Pepe, che fai? Imparabile il missile di Suso, ma il fendente di Niang, da posizione defilata, gli passa proprio sotto al pancione. Bene coi piedi e nelle uscite alte, ci ha abituato bene.
Pepe, che fai? Imparabile il missile di Suso, ma il fendente di Niang, da posizione defilata, gli passa proprio sotto al pancione. Bene coi piedi e nelle uscite alte, ci ha abituato bene.
Niang lo frulla come e quando vuole: il gol che accorcia le distanza è una manifestazione di superiorità "alla Bolt", ed Elseid fa la figura del bambino. Piuttosto nervoso, rischia pure il rosso per proteste.
Prova ad impostare alternandosi, come al solito, con KK, concede a Bacca le briciole e si permettte un paio di lanci pregevoli per Mertens. Nel finale rimedia un giallo per proteste dopo aver assaggiato il rivolo di sangue per l'affilato gomito di Gustavo Gómez, al quale le promette pure.
Del pacchetto arretrato è quello che fa più bella figura, se non altro per il piede dolce che innesca decine di azioni pericolose. Suso è dalla sua parte, normale soffra, le volte, ma Milik può sempre contare sui rifornimenti del suo mancino.
Un po' distratto e troppo attivo nel pressing alto e nelle uscite palla al piede, viene colto fuori posizione quando il Milan tenta la rimonta. Subisce falli che danno ossigeno, meno dominante di altre volte, ma è appena iniziata la stagione...
Un po' distratto e troppo attivo nel pressing alto e nelle uscite palla al piede, viene colto fuori posizione quando il Milan tenta la rimonta. Subisce falli che danno ossigeno, meno dominante di altre volte, ma è appena iniziata la stagione...
Entra ed è subito decisivo nell'azione che fa segnare Callejón dopo il tiro respinti di Mertens. Dove metterà Sarri tutti questi centrocampisti? Problemi d'abbondanza o meno, Piotr ha ripreso dalle serpentine che ci avevano deliziato la stagione scorsa, "talentino" vero.
Discorso analogo di Koulibaly: la stagione è agli inizi e alcuni giocatori stanno ancora mettendo benzina nelle fibre muscolari. Non la peggior partita in carriera, ma se fisicamente perde il 20% si vede eccome. Esce per concedere ai suoi maggior spinta.
Sbaglia tanto, troppo per essere simbolo e trascinatore. Fantozziano quando rincorre Suso dalla parte sbagliata e lo lascia libero di esplodere il sinistro: sfortunato, ma pur sempre peccato. Dalla trequarti in su non azzecca un passaggio. Giornata no, ma meglio quando si vince 4-2.
Tesse la solita ragnatela di passaggi e viene ammonito a cinque minuti dalla fine iscrivendosi al ricco tabellino di Valeri. Interdizione? Vicina allo zero, ma oggi bastava così.
Lui, minuto e gracile, problemi di condizione fisica non ne ha. Balza da una parte all'altra del campo e colpisce quando gli altri sono in debito d'ossigeno. Chiude la partita con la doppietta (facile facile) che ammazza il Milan. E quegli stop volanti...
Lui, minuto e gracile, problemi di condizione fisica non ne ha. Balza da una parte all'altra del campo e colpisce quando gli altri sono in debito d'ossigeno. Chiude la partita con la doppietta (facile facile) che ammazza il Milan. E quegli stop volanti...
La panchina lo deprime e l'ingresso in campo non è dei migliori. Arriva alla sufficienza perché la volata finale scrive 4-2 sul tabellino.
La panchina lo deprime e l'ingresso in campo non è dei migliori. Arriva alla sufficienza perché la volata finale scrive 4-2 sul tabellino.
La panchina lo deprime e l'ingresso in campo non è dei migliori. Arriva alla sufficienza perché la volata finale scrive 4-2 sul tabellino.
Dicevano fosse il "dodicesimo uomo". Dicevano rendesse solo dalla panchina. La realtà è che il Mertens visto oggi (e domenica scorsa) non può proprio stare in panchina, è un furetto mannaro con gli occhi iniettati di finte e zampe che calciano sempre mirando l'incrocio. Entra in tutte le reti del Napoli e costringe Donnarumma a un paio di miracoli, poi esce col match ancora in bilico: perché? MVP.
Dicevano fosse il "dodicesimo uomo". Dicevano rendesse solo dalla panchina. La realtà è che il Mertens visto oggi (e domenica scorsa) non può proprio stare in panchina, è un furetto mannaro con gli occhi iniettati di finte e zampe che calciano sempre mirando l'incrocio. Entra in tutte le reti del Napoli e costringe Donnarumma a un paio di miracoli, poi esce col match ancora in bilico: perché? MVP.
Il peso di quella maglia è talmente tanto che per "alleggerirlo", Arek, di 9 ne ha messi due. Novantanove. Doppietta all'esordio al San Paolo e primo polaccio ad andare in gol con la maglia del Napoli, e se il primo gol è una "ciabattata" fortunosa, il secondo è potenza pura (provate voi a staccare di fianco a Kucka...). Movimento continuo (logico, non è il Pipita) e mancino sempre pronto alla dinamite. Lento? Un po'.
Il peso di quella maglia è talmente tanto che per "alleggerirlo", Arek, di 9 ne ha messi due. Novantanove. Doppietta all'esordio al San Paolo e primo polaccio ad andare in gol con la maglia del Napoli, e se il primo gol è una "ciabattata" fortunosa, il secondo è potenza pura (provate voi a staccare di fianco a Kucka...). Movimento continuo (logico, non è il Pipita) e mancino sempre pronto alla dinamite. Lento? Un po'.
"Che diavolo fate?". E Valeri lo caccia. Ritrova la vittoria e i tre punti dopo un inizio horror di ripresa. Via smartphone avvisa i collaboratori di mettere Zielinski per Allan, e alla fine ha ragione lui.
Tutti amano Gigio Donnarumma. Convocato da Ventura, sulla bocca di tutti, persino il rosso acceso della maglia gli sta una meraviglia. Subisce tre gol, già, ma gli avversari possono segnargli giusto a porta vuota. Sbarra la strada a Mertens tre volte con tre interventi tutt'altro che facili, alla fine caccia un urlaccio a De Sciglio degno del miglior Buffon. Cresce, oh se cresce.
Mertens lo trita, lo ritrita, lo sputa, lo beve, lo rigurgita, fino a causarne la sostituzione per mal di testa reiterati. Comincia mancando col destro il vantaggio piuttosto comodo a due passi da Reina, finisce concedendo a Mertens troppo spazio, e il Milan soccombe.
Mertens lo trita, lo ritrita, lo sputa, lo beve, lo rigurgita, fino a causarne la sostituzione per mal di testa reiterati. Comincia mancando col destro il vantaggio piuttosto comodo a due passi da Reina, finisce concedendo a Mertens troppo spazio, e il Milan soccombe.
Non il De Sciglio che entusiasmava a Saint-Denis contro la Spagna agli ottavi dell'ultimo europeo. Schierato basso a sinistra fa il timido e - forse così voleva Montella - e quasi non supera mai la metà campo. Sul 2-2 si dimentica di seguire Callejón e fa infuriare Donnarumma che aveva appena compiuto l'ennesimo miracolo.
Bene in chiusura, bene quado segna di tacco (in fuorigioco), meno bene quando si addormenta e lascia troppo spazio fra lui e Gómez. Insufficiente per cause di forza maggiore, è più giovane del compagno di reparto eppure deve fargli da balia. Fresco di chiamata azzurra da parte di Ventura, nel finale rischia una frittatona fra autorete e rosso (che Valeri gli risparmia).
Bello vederlo nel finale aggressivo su Insigne e subito proiettato in avanti, il ragazzo ha fame, voglia di vincere, ma è "rozzo" e da sgrezzare (rischia tantissimo aprendo lo zigomo di Albiol con una gomitata). Male nel primo tempo quando lascia la posizione e va a rincorrere avversari troppo lontano dall'area (male anche Abate a non stringere), discreta la "garra". Lo rivedremo.
Bello vederlo nel finale aggressivo su Insigne e subito proiettato in avanti, il ragazzo ha fame, voglia di vincere, ma è "rozzo" e da sgrezzare (rischia tantissimo aprendo lo zigomo di Albiol con una gomitata). Male nel primo tempo quando lascia la posizione e va a rincorrere avversari troppo lontano dall'area (male anche Abate a non stringere), discreta la "garra". Lo rivedremo.
Quando non riesce a far scivolare la grinta dal cervello alle cosce Juraj rischia sempre di combinarla grossa. Sciagurato in marcatura su Milik, dove si allontana per coprire un compagno, senza apparente motivo, chiude il grottesco teatrino con un fallo su Mertens, allontanando il pallone, dicendo "vaffa..." a Valeri e infine applaudendolo. Tre giornate di squalifica? Probabile.
Quando non riesce a far scivolare la grinta dal cervello alle cosce Juraj rischia sempre di combinarla grossa. Sciagurato in marcatura su Milik, dove si allontana per coprire un compagno, senza apparente motivo, chiude il grottesco teatrino con un fallo su Mertens, allontanando il pallone, dicendo "vaffa..." a Valeri e infine applaudendolo. Tre giornate di squalifica? Probabile.
Quando non riesce a far scivolare la grinta dal cervello alle cosce Juraj rischia sempre di combinarla grossa. Sciagurato in marcatura su Milik, dove si allontana per coprire un compagno, senza apparente motivo, chiude il grottesco teatrino con un fallo su Mertens, allontanando il pallone, dicendo "vaffa..." a Valeri e infine applaudendolo. Tre giornate di squalifica? Probabile.
Jack è l'arma da ripartenze che fa felice Montella. Impensabile un Milan senza il "raccordo" col numero 5, distribuisce palloni a Niang, Suso e Bacca alla velocità della luce, spesso uscendo palla al piede dal pressing avversario. Assolutamente assolto.
Chiaro che non possa essere il leader di questa squadra, Monto prova a onorare la chiamata in nazionale con frequenti discese fra i difensori in aiuto sulle scorribande partenopee. Ce la mette (quasi) tutta, ma non arriva al sei.
HamÅ¡Ãk lo sta ancora cercando. Bum. Il sinistro che toglie la ragnatela è un grande classico di Jesús JoaquÃn Fernández Sáez de la Torre, che pure al Genoa mirava il sette. Sette pieno come il voto, che impenna dopo l'assist che esalta le doti atletiche di Niang. Meglio di Honda, claro.
La tripletta al Toro rende forse meno amara questa serata storta, chiuso fra i centrali del Napoli mentre il Milan galoppa sulle fasce. La sensazione è quella che quando tenta di far movimento i compagni lo cerchino, ma il colombiano s'impigrisce e perde fiato più che altro a protestare con Valeri.
La tripletta al Toro rende forse meno amara questa serata storta, chiuso fra i centrali del Napoli mentre il Milan galoppa sulle fasce. La sensazione è quella che quando tenta di far movimento i compagni lo cerchino, ma il colombiano s'impigrisce e perde fiato più che altro a protestare con Valeri.
Lo scatto che lascia sul posto Hysaj e porta alla rete è un misto di tecnica e quattrocenti metri piani. Che perla il gol del 2-1. Che p... per il secondo giallo che gli farà saltare la prima gara dopo la sosta. Bella pure la fuga che spalanca ad Abate la porta in avvio, peccato per la mira. Un po' meno testa matta degli altri anni, ma M'Baye resta M'Baye.
Il tocco montelliano si vede, ma gli uomini sempre questi sono. Crede e agguanta il Napoli sul 2-2 quando i bookie davano oltre 50 una possibile vittoria. Gli va male, ma può contare su un portiere che toglie spesso le castagne dal fuoco. Alla ripresa dei giochi non avrà Niang e Kucka, oggi in "rosso".