La zampata da pochissimi metri di De Vrij è quasi impossibile da tirare fuori dalla porta, eppure è leggermente sfortunato perché la palla gli passa sotto il corpo. Per il resto, praticamente inoperoso
Primo tempo un po' sottotono, nei primi 20 minuti in particolare soffre il dinamismo e le iniziative di un Lulic ispirato ed è costretto a stare costantemente basso. Nella ripresa è tra i giocatori del Napoli che crescono di più per intensità e continuità: un'autentica furia
A inizio partita la Lazio domina sul piano fisico e del gioco, ma lui è tra quelli meno sovrastati. Un andazzo ampiamente confermato nel secondo tempo e suggellato dal bel gol da fuori del 3-1, con la complicità (involontaria) di Zielinski. Quale miglior modo per non far rimpiangere Ghoulam?
Un solo (ma pesante) errore nella sua partita: si perde con troppa ingenuità De Vrij al terzo minuto sul cross di Immobile. Peccato, per il resto è pressoché impeccabile e nel secondo tempo non soffre quasi mai
Un solo (ma pesante) errore nella sua partita: si perde con troppa ingenuità De Vrij al terzo minuto sul cross di Immobile. Peccato, per il resto è pressoché impeccabile e nel secondo tempo non soffre quasi mai
Nella prima mezz'ora della partita si trova in diverse circostanze a dover fronteggiare la fisicità straripante di Milinkovic-Savic e va in difficoltà. Se non altro, però, non commette errori marchiani, anche se ha una piccola percentuale di responsabilità sul gol laziale. Secondo tempo quasi da spettatore
Entra e cambia il volto al match, come molto spesso fatto nella sua esperienza napoletana. Metà del gol di Mario Rui è suo, visto che la deviazione (comunque involontaria) sul tiro del portoghese disorienta Strakosha. Semplicemente delizioso l'assist per il 4-1 di Mertens
Solita prestazione da leone in mezzo al campo. Anche lui comincia in sordina, con la mediana e i trequartisti laziali che dominano. Poi sale la sua prestazione e dà una grossa mano nel recuperare tanti palloni e offrendo sostegno agli attaccanti
Solita prestazione da leone in mezzo al campo. Anche lui comincia in sordina, con la mediana e i trequartisti laziali che dominano. Poi sale la sua prestazione e dà una grossa mano nel recuperare tanti palloni e offrendo sostegno agli attaccanti
Solita prestazione da leone in mezzo al campo. Anche lui comincia in sordina, con la mediana e i trequartisti laziali che dominano. Poi sale la sua prestazione e dà una grossa mano nel recuperare tanti palloni e offrendo sostegno agli attaccanti
L'unica nota stonata della serata partenopea. Primo tempo troppo timido quello del capitano, che si fa vedere pochissimo e non crea nessun pericolo con tiri da fuori o passaggi invitanti. Sarri è costretto a toglierlo a fine primo tempo per mal di schiena, forse un bene anche per la squadra visto che fino a quel momento non aveva mai brillato
Si inventa un lancio da centrocampo per l'1-1 di Callejon che è una roba da stropicciarsi gli occhi. Nel secondo tempo è tra i più lucidi dei suoi e ha anche il merito di avviare la splendida azione che porta al poker di Mertens
Si inventa un lancio da centrocampo per l'1-1 di Callejon che è una roba da stropicciarsi gli occhi. Nel secondo tempo è tra i più lucidi dei suoi e ha anche il merito di avviare la splendida azione che porta al poker di Mertens
Il migliore in campo del Napoli, oltre ad essere l'uomo più decisivo. Scaltro e dal tempismo come sempre perfetto il suo taglio alle spalle di Lulic per l'1-1 a fine primo tempo: la svolta comincia proprio da lì. Quarto gol nelle ultime cinque contro la Lazio, una bestia nera. Propizia l'autorete di Wallace, serve l'assist a Mario Rui per il tris. Semplicemente inesauribile
Il migliore in campo del Napoli, oltre ad essere l'uomo più decisivo. Scaltro e dal tempismo come sempre perfetto il suo taglio alle spalle di Lulic per l'1-1 a fine primo tempo: la svolta comincia proprio da lì. Quarto gol nelle ultime cinque contro la Lazio, una bestia nera. Propizia l'autorete di Wallace, serve l'assist a Mario Rui per il tris. Semplicemente inesauribile
Né gol, né assist. Ma una partita da incorniciare. Sfiora il 2-1 a inizio ripresa con il classico tiro a giro (palla fuori di nulla), quando punta Wallace è devastante e costringe Marusic al raddoppio costante. Solo un bravo Strakosha gli nega la rete in un paio di circostanze
Né gol, né assist. Ma una partita da incorniciare. Sfiora il 2-1 a inizio ripresa con il classico tiro a giro (palla fuori di nulla), quando punta Wallace è devastante e costringe Marusic al raddoppio costante. Solo un bravo Strakosha gli nega la rete in un paio di circostanze
E' ufficiale: il pesantissimo gol di Bergamo di qualche settimana fa è stata la svolta per la sua stagione. Il belga non si ferma più: 15esima rete in campionato e in bello stile, un leggero tocco d'esterno quanto basta per freddare Strakosha. Là davanti è il solito spauracchio per le difese avversarie con la palla tra i piedi
E' ufficiale: il pesantissimo gol di Bergamo di qualche settimana fa è stata la svolta per la sua stagione. Il belga non si ferma più: 15esima rete in campionato e in bello stile, un leggero tocco d'esterno quanto basta per freddare Strakosha. Là davanti è il solito spauracchio per le difese avversarie con la palla tra i piedi
Senza dubbio tra i meno colpevoli della nerissima serata laziale. Anzi, un paio di ottimi interventi su Insigne servono persino a evitare un passivo peggiore. Forse un minimo di responsabilità sull'autorete di Wallace: difetto di comunicazione, se l'avesse chiamata con più veemenza sull'uscita bassa probabilmente avrebbe evitato la frittata
L'unico della difesa biancoceleste che riesce ad aggrapparsi alla sufficienza, se non altro per il gol da rapace d'area a inizio partita che illude un po' Inzaghi e i compagni esattamente come all'andata. Paga principalmente responsabilità di reparto: prova a rimediare ai 'buchi' di Wallace e Radu, finisce col gettare la spugna prima del previsto e si fa beffare da Zielinski sul 4-1 di Mertens
Sul gol di Callejon è Lulic ad avere le maggiori colpe, ma anche lui non è posizionato al meglio. Si fa sorprendere anche sul cross dello spagnolo da cui nasce l'autorete di Wallace, in generale non è in serata e lo si vede anche con 2-3 appoggi semplici sbagliati malamente
Inzaghi lo inserisce nell'ultima mezz'ora al posto di Lulic aspettandosi qualche dirompente discesa sulla sinistra che possa dare la scossa alla squadra. Benino per qualche minuto, poi cala di pericolosità e si arrende totalmente dopo il 4-1. Cancellato da Hysaj quando prova a imporsi palla al piede
Inzaghi lo lancia un po' a sorpresa tra i titolari, quando i tifosi della Lazio leggono il suo nome tra le formazioni un grosso brivido corre lungo le loro schiene. E fanno bene: non comincia nemmeno male, ma pian piano perde concentrazione e Insigne finisce col 'mangiarlo' una volta sì e l'altra pure. Tragicomico l'autogol del 2-1 che spalanca le porte al successo del Napoli
Insieme con Milinkovic-Savic, nei primi 20 minuti di partita è il migliore in campo. Punta e salta Hysaj, fraseggia bene coi compagni, non perde mai la bussola. Poi, il vuoto: imperdonabile la distrazione sull'1-1 di Callejon, impalpabile la sua prova nei primi 15' del secondo tempo e infatti Inzaghi lo toglie per lanciare Lukaku
Prestazione tutto sommato anonima, seppur la corsa e gli inserimenti non manchino specie nel primo tempo. Ha un'occasione discreta di testa su cross di Marusic quando si era ancora sullo 0-1, ma Koulibaly lo tiene bene. Nella ripresa viene sovrastato dalla crescita del centrocampo azzurro
A dir poco impressionanti i primi 20 minuti giocati dal serbo: senza dubbio almeno due spanne davanti a tutti per tecnica, dominio fisico e incisività nelle ripartenze. Caratteristiche che sembrano svanire nel nulla nella ripresa, quando sparisce dal campo un po' come tutti i suoi compagni
A dir poco impressionanti i primi 20 minuti giocati dal serbo: senza dubbio almeno due spanne davanti a tutti per tecnica, dominio fisico e incisività nelle ripartenze. Caratteristiche che sembrano svanire nel nulla nella ripresa, quando sparisce dal campo un po' come tutti i suoi compagni
Preoccupa l'involuzione dello spagnolo, nonostante il freschissimo rinnovo di contratto. Poco incisivo a San Siro col Milan, impreciso e cocciuto contro il Genoa, non pervenuto stasera al San Paolo. Se la mini-crisi della Lazio avesse un volto, sarebbe sicuramente il suo
Molto meno pimpante e travolgente sulla sua corsia rispetto a quanto molto spesso fatto nella sua prima stagione in Italia. Le discese di Mario Rui e la tecnica di Insigne lo costringono, nel secondo tempo, a un raddoppio di marcatura non sempre efficace. Zero pericoli creati in fase offensiva
Cervello insostituibile non solo per il centrocampo ma per tutti i meccanismi di squadra. Primo tempo da incorniciare, è l'uomo ovunque e non sbaglia praticamente nessun pallone, scegliendo sempre il tempismo giusto negli anticipi e nel fare schermo davanti alla difesa. Inzaghi lo toglie sul 3-1 per dare più pericolosità alla squadra, ma invano
Sufficiente e nulla più. Come Milinkovic-Savic, comincia alla grande servendo a De Vrij il perfetto assist per lo 0-1 di De Vrij, spesso e volentieri si allarga per sfuggire alla marcatura di Koulibaly e mette in crisi i terzini del Napoli. Ma nella ripresa è un fantasma: servito pochissimo e male, le poche palle che riceve non vengono mai trasformate in qualcosa di positivo
Mossa disperata di Inzaghi dell'ultima mezz'ora, prende il posto di uno spento Luis Alberto ma se lo spagnolo non riesce a rendersi pericoloso tra gli spazi, lui ancor peggio sbatte contro la fisicità di Koulibaly e non incide in alcun modo negli ultimi 20-25 metri
Mossa disperata di Inzaghi dell'ultima mezz'ora, prende il posto di uno spento Luis Alberto ma se lo spagnolo non riesce a rendersi pericoloso tra gli spazi, lui ancor peggio sbatte contro la fisicità di Koulibaly e non incide in alcun modo negli ultimi 20-25 metri
Fumoso e impalpabile, l'atteggiamento con cui entra in campo e gioca gli ultimi 20 minuti di gara è molto simile a quello di Felipe Anderson tenuto lunedì sera contro il Genoa. Certo, risultato, compagni e ambiente non aiutano, ma da lui ci si aspetta quanto meno una giocata degna di nota. Cosa che, invece, non arriva
Fumoso e impalpabile, l'atteggiamento con cui entra in campo e gioca gli ultimi 20 minuti di gara è molto simile a quello di Felipe Anderson tenuto lunedì sera contro il Genoa. Certo, risultato, compagni e ambiente non aiutano, ma da lui ci si aspetta quanto meno una giocata degna di nota. Cosa che, invece, non arriva