Salva il risultato, sullo 0-0, su conclusione di Gil Dias, ma si fa trovare impreparato sul calcio d'angolo di Veretout che vede anche la sua sfortunata deviazione. Giornata negativa nella quale la sfortuna ci mette certamente lo zampino.
Salva il risultato, sullo 0-0, su conclusione di Gil Dias, ma si fa trovare impreparato sul calcio d'angolo di Veretout che vede anche la sua sfortunata deviazione. Giornata negativa nella quale la sfortuna ci mette certamente lo zampino.
Buona la proposizione offensiva e la corsa ma dietro lascia troppo scoperta la fascia e ne paga le conseguenze.
Buona la proposizione offensiva e la corsa ma dietro lascia troppo scoperta la fascia e ne paga le conseguenze.
Buona la proposizione offensiva e la corsa ma dietro lascia troppo scoperta la fascia e ne paga le conseguenze.
Arrembante e pronto nel primo tempo, cala nella ripresa ma rimane il migliore del quartetto difensivo felsineo.
Arrembante e pronto nel primo tempo, cala nella ripresa ma rimane il migliore del quartetto difensivo felsineo.
Lascia inspiegabilmente il sinistro a Gil Dias, scivola sul gol di Chiesa ed è in ritardo sulla conclusione di Benassi parata da Mirante. Giornata da dimenticare e piazzare il prima possibile nel dimenticatoio.
Come De Maio, si prende una ingiustificata giornata di ferie. Chiesa ringrazia, il suo allenatore no!
Capigliatura alla Puyol, inserimenti alla Kessie e ultimo tocco alla Poli. Tra i migliori dei suoi, probabilmente l'unico a non avere gli auricolari al discorso pre-gara di Donadoni.
Un gol da angolo che non dimenticherà presto e un buon ritmo in mezzo al campo. Il migliore dei suoi al di là della presenza nel tabellino finale.
Un gol da angolo che non dimenticherà presto e un buon ritmo in mezzo al campo. Il migliore dei suoi al di là della presenza nel tabellino finale.
Gara di sacrificio e corsa ma manca il collante tra i reparti e ne paga più di tutti le conseguenze.
Non ha i 90' nelle gambe e si vede. Gioca 60' di grande gara, illuminando la scena a più riprese ma cala vistosamente nella seconda parte della ripresa con le conseguenze del caso.
Entra in gara col piglio errato, gioca poco ma in quei minuti non riesce mai a rendersi pericoloso e a creare pericoli sulla fascia di appartenenza.
Tanta corsa e tantissimo sacrificio ma alza solo di rado la testa e manca troppo spesso il dialogo coi compagni. Tecnicamente bene, tatticamente da rivedere.
Un assist illuminante, una traversa che grida ancora vendetta e la voglia di spaccare il campo che trasuda da ogni tocco. Non basta, ma finalmente l'approccio è quello giusto.
Entra col giusto piglio e accende la manovra finché può. Prospetto interessante per il prosieguo di stagione, oggi si accontenta del buono impatto sulla gara.
Cambia modulo ma non la filosofia di gioco e sbaglia l'approccio alla gara. Prova a rimediare in corsa ma è troppo tardi.
Dopo Tomovic, il nuovo incubo del tifo Viola che vive settimane di passione come non se ne vedevano da quando Enrico V abbandonò la scena. Non mette l'uomo sul palo in occasione di un calcio d'angolo come insegnano già alle amichevoli di oratorio e va a farfalle sul tiro di Pulgar. Un certo Dr?gowski sta terminando i petali della propria margherita.
Non spinge ma al contempo non concede nulla nelle retrovie. Lascia al 45' per un fastidio al piede.
Non spinge ma al contempo non concede nulla nelle retrovie. Lascia al 45' per un fastidio al piede.
Sbagli la copertura, sbaglia spesso il tempo dell'intervento e si distrae con eccessiva frequenza. Rimedia, tuttavia, ad alcune buone proposizioni offensive avversarie e tiene duro 95' nonostante il manifestarsi di un fastidio fisico più volte rappresentato alla panchina.
Sbagli la copertura, sbaglia spesso il tempo dell'intervento e si distrae con eccessiva frequenza. Rimedia, tuttavia, ad alcune buone proposizioni offensive avversarie e tiene duro 95' nonostante il manifestarsi di un fastidio fisico più volte rappresentato alla panchina.
Deciso e convinto. Dietro, almeno al centro, non si passa e il merito è soprattutto suo.
Deciso e convinto. Dietro, almeno al centro, non si passa e il merito è soprattutto suo.
Con Astori forma un duo a tratti perfetto. Si concede qualche distrazione di troppo ma è salvato dal risultato e porta a casa una sufficienza meritata e tre punti da condividere coi compagni.
Con Astori forma un duo a tratti perfetto. Si concede qualche distrazione di troppo ma è salvato dal risultato e porta a casa una sufficienza meritata e tre punti da condividere coi compagni.
Con la paura di attirare su di se le attenzioni del tifo Viola, prende il posto di Biraghi in tutto e per tutto, sacrificando la spinta che spesso lo contraddistingue con una buona copertura difensiva.
Con la paura di attirare su di se le attenzioni del tifo Viola, prende il posto di Biraghi in tutto e per tutto, sacrificando la spinta che spesso lo contraddistingue con una buona copertura difensiva.
Cala vistosamente ad inizio ripresa ma quando decide di accendere la luce non ce n'è per nessuno. La palla per Chiesa ne è la dimostrazione.
Cala vistosamente ad inizio ripresa ma quando decide di accendere la luce non ce n'è per nessuno. La palla per Chiesa ne è la dimostrazione.
In quella posizione, con quelle caratteristiche, è indispensabile. Serve bene i compagni, copre e tenta il tiro. La certezza di Pioli.
In quella posizione, con quelle caratteristiche, è indispensabile. Serve bene i compagni, copre e tenta il tiro. La certezza di Pioli.
Quando tutto sembra voler consegnare alla storia il match per due gol segnati da corner, Chiesa junior decide di prendersi la scena, superare Helander e guardare De Maio chinarsi a sua maestà. Federico, figlio di Enrico, Imperatore di Firenze.
Quando tutto sembra voler consegnare alla storia il match per due gol segnati da corner, Chiesa junior decide di prendersi la scena, superare Helander e guardare De Maio chinarsi a sua maestà. Federico, figlio di Enrico, Imperatore di Firenze.
Quando tutto sembra voler consegnare alla storia il match per due gol segnati da corner, Chiesa junior decide di prendersi la scena, superare Helander e guardare De Maio chinarsi a sua maestà. Federico, figlio di Enrico, Imperatore di Firenze.
L'involuzione da un quarto d'ora ad un altro è imprevedibile, alterna fasi di gioco di assoluto strapotere tecnico-tattico a mancanze inspiegabili. Il tocco di Mirante gli nega la gioia di un gol che considera suo. Gara di livello ma deve lavorare sulla concentrazione.
La corsa e il sacrificio non mancano ma la conclusione finale è certamente da curare perché così non va. Mirante gli strozza in gola la gioia del gol e lui sciupa subito dopo. L'approccio è quello giusto ma Falcinelli incombe e le occasioni rimaste iniziano a contarsi sulle dita di una mano.
Entra tardi e non riesce a incidere, c'è tempo per lavorare e integrarsi in questa nuova realtà ma non è questo il giorno.
Ha in mente solo il gol e quando non arriva i risultati sono questi. La Viola vuol far girare il pallone, lui vuole solo la profondità. Ne consegue che Chiesa e Gil Dias sono pericolosi a ripetizione, lui fatica anche a farsi vedere dai compagni.
Finalmente la prima vittoria del 2018. Ringrazia Sportiello, Veretout e Chiesa, ma va bene così e si appresta a vivere la prima settimana serena, dopo molto tempo.