Di fatto, spettatore. Ogni tanto gli capita di doversi sporcare maglia e guantoni, ma esce dal campo praticamente pulito.
Di fatto, spettatore. Ogni tanto gli capita di doversi sporcare maglia e guantoni, ma esce dal campo praticamente pulito.
Gioca dall'alto della sua esperienza contro la giovane leva genoana. Esce sempre con eleganza, in uscita è molto preciso.
Gioca dall'alto della sua esperienza contro la giovane leva genoana. Esce sempre con eleganza, in uscita è molto preciso.
Gioca dall'alto della sua esperienza contro la giovane leva genoana. Esce sempre con eleganza, in uscita è molto preciso.
Non è serata da passare in difesa, ma ad affacciarsi nella metà campo avversaria. Da una buona continuità alle sue sgroppate: preciso nei cross, nel primo tempo per poco non beffa Lamanna da calcio d'angolo. Nel finale, una pregevole punizione deviata in angolo dal portiere.
In difesa, in coppia con Albiol da certezze: si fa trovare sempre nella posizione giusta, e regala pure qualche sgaloppata in avanti. Nel primo tempo sfiora il gol in acrobazia.
In difesa, in coppia con Albiol da certezze: si fa trovare sempre nella posizione giusta, e regala pure qualche sgaloppata in avanti. Nel primo tempo sfiora il gol in acrobazia.
A 36 anni suonati, affronta qualche normale difficoltà nei primi minuti contro gli effervescenti giovanotti genoani. Ma il fiato c'è ancora e l'esperienza non gli manca: alla lunga, la vince lui.
A 36 anni suonati, affronta qualche normale difficoltà nei primi minuti contro gli effervescenti giovanotti genoani. Ma il fiato c'è ancora e l'esperienza non gli manca: alla lunga, la vince lui.
Quello che vale per Zielinski, per lui conta ancora di più. Diawara è del luglio 1997, ha 19 anni, ed è già un elemento imprescindibile di una delle migliori squadre d'Italia. Contro il Genoa, prestazione di ordinaria amministrazione, e poco più.
Ricordiamo le prime parole della sua biografia: Piotr Zielinski è nato a Z?bkowice ?l?skie il 20 maggio 1994. Ha 22 anni, il ragazzo polacco. Eppure gioca senza imbarazzo, ma anche senza sregolatezza. Con intelligenza, con pragmaticità, eppure con fantasia. Gioca da grande. E fa pure gol. Costo al mercato della scorsa estate: 15 milioni. Valore attuale dell'alluce del suo piede sinistro.
Un quarto d'ora positivo, dinamico e propositivo.
Un quarto d'ora positivo, dinamico e propositivo.
Nel primo tempo finisce nella rete del pressing degli ospiti, riuscendo raramente a liberarsi. Migliora nella ripresa, quando può gestire qualche pallone come piace a lui. Nel finale Sarri gli concede un po' di riposo.
Forse il compito di sostituire Callejon è il più difficile, nel Napoli. Lui entra in campo in punta di piedi, si concede una ventina di minuti per prendere le misure e regala una partita giocata con intelligenza, partecipando alla manovra offensiva della squadra e sacrificandosi quando c'è bisogno. Il gol è un regalo di Mertens, la ciliegina sulla torta.
Si vede che, nel centrocampo dei giovani, è quello che Sarri non ha espressamente richiesto. Ma lui ha voglia di dimostrare che vale, e stasera ci ha provato: mette in campo tanta voglia e tanta foga, caratteristiche che, se ben incanalate, possono valere tanto.
Anche quando ci sono meno spazi, cerca sempre il varco in cui inserirsi. Coinvolge Mertens nel momento più complesso della gara, si produce col compagno in una serie di pregevoli uno-due. Sfiora il gol con un bel tiro dalla distanza deviato in angolo da Lamanna.
Quando non concretizza, crea: dopo una mezz'ora in ombra, comincia a dialogare con Insigne e crea un paio di buone occasioni. I gol nascono da due sue azioni personali, fulminee e scattanti. Regala a Giaccherini un pallone d'oro per il 2-0.
Quando non concretizza, crea: dopo una mezz'ora in ombra, comincia a dialogare con Insigne e crea un paio di buone occasioni. I gol nascono da due sue azioni personali, fulminee e scattanti. Regala a Giaccherini un pallone d'oro per il 2-0.
Il Real Madrid è dietro l'angolo, ma lui vuole prima tre importantissimi punti in campionato, per non perdere di vista gli obiettivi. La sua squadra glieli porta in dono, come a dire: siamo pronti. Ora la testa può finalmente andare al Bernabeu.
Il Real Madrid è dietro l'angolo, ma lui vuole prima tre importantissimi punti in campionato, per non perdere di vista gli obiettivi. La sua squadra glieli porta in dono, come a dire: siamo pronti. Ora la testa può finalmente andare al Bernabeu.
Non si porta grandi responsabilità sui due gol. Due le parate importanti: su Insigne nel primo tempo, sulla punizione di Ghoulam nel secondo. A conferma che, aspettando Perin, il Genoa è in buoni guantoni.
Non si porta grandi responsabilità sui due gol. Due le parate importanti: su Insigne nel primo tempo, sulla punizione di Ghoulam nel secondo. A conferma che, aspettando Perin, il Genoa è in buoni guantoni.
Nel primo tempo da prova della sua grande esperienza e guida con ordine la difesa. Poi perde il controllo della partita, Mertens gli scappa e Giaccherini chiude i conti.
Nel primo tempo da prova della sua grande esperienza e guida con ordine la difesa. Poi perde il controllo della partita, Mertens gli scappa e Giaccherini chiude i conti.
Nel primo tempo da prova della sua grande esperienza e guida con ordine la difesa. Poi perde il controllo della partita, Mertens gli scappa e Giaccherini chiude i conti.
Gioca venti minuti che gli bastano per imporre il fisico su Giaccherini in area. Poi si fa male ed è costretto ad uscire.
Gioca venti minuti che gli bastano per imporre il fisico su Giaccherini in area. Poi si fa male ed è costretto ad uscire.
Non è semplice entrare in una partita del genere a venti minuti dall'inizio. Lui all'inizio sembra riuscirci bene, ma col tempo aumentano le occasioni in cui si mostra in difficoltà.
Non è semplice entrare in una partita del genere a venti minuti dall'inizio. Lui all'inizio sembra riuscirci bene, ma col tempo aumentano le occasioni in cui si mostra in difficoltà.
Uno dei migliori dei suoi. Nella prima parte di partita è effervescente, sempre nel vivo dell'azione e pronto al sacrificio. Una generosità che non scompare quando le cose si mettono male.
Uno dei migliori dei suoi. Nella prima parte di partita è effervescente, sempre nel vivo dell'azione e pronto al sacrificio. Una generosità che non scompare quando le cose si mettono male.
Una gara difficile, sulla fascia presidiata da Insigne. Nel primo tempo gioca con ordine, nella ripresa è nel triste gruppetto portato a spasso da Mertens in occasione del primo gol.
Una gara difficile, sulla fascia presidiata da Insigne. Nel primo tempo gioca con ordine, nella ripresa è nel triste gruppetto portato a spasso da Mertens in occasione del primo gol.
Complicato entrare in una partita del genere nel momento in cui la sua squadra sta calando. Gioca pochi palloni e partecipa al naufragio.
Si fa sentire in mezzo al campo, recuperando un buon numero di palloni. Sulla distanza il suo rendimento cala vistosamente, e suo malgrado serve a Zielinski l'assist per l'1-0.
Corre e fa caciara nella prima mezz'ora, quando il Genoa sembra un branco di pirati all'arrembaggio. Poi la foga cala e il coltello cade dai denti, gli spazi cominciano ad aumentare e riempirli diventa difficile, anche per uno di quantità come lui.
Corre e fa caciara nella prima mezz'ora, quando il Genoa sembra un branco di pirati all'arrembaggio. Poi la foga cala e il coltello cade dai denti, gli spazi cominciano ad aumentare e riempirli diventa difficile, anche per uno di quantità come lui.
Un tempo quasi intero, quaranta minuti passati a guidare il pressing forsennato dei suoi e a imbastire giocate offensive. Poi si arrende a un problema muscolare, e viene sostituito prima della fine del primo tempo.
Sembra voler spaccare il mondo, all'ingresso. Ma è un fuoco di paglia: gioca pochi palloni, sbaglia molto, e quei chili di troppo si fanno ancora sentire.
Gioca un primo tempo di sacrificio, corsa&sostanza: si impegna su tutta la fascia, cercando di avere la meglio su Maggio in attacco e, con alterne fortune, anche in difesa. Ma è poco incisivo e il suo rendimento cala coi minuti. È sacrificato da Juric per far entrare Taarabt.
Gli capitano pochi palloni giocabili, il migliore lo butta via nel primo tempo. Si sbatte e cerca di difendere palla mettendoci il fisico, ma è isolato e alla fine alza bandiera bianca.
Avrebbe potuto giocarsela meglio, magari gestendo meglio l'intensità del pressing: il Genoa, per quanto giovane, non può reggere 90 minuti passati a imbrigliare il Napoli. Dura mezz'ora. Poi, la squadra di Sarri prende coraggio. E vince.
Avrebbe potuto giocarsela meglio, magari gestendo meglio l'intensità del pressing: il Genoa, per quanto giovane, non può reggere 90 minuti passati a imbrigliare il Napoli. Dura mezz'ora. Poi, la squadra di Sarri prende coraggio. E vince.