"Vado io, vai tu" e intanto HamÅ¡Ãk segna indisturbato il gol del due a zero. Ingannato dalla deviazione di Spolli sul tiro di Zielinski, imparabile l'arcobaleno di Insigne. Nessun miracoli, ma quell'uscita...
"Vado io, vai tu" e intanto HamÅ¡Ãk segna indisturbato il gol del due a zero. Ingannato dalla deviazione di Spolli sul tiro di Zielinski, imparabile l'arcobaleno di Insigne. Nessun miracoli, ma quell'uscita...
"Vado io, vai tu" e intanto HamÅ¡Ãk segna indisturbato il gol del due a zero. Ingannato dalla deviazione di Spolli sul tiro di Zielinski, imparabile l'arcobaleno di Insigne. Nessun miracoli, ma quell'uscita...
"El Flaco" da Rosario fa un figurone al cospetto del tridente della squadra che in campionato segna di più. Si immola dove può, intercetta la sfera, fa ripartire l'azione: per poco non mura pure il tiro di Zielinski, ma è sfortunato e inganna Sorrentino.
Che Insigne da quella posizione faccia quel movimento lo sanno persino a Fortitude. Lui, sicuro di sé, attende il tiro a giro del numero ventiquattro, che non sbaglia. Nervoso, è l'unico a finire sul taccuino di Irrati.
Che Insigne da quella posizione faccia quel movimento lo sanno persino a Fortitude. Lui, sicuro di sé, attende il tiro a giro del numero ventiquattro, che non sbaglia. Nervoso, è l'unico a finire sul taccuino di Irrati.
Sta a guardare quando Gobbi e Sorrentino preparano la frittata: più in difficoltà di Spolli, nonostante i tre gol sul groppone non fa una figuraccia.
Chiama e protegge una uscita di Sorrentino senza fortuna: il difensore, se il portiere non arriva, deve liberare l'area. Lui se ne dimentica e HamÅ¡Ãk segna il raddoppio. Errore grave.
Chiama e protegge una uscita di Sorrentino senza fortuna: il difensore, se il portiere non arriva, deve liberare l'area. Lui se ne dimentica e HamÅ¡Ãk segna il raddoppio. Errore grave.
Mente chi lo giudica statico trequartista dai piedi buoni: l'uomo che crea più gol da corner nei cinque maggiori campionati europei gioca a tutto campo e partecipa alla manovra. Mette Inglese solo contro Reina, ma l'attaccante sbaglia. Si prende qualche pausa, ma il suo lo fa.
Mente chi lo giudica statico trequartista dai piedi buoni: l'uomo che crea più gol da corner nei cinque maggiori campionati europei gioca a tutto campo e partecipa alla manovra. Mette Inglese solo contro Reina, ma l'attaccante sbaglia. Si prende qualche pausa, ma il suo lo fa.
Non sbaglia molto "El Pata", anche se fisicamente è costretto a pagare dazio dopo un girone d'andata a ritmi da rivoluzione industriale. Attivo più dei mediani "puri" in fase di non possesso, calcia verso la porta in due occasioni, ma viene sempre murato. Esce per De Guzman quando il risultato è in ghiaccio.
Non sbaglia molto "El Pata", anche se fisicamente è costretto a pagare dazio dopo un girone d'andata a ritmi da rivoluzione industriale. Attivo più dei mediani "puri" in fase di non possesso, calcia verso la porta in due occasioni, ma viene sempre murato. Esce per De Guzman quando il risultato è in ghiaccio.
Invisibile, falloso, impreciso, lontano parente del Nokia di nuova generazione che tutti conosciamo. Forse avremmo sostituito lui invece di Castro.
Nessun errore grave, ma Rado si astiene dalla lotta: passaggi semplici sballati e nessun mordente. È il sacrificato di Maran per l'ingresso di Meggiorini.
Si vede poco, ma gioca abbastanza per sfiorare il gol con un bel destro di controbalzo.
Si vede poco, ma gioca abbastanza per sfiorare il gol con un bel destro di controbalzo.
Meraviglia il lancio con cui ispira Meggiorini per gli amanti del "goal". Ex di giornata insieme a Gamberini, rischia di far male ai compagni della stagione scorsa con un'altra occasione creata ed un tiro respinto.
Non sufficiente perché quel diagonale, col destro, è troppo "comodo" per Reina. Il resto sono un sacco di contrasti aerei vinti e quattro falli subiti a metà campo. Lotta sempre, brucia presto. Ora lo stage con Ventura.
Aspetta in panchina il suo momento. Quando entra, con le vipere nel sangue, sfrutta il gran lancio di De Guzmán e batte con un mancino sciabolato Reina: gol che non riapre la gara, ma che serve a dare la scossa.
Fa palleggiare il Napoli e resiste per un po', ma il gol di Insigne apre i varchi, stravolge gli schemi e il Chievo si rivede solo negli ultimi venti minuti, quando sfiora ripetutamente il gol senza fortuna.
Salva il diagonale velenoso di Inglese (sullo 0-0) e si guadagna gli applausi di giornata. Il resto sta nell'esultare coi compagni a ogni gol. Bruttina, però, l'uscita al minuto settantacinque. Perdonato.
Regala lui palla a Insigne (ma non parliamo di assist) per il gol del vantaggio. Sempre lui a muoversi con ordine e costanza sulla fascia destra, senza fronzoli.
Alla fine il Napoli subisce un solo gol e lui non salirà su nessun banco degli imputati, anche se... tanti appoggi sbagliati, numerose distrazioni, poca precisione al cross. Ok che le voci di mercato l'accostano al Real Madrid, ma Faouzi ha visto giornate migliori.
Alla fine il Napoli subisce un solo gol e lui non salirà su nessun banco degli imputati, anche se... tanti appoggi sbagliati, numerose distrazioni, poca precisione al cross. Ok che le voci di mercato l'accostano al Real Madrid, ma Faouzi ha visto giornate migliori.
La prestazione grigia contro il Real e l'errore di oggi sul lancio di De Guzmán per Meggiorini: periodo così così. K2 tenta una improbabile quanto goffa rovesciata lascia il Meggio indisturbato contro Reina, e Sarri s'arrabbia. Chiude bene qualche falla di Maksimovi?, ma per la sufficienza serve di più.
Alterna palle perse sanguinarie ad atti di coraggio che il medico senza fucile ad Hacksaw Ridge, a confronto, pare Don Abbondio. S'immola quando il Chievo spinge con tutti i pistoni e salva la baracca, ma l'intesa con Koulibaly è da rivedere.
Voto un po' gonfiato, ma che si può dire di questa mezz'ala coi piedi così dolci e il cervello così fino? Preciso, onesto, quando entra dice sempre la sua.
Un guaio all'adduttore lo mette KO poco prima del fischio di metà partita. Protagonista nell'azione che vale il 2-0: prestazione più che positiva.
Riecco il Marekiaro sempre presente in zona gol, anche se il Chievo è da anni vittima prediletta. Sfiora i cento passaggi con una percentuale di successo superiore al 90%, domina il lato sinistro distribuendo il rancio ai compagni affamati di gol. Nel finale regala una gioia anche a Giaccherini, ma per il guardalinee è offside.
Segnare proprio non gli piace e ogni tanto incappa in tiracci che per fortuna "Mai dire gol" non lo fanno più. Timido nel primo tempo, si affida al compagno più vicino senza mal rischiare. Meglio nella ripresa.
Falloso, si fa notare più come difensore centrale che come punta di riferimento. Ogni tanto i compagni si dimenticano che Pavoletti non è Mertens e lo servono in profondità invece che spalle alla porta: il gioco di sponda non è granché. Esce per Milik dopo settanta di gioco.
Non il killer d'inizio stagione, José torna dopo il turno di squalifica e si rende pericoloso soltanto in avvio, murato da Gobbi. Gioca proiettato più al sacrificio che all'offensiva, e con un Insigne così gli va pure bene.
Lo metti in valigia e viaggi senza preoccupazioni: Lorenzo da asporto apre con destro a giro la gara e serve a Zielinski la palla del tre a zero. Per lui solo applausi, cuore di Napoli, dediche d'amor.
Lo metti in valigia e viaggi senza preoccupazioni: Lorenzo da asporto apre con destro a giro la gara e serve a Zielinski la palla del tre a zero. Per lui solo applausi, cuore di Napoli, dediche d'amor.
Bentornato anche in campionato, Arek. Movimenti grossolani, pesantezza e un po' di paura - visto Florenzi, ci mancherebbe. Ci vuole tempo, ma già dai venti minuti giocati pare più rodato di Pavoletti.
Bentornato anche in campionato, Arek. Movimenti grossolani, pesantezza e un po' di paura - visto Florenzi, ci mancherebbe. Ci vuole tempo, ma già dai venti minuti giocati pare più rodato di Pavoletti.
Cambia quattro elementi rispetto alla trasferta di Madrid e stavolta il 3-1 lo mette a referto lui, nonostante un Pavoletti ancora fuori dagli schemi. Lanciato verso il ritorno con le Merengue, anche se prima c'è l'Atalanta.