
Poco da dire: il Verona non arriva praticamente mai dalle sue parti, eccezion fatta per un tiro di Pazzini sul finale di partita. Avrebbe potuto tranquillamente gustarsi la sua calza mentre assisteva all'incontro.
Poco da dire: il Verona non arriva praticamente mai dalle sue parti, eccezion fatta per un tiro di Pazzini sul finale di partita. Avrebbe potuto tranquillamente gustarsi la sua calza mentre assisteva all'incontro.
La classica partita di Hysai "alla Hysai": attento in copertura, poco incisivo quando si tratta di fare qualcosa negli ultimi sedici metri. Contro questi avversari, però, va più che bene così.
Piede educato, condizione fisica in crescita e l'assist per il gol che sblocca la partita. Non far rimpiangere Ghoulam è un'impresa forse impossibile, ma l'impegno ce lo sta mettendo tutto.
Piede educato, condizione fisica in crescita e l'assist per il gol che sblocca la partita. Non far rimpiangere Ghoulam è un'impresa forse impossibile, ma l'impegno ce lo sta mettendo tutto.
Partita ordinata e composta la sua. Esce per un fastidio muscolare a pochi minuti dal termine, dopo essersi fatto sfuggire Pazzini alle spalle. Senza infamia nè lode.
Partita ordinata e composta la sua. Esce per un fastidio muscolare a pochi minuti dal termine, dopo essersi fatto sfuggire Pazzini alle spalle. Senza infamia nè lode.
E' uno dei difensori più forti in Europa ed una delle colonne di questa squadra. Bullizza con la sua paurosa forza fisica qualsiasi avversario gli graviti attorno, non importa se sia l'imberbe Kean o l'esperto Pazzini. Quest'anno si è riscoperto anche goleador: cosa si può volere di più? Mostruoso.
Ingresso frizzante il suo. Qualche dribbling, qualche scatto ed un paio di randellate rimediate in poco più di un quarto d'ora. Prezioso, come sempre.
Ingresso frizzante il suo. Qualche dribbling, qualche scatto ed un paio di randellate rimediate in poco più di un quarto d'ora. Prezioso, come sempre.
Sontuoso nel primo tempo, quando sradica palloni a go-go e si inventa anche un clamoroso colpo di tacco che libera Insigne da solo davanti al portiere. Nella ripresa cala, anche fisiologicamente, ma il Napoli riesce comunque a sbloccarla.
L'aver superato il record di Maradona gli ha fatto bene, visto come inizia la partita. Inserimenti ficcanti e palloni velenosi fra le linee della difesa scaligera non trovano però la giusta coronazione. Nel secondo tempo, però, quasi scompare, costringendo Sarri a richiamarlo in panchina appena dopo il gol del vantaggio.
Decisamente meglio rispetto alle ultime uscite. Prende il comando delle operazioni già dai primi minuti, e se le sua giocate non si trasformano in assist o gol è solo per la bravura di Nicolas e l'imprecisione dei compagni. Il vero "Sarrismo" nasce e muore con lui.
Decisamente meglio rispetto alle ultime uscite. Prende il comando delle operazioni già dai primi minuti, e se le sua giocate non si trasformano in assist o gol è solo per la bravura di Nicolas e l'imprecisione dei compagni. Il vero "Sarrismo" nasce e muore con lui.
Calletì vien di notte, con le scarpe tutte rotte e con un inserimento sul secondo palo. Forse la filastrocca non recita proprio così, ma lo spagnolo torna finalmente al gol e lo fa a modo suo, dopo una partita dove non sempre è riuscito a trovare il giusto spazio per le sue giocate. Il Verona è davvero la sua vittima preferita: quattro gol in altrettante partite al S.Paolo e carbone per tutti i gialloblù.
Spreca due ghiottissime occasioni a tu per tu con Nicolas, poi piazza la giocata che di fatto chiude la partita, facendo sbloccare Callejon dopo un lungo digiuno. Il prossimo obiettivo sarà con ogni probabilità Mertens, ma per oggi i dolciumi sono più che meritati.
L'astinenza da gol continua: siamo a quota nove partite consecutive adesso. Sfortunato quando prende il palo dopo un quarto d'ora, fumoso quando conclude due/tre volte a lato preso dalla troppa voglia di gonfiare la rete. Prima o poi tornerà quello dello scorso anno, ma per adesso ci si deve accontentare della produzione degli altri.
Ancora primo. Sempre, comunque ed inesorabilmente primo. Continua dritto per la sua strada, con gli stessi uomini e gli stessi principi di gioco, qualsiasi cosa accada. E' presto per capire dove potrà arrivare, lui però, nel frattempo, si accende una sigaretta e guarda gli altri dall'alto.
La sua uscita scellerata spiana la strada alla vittoria del Napoli. E' un peccato, perchè in tutte le altre occasioni in cui viene chiamato in causa fa anche bene, ma quell'errore ha un peso specifico troppo, troppo elevato.
La sua uscita scellerata spiana la strada alla vittoria del Napoli. E' un peccato, perchè in tutte le altre occasioni in cui viene chiamato in causa fa anche bene, ma quell'errore ha un peso specifico troppo, troppo elevato.
Dalla sua parte giostra Insigne ed i dolori non tardano ad arrivare sin dai primi minuti. Tenta di mettere una pezza qua e là, ma alla fine nulla può contro la giocata "Insigne-Callejon".
Nonostante la sconfitta, una buona partita. Preciso e puntuale in tutti gli interventi sugli innumerevoli cross dalle fasce, non sfigura nemmeno con la palla fra i piedi. Redivivo.
Pecchia lo mette praticamente in qualsiasi zona del campo: prima trequartista alle spalle di Kean, poi sulle fasce, poi di nuovo al centro. Tutti questi spostamenti confonderebbero chiunque: anche il povero italo-brasiliano, che inizia a rifilare pestoni agli avversari e non riesce a dare quella spinta che gli si chiederebbe.
Pecchia lo mette praticamente in qualsiasi zona del campo: prima trequartista alle spalle di Kean, poi sulle fasce, poi di nuovo al centro. Tutti questi spostamenti confonderebbero chiunque: anche il povero italo-brasiliano, che inizia a rifilare pestoni agli avversari e non riesce a dare quella spinta che gli si chiederebbe.
Condivide con Nicolas la responsabilità del gol di Koulibaly, l'evento che decide le sorti dell'incontro dopo una strenua resistenza. Da lì in poi si deprime e buca qualche intervento di troppo.
Condivide con Nicolas la responsabilità del gol di Koulibaly, l'evento che decide le sorti dell'incontro dopo una strenua resistenza. Da lì in poi si deprime e buca qualche intervento di troppo.
In affanno dal primo all'ultimo minuto, non riesce mai a produrre qualcosa di concreto con la palla fra i piedi e si lascia sfilare ai lati da Allan ed Hamsik come se fosse una vecchia utilitaria in autostrada. Boccheggiante.
Entra per Bessa e non combina granchè, sia nel bene che nel male. Avrà sicuramente altre occasioni di mettersi in mostra: per oggi si deve accontentare di una comparsata al S.Paolo.
Un napoletano a Napoli, nello stadio della sua città con la famiglia sugli spalti. Tutto apparecchiato per una grande performance, che però non arriva. Solo tante palle perse e tanta corsa a perdifiato appresso al pallone, sempre incollato ai piedi di quelli in maglia azzurra.
Il Napoli, da quanto si dice, è sulle sue tracce. Lui, però, sta ancora inseguendo gli esterni azzurri in giro per il campo, annotando numero di targa e velocità.
L'unica occasione del Verona capita fra i suoi piedi: il tiro è fiacco e Reina può controllare con relativa tranquillità. Da lui, capitano e vero uomo gol della squadra, ci si aspettava di più.
Predestinati si nasce, campioni si diventa. Che Kean sia un predestinato lo dicono in tanti, che stia facendo bene a Verona è ancora in discussione: oggi il trattamento KK è forse troppo duro per lui, che però ha bisogno di crescere e trarre insegnamento anche dalle partita in cui viene brutalmente sovrastato dai difensori avversari.
Predestinati si nasce, campioni si diventa. Che Kean sia un predestinato lo dicono in tanti, che stia facendo bene a Verona è ancora in discussione: oggi il trattamento KK è forse troppo duro per lui, che però ha bisogno di crescere e trarre insegnamento anche dalle partita in cui viene brutalmente sovrastato dai difensori avversari.
Le idee sono tante ma troppo confuse: continua a spostare i suoi uomini come se fossero dei pedoni su una scacchiera, con Romulo costretto a cambiare ruoli e compiti difensivi praticamente tre volte a partita. L'espulsione (inutile) è solo il sigillo finale su una partita preparata piuttosto male.
Le idee sono tante ma troppo confuse: continua a spostare i suoi uomini come se fossero dei pedoni su una scacchiera, con Romulo costretto a cambiare ruoli e compiti difensivi praticamente tre volte a partita. L'espulsione (inutile) è solo il sigillo finale su una partita preparata piuttosto male.