area, 1-4. Nel finale, espulsione per Hoedt. E festa per la Roma.
LAZIO-ROMA 1-4 (0-1)
MARCATORI: 15' El Shaarawy, 64' Dzeko, 75' Parolo, 83' Florenzi, 87' Perotti
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Patric, Bisevac, Hoedt, Braafheid; Cataldi (84' Djordjevic), Biglia, Parolo; Candreva (56' Keita), Matri (56' Klose), Felipe Anderson. All.: Pioli
ROMA (4-3-3): Sczcesny; Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne; Nainggolan (71' Iago Falque), Keita, Pjanic; Salah (81' Zukanovic), Perotti, El Shaarawy (60' Dzeko). All.: Spalletti