Parate difficili? No, ma col Benevento in pressione non sbaglia una virgola sulle innumerevoli uscite alte cui è chiamato. Bravo anche a respingere - e poi bloccare - il destro potente di Lombardi sul finire di prima frazione.
- Vitor Hugo 25’
Dentro per l'infortunato Milenkovi? si fa valere nei contrasti fino allo stupendo recupero aereo che toglie ogni speranza agli assalti tardivi del Benevento.
Dentro per l'infortunato Milenkovi? si fa valere nei contrasti fino allo stupendo recupero aereo che toglie ogni speranza agli assalti tardivi del Benevento.
Rischia grosso nella ripresa per un tocco col gomito in scivolata: per Pasqua non ci sono gli estremi per il rigore. Partita "normale", pure il magico sinistro sui calci piazzati sembra incepparsi sotto la pioggia del Franchi.
Parte a razzo con un tackle deciso che toglie campo al lanciato Brignola. Ogni tanto soffre d'ansia e lascia un po' a desiderare in fase d'impostazione, poi, nel secondo tempo, si arrende a un infortunio e abdica per Laurini.
Vitor Hugo Franchescoli de Souza ha una "c" in meno rispetto allo scrittore francese di qualche secolo fa, ma a volte la poesia può arrivare lo stesso, al momento giusto. Sul corner di Saponara il brasiliano bacia le nuvole prima di scaraventare in rete alle spalle di Puggioni con una tremenda zuccata. L'immagine del saluto militare davanti alla maglietta dedicata ad Astori resterà nella storia.
Vitor Hugo Franchescoli de Souza ha una "c" in meno rispetto allo scrittore francese di qualche secolo fa, ma a volte la poesia può arrivare lo stesso, al momento giusto. Sul corner di Saponara il brasiliano bacia le nuvole prima di scaraventare in rete alle spalle di Puggioni con una tremenda zuccata. L'immagine del saluto militare davanti alla maglietta dedicata ad Astori resterà nella storia.
Peccato per il giallo nella ripresa, l'argentino gioca una partita attenta su Coda e patisce un po' le folate degli esterni "mini" degli ospiti. Orfano del suo capitano, per una volta agisce da scudiero di Vitor Hugo.
Scongelato da Pioli per l'occasione, impreziosisce la sua partita con l'assist (dalla bandierina) che vale l'1-0 di Vitor Hugo. Pericoloso anche da fuori con un destro ben respinto da Puggioni, lascia il campo dopo dieci minuti di ripresa per Gil Dias.
Scongelato da Pioli per l'occasione, impreziosisce la sua partita con l'assist (dalla bandierina) che vale l'1-0 di Vitor Hugo. Pericoloso anche da fuori con un destro ben respinto da Puggioni, lascia il campo dopo dieci minuti di ripresa per Gil Dias.
Scongelato da Pioli per l'occasione, impreziosisce la sua partita con l'assist (dalla bandierina) che vale l'1-0 di Vitor Hugo. Pericoloso anche da fuori con un destro ben respinto da Puggioni, lascia il campo dopo dieci minuti di ripresa per Gil Dias.
Manca di un soffio il gol del KO da dedicare all'uomo da cui ha ereditato la fascia: ciliegina su una gara giocata col freno a mano piantato nella solitamente laboriosa materia grigia, il destro da oltre trenta metri si stampa sul palo a Puggioni battuto. Coraggio, Milan.
Manca di un soffio il gol del KO da dedicare all'uomo da cui ha ereditato la fascia: ciliegina su una gara giocata col freno a mano piantato nella solitamente laboriosa materia grigia, il destro da oltre trenta metri si stampa sul palo a Puggioni battuto. Coraggio, Milan.
Non eccelle, forse frenato dall'atmosfera e dai logici sentimenti che accompagnano la sfida delle 12:30. Conferma la valutazione sotto la sufficienza oltre il novantesimo, quando a porta sguarnita, con tutto il tempo a disposizione, spara alto dopo il palo dalla distanza di Badelj.
Sempre impressionante quando accelera, stavolta il buon figlio d'arte ha le polveri bagnate, e un po' di giustificata timidezza. I triangoli con Saponara e Simeone funzionano a singhiozzo, il tiro è lontano dai momenti migliori. Salvato dalla straripante fisicità.
Senza lode, senza infamia, galleggia per novanta minuti svolgendo il compitino. I muscoli sono i soliti, l'attitudine a inserirsi in area avversaria latita. Sufficienza stiracchiata.
Meriterebbe una insufficienza anche più grave per l'impatto - nullo e irritante - che ha sulla partita da chiudere. Ha mezz'ora abbondante a disposizione e molti spazi, ma tutto ciò che riesce a confezionare è un cross deviato dalla difesa sannita. Deve dare di più.
Meriterebbe una insufficienza anche più grave per l'impatto - nullo e irritante - che ha sulla partita da chiudere. Ha mezz'ora abbondante a disposizione e molti spazi, ma tutto ciò che riesce a confezionare è un cross deviato dalla difesa sannita. Deve dare di più.
Cerca sin da sùbito il gol da dedicare al suo capitano e nel primo tempo avrebbe (almeno) due occasioni clamorose: prima, lanciato da Saponara, sparacchia sui piedi di Puggioni dall'altezza del dischetto del rigore. Poi si costruisce da solo la chance, ma solo contro l'estremo difensore sannita allarga troppo la conclusione. Frustrato, esce dal gioco offensivo per dedicarsi ai ripiegamenti difensivi fino al momento del cambio con Falcinelli.
Ha gli occhi gonfi di lacrime e il coraggio di puntare su Saponara dal primo minuto. Dal corner dell'ex rossonero nasce il gol di Vitor Hugo, l'uomo in campo al posto del capitano. Si goda i tre punti, la primavera è vicina.
Un portiere che vale la salvezza, nonostante sul gol pianti radici sulla linea di porta. Decisivo su Simeone lanciato a rete, miracoloso sul destro di Badelj allo scadere con la punta delle dita. Assolto.
Un portiere che vale la salvezza, nonostante sul gol pianti radici sulla linea di porta. Decisivo su Simeone lanciato a rete, miracoloso sul destro di Badelj allo scadere con la punta delle dita. Assolto.
Se nella ripresa cresce sbagliando poco nulla, la prima frazione è un incubo per l'agitazione con cui approccia ogni situazione difensiva. Giustiziato dai lanci di Saponara, ha da ringraziare gli stinchi di Puggioni.
Ha qualche responsabilità sul gol: Vitor Hugo gli salta in testa come Vince Carter con la Francia alle Olimpiadi. Tifoso della Fiorentina, vince il ballottaggio con Letizia e gioca senza risparmiarsi. Lui a depositare dopo pochi minuti col mancino un cross nel cuore dell'area, mai domo.
Meglio di Djimsiti (non che ci volesse molto), nega due volte il gol a Chiesa e, nel primo tempo, chiude bene lo specchio a Simeone da ottima posizione.
Giocatore di livello, è una spanna sopra tutti i compagni di squadra nonostante il fisico non sia più quello dei bei tempi. Nel finale agisce da ala offensiva mostrando colpi di classe superiore.
Fa ammonire Pezzella e orchestra le manovre dei suoi in fase di possesso palla. Regista diligente, fatica a imporsi nella metà campo avversaria.
Uomo di lotta, re incontrastato di duelli in mezzo al campo, si concede anche due conclusioni verso la porta difesa da Sportiello. Fa ammonire Badelj, esce dal campo negli ultimi dieci minuti di gara, a testa alta.
Dentro per l'infortunato Brignola, non migliora la situazione: escludendo le vivaci proteste dopo l'intervento col gomito di Biraghi (che gli costano il giallo), non si vede mai.
Dentro per l'infortunato Brignola, non migliora la situazione: escludendo le vivaci proteste dopo l'intervento col gomito di Biraghi (che gli costano il giallo), non si vede mai.
Sagna lo paragona a Messi, lui incassa il colpo e gioca un primo tempo abominevole "impreziosito" da un'ammonizione evitabile. Meglio nei secondi quarantacinque minuti, quando prova a guidare la rimonta lamentandosi per un rigore non concesso su suo cross e regalando a Coda il traversone che terminerà la sua corsa sul palo alla destra di Sportiello.
L'uomo più pericoloso delle "Streghe", partendo da sinistra: puntuale all'appuntamento aereo, con la zuccata sfiora la traversa. Non male pure coi piedi, col destro secco bloccato in due tempi da un attento Sportiello. Nella ripresa, stremato, si abbandona al giallo per intervento su Laurini e De Zerbi lo sostituisce.
L'uomo più pericoloso delle "Streghe", partendo da sinistra: puntuale all'appuntamento aereo, con la zuccata sfiora la traversa. Non male pure coi piedi, col destro secco bloccato in due tempi da un attento Sportiello. Nella ripresa, stremato, si abbandona al giallo per intervento su Laurini e De Zerbi lo sostituisce.
Testardo, si butta su ogni pallone giocabile facendo a sportellate coi giganti in viola Pezzella e Hugo. Senza fortuna, fino al minuto ottantanove, quando sovrasta Benassi e colpisce il palo con una capocciata "troppo precisa". Sfortunato, resta a bocca asciutta.
Resta negli spogliatoi dopo un brutto colpo ricevuto nella prima frazione. Offensivamente sacrificato, si guadagna la sufficienza con un ripiegamento difensivo che vale come un gol.
Grosso e (poco) cattivo, ha poco tempo per incidere sul match, ma forse non avrebbe inciso nemmeno si fossero giocati i supplementari: macchinoso, falloso, cerca la conclusione col destro, goffamente, in posizione di offside. Si rifarà.
Piglia ancora gol da calcio piazzato ed esce sconfitto da una gara in trasferta com'è sempre successo alle Streghe da inizio stagione. Partita strana, ma per quanto visto sul campo i suoi avrebbero meritato il pareggio. Salvezza difficile, molto difficile.
Piglia ancora gol da calcio piazzato ed esce sconfitto da una gara in trasferta com'è sempre successo alle Streghe da inizio stagione. Partita strana, ma per quanto visto sul campo i suoi avrebbero meritato il pareggio. Salvezza difficile, molto difficile.