Il gol di Cesar che lì per lì piega le gambe alla squadra, è un po' colpa sua che rimane molle sulla linea. Si riscatta con un intervento da gran portiere, parando il rigore a Paloschi in un momento delicato.
Il gol di Cesar che lì per lì piega le gambe alla squadra, è un po' colpa sua che rimane molle sulla linea. Si riscatta con un intervento da gran portiere, parando il rigore a Paloschi in un momento delicato.
Il gol di Cesar che lì per lì piega le gambe alla squadra, è un po' colpa sua che rimane molle sulla linea. Si riscatta con un intervento da gran portiere, parando il rigore a Paloschi in un momento delicato.
Non ripete le prestazioni precedenti, dove lascia in campo i polmoni. Una prova ordinaria nella quale non si vede moltissimo in avanti ma diestro sbaglia quasi niente.
Non ripete le prestazioni precedenti, dove lascia in campo i polmoni. Una prova ordinaria nella quale non si vede moltissimo in avanti ma diestro sbaglia quasi niente.
Sul gol di Cesar rimane molle assieme a Berisha nel complesso dell'azione. Poi commette errori su errori fino a quello su Paloschi, da rosso e da rigore. Il momento era delicato poteva rovinare la rimonta.
Assieme a Radu, dorme sopra l'azione che porta al gol Cesar. Nel complesso però, si riscatta rimanendo lucido e attento per tutta la partita, senza commettere più errori.
Parte molto in sordina e a fari spenti. Nella ripresa però sale in cattedra: si procura il rigore del pareggio che trasforma. Poi confeziona un assist perfetto per il gol di Keita. Prestazione eccelsa.
Fino alla rete del sorpasso, la sua prestazione era insufficiente. Il gioco passava tutto dagli esterni. Col 2 a 1 ha preso coraggio e il controllo del centrocampo.
Entra nella ripresa ed è suo l'assist perfetto per il gol di Candreva su azione. Il palo gli nega la gioia di mettere la firma personale alla vittoria della Lazio.
Da quando è rientrato dall'infortunio, è quasi crudele con gli avversari. Oltre a cercare sempre il contrasto aggressivo, ha tanta corsa nei polmoni e movimenti sempre utili.
Appare e scompare, sembra non essere in campo, poi lo ritrovi nell'ultimo passaggio, spesso impreciso. Sfiora il gol di tacco al 41'. Per il resto non offre colpi magici.
Non una prestazione eccelsa ma esegue i compiti assegnatigli da Pioli con ordine e nel primo tempo ci prova due volte dalla distanza: colpi che non trovano fortuna.
Sin dall'inizio si muove tanto ma non in base alla manovra della squadra. E così risulta un corpo estraneo anche quando il gioco si fa più fluido.
Fa espellere Cesar e questo è l'episodio che cambia la partita. Partecipa alla festa con una rete a tempo scaduto. Per il resto fa sempre tutto bene, fino a perdersi nei metri finali, come suo solito.
In avanti si fa vedere una volta sola ma oggi è una partita nella quale è chiamato paradossalmente a fare il gregario e a non sbilanciare troppo il baricentro per non far correre rischi inutili. Compito eseguito alla perfezione.
Una sufficienza dettata dalla gran volontà di entrare sempre nel vivo delle azioni d'attacco. Forse l'essere preferito sempre a Djordjevic inizia a condizionarlo.
Una sufficienza dettata dalla gran volontà di entrare sempre nel vivo delle azioni d'attacco. Forse l'essere preferito sempre a Djordjevic inizia a condizionarlo.
Insiste a inserire Djordjevic nell'11 iniziale e questo rimane un mistero. Poi però azzecca i cambi, mettendo in campo una Lazio a forte trazione anteriore, che lo ripaga con una grande rimonta.
Nel primo tempo, soprattutto nel finale, sono ottimi e decisivi gli interventi su Keita e Parolo. Nella ripresa incassa quattro reti ma è totalmente incolpevole.
I primi venti minuti li gioca egregiamente. Poi non partecipa più alla manovra, quasi cannibalizzato da Keita. Più va avanti la partita meno riesce ad arginare.
Il gol è da rapace d'area. Sulle palle alte è fortissimo. Gli ultimi venti minuti del primo tempo è già in fase calante. Sciupa tutto con la seconda ammonizione per un fallo inutile su Keita.
Di tutto il pacchetto arretrato è l'unico con la sufficienza perchè non commette gli errori dei colleghi. Nemmeno quando la Lazio preme lui perde calma e lucidità: la forza dell'esperienza.
Di tutto il pacchetto arretrato è l'unico con la sufficienza perchè non commette gli errori dei colleghi. Nemmeno quando la Lazio preme lui perde calma e lucidità: la forza dell'esperienza.
Entra proprio nel momento in cui la Lazio deve battere il rigore, trovando così il pareggio. Non proprio un momento felice ed opportuno per raddrizzare la partita in inferiorità numerica.
Il fallo da rigore su Candreva spiana la strada alla Lazio. E la sua prestazione ne esce molto ridimensionata. Peccato perchè nel primo tempo aveva partecipato a tutte le azioni d'attacco del Chievo.
Gioca quasi tutto il secondo tempo senza riuscire a dare una mano concreta a tamponare la Lazio. Pensare che era partito con tanta lucidità.
Il migliore del Chievo e non solo per l'assist da fermo, quanto per i grattacapi che dà alla difesa laziale. Costretto ad essere sostituito causa forza maggiore degli episodi.
Nel primo tempo l'intesa con Birsa crea problemi alla Lazio e nel complesso la sua prestazione è sufficiente. Purtroppo paga quella respinta corta da corner, sulla quale si avventa Cataldi per il gol del 2 a 1.
Nel primo tempo l'intesa con Birsa crea problemi alla Lazio e nel complesso la sua prestazione è sufficiente. Purtroppo paga quella respinta corta da corner, sulla quale si avventa Cataldi per il gol del 2 a 1.
Nel primo tempo l'intesa con Birsa crea problemi alla Lazio e nel complesso la sua prestazione è sufficiente. Purtroppo paga quella respinta corta da corner, sulla quale si avventa Cataldi per il gol del 2 a 1.
Nulla di straordinario ma, piccoli errori a parte senza conseguenze, non perde mai lucidità e nel primo tempo controlla Cataldi senza problemi.
Nulla di straordinario ma, piccoli errori a parte senza conseguenze, non perde mai lucidità e nel primo tempo controlla Cataldi senza problemi.
Inizia bene la partita, con tanto dinamismo e carattere. Poi comincia ad andare in difficoltà sulla fascia, contro gli avversari diretti. Viene sostituito a venti minuti dalla fine.
Inizia bene la partita, con tanto dinamismo e carattere. Poi comincia ad andare in difficoltà sulla fascia, contro gli avversari diretti. Viene sostituito a venti minuti dalla fine.
Un tiro al 23' e poi il nulla. Come compagno di Paloschi non è un granchè nè in attacco e nemmeno quando si tratta di ripiegare. Sostituito all'inizio del secondo tempo.
Entra negli ultimi venti minuti senza combinare poi molto. Maran lo butta nella mischia sperando in qualche sua fruttuosa fiammata che però non arriva.
Solo un'occasione nel primo tempo, poi nella ripresa è chiamato a sacrificarsi. Si procura il rigore che potrebbe accorciare le distanze e lo sbaglia. Vero è che pure Berisha compie qui la miglior parata della carriera.
Viene condannato soprattutto dagli errori dei singoli, perchè l'assetto iniziale e quello abbottonato in inferiorità numerica paiono i più saggi da adottare.
Viene condannato soprattutto dagli errori dei singoli, perchè l'assetto iniziale e quello abbottonato in inferiorità numerica paiono i più saggi da adottare.