Per sua fortuna non verrà ricordato per via del risultato finale. Il suo primo tempo è un incubo a occhi aperti, in cui fa emergere tutta la ruggine del suo inutilizzo recente. Prima buca la torre di testa di Ibra, poi quasi si sposta sul colpo di testa ravvicinato, ma centrale, dello svedese. E San Siro rimpiange Handanovic.
Per sua fortuna non verrà ricordato per via del risultato finale. Il suo primo tempo è un incubo a occhi aperti, in cui fa emergere tutta la ruggine del suo inutilizzo recente. Prima buca la torre di testa di Ibra, poi quasi si sposta sul colpo di testa ravvicinato, ma centrale, dello svedese. E San Siro rimpiange Handanovic.
La sua gara inizia in salita con Ibra che lo mette in difficoltà e con un posizionamento non perfetto sul primo gol rossonero. Queste cose gli rimbalzano addosso e si rialza con grande impeto, andando a segnare il gol che confeziona la rimonta con una torsione favolosa.
La sua gara inizia in salita con Ibra che lo mette in difficoltà e con un posizionamento non perfetto sul primo gol rossonero. Queste cose gli rimbalzano addosso e si rialza con grande impeto, andando a segnare il gol che confeziona la rimonta con una torsione favolosa.
Traslocato a sinistra per la squalifica di Bastoni, ci mette un bel po' ad ambientarsi, come evidenziato da alcune aperture di gioco pessime. Fisicamente tiene sempre bene botta, anche se sbaglia totalmente posizionamento e marcatura su Ibra in occasione del raddoppio rossonero. Sottotono.
Traslocato a sinistra per la squalifica di Bastoni, ci mette un bel po' ad ambientarsi, come evidenziato da alcune aperture di gioco pessime. Fisicamente tiene sempre bene botta, anche se sbaglia totalmente posizionamento e marcatura su Ibra in occasione del raddoppio rossonero. Sottotono.
Parte bene rinverdendo i ricordi dei gol pesanti fatti con le maglie di Atletico Madrid e Uruguay, poi si fa sovrastare da Ibra sullo 0-1. Si riscatta con un buon secondo tempo, in cui si reinventa centrocampista facendo sgorgare l'azione del 2-2.
Parte bene rinverdendo i ricordi dei gol pesanti fatti con le maglie di Atletico Madrid e Uruguay, poi si fa sovrastare da Ibra sullo 0-1. Si riscatta con un buon secondo tempo, in cui si reinventa centrocampista facendo sgorgare l'azione del 2-2.
Passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Primo tempo praticamente anonimo, con la sfortuna di deviare il pallone del raddoppio rossonero sulla testa di Ibra. Cerca di risollevarsi nel secondo tempo anche se non riesce ad acciuffare la sufficienza.
"Lo riprende Vecino", il derby. E' questa la semi-citazione che si abbina bene al nome dell'uruguayano, abile a travestirsi da attaccante aggiunto quando serve e dare manforte a Lukaku. Il gol del pari è la ciliegina su una buona prestazione.
Prende un primo tempo bruttino e lo trasforma in una partita superba. All'andata aveva segnato un gol sporco, forse "bruttino", questa volta lancia la rimonta dei suoi con un gol dal coefficiente di difficoltà altissimo, e poi gestisce i ritmi di una partita infernale con la tranquillità del grandissimo campione.
Conte lo premia con la maglia da titolare e lui fa poco per dare ragione al suo mister, tenendo anche in gioco Rebic in occasione del primo gol del Milan. Ha il merito di suonare la carica nella ripresa e piazzare l'assist per il gol di De Vrij che completa la rimonta nerazzurra.
Conte lo premia con la maglia da titolare e lui fa poco per dare ragione al suo mister, tenendo anche in gioco Rebic in occasione del primo gol del Milan. Ha il merito di suonare la carica nella ripresa e piazzare l'assist per il gol di De Vrij che completa la rimonta nerazzurra.
Tanti, forse troppi errori nello smistare il pallone, però quando c'è da correre e sacrificarsi è sempre il primo che alza la mano e risponde presente.
Ha pochi minuti a disposizione, e li sfrutta benissimo dando ottima copertura sulla destra e pennellando allo scadere il cross che regala la gioia della rete a bomber Lukaku.
Ha pochi minuti a disposizione, e li sfrutta benissimo dando ottima copertura sulla destra e pennellando allo scadere il cross che regala la gioia della rete a bomber Lukaku.
Entra nel derby più caldo degli ultimi anni come se fosse la partitella del giovedì tra amici, smista palloni con facilità estrema e colpisce un incrocio dei pali da 35 metri, una giocata che per poco fa venire giù San Siro. Ora sta a Conte trovargli collocazione, ma per i campioni c'è sempre spazio.
Conte lo premia dopo il buon ingresso a Udine, e il cileno risponde presente dando al suo allenatore la profondità che voleva. Preziosissima la giocata (con assist) che porta al 2-2 di Vecino.
Anche in una serata non semplice, in cui c'è stato più da giocare di sponda che fronte alla porta, il gigante belga allo scadere riesce a togliersi la soddisfazione del gol, bissando il centro dell'andata e confermando la sua incredibile vena realizzativa.
Anche in una serata non semplice, in cui c'è stato più da giocare di sponda che fronte alla porta, il gigante belga allo scadere riesce a togliersi la soddisfazione del gol, bissando il centro dell'andata e confermando la sua incredibile vena realizzativa.
Dopo un primo tempo horror, decide che non può essere così e scuote i suoi dal torpore. Nello spogliatoio si fa sentire e la sua Inter rinasce. Juve agganciata a 54.
Dopo un primo tempo horror, decide che non può essere così e scuote i suoi dal torpore. Nello spogliatoio si fa sentire e la sua Inter rinasce. Juve agganciata a 54.
Raccoglie quattro palloni in fondo al sacco nel corso del secondo tempo, ma sventa almeno altrettante occasioni nerazzurre disinnescando Vecino, volando su Candreva e ipnotizzando Barella.
Raccoglie quattro palloni in fondo al sacco nel corso del secondo tempo, ma sventa almeno altrettante occasioni nerazzurre disinnescando Vecino, volando su Candreva e ipnotizzando Barella.
Anello debole della difesa rossonera. Spinge praticamente zero, e non contento difende male, sbagliando la linea del fuorigioco nel momento peggiore, quello del pareggio dell'Inter.
Anello debole della difesa rossonera. Spinge praticamente zero, e non contento difende male, sbagliando la linea del fuorigioco nel momento peggiore, quello del pareggio dell'Inter.
Primo tempo ordinato, senza fronzoli, ma nella ripresa finisce anche lui nel tritacarne nerazzurro, finendo clamorosamente l'ossigeno nel finale. Prova a fare il possibile su De Vrij, ma non basta, e da lì finisce fuori giri.
Come tutto il Milan, disputa un discreto primo tempo, poi si addormenta nella ripresa e viene travolto dall'onda nerazzurra. Poco reattivo sulla linea di porta sul tiro di Vecino ed eccessivamente molle sul 4-2 di Lukaku.
Sempre più presente in fase di spinta che di copertura, ma riesce a contenere bene Candreva e a chiudere in parità il duello con il numero 87.
Parte delizia, finisce croce, trasformando i suoi eccellenti recuperi nei consueti errori di misura a centrocampo. Alla ricerca della regolarità perduta.
Parte delizia, finisce croce, trasformando i suoi eccellenti recuperi nei consueti errori di misura a centrocampo. Alla ricerca della regolarità perduta.
Al di là di Ibra, è l'uomo in più del primo tempo del Milan. Colpisce un palo e gioca sempre meravigliosamente di prima. Beneficia della scelta di Pioli di metterlo a ridosso della prima punta. Da riproporre.
Al di là di Ibra, è l'uomo in più del primo tempo del Milan. Colpisce un palo e gioca sempre meravigliosamente di prima. Beneficia della scelta di Pioli di metterlo a ridosso della prima punta. Da riproporre.
Nel primo tempo è un continuo fattore di pericolosità con le sue percussioni e i suoi lanci di sinistro. A quanto di buono fatto nei primi 45 minuti arriva una ripresa da assente ingiustificato. La sua prova nel complesso è però sufficiente.
Cerca di sguinzagliare la sua fantasia ma non ci riesce mai con continuità, finendo col soccombere in mediana al cospetto delle favolose geometrie di Brozovic.
Ringrazia Ibrahimovic e Padelli, e timbra il quarto gol del suo campionato con un tap-in facile. Ma la sua partita non è solo questo, bensì giocate sempre veloci e intelligenti, che lo rendono una realtà concreta per il futuro di questa squadra.
Aggredisce il derby con una girata dal limite che fa sussultare San Siro. Poi spacca la partita con un assist e un gol di testa. Anche nel pessimo secondo tempo del Milan, è lui a provare a suonare la carica con una punizione quasi letale e un palo colpito sempre di testa. Zlatan is back!
Non se lo aspettava dopo un primo tempo dominato, ma il derby gli riserva sempre grandi sorprese, a volte positive, questa volta negative.
Non se lo aspettava dopo un primo tempo dominato, ma il derby gli riserva sempre grandi sorprese, a volte positive, questa volta negative.