Una sola parata decisiva, quella su Douglas Costa, ma tante piccole cose che anche stasera hanno fatto la differenza nella sua prestazione. Il futuro è suo.
Non molla un pallone e mette il gambone su Higuain, Dybala e chiunque gli capiti dalle sue parti. L'età avanza, ma la classe e l'eleganza sono quelle dei tempi migliori. Sontuoso.
Difensore vecchio stampo. Gran partita la sua su Higuain e Dybala, fermati ogni volta che si avvicinano dalle sue parti. Sbaglia qualcosa in fase d'impostazione, ma poco male se poi in difesa gioca come oggi.
Attacca con continuità, chiude la porta a Douglas Costa a inizio gara e corre per quasi 90 minuti a perdifiato. Difficile chiedere di più alla sua prestazione...
Attacca con continuità, chiude la porta a Douglas Costa a inizio gara e corre per quasi 90 minuti a perdifiato. Difficile chiedere di più alla sua prestazione...
Un leader della difesa. Guida i suoi con carisma e classe, fermando HIguain ogni volta che gli capita a tiro. Gran serata la sua.
Un leader della difesa. Guida i suoi con carisma e classe, fermando HIguain ogni volta che gli capita a tiro. Gran serata la sua.
Gioca una partita sporca, quasi invisibile, ma in realtà corre per tutto il campo annullando totalmente la regia di Pjanic e facendo così un favore al Napoli, ancora proprietario del suo cartellino.
Il meno positivo tra i suoi. Sbaglia qualche pallone di troppo e si fa vedere poco in avanti, ma alla fine dà comunque il suo contributo ai fini del risultato.
Contro di sè ha un mastino come Alex Sandro, ma lui non si fa intimidire e sfodera una prestazione maiuscola sia in difesa che in attacco. Pendolino.
Da mezz'ala a regista a tutto campo, la metamorfosi è completa. Dirige l'orchestra con la calma di un veterano, diventando sempre più un imprescindibile nello scacchiere di Semplici. Migliore in campo.
Corre per tutto il campo pressando i difensori con grande cattiveria, ma sbaglia anche qualche pallone di troppo in zona offensiva, sfiorando di poco la sufficienza.
La grinta del capitano a servizio della squadra. Corre, lotta, recupera palloni e li smista verso i compagni. Cuore e anima di questa squadra, anche stasera ampiamente sopra la sufficienza.
Ferma la capolista dopo 12 vittorie consecutive, ingabbiando alla perfezione le trame di gioco dei bianconeri e inventandosi Schiattarella regista, mossa ormai azzeccatissima da qualche settimana. Se continua così la salvezza non è più un miraggio...
Guarda il match da posizione privilegiata, specie nel secondo tempo dove si gioca praticamente a una sola porta. Nessun intervento degno di nota all'attivo.
Una roccia in difesa, dove dalle sue parti non passa neanche uno spiffero. Si lancia anche in una sortita offensiva decisamente inusuale, strappando applausi a scena aperta. Esce per un infortunio da valutare, un'assenza difficile da colmare per Allegri.
Una roccia in difesa, dove dalle sue parti non passa neanche uno spiffero. Si lancia anche in una sortita offensiva decisamente inusuale, strappando applausi a scena aperta. Esce per un infortunio da valutare, un'assenza difficile da colmare per Allegri.
Annulla Paloschi e fa buona guardia su Antenucci. Sempre pulito e puntuale nelle chiusure, anche stasera il ragazzo ex Empoli sbaglia pochissimo, meritandosi l'ampia sufficienza.
Gioca semplice e non cerca mai il guizzo verso la porta, forse frenato dalla posizione di Alex Sandro pochi metri più avanti. Che i due siano incompatibili?
Di Biagio lo ha inserito nella lista dei convocati per le amichevoli della sua Italia e lui lo ripaga con una prestazione decisamente positiva, sia sul piano difensivo che su quello offensivo. In crescita costante di rendimento.
Parte a esterno d'attacco, poi si accentra come mezz'ala, infine chiude come terzino sinistro. Tre posizioni, ma il risultato è sempre il medesimo: tanti errori e poca lucidità. Lontano parente del rullo compressore ammirato lo scorso anno.
Parte a esterno d'attacco, poi si accentra come mezz'ala, infine chiude come terzino sinistro. Tre posizioni, ma il risultato è sempre il medesimo: tanti errori e poca lucidità. Lontano parente del rullo compressore ammirato lo scorso anno.
Grassi lo segue per tutto il campo come un'ombra, costringendolo spesso all'errore o alla giocata forzata. Male in cabina di regia, e quando lui non gira tutta la Juve ne risente.
Devastante quando parte, le sue accelerazioni a inizio gara rischiano di fare malissimo, ma alla lunga diventa ripetitivo e si perde in qualche giocata di troppo.
Si limita ai compiti di ordinaria amministrazione in mezzo al campo, non cercando mai la giocata tra le linee per trequartisti e attaccanti. Scolastico.
Si limita ai compiti di ordinaria amministrazione in mezzo al campo, non cercando mai la giocata tra le linee per trequartisti e attaccanti. Scolastico.
Tenta la giocata ed è quello che va più vicino al gol con un paio di tiri dalla distanza che sfiorano la porta. Ma non ha fortuna e resta anche lui ingabbiato nella trappola della Spal.
Entra e ha la grande giocata per sbloccare il match, ma il suo colpo di testa in tuffo non trova lo specchio della porta. Errore non da lui e che pesa nell'economia del risultato finale.
Entra e ha la grande giocata per sbloccare il match, ma il suo colpo di testa in tuffo non trova lo specchio della porta. Errore non da lui e che pesa nell'economia del risultato finale.
Tenta qualche giocata ma stasera è blackout totale. Ingabbiato nella difesa spallina, l'argentino tocca pochi palloni e non trova mai lo spazio per pungere. Serata da dimenticare.
Esce prima del fischio finale, arrabbiatissimo con i suoi per la prestazione offerta. Ma anche lui ha qualche colpa, in primis quella di aver tenuto in campo uno come Alex Sandro, decisamente fuori condizione. E ora il Napoli è lì a un passo...