Non può nulla sulle reti del Cagliari, praticamente spettatore per tutto il resto della partita se non in occasione di qualche retropassaggio del terzetto difensivo che stazione di fronte a lui.
Non può nulla sulle reti del Cagliari, praticamente spettatore per tutto il resto della partita se non in occasione di qualche retropassaggio del terzetto difensivo che stazione di fronte a lui.
In una partita in cui il Cagliari si affida più alle fiammate improvvise che agli attacchi continuati il centrale atalantino si impegna, ma senza strafare. Tranquillo, limita gli attacchi avversari senza strafare ed affidandosi a passaggi facili in fase di costruzione.
Partita di supporto per il laterale olandese che questa volta non spicca per l'apporto in fase offensiva. Mette a disposizione della squadra la propria corsa, ma senza farsi vedere troppo nei sedici metri avversari, attento ma senza faticare troppo in fase difensiva.
Il meccanismo oliato dell'Atalanta ne esalta le qualità aerobiche. Spinge costantemente sulla corsia di competenza costringendo la difesa avversaria ad allargarsi creando varchi per gli inserimenti dei centrocampisti, esattamente come succede nella rete siglata da Pasalic per cui il tedesco ha fatto un pregevole assist.
In fase difensiva si rende protagonista soprattutto su una bella chiusura su Sottil nel primo tempo, ma il meglio di sé lo dà quando ha la palla tra i piedi: suoi i lanci per Muriel prima e Zapata dopo nelle azioni del primo e del quarto gol dei bergamaschi.
In fase difensiva si rende protagonista soprattutto su una bella chiusura su Sottil nel primo tempo, ma il meglio di sé lo dà quando ha la palla tra i piedi: suoi i lanci per Muriel prima e Zapata dopo nelle azioni del primo e del quarto gol dei bergamaschi.
Il Cagliari è meno arrendevole di quanto racconti il punteggio, per questo il centrale ex Genoa si deve impegnare per arginare le folate avversarie. Quando il ritmo della partita cala si permette anche il lusso di scendere palla al piede nella metà campo avversaria alla ricerca di qualche gloria personale.
L'uomo dell'equilibrio di una squadra straordinaria. L'olandese non è molto appariscente, ma si trovare sempre al posto giusto al momento giusto. Sfiora anche la rete, ma il suo urlo viene strozzato in gola dopo che il pallone va ad incocciare sulla traversa.
Partita incredibile del centrocampista argentino, regista, trequartista, seconda punta. Autentico uomo ovunque dei bergamaschi, senza perdere lucidità in nessuna zona del campo. Compendio della sua prestazione è l'azione del suo gol, iniziata da lui nella propria trequarti e terminata a ridosso dell'area avversaria con uno splendido tiro a giro.
Entra per far rifiatare Muriel con l'obiettivo di mantenere il possesso palla e farla girare il più possibile per tenere il Cagliari lontano dalla propria area di rigore.
Entra per far rifiatare Muriel con l'obiettivo di mantenere il possesso palla e farla girare il più possibile per tenere il Cagliari lontano dalla propria area di rigore.
Partita dalle due facce quella del centrocampista croato. Prestazione mediocre nella propria metà campo cercando qualche giocata troppo difficile al limite della propria area, ma soprattutto si fa battere da Godin nel duello aereo che porta al momentaneo 1-1. Decisamente meglio quando si tratta di andare ad attaccare la difesa avversaria, spacca il centrocampo palla al piede e si concede anche il lusso del gol.
Quando i giri del motore di Gomez iniziano ad abbassarsi Gasperini si può giocare la carta dell'ex Genk. Il fantasista entra subito in partita con un paio di giocate interessanti, andando anche vicino al gol, ma la sua conclusione non inquadra lo specchio della porta.
Quando i giri del motore di Gomez iniziano ad abbassarsi Gasperini si può giocare la carta dell'ex Genk. Il fantasista entra subito in partita con un paio di giocate interessanti, andando anche vicino al gol, ma la sua conclusione non inquadra lo specchio della porta.
Quando i giri del motore di Gomez iniziano ad abbassarsi Gasperini si può giocare la carta dell'ex Genk. Il fantasista entra subito in partita con un paio di giocate interessanti, andando anche vicino al gol, ma la sua conclusione non inquadra lo specchio della porta.
Apre le marcature sbloccando il match dopo appena 8 minuti, sfiora più volte la doppietta personale prima con un colpo di testa nella prima frazione di gioco, poi cercando di approfittare della ribattuta corta di Cragno. Ha responsabilità sulla seconda rete del Cagliari, è lui l'uomo più vicino a Joao Pedro, ma non riesce ad impedire al brasiliano di calciare tranquillamente in porta.
Walukiewicz non riesce ad arginarlo in nessun modo, il colombiano mette in difficoltà la retroguardia avversaria ed in particolare il polacco con tutte le sue armi a disposizione: velocità, fisicità e tanta qualità. Prima fornisce l'assist per Gomez e poi si mette in proprio lasciando sul posto un giocatore esperto come Godin prima di segnare la sua prima rete stagionale.
Quando si pensava che la partita non avesse più niente da dire l'attaccante olandese si inventa una splendida rete saltando nettamente Lykogiannis e calciando verso l'angolo più lontano battendo ancora una volta il povero Cragno.
L'Atalanta è una vera forza della natura: 13 reti segnate nelle prime 3 giornate, con ben 8 marcatori diversi. In campo tutti sanno precisamente cosa fare, a partire da Sportiello per finire con i subentranti dalla panchina. Difficile non parlare di Scudetto con una squadra in queste condizioni.
Nonostante le cinque reti subite il portiere è uno tra i migliori del Cagliari. In avvio di ripresa si rende protagonista di un paio di interventi dal coefficiente di difficoltà altissimo. Incolpevole su quasi tutte le reti avversarie, potrebbe forse fare qualcosa di più sul tiro ad incrociare di Zapata.
E' lui il marcatore del momentaneo pareggio cagliaritano, illudendo tutta la squadra di potersela giocare contro questa Atalanta. A rimettere le cose a posto è Zapata che in occasione del quarto gol lo salta come se fosse un ragazzino alle prime esperienze in un campionato importante.
E' lui il marcatore del momentaneo pareggio cagliaritano, illudendo tutta la squadra di potersela giocare contro questa Atalanta. A rimettere le cose a posto è Zapata che in occasione del quarto gol lo salta come se fosse un ragazzino alle prime esperienze in un campionato importante.
Prestazione incolore quella dell'esterno cagliaritano che si fa apprezzare unicamente nell'azione che porta alla rete siglata da Joao Pedro. Nel resto della partita naufraga come tutto il reparto arretrato isolano.
Zapata lo mette in croce praticamente per tutta la partita, il difensore cagliaritano esce decisamente sconfitto da questa sfida, sia dal punto di vista fisico che da quello tecnico.
Trovarsi di fronte Gosens in questo momento non è facile per nessuno. L'ex Pescara ci prova, sfruttando soprattutto i varchi che si creano alle spalle dell'esterno atalantino. Mette qualche cross interessante, ma senza essere troppo incisivo nell'arco della partita.
Dovrebbe dare qualità e fisicità al centrocampo cagliaritano, invece non riesce a fare nessuna delle due cose, anche per grande merito della squadra avversaria che non lo lascia mai ragionare con tranquillità.
Entra a partita ampiamente chiusa per cercare di dare un po' di equilibrio alla squadra isolana. La mossa di Di Francesco sembra essere però decisamente tardiva.
Prova a sfruttare la maggiore velocità per superare la guardia di Palomino, invece il difensore atalantino fa valere tutta la sua esperienza per limitarne la verve.
Ci prova, soprattutto nel primo tempo, mette in campo la sua garra andando ad alzare il pressing sui portatori di palla avversari. Pecca però in lucidità quando si ritrova la palla tra i piedi e prova ad inventarsi qualche lancio che, almeno oggi, non appare nella sue corde.
Partita difficile per il centrocampista cagliaritano, aggredito con costanza dai centrocampisti e dagli attaccanti avversari. Si fa notare solo sui calci da fermo con i quali cerca con costanza la testa di Godin.
Entra e si rende protagonista di una conclusione insidiosa che però non inquadra lo specchio della porta. Non può fare altro a partita ampiamente chiusa e con pochi minuti a disposizione.
Nel primo tempo si trova in una porzione di campo che non esalta le sue qualità, nella ripresa si accende improvvisamente trovando anche la soddisfazione del gol.
La difesa dell'Atalanta lo annienta, lasciandogli praticamente due palloni giocabili che lui spreca malamente tentando due conclusioni che non inquadrano lo specchio della porta.
Nella conferenza stampa di presentazione aveva affermato che la sua è una squadra in cerca di identità, ma quest'Atalanta è per il suo Cagliari attualmente ingiocabile. Ora dovrà sfruttare la pausa per cancellare velocemente la partita odierna e trovare quanto prima la quadratura del cerchio.
Nella conferenza stampa di presentazione aveva affermato che la sua è una squadra in cerca di identità, ma quest'Atalanta è per il suo Cagliari attualmente ingiocabile. Ora dovrà sfruttare la pausa per cancellare velocemente la partita odierna e trovare quanto prima la quadratura del cerchio.
