Non può essere una domenica come le altre, per il ricordo della prematura scomparsa di Davide Astori, anche dopo le immagini da poco trasmesse dallo Stadio Franchi di Firenze. È una domenica nella quale Bologna e Atalanta hanno l'obbligo di tornare a calcare un campo da gioco e la possibilità, per i padroni di casa, proprio di avvicinare gli orobici e rilanciarsi in classifica, in seguito all'ultima infelice uscita; per i padroni di casa di tornare a correre per l'Europa League che dista, allo stato, sei lunghezze ma non è un traguardo irraggiungibile. All'andata la sfida terminò 1-0 in favore della Dea con gol decisivo di Cornelius, ma un girone più tardi nulla è più lo stesso tra le due compagini.
Donadoni stupisce tutti, cambia modulo e schiera il 3-5-1-1 con Di Francesco e Masina sugli esterni, Verdi seconda punta e Avenatti terminale offensivo. Centrali di centrocampo sono confermati Donsah, Pulgar e Dzemaili; in difesa il trio composto da Romagnoli, De Maio ed Helander dinanzi a Mirante. Fuori per infortunio Poli, Orsolini e Palacio.
Gasperini con il 3-4-1-2 e il trio difensivo formato da Toloi, Palomino e Masiello; De Roon al centro del campo con Freuler; fuori Ilicic, c'è Cristante da trequartista con compiti di interdizione alle spalle del duo offensivo formato da Gomez e Petagna.
Dopo il ricordo di Davide Astori, vissuto in rigoroso silenzio dalle due compagini e dallo Stadio Dall'Ara tutto, inizia il primo tempo. Subito Bologna e subito Simone Verdi che prova a dialogare con Masina ma non riesce a impensierire Berisha. Replica orobica affidata a Spinazzola, ma il servizio per Petagna non è sfruttato al meglio dall'ex Milan. Il match è vibrante e al 25' potrebbe sbloccarsi, ma Donsah è troppo frettoloso nel controllo sul pallone recapitatogli da Verdi e l'azione sfuma. Fuori Dzemaili dopo un duro contatto con De Roon, per l'atalantino, solo una benda, per l'ex Napoli spogliatoi a vantaggio di Nagy. Da calcio piazzato ci prova Verdi, con il gol che è solo un'illusione, poi Avenatti impatta bene di testa ma Berisha blocca senza problemi. Al 33' occasione colossale per l'Atalanta con Gomez che si invola contro Mirante, ma all'atto della conclusione prova un superfluo passaggio per Castagne con Donsah che intercetta e salva i suoi. Dopo 4' di recupero termina la prima frazione di gara.
Nella ripresa si parte senza sostituzioni, cala il Bologna che si limita al gioco di rimessa, alza il baricentro la Dea, ma i guantoni di Mirante rimangono intatti, se non fosse per la pioggia che aumenta copiosa. Ripartenza veloce dell'Atalanta al 56' con Gomez, ottenendo solo un angolo. Girandola di sostituzioni e squadre che calano vistosamente, come i ritmi, soprattutto per i padroni di casa e alla prima vera disattenzione difensiva, al minuto 83, il neo entrato Ilicic serve un gran pallone all'accorrente De Roon che di prima intenzione calcia col destro e batte Mirante per il meritato vantaggio degli orobici. Verdi prova a replicare con una conclusione dalla distanza, ma il Bologna appare davvero alle corde e dopo 3' di recupero termina la gara con la vittoria dell'Atalanta.
L'Atalanta supera il Bologna solo nel finale grazie a una prodezza di De Roon, ma soprattutto all'apporto di Ilicic che ha davvero rivoluzionato i suoi dall'ingresso in campo. Male Gomez nella Dea che oggi più che mai appare non in precarie condizioni fisiche, più che altro non al meglio dal punto di vista mentale, della concentrazione. Per gli orobici adesso l'Europa League non è più un miraggio, per i felsinei buio pesto, una squadra in grado di garantire un buon risultato per soli 45' in seguito ai quali è sempre stata in balia degli avversari. Avranno molto da lavorare Donadoni e Gasperini, con il primo che deve prima di tutto trovare la giusta serenità e trasmetterla ai propri ragazzi.