Non può nulla sul gol a porta vuota di Sandro, così si limita a osservare i movimenti dei compagni e consolare l'infortunato HiguaÃn a fine primo tempo. Nessuna parata degna di nota oltre al volo plastico sulla punizione di Pjani?.
Non può nulla sul gol a porta vuota di Sandro, così si limita a osservare i movimenti dei compagni e consolare l'infortunato HiguaÃn a fine primo tempo. Nessuna parata degna di nota oltre al volo plastico sulla punizione di Pjani?.
Il più lucido della linea difensiva - e con meno responsabilità sul gol - stupisce per l'elisir di eterna giovinezza che tiene segreto nel calzettone. L'uscita dal campo di HiguaÃn gli semplifica la vita.
La foga dei bei tempi, insieme a essa gli errori di gioventù. Lollo macchia una partita ampiamente sufficiente con la marcatura "ballerina" che libera la porta sguarnita ad Alex Sandro: il gol sarà decisivo. Prima del fattaccio salva a due passi da Sirigu il mancino di Asamoah. Fuori nel finale per Edera.
Malissimo in marcatura su Bernardeschi, pesta i piedi ai compagni, appare in costante affanno e confiusione fino al minuto novantadue, quando sfoga la sua frustrazione sui garretti di Dybala nei pressi della bandierina.
Passa da destra a sinistra come il politico più banderuola del parlamento, ma lo fa bene. L'ambidestria è un'arma che Mazzarri decide di sfruttare fin dal primo minuto, quando lo schiera alto a sinistra per pressare e pennellare, ma Belotti è troppo solo in mezzo alle rocce bianconere per poter ricevere. Orsato lo grazia: per un fallaccio su Pjani? avrebbe meritato il giallo in avvio di gara.
Un paio di errori di posizionamento in avvio e quello, piuttosto grave, di "mancata spazzata" sul cross che Bernardeschi regala a Alex Sandro. Alza di mezzo punto la valutazione grazie a due interventi decisivi in tackle a sbrogliare situazioni complicate.
Ex dal cuore tenero, più che "General" è semplice recluta all'ora di pranzo. Cerca di mettere le corna al posto giusto regalando una sorta di ordine al centrocampo, ma la gloria è distante quanto Caracas. Partita troppo timida.
Ex dal cuore tenero, più che "General" è semplice recluta all'ora di pranzo. Cerca di mettere le corna al posto giusto regalando una sorta di ordine al centrocampo, ma la gloria è distante quanto Caracas. Partita troppo timida.
Venti minuti di muscoli freschi per fare le veci dell'esausto Obi. Offensivamente non si vede quasi mai.
Mazzarri, negli spogliatoi, gli consegna l'identikit di un bosniaco coi capelli corti e un accenno di barba: il suo compito è quello di seguire Pjani? dai bagni di servizio all'area presidiata da Szcz?sny, non importa nient'altro. Tocca meno palloni di tutti (Belotti escluso) ed esce quando il Toro ha bisogno di esporsi.
Nella prima frazione tiene in apprensione, da solo, la mediana bianconera. Partecipa a tutti i duelli, salta in grembo agli avversari come un cucciolo rimasto troppo tempo senza padrone, cerca la conclusione dalla distanza, evoca il contropiede due-contro-uno che Belotti sciupa mancando lo stop. Cala leggermente nel secondo tempo, ma in campo dà l'anima. Mazzarri lo sostituisce per esaurimento carburante dopo settantadue minuti.
Nella prima frazione tiene in apprensione, da solo, la mediana bianconera. Partecipa a tutti i duelli, salta in grembo agli avversari come un cucciolo rimasto troppo tempo senza padrone, cerca la conclusione dalla distanza, evoca il contropiede due-contro-uno che Belotti sciupa mancando lo stop. Cala leggermente nel secondo tempo, ma in campo dà l'anima. Mazzarri lo sostituisce per esaurimento carburante dopo settantadue minuti.
Rispetto al Toro ragionato con Baselli, il Toro con Niang è una bestia selvaggia: la prima azione della sua partita è un wrestling con Chiellini al limite dell'area bianconera, poi cerca costantemente l'azione personale al galoppo riuscendo a scomodare il primo cartellino giallo della gara quando De Sciglio l'abbatte. Il tiro in porta, però, è quello che è..
Rispetto al Toro ragionato con Baselli, il Toro con Niang è una bestia selvaggia: la prima azione della sua partita è un wrestling con Chiellini al limite dell'area bianconera, poi cerca costantemente l'azione personale al galoppo riuscendo a scomodare il primo cartellino giallo della gara quando De Sciglio l'abbatte. Il tiro in porta, però, è quello che è..
Ha la palla del match dopo pochi minuti, ma Obi non è così preciso al passaggio e lui ha quell'attimo di esitazione decisivo. Non gli capiterà più un'occasione simile per tutta la durata del match, così si abbandone alla depressione, picchiato da Rugani e Chiellini, senza mai vedere la luce. Rischia il giallo per un intervento su Bernardeschi, viene graziato.
Unico del reparto offensivo a non volersi arrendere al dominio bianconero: se in avvio manca di un soffio l'aggancio volante in area, nel secondo tempo mette Niang in condizione di calciare in porta e semina il panico concludendo dai venticinque metri, ma troppo debolmente per impensierire Szcz?sny, dopo una bella serpentina. Attivo.
Si rintana in un 3-6-1 che punta tutto sul fattore fortuna, o sorpresa, per riuscire a bucare una difesa-bunker da oltre due mesi. Un'esitazione di troppo, complice la maggior qualità degli avversari, gli costano la prima sconfitta (e il primo gol subito) fra le mura amiche. Il Toro di oggi è davvero poca cosa.
Escludendo un'uscita alta un po' "farfallona", il polacco riesce a mantenere ancora la porta inviolata e a far sembrare semplici un paio di parata che la maggior parte dei portieri avrebbe affrontato con una respinta. Sicuro di sé, sempre meno dodicesimo.
Il guardiano del bunker usa le cattive: pazienza se Belotti è un amico e compagno di nazionale, il pugno se lo becca ugualmente. Qualche incertezza nelle prime battute (quando Obi gli strappa la sfera), ma con Baselli a pungere su Pjani? tocca a lui improvvisarsi regista.
Lanciato titolare per il mal di schiena di Benatia, è bravissimo a galleggiare fra Obi e Belotti "costringendoli" a sciupare un ghiotto contropiede dopo pochi minuti di partita. Insieme a Chiellini cancella Belotti dal match.
Lanciato titolare per il mal di schiena di Benatia, è bravissimo a galleggiare fra Obi e Belotti "costringendoli" a sciupare un ghiotto contropiede dopo pochi minuti di partita. Insieme a Chiellini cancella Belotti dal match.
Costante presenza arretrata, il ghanese macina diagonali e sfiora il gol ben servito dal motorino di Douglas Costa: peccato che De Silvestri gli strozzi l'urlo in gola. Dalle sue parti non si passa.
Gioca a testa alta, come gli chiede Allegri, anche se in qualche retropassaggio emerge un avanzo di passata insicurezza. Costretto al giallo col fallo tattico su Niang, non commette altri errori.
Gioca a testa alta, come gli chiede Allegri, anche se in qualche retropassaggio emerge un avanzo di passata insicurezza. Costretto al giallo col fallo tattico su Niang, non commette altri errori.
Davanti o dietro, che differenza fa? Il brasiliano s'immerge all'istante nel "far di necessità virtù" segnando il gol decisivo che vale il derby della Mole. Al posto giusto al momento giusto, avrebbe meritato pure l'assist, ma Dybala calcia clamorosamente alto da dentro l'area.
L'"atleta di Dio" entra subito in partita e la decide con la fuga sulla destra e l'assist potente e preciso per Alex Sandro. Nel secondo tempo cerca la "doppietta" servendo Dybala, ma la Joya manca di freddezza. Il migliore in campo con Alex Sandro, peccato per l'infortunio al ginocchio che lo costringerà a stare fuori dai campi, probabilmente, per un po'.
Cross sballati e andatura trottante, il tedesco conferma la modalità in risparmio energetico. Presenza fisica "ingombrante" in mezzo al campo, Allegri lo tiene in campo per novanta minuti più recupero.
La sua partita, nel senso che la lotta prevale sulle idee. Quando la palla è vicina ai tacchetti della Signora, spesso sparisce dal campo per poi riaffiorare ovunque ci sia un duello. Generosità da vendere e qualche imprecisione.
La sua partita, nel senso che la lotta prevale sulle idee. Quando la palla è vicina ai tacchetti della Signora, spesso sparisce dal campo per poi riaffiorare ovunque ci sia un duello. Generosità da vendere e qualche imprecisione.
Con Baselli attaccato alle caviglie fatica a macinare gioco, così lascia l'incombenza ai piedi meno educati di Chiellini, con conseguenti risultati, fino all'uscita del granata. "Causa" l'infortunio di HiguaÃn per un'assistenza lunga di qualche centimetro e chiede il giallo per fallo di Ansaldi prima di rialzarsi come Lazzaro per guardare in cagnesco Orsato, che resta basito. Su punizione impegna - poco - Sirigu.
Con Baselli attaccato alle caviglie fatica a macinare gioco, così lascia l'incombenza ai piedi meno educati di Chiellini, con conseguenti risultati, fino all'uscita del granata. "Causa" l'infortunio di HiguaÃn per un'assistenza lunga di qualche centimetro e chiede il giallo per fallo di Ansaldi prima di rialzarsi come Lazzaro per guardare in cagnesco Orsato, che resta basito. Su punizione impegna - poco - Sirigu.
Nel primo tempo propizia l'occasionissima di Asamoah e semina il panico in sella alla sua moto invisibile. Nel secondo tempo sparisce, fra un elastico abortito e un colpo di tacco per nessuno. Esce per Dybala.
Nel primo tempo propizia l'occasionissima di Asamoah e semina il panico in sella alla sua moto invisibile. Nel secondo tempo sparisce, fra un elastico abortito e un colpo di tacco per nessuno. Esce per Dybala.
Gli capitano tre occasioni da gol nel giro di cinque minuti dal suo ingresso in campo per Douglas Costa. La prima, offerta da Bernardeschi, finisce con uno spavento per l'irruente uscita di Sirigu; la seconda (su assist di Sandro) è un mancino sballato alto sulla traversa che il Dybala del passato avrebbe depositato in rete. Road to London...
Il bunker regge, il gol lo segna quasi sempre: il Toro è poca roba, ma lui, senza Benatia, Dybala, Cuadrado, Mandzuki? (e HiguaÃn!) riesce ugualmente a portare a casa i tre punti. Prosegue la corsa al Napoli.