di Alan Bisio
Se l'ultima vittoria biancoceleste a San Siro risale a questa stagione, doppietta di Candreva all'allora capolista Inter, per l'ultimo dispetto ai rossoneri bisogna scorrere gli almanacchi fino al settembre 1989, con la maldinata che costò la sconfitta agli uomini di Sacchi. Pioli, che esordì alla guida della Aquile soccombendo proprio al primo Diavolo d'Inzaghi, affronta la gara con un occhio alla panchina ed uno all'Europa che verrà: lo Sparta Praga ha demolito i sogni attuali, ma i tre punti, stasera, accorcerebbero il divario con Sassuolo e coi Casciavìt.
Quattro-tre-tre coi terzini inediti Patric e Braafheid (ancora indisponibili Konko, Radu e Basta) e Candreva-Felipe Anderson ai lati dell'ex Matri per Pioli, Mihajlovi? punta su Zapata e sul 4-4-2 che ha nuovamente in Luiz Adriano partner di un Bacca a secco da quattro gare, ma motivato dal tecnico di Vukovar in conferenza stampa. Al Meazza fischia Tagliavento.
PRIMO TEMPO - Non avrà la barba fatta a metà, ma quanto salta Marco Parolo? Sul corner di Biglia, appena prima del decimo di gioco, l'ex Parma e Cesena sovrasta Antonelli e batte Donnarumma: quinto centro in carriera al Milan, vittima prediletta. La reazione non tarda e il pari giunge sei minuti dopo con Carlos Bacca, che mai aveva digiunato per cinque match. Notevole il lavoro spalle alla porta di Luiz Adriano, anticipate, rispetto all'estate, le ferie dei centrali ospiti. La quiete dopo il primo quarto d'ora scoppiettante è il contrappasso del tifoso goloso: la Lazio riparte in contropiede con Felipe Anderson più ispirato di Candreva, Matri s'intestardisce in dribbling che non gli si confanno mentre Bonaventura, geloso di Pogba e Lasagna, stampa sulla traversa una punizione conquistata da Bacca in versione tiramisù colombiano.
SECONDO TEMPO - Meno rock della prima frazione, la prima occasione succosa è sul sinistro molle di Honda servito da Bacca nell'inedito ruolo di assist-man. Prima dell'imprecisione balistica del giapponese, ottimi gli interventi di Marchetti su Bonaventura e sullo stesso Bacca, liberato da uno dei tanti lisci di Braafheid. Ci si annoia abbastanza sugli spalti, e allora Pioli propone lo schema trenino da corner: Hoedt davanti e dietro tutti quanti. Intorno al venticinquesimo i due portieri si sfidano a colpi di miracoli pre-pasquali: prima Donnarumma sfiora quanto basta per negare il gol alla galoppata di Felipe Anderson (ma Tagliavento non concede angolo), poi Marchetti gioca col palo sul mancino di Jack Bonaventura. L'ingresso di Mario Balotelli è un sinfonia di applausi - per l'infortunato Luiz Adriano - e fischi dedicati al tanto odiato MB45, che subito si rende pericoloso con un tiro deviato ed una giocata in cui salta tre avversarii prima di cercare Bonaventura. Gli ultimi cinque minuti - più recupero - sono l'ultima possibilità per Miha di abbattere una Lazio in dieci (espulso Luli? per doppio giallo), ma fort Marchetti resiste.
Pareggio che lascia invariate le distanze col Sassuolo, fermato nel pomeriggio dall'Udinese. Dubbi per un penalty per mani di Zapata in area e per altri due non concessi ai rossoneri, che ai punti avrebbero meritato il bottino pieno. Pioli esce indenne per l'ottava trasferta consecutiva, ma vede sempre più lontana la possibilità di rientrare in zona Europa League.
MILAN-LAZIO 1-1 (1-1)
MARCATORI: 9' Parolo, 15' Bacca
MILAN (4-4-2): Donnarumma; Abate, Romagnoli A., Zapata, Antonelli; Honda (84' Ménez), Bertolacci,. Montolivo, Bonaventura; Bacca, L. Adriano (74' Balotelli). All.: Mihajlovi?
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Patric, Biševac, Hoedt, Braafheid; Parolo, Biglia, Luli?; Candreva (88' Mauricio), Matri (80' Djordjevic), Felipe Anderson. All.: Pioli