Il Milan fa tre tiri in porta e due gol, entrambi impossibili da intercettare per il portiere clivense. La prima rete è una perla di balistica da parte di Biglia, in occasione del secondo gol si ritrova Piatek libero a pochi passi dalla linea di porta.
Il Milan fa tre tiri in porta e due gol, entrambi impossibili da intercettare per il portiere clivense. La prima rete è una perla di balistica da parte di Biglia, in occasione del secondo gol si ritrova Piatek libero a pochi passi dalla linea di porta.
Non è un esterno difensivo e si vede, il numero 5 schierato sull'out di sinistra per le numerose defezioni del reparto si affaccia pochissime volte nella metà campo avversaria, badando più al sodo ed a limitare le offensive di Suso.
Non è un esterno difensivo e si vede, il numero 5 schierato sull'out di sinistra per le numerose defezioni del reparto si affaccia pochissime volte nella metà campo avversaria, badando più al sodo ed a limitare le offensive di Suso.
Due respinte, due intercetti e nove possessi guadagnati, il difensore centrale rimasto a lungo fuori rosa prova a mettercela tutta per non far rimpiangere gli assenti, ma alla fine si deve arrendere agli errori dei compagni di reparto.
Due respinte, due intercetti e nove possessi guadagnati, il difensore centrale rimasto a lungo fuori rosa prova a mettercela tutta per non far rimpiangere gli assenti, ma alla fine si deve arrendere agli errori dei compagni di reparto.
Nel primo tempo svirgola clamorosamente un passaggio per Stepinski, aprendo una prateria agli attaccanti del Milan, per sua fortuna il contropiede avversario si conclude con un nulla di fatto. Nella ripresa però un suo nuovo errore permette agli ospiti di trovare la rete della vittoria, nel batti e ribatti in area si "dimentica" di avere alle spalle Piatek, lasciando al polacco lo spazio necessario per deviare alle spalle di Sorrentino il colpo di testa di Castillejo.
Ci aveva abituato a reti con conclusioni di potenza, invece questa sera oltre alla solita "garra" in fase di non possesso regala alla propria squadra la rete, illusoria, del pareggio con un colpo di testa su una bella torsione dopo essersi brillantemente liberato dalla marcatura di Conti. Nel finale è poco lucido e perde un sanguinoso pallone al limite della propria area, per sua fortuna Depaoli si immola evitando guai peggiori.
Di Carlo lo schiera nel cuore del centrocampo gialloblu, più per fare da frangiflutti che per costruire gioco. In fase di non possesso l'ex Empoli si dimostra il solito lottatore, anche se commette qualche fallo di troppo, mentre quando si tratta di innescare le punte si denotano i suoi limiti con solo il 66% di passaggi realizzati nella metà campo avversaria.
L'uomo al centro di ogni manovra del Chievo. I compagni di squadra fanno di tutto per fargli arrivare il pallone tra i piedi nella speranza che possa nascere qualcosa di pericoloso. L'ex Juventus e Cesena ci prova, alternando giocate positive ad altre meno utili, soprattutto grazie ad un raddoppio quasi puntuale da parte dei difensori milanisti.
L'uomo al centro di ogni manovra del Chievo. I compagni di squadra fanno di tutto per fargli arrivare il pallone tra i piedi nella speranza che possa nascere qualcosa di pericoloso. L'ex Juventus e Cesena ci prova, alternando giocate positive ad altre meno utili, soprattutto grazie ad un raddoppio quasi puntuale da parte dei difensori milanisti.
Entra e piazza subito un cross pericoloso sul palo più lontano mettendo in apprensione la retroguardia rossonera. Peccato che quello resti il suo unico guizzo.
Poco appariscente ma molto importante nello scacchiere tattico del Chievo in entrambe le fasi di gioco. L'esterno ha un po' di merito sul gol realizzato da Hetemaj: è suo il movimento che permette a Leris di trovare lo spazio necessario a piazzare il cross, mentre nel finale si immola sulla conclusione a botta sicura di Calhanoglu, evitando che il passivo peggiori ulteriormente.
Che non sia un finalizzatore è un fatto ormai acclarato, ma per un attaccante terminare la partita con un solo tiro tentato, per di più respinto dai difensori avversari, è un dato decisamente negativo. Rimedia alla serata no in attacco con la consueta generosità in fase di non possesso.
Entra per un Meggiorini piuttosto stanco e non in perfetto condizioni fisiche. Nonostante il suo ingresso il peso offensivo del Chievo non cambia e lui riceve solamente un pallone giocabile, in posizione però tutt'altro che pericolosa.
Entra per un Meggiorini piuttosto stanco e non in perfetto condizioni fisiche. Nonostante il suo ingresso il peso offensivo del Chievo non cambia e lui riceve solamente un pallone giocabile, in posizione però tutt'altro che pericolosa.
Servito poco e male, cerca di sbattersi lottando quantomeno in fase di non possesso per mettere in difficoltà i portatori avversari. Nel primo tempo avrebbe anche un pallone interessante all'interno dell'area rossonera ma predilige allungarlo verso un compagno in posizione migliore per calciare.
Servito poco e male, cerca di sbattersi lottando quantomeno in fase di non possesso per mettere in difficoltà i portatori avversari. Nel primo tempo avrebbe anche un pallone interessante all'interno dell'area rossonera ma predilige allungarlo verso un compagno in posizione migliore per calciare.
E' lui che ha sulla coscienza il calcio di punizione assegnato per fallo su Paquetá e trasformato in gol da Biglia. Tuttavia si fa perdonare dieci minuti più tardi quando serve un cross al bacio per favorire l'inserimento di Hetemaj per la rete del momentaneo 1-1.
La classifica sembra ormai aver condannato il suo Chievo, nonostante questo il tecnico manda in campo una formazione attenta che cerca di pressare fin dai primi minuti, ma con l'andare della partita le superiori qualità del Milan hanno la meglio.
Se non fosse per l'errore di Conti in marcatura di Stepinski la sua serata sarebbe di perfetta tranquillità. Si limita a controllare qualche spiovente in mezzo all'area dando sicurezza al reparto, non si fa prendere dal panico neppure quando si tratta di giocare con i piedi, anzi è proprio da un suo rinvio palla a terra sui piedi di Romagnoli che nasce l'azione che poi diventerà la punizione dell'1-0 realizzata da Biglia.
La partita inizia senza grossi sussulti sulla sua fascia di competenza, poi al 41' arriva l'errore in marcatura su Hetemaj, l'ex Atalanta è troppo morbido ed il numero 56 avversario ne approfitta segnando la rete del momentaneo pareggio.
Mandato in campo al posto di un Conti in confusione, si limita al compitino, facendosi raramente vedere nella metà campo avversaria.
Il capitano dei rossoneri sta crescendo sempre più e questo si nota anche da partite come questa, dove l'attacco avversario aspetta un errore della retroguardia per trovare la via della rete. Lui invece comanda il reparto con autorevolezza, concedendosi anche il lusso di farsi vedere nella metà campo avversaria e sfiorando anche il gol con un colpo di tacco nei minuti finali della partita.
L'attacco del Chievo non fa molta paura e lui propone una prestazione serena che non presenta particolari difficoltà, aiutato anche dall'ennesima buona prestazione di Romagnoli.
L'attacco del Chievo non fa molta paura e lui propone una prestazione serena che non presenta particolari difficoltà, aiutato anche dall'ennesima buona prestazione di Romagnoli.
L'attacco del Chievo non fa molta paura e lui propone una prestazione serena che non presenta particolari difficoltà, aiutato anche dall'ennesima buona prestazione di Romagnoli.
Un po' di responsabilità sulla rete del Chievo ce l'ha anche lui: distratto dal movimento di Depaoli lascia troppo spazio a Leris per mettere il pallone nel mezzo. Appare timido anche in fase di non possesso, limitando di molto le sgroppate nella metà campo avversaria.
Schierato titolare 132 giorni dopo l'ultima volta l'argentino sembra non aver mai avuto nessun tipo di problema fisico. Centrocampista di lotta e di comando, non si fa pregare quando c'è da affondare i tackles sui portatori di palla avversari, gestisce il pallone con la consueta saggezza ed impreziosice ulteriormente la sua gara con un gioiello su punizione che vale il momentaneo 1-0.
Schierato titolare 132 giorni dopo l'ultima volta l'argentino sembra non aver mai avuto nessun tipo di problema fisico. Centrocampista di lotta e di comando, non si fa pregare quando c'è da affondare i tackles sui portatori di palla avversari, gestisce il pallone con la consueta saggezza ed impreziosice ulteriormente la sua gara con un gioiello su punizione che vale il momentaneo 1-0.
Prima si fa apprezzare per un bell'inserimento su un pallone filtrante di Suso, poi per la consueta verve battagliera nel cuore del centrocampo. A sporcare la prestazione tutto sommato positiva dell'ex Atalanta è solamente quella conclusione errata sull'appoggio intelligente dello stesso numero 8 spagnolo.
Entra per un Paquetá non convincente riesce in poco tempo a fare meglio del brasiliano. Prima si fa trovare pronto su un lungo lancio di Kessié, ribaltando poi il fronte di gioco per servire Suso, poi nel finale di gara va vicino alla rete concludendo a botta sicura dopo un errore di Hetemaj in fase di disimpegno, solo la respinta di Depaoli gli impedisce di trovare il bonus pesante.
Partita sottotono del giovane brasiliano diventato ormai intoccabile di questo Milan. Poco propositivo ed impreciso in fase di alleggerimento, ha il merito di guadagnarsi la punizione su cui Biglia sbloccherà il risultato.
Nel primo tempo va a fasi alterne, nella ripresa il suo apporto è decisamente più continuo ed efficace, sfruttando gli spazi aperti alle spalle del centrocampo clivense. Bello l'appoggio per Kessié al limite dell'area di rigore avversaria, peccato che l'ex atalantino sprechi.
A volte un po' troppo narcisista, si fida delle sue qualità e si vede, tuttavia nelle azioni più pericolose del Milan c'è sempre il suo zampino. Svaria su tutto il fronte di gioco, cercando e vincendo spesso l'uno contro uno e trovando dunque la superiorità numerica.
A volte un po' troppo narcisista, si fida delle sue qualità e si vede, tuttavia nelle azioni più pericolose del Milan c'è sempre il suo zampino. Svaria su tutto il fronte di gioco, cercando e vincendo spesso l'uno contro uno e trovando dunque la superiorità numerica.
A volte un po' troppo narcisista, si fida delle sue qualità e si vede, tuttavia nelle azioni più pericolose del Milan c'è sempre il suo zampino. Svaria su tutto il fronte di gioco, cercando e vincendo spesso l'uno contro uno e trovando dunque la superiorità numerica.
Nel primo tempo tocca pochissimi palloni limitandosi ad un lavoro di sponda per favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Nel secondo tempo arriva però il pallone buono e lui non si lascia pregare trovando la via del gol e regalando la quinta vittoria consecutiva al Milan, fondamentale per la corsa alla qualificazione alla prossima Champions League.
Quinta vittoria consecutiva per questo Milan che sembra aver trovato la quadratura giusta dopo un avvio di stagione eufemisticamente difficile. Gran parte del merito va al suo tecnico che, come quando indossava gli scarpini, non ha mai smesso di crederci infondendo continuamente fiducia al gruppo.
Quinta vittoria consecutiva per questo Milan che sembra aver trovato la quadratura giusta dopo un avvio di stagione eufemisticamente difficile. Gran parte del merito va al suo tecnico che, come quando indossava gli scarpini, non ha mai smesso di crederci infondendo continuamente fiducia al gruppo.