"Ci sono uomini che non muoiono mai, ci sono storie che verranno tramandate in eterno. Buon viaggio capitano". Lo striscione della Fiesole che accoglie i giocatori all'ingresso in campo per il riscaldamento. Venuti e Brignola appendono una sciarpa in suo onore fuori dal Franchi, De Zerbi dichiara di preferire la retrocessione al disputare la partita odierna. A una settimana dall'evento #DA13 spopola nel mondo social, ci sono iniziative in ogni dove, ricordi da parte di tutti gli addetti ai lavori, palloncini in cielo, tabelloni luminosi con l'effige di Davide prima del fischio d'inizio, altari di figurine e fiori, bimbi in campo con la sua maglia, il numero tredici ritirato dalle società Cagliari e Fiorentina, con Filippo Romagna in campo col 56 da qui alla fine della stagione. A Firenze il Benevento cerca l'impresa senza Sandro - ancora infortunato - e Viola, squalificato dopo la gara con l'Inter. Venuti vince il ballottaggio con Letizia, ?uri?i? in mezzo al campo con Cataldi e Guilherme, che a Sagna ricorda un po' Messi. Pioli, in lacrime durante il minuto di silenzio, dà una possibilità a Saponara nel terzetto offensivo, dietro spazio a Vitor Hugo vicino a Pezzella. Circondato da uno dei silenzi più surreali della storia del calcio, fischia Pasqua - domenica scorsa designato per Genoa - Cagliari - coadiuvato da Del Giovane e Liberti, Nasca e Saia a VAR e AVAR.

PRIMO TEMPO - I primi dodici minuti scorrono lenti, il Benevento si rende pericoloso con un cross tagliato del fiorentino Venuti non raccolto da Coda, la Viola insiste coi dialoghi eccessivamente macchinosi fra Saponara e Simeone. Al tredicesimo minuto la palla viene appoggiata in fallo laterale per la coreografia dedicata ad Astori: piovono applausi. Niente gloria per Simeone, pochi secondi più tardi: illuminante imbucata di Saponara per Simeone, che s'infila fra Tosca e Djimsiti, ma tutto solo contro Puggioni gli calcia sui piedi dal dischetto del rigore. All'ennesimo errore del Cholito rimedia chi, in campo, occupa la posizione di Astori e gioca con gli stessi numeri, ma invertiti: su preciso corner di Saponara stacca il numero trentuno Vitor Hugo come un giocatore NBA. Zuccata schiacciata a terra, 1-0 viola. Piove a dirotto sul verde del Franchi, Saponara sfiora il gol con un destro potente da fuori area, mentre i sanniti riescono a stento a superare la metà campo. Lombardi, l'uomo più pericoloso, sfiora il gol prima con un colpo di testa - alto - e poi con un destro rasoiato bloccato in due tempi da Sportiello. Duplice fischio, prosegue il silenzio accompagnato da timidi applausi: tutti negli spogliatoi.

Lacrime (Getty Images)

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SECONDO TEMPO - Brignola, infortunato, resta negli spogliatoi dopo l'intervallo: al suo posto Del Pinto. Saponara e Milenkovi? lo seguiranno poco dopo (il serbo per un problema fisico): Pioli sceglie Laurini e Gil Dias. La partita si addormenta, le occasioni latitano e tocca a Pasqua ridare un po' di brio al surreale post pranzo toscano coi gialli in serie a Guilherme, Badelj e Pezzella. Per l'ultimo quarto d'ora De Zerbi sceglie la stazza di Cheick Diabaté al posto dell'esausto Lombardi, fra i migliori in campo. La pioggia fa il suo ritorno in campo e le ultime carte degli allenatori - fra un rigore richiesto per gomito sospetto di Laurini - rispondono ai nomi di Parigini e Falcinelli per il Cholito depresso. La pressione degli Stregoni porta unicamente al palo aereo di Coda, complice un Vitor Hugo insuperabile, baciato dal destino. Finisce 1-0 al Franchi dopo quattro minuti di recupero e un clamoroso palo di Badelj da trentacinque metri: silenzio e applausi, aspettando la prossima partita.