Si lascia sorprendere dal gran tiro di El Shaarawy, sembrando poco reattivo. Sul tiro di Pjanic è coperto e dunque parzialmente giustificato; un bell'intervento sul solito El Shaarawy, poi ancora incerto in occasione del terzo gol. Non la sua migliore giornata.
Non demerita. Mette in difficoltà Digne quando spinge, riesce a essere efficace in chiusura: nonostante gli attaccanti della Roma non siano clienti semplici li affronta con tranquillità e sicurezza.
Quando arriva al cross è un piacere per gli occhi: anche Szczesny si lascia ipnotizzare e respinge il suo traversone addosso a un compagno. Sempre prezioso anche in difesa: sarebbe il migliore dei suoi, se non rovinasse tutto nel finale con un'espulsione evitabile.
In coppia Cosic ne combina delle belle: spesso fuori posizione, soffre contro la fantasia e la velocità degli avanti giallorossi. Un pizzico meglio del compagno di reparto, ma non abbastanza.
Esce in ritardo su El Shaarawy, lasciandolo tirare; non bastano un paio di buone chiusure, manifesta troppe incertezze e balla terribilmente sulle ripartenze giallorosse.
Tanta quantità e duttilità al servizio della squadra. Parte a sinistra, si accentra dopo l'uscita di Krunic, finché Giampaolo non lo sacrifica per un attaccante: ma la pagnotta se l'è guadagnata anche oggi.
Volenteroso, ma non sufficientemente preciso. Non assicura una qualità all'altezza della partita, solo qualche bell'inserimento senza palla: probabilmente anche per questo Giampaolo decide di toglierlo prima del previsto.
Dopo una prima frazione anonima cresce a vista d'occhio nella ripresa, mettendo in seria difficoltà il centro-sinistra della linea difensiva romanista. Cala nuovamente dopo il terzo gol, che taglia le gambe all'Empoli.
Rileva Krunic senza riuscire a dare la giusta scossa. Troppo impreciso, perde qualche pallone di troppo e fa fatica a imporsi se non per una manciata di minuti nella fase centrale della seconda frazione. Può fare senz'altro di più.
Rileva Krunic senza riuscire a dare la giusta scossa. Troppo impreciso, perde qualche pallone di troppo e fa fatica a imporsi se non per una manciata di minuti nella fase centrale della seconda frazione. Può fare senz'altro di più.
Smista il pallone con sagacia, gioca duro quando serve: davanti alla difesa sta letteralmente sbocciando e dalle parti di Roma saranno contenti per questa evidente crescita.
Ingaggia una dura battaglia con i centrali giallorossi, ma ne esce sconfitto. Ha due occasioni, una la spreca con una ciabattata sulla quale Szczesny si fa trovare pronto, l'altra con un tiro al volo che finisce alto.
Ingaggia una dura battaglia con i centrali giallorossi, ma ne esce sconfitto. Ha due occasioni, una la spreca con una ciabattata sulla quale Szczesny si fa trovare pronto, l'altra con un tiro al volo che finisce alto.
Entra al posto di Maccarone quando la partita sostanzialmente finisce. Non ha occasioni per mettersi in mostra, solo qualche giocata estemporanea: non ci fosse stato il gol immediato di El Shaarawy avrebbe potuto dire la sua.
Tanta corsa per mettere paura ai centrali romanisti. Con i suoi tagli spaventa la difesa di Spalletti, creando spazio per gli inserimenti dei centrocampisti e contribuendo al bel gioco della sua squadra.
Non riesce a incidere come potrebbe. Non è facile da subentrante, ma lui ci mette del suo, entrando in campo svogliato e poco concentrato. Da uno con i suoi mezzi ci si aspetta di più.
Il suo Empoli gioca bene, ma si scioglie di fronte alle difficoltà. Non era facile con assenze tanto pesanti, ma l'allenatore dei toscani ha il demerito di inserire una punta nel momento migliore dei suoi: non sempre una mossa azzeccata.
Il suo Empoli gioca bene, ma si scioglie di fronte alle difficoltà. Non era facile con assenze tanto pesanti, ma l'allenatore dei toscani ha il demerito di inserire una punta nel momento migliore dei suoi: non sempre una mossa azzeccata.
La combina grossa con una respinta goffa che finisce sul corpo di Zukanovic per poi insaccarsi in rete. Prima era stato bravo sul tiro sporco di Maccarone, in seguito non ha chance per farsi perdonare.
La combina grossa con una respinta goffa che finisce sul corpo di Zukanovic per poi insaccarsi in rete. Prima era stato bravo sul tiro sporco di Maccarone, in seguito non ha chance per farsi perdonare.
I pericoli per la Roma arrivano tutti dal suo lato. Male in copertura, lascia crossare Mario Rui e si perde Maccarone in area. Alla fine Spalletti lo leva per evitare il peggio.
I pericoli per la Roma arrivano tutti dal suo lato. Male in copertura, lascia crossare Mario Rui e si perde Maccarone in area. Alla fine Spalletti lo leva per evitare il peggio.
Entra quando la partita è ancora in bilico, ma un minuto più tardi El Shaarawy la chiude: a quel punto si tratta soltanto di ordinaria amministrazione, niente straordinari per una volta.
Sfortunato in occasione dell'autorete, visto che Szczesny gli spara addosso la respinta sul cross di Mario Rui. Per il resto è ruvido ma efficace, bravo a farsi valere soprattutto nei duelli aerei.
Sfortunato in occasione dell'autorete, visto che Szczesny gli spara addosso la respinta sul cross di Mario Rui. Per il resto è ruvido ma efficace, bravo a farsi valere soprattutto nei duelli aerei.
Sfortunato in occasione dell'autorete, visto che Szczesny gli spara addosso la respinta sul cross di Mario Rui. Per il resto è ruvido ma efficace, bravo a farsi valere soprattutto nei duelli aerei.
Notevoli passi avanti, soprattutto dal punto di vista della concentrazione. Pochissime sbavature, tutte ininfluenti, e di testa le prende tutte lui: non fa rimpiangere Manolas al centro della retroguardia giallorossa.
Pasticcione, sia quando prova a spingere che quando è costretto in copertura. Spalletti gli fa venire il mal di testa con i suoi urlacci, il francese va in confusione, ma per sua fortuna i suoi errori non generano danni concreti.
Tocchi vellutati e un'intelligenza calcistica sopra la media: il ruolo di falso nueve gli calza a pennello, distribuisce palloni per i compagni e concede alla platea anche qualche preziosismo.
Una diga, contro un centrocampo di ottima qualità riesce a tamponare e far ripartire i compagni. La mobilità non è più quella di una volta, ma la concentrazione è sempre alta: fondamentale per la solidità dei giallorossi.
Una diga, contro un centrocampo di ottima qualità riesce a tamponare e far ripartire i compagni. La mobilità non è più quella di una volta, ma la concentrazione è sempre alta: fondamentale per la solidità dei giallorossi.
Getta la spugna per un problema al polpaccio dopo 37' di sofferenza. Non era al meglio e si è visto: si limita a giocare in modo ordinato, senza strafare, fino a quando non è più in grado di continuare.
Getta la spugna per un problema al polpaccio dopo 37' di sofferenza. Non era al meglio e si è visto: si limita a giocare in modo ordinato, senza strafare, fino a quando non è più in grado di continuare.
Trova il gol nel momento più importante, dimostrandosi sempre più il leader tecnico ma anche emotivo della squadra. Quando dialoga con i compagni del reparto offensivo la manovra giallorossa è rapida e letale: tutto passa dai suoi piedi.
Trova il gol nel momento più importante, dimostrandosi sempre più il leader tecnico ma anche emotivo della squadra. Quando dialoga con i compagni del reparto offensivo la manovra giallorossa è rapida e letale: tutto passa dai suoi piedi.
Rileva Nainggolan, soffre come tutti i centrocampisti giallorossi nella ripresa. Si limita al compitino, senza strafare: potrebbe senz'altro emergere di più, ma un po' d'ordine era esattamente ciò di cui la squadra aveva bisogno quest'oggi.
Dopo la scorpacciata della scorsa settimana sembra poco concentrato e fuori fase rispetto ai compagni. Entra nell'azione del terzo gol sbagliando il pallonetto, ma risultando decisivo per il modo in cui allunga costantemente la difesa empolese.
Apre e chiude il match con una doppietta d'autore. Prima si inventa il tiro che sblocca la partita, poi si dimostra un rapace d'area di rigore avventandosi sulla corta respinta di Skorupski. Sempre più decisivo per le sorti dei giallorossi.
Ha rivoltato la squadra come un guanto: la Roma gioca bene, sa soffrire quando serve, mette in difficoltà gli avversari sfruttando le sue armi migliori e non ha paura di cambiare. E l'allenatore è un martello, uno che pretende la perfezione dai suoi.
